Supplica a Santa Rita per la protezione di Cascia

Ascolta la Preghiera
O Santa Rita, perla preziosa di Cascia, tu che hai sperimentato le sofferenze più profonde, ascolta la nostra supplica umile e confidente.
Volgi il tuo sguardo benevolo su Cascia, tua città natale, e stendi su di essa il tuo mantello di protezione. Custodisci ogni sua casa, ogni suo abitante, difendili dalle calamità, preservali dalle malattie, placa ogni discordia e riporta tra la gente la pace e l’unità.
Tu che sei stata conforto nelle tribolazioni e speranza nell’impossibile,
intercedi per noi e fa’ scendere benedizione e serenità tra questi monti e queste strade che ancora portano la tua memoria.
Madre amata e sorella nella prova, donaci la forza della tua fede e la certezza che, protetti dal tuo amore, nessun male potrà abbatterci. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera a Santa Rita
La preghiera riportata si inserisce in un filone devozionale diffuso nell’ambito del cattolicesimo, in particolare legato alla figura di Santa Rita da Cascia (1381–1457), monaca agostiniana venerata come “la Santa degli impossibili” e “avvocata delle cause disperate”. Dal punto di vista spirituale, questa invocazione si fonda sul riconoscimento della comunione dei santi e sul ricorso all’intercessione dei santi presso Dio, dottrina ampiamente attestata nella Chiesa cattolica (“La vita dei santi ci mostra un cammino sicuro, un modello trasparente di sequela di Cristo”, Lumen Gentium 50).
Dal punto di vista dottrinale, la preghiera rispecchia l’idea della Chiesa come corpo mistico in cui esiste una solidarietà tra i credenti in terra, le anime del Purgatorio e i santi in cielo. L’intercessione dei santi non sostituisce l’azione di Cristo unico Mediatore, ma la esprime in modo partecipato: come afferma San Tommaso d’Aquino, “i santi, ricevendo da Dio e per amore di Dio comunicandolo agli altri, sono da Dio costituiti intermediari tra Dio e gli uomini” (Summa Theologiae, III, 8, 6).
Specificamente, il testo riflette anche l’affidamento della comunità locale a una santa che ad essa appartiene per origine e memoria, inserendo la preghiera nel filone della spiritualità popolare italiana e della venerazione delle “patrone” di città e paesi.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La destinataria principale della preghiera è Santa Rita, definita “perla preziosa di Cascia”. Il testo si rivolge direttamente a lei, rievocandone la vicinanza alle sofferenze terrene (“tu che hai sperimentato le sofferenze più profonde”) e la capacità di compassione. L’apostrofe a Santa Rita assume le caratteristiche tipiche dell’intercessione: si riconosce in lei una presenza viva e vicina, capace di ascoltare e di agire presso Dio.
Inoltre, la menzione di Cascia – sua città natale – come oggetto delle sue cure rivela un aspetto specifico della devozione locale: ci si rivolge a Santa Rita non solo come modello universale di santità e intercessora per tutti, ma come protettrice particolare della sua città e dei suoi abitanti, richiamando la tradizione dei santi patroni. Questo radicamento nel territorio rafforza la dimensione “familiare” e affidata della supplica, instaurando un rapporto quasi personale tra la Santa e la comunità.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici affrontati
I beneficiari principali della preghiera sono gli abitanti di Cascia e, in senso più ampio, tutti coloro che invocano Santa Rita con fede. La supplica si allarga dalla città, alle sue case, ai suoi monti, alle sue strade, coinvolgendo dunque l’intera comunità umana e territoriale.
I bisogni affrontati comprendono aspetti sia materiali che spirituali:
- Protezione dalle calamità e dalle malattie: si invoca il “mantello di protezione” affinché la città sia custodita e difesa dai pericoli fisici e dalle infermità, rievocando la funzione tradizionale dei santi come protettori nelle epidemie e nei disastri naturali.
- Superamento delle discordie e ristabilimento della pace: si chiede che vengano placate le divisioni e sia restituita l’unità tra gli abitanti, esplicitando così una necessità di riconciliazione sociale e interiore.
- Benedizione, serenità e forza nella prova: si domanda la discesa delle benedizioni divine e della serenità, insieme alla grazia di affrontare le difficoltà della vita “protetti dal tuo amore”, confidando che “nessun male potrà abbatterci”.
Questi bisogni rispecchiano la visione integrale della persona nella spiritualità cristiana, che unisce corporeità e anima, e sottolineano come la santità sia esperienza concreta di vicinanza a chi soffre, come fu per la stessa Santa Rita.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
La preghiera racchiude vari temi teologici centrali:
- L’intercessione dei santi: richiama il principio secondo cui i santi pregano per noi. Come recita il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Siamo uniti ai santi, e la loro intercessione è il massimo frutto della comunione dei santi” (CCC 956).
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La comunione dei sofferenti con Cristo: Santa Rita “ha sperimentato le sofferenze più profonde”, facendo eco all’invito biblico di rendere redentiva la propria prova:
“Perché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.” (2 Cor 1,5)
Rita diventa “sorella nella prova”, compagna nel dolore, segno di speranza che il male può essere trasfigurato in benedizione. -
Unione e pace: il richiamo a placare la “discordia” e donare “pace e unità” richiama temi evangelici, come:
“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Mt 5,9)
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La fiducia nella protezione divina: l’immagine del “mantello di protezione” trova eco nei Salmi:
“Con le sue penne ti coprirà, sotto le sue ali troverai rifugio.” (Salmo 91,4)
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La forza della fede nell’impossibile: Rita è “speranza nell’impossibile”; questo richiama la fede grande invocata da Gesù:
“Tutto è possibile per chi crede.” (Mc 9,23)
E quanto esprime Sant’Agostino (“Dio che ti ha creato senza di te, non ti salva senza di te”) e Santa Teresa d’Avila: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi: chi ha Dio non manca di nulla”.
5. Genere di preghiera e collocazione liturgica
Questa invocazione presenta una struttura prevalentemente intercessoria. Si tratta di una preghiera in cui il fedele, con umiltà e confidenza, chiede a Santa Rita di intercedere presso Dio a favore di una comunità — qui quella di Cascia — e di tutti i sofferenti.
Tocca anche la lode (indicando Rita come “perla preziosa”) e contempla elementi di supplica e di invocazione di protezione. Non è in senso stretto una preghiera penitenziale o di ringraziamento, ma include una notazione di fiducia nella bontà e nella forza della santa.
Nella tradizione liturgica, simili preghiere possono essere usate:
- Come orazione “personale” o comunitaria nel giorno della festa di Santa Rita (22 maggio)
- In occasione di crisi (calamità, malattie, guerre) o per chiedere la riconciliazione della comunità
- All’interno di novene, tridui, pellegrinaggi o celebrazioni nella Basilica di Cascia
- Durante la messa o l’adorazione eucaristica, prima delle litanie dei santi
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico
Per ricavare il massimo frutto spirituale da questa preghiera, si possono considerare alcune modalità d’uso:
- Preghiera personale: Recitata in momenti di difficoltà, specialmente quando si avverte bisogno di speranza nell’impossibile o di consolazione nelle prove (lutto, malattia, conflitti familiari). Può essere introdotta da alcune invocazioni spontanee e conclusa con un Padre Nostro.
- Preghiera comunitaria: Indicata nella liturgia parrocchiale del 22 maggio (festa di Santa Rita), nei pellegrinaggi a Cascia o durante incontri di fraternità, gruppi di preghiera e novene. Può essere integrata nelle Preghiere dei fedeli.
- Durante l’anno liturgico: Oltre che il 22 maggio, la preghiera è significativa in Quaresima e nei tempi di particolare bisogno, come segno di affidamento a chi ha condiviso dolori e tribolazioni.
- Accompagnamento al Sacramento della Riconciliazione: Può essere recitata come espressione di fiducia e di desiderio di pace nel cuore e nella comunità.
La preghiera, nella sua semplicità, invita alla fiducia perseverante nell’intercessione dei santi e ricorda che il cammino cristiano è condivisione, sostegno, unità e speranza viva.
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