Supplica a Santa Rita da Cascia per le coppie infertili

Destinatari:  Santa Rita da Cascia
Beneficiari:  Coppie infertili
Tipologie:  Supplica
Supplica a Santa Rita da Cascia per le coppie infertili
Ascolta la Preghiera

O Santa Rita da Cascia, patrona dei casi impossibili, noi ci rivolgiamo a te con cuore supplice e con l’anima carica di speranza. Ti affidiamo le coppie che desiderano un figlio e che vivono il dolore della sterilità.

Vedi le loro lacrime, conosci i loro sogni e il peso dell’attesa che portano ogni giorno nel silenzio del cuore. Nella loro prova, le loro mani si stringono ancora più forti e insieme ti chiedono la grazia di una vita nuova da accogliere e amare.

Santa Rita, tu che hai conosciuto il dolore e la fede incrollabile, intercedi con forza presso il Signore affinché queste coppie non perdano mai la speranza nella felicità promessa. Rafforza la loro fiducia nel progetto d’amore che Dio ha pensato per loro e colma il loro cammino di fiducia e luce.

Fa’ che nella loro attesa possano scoprire la gioia della speranza e il coraggio di donarsi l’uno all’altra ogni giorno, certi che nulla è impossibile a Dio.

Santa Rita, prega per noi e porta la supplica di queste coppie davanti al Padre, perché la loro attesa sia trasformata in un dono di amore, secondo la volontà divina.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a Santa Rita da Cascia, patrona dei casi impossibili, si inserisce nel ricco contesto della spiritualità cristiana che riconosce il valore dell’intercessione dei santi e la potenza della fede nei momenti di particolare prova.
Il contesto dottrinale si fonda sulla convinzione che la Chiesa militante (i fedeli sulla terra) sia in comunione con la Chiesa trionfante (i santi in cielo) e che sia lecito, anzi raccomandato, chiedere l’intercessione dei santi presso Dio, come affermato dal Concilio di Trento: “Gli uomini mentre pregano, fanno ricorso ai santi che sono amici di Dio affinché aiutino ad ottenere da Lui i benefici” (Sessione XXV).
Nel caso specifico, ci si rivolge a Santa Rita con una richiesta di intercessione riguardo una delle prove più dolorose per la vita di una coppia: la sterilità e il desiderio inesaudito di avere un figlio. Tale dolore attraversa profondamente la tradizione biblica (si pensi a Sara, Anna, Elisabetta) e fa parte del vissuto umano da sempre. L'invocazione a Santa Rita nasce dunque da una fede che crede nella sua efficace intercessione nei momenti in cui ogni soluzione terrena appare irrealizzabile, giustificando la sua fama di “patrona dei casi impossibili”.

Dal punto di vista spirituale, la preghiera si pone all’interno del grande insegnamento cristiano sulla speranza, sulla fiducia nella provvidenza divina, e sulla comunità dei credenti che, nella comunione dei santi, si sostiene a vicenda anche oltre i limiti della morte terrena.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta anzitutto a Santa Rita da Cascia, figura amatissima nella devozione popolare e modello di fedeltà cristiana nella sofferenza.
Santa Rita fu sposa e madre, conobbe le difficoltà familiari, la sofferenza e la perdita, ma anche la forza della preghiera perseverante: il suo esempio la rende particolarmente vicina a chi vive dolori simili, specialmente nell'ambito della vita familiare e matrimoniale. La sua notorietà come “patrona degli impossibili” deriva da molti racconti di fede e di miracoli attribuiti alla sua intercessione per cause difficili e apparentemente senza soluzione umana.
La scelta di rivolgersi proprio a lei nasce dalla consapevolezza che Santa Rita non solo comprende le pene indicate nella preghiera (sterilità, desiderio di maternità e paternità), ma è anche ritenuta capace di sostenere l’animo nel tempo dell’attesa e nella prova, offrendo un modello di speranza generosa e sempre rinnovata in Dio.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari della preghiera sono le coppie che desiderano un figlio ma vivono il dolore della sterilità.
Questa situazione, oltre alla sofferenza fisica e ai limiti concreti che comporta, tocca in modo profondo la dimensione spirituale e psicologica dei coniugi. Spesso la sterilità è fonte di senso di fallimento, di crisi di speranza e persino di tensioni con Dio o all’interno della coppia.
La preghiera esprime e presenta tutte queste ferite, le lacrime nascoste (“vedi le loro lacrime, conosci i loro sogni...”): domanda a Santa Rita non solo un miracolo fisico (il dono di una vita nuova), ma soprattutto la grazia di mantenere viva la fiducia, la forza di donarsi reciprocamente, la capacità di scoprire la gioia della speranza nonostante il peso dell’attesa.
I bisogni affrontati sono sia materiali (“la grazia di una vita nuova”) sia spirituali:

  • Il rafforzamento della fede e della speranza
  • Il sostegno nella sofferenza e nel portare insieme il peso dell’attesa
  • La scoperta del senso di questa prova alla luce dell’amore di Dio

Questi bisogni risuonano con situazioni bibliche emblematiche, come quella di Anna che prega nel tempio per avere un figlio (1 Samuele 1-2), oppure Sara ed Elisabetta, la cui sterilità è colmata da Dio in modo sorprendente e inatteso.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

La preghiera contiene molti temi teologici significativi:

  • L’intercessione dei santi: come afferma la Lumen gentium 50 del Vaticano II, “La loro fraternità con noi non viene meno, ma viene rafforzata mediante la partecipazione più piena […], i santi non cessano di intercedere per noi presso il Padre”.
  • Fede nell’onnipotenza di Dio: suggerita dalla formula finale “nulla è impossibile a Dio”, che riprende il messaggio dell’angelo a Maria (Luca 1,37).
  • Accoglienza della volontà divina: la richiesta di “trasformare l’attesa in un dono di amore, secondo la volontà divina” sottolinea che la speranza cristiana poggia sulla fiducia nel disegno di Dio, non su una pretesa umana.
  • Il valore redentivo della sofferenza: Santa Rita è modello di fede incrollabile nella prova. Come ricorda San Paolo: “Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce perseveranza” (Romani 5,3-5).
  • L’importanza della comunione e della reciproca donazione nella coppia: “il coraggio di donarsi l’uno all’altro ogni giorno”, che richiama lo stile sponsale dell’amore cristiano (Efesini 5,21-33).

La preghiera fa, quindi, vibrare i temi della speranza, della fiducia nella grazia, dell’intercessione della comunione dei santi e della centralità dell’amore coniugale secondo il disegno divino.

“Nulla è impossibile a Dio” (Luca 1,37)
“I santi, che sono più intimamente uniti a Cristo, rafforzano tutta la Chiesa nella santità...” (Lumen gentium 49)

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa preghiera è principalmente una preghiera di intercessione: si chiede a Santa Rita di intercedere presso il Signore per il dono della maternità e per il sostegno spirituale delle coppie provate.
Secondariamente, contiene elementi di supplica, di affidamento e anche di lode per la speranza cristiana (“il coraggio di donarsi l’uno all’altra”, “nulla è impossibile a Dio”).
Non si tratta di una formula liturgica ufficiale della Chiesa universale, ma rientra nel filone delle preghiere devozionali largamente diffuse tra i fedeli, soprattutto in prossimità della festa di Santa Rita (22 maggio) o durante i momenti di preghiera personale e comunitaria dedicati alle famiglie.
Tali preghiere devozionali sono riconosciute come espressione viva della pietà popolare, che – come insegna il Direttorio su pietà popolare e liturgia – integra felicemente la liturgia ufficiale arricchendola di fervore, umanità e attenzione alle difficoltà concrete dell’esistenza.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Questa preghiera può essere utilizzata sia nella preghiera personale che in contesti comunitari come:

  • Momenti di adorazione o di preghiera per le famiglie nelle parrocchie
  • Gruppi di sostegno spirituale per sposi e coppie in difficoltà
  • Come parte di novene dedicate a Santa Rita, specie nei giorni precedenti o successivi al 22 maggio
  • In occasione di pellegrinaggi, visite agli altari o ai santuari dedicati alla santa
  • Durante ritiri o incontri di formazione sull’amore coniugale e la famiglia

Per un uso personale, è consigliabile recitarla con regolarità, magari al termine della preghiera serale o dopo la partecipazione a una celebrazione eucaristica, affidando a Santa Rita pensieri, sofferenze e speranze. Può essere inserita come momento culminante di una novena o come parte delle preghiere dei fedeli nelle Messe speciali dedicate alle famiglie.
Nel calendario liturgico, la preghiera trova speciale collocazione nella memoria liturgica di Santa Rita (22 maggio), ma può essere recitata in tutto il tempo pasquale (invocando il dono della vita), nel mese di maggio dedicato alla Madonna e dunque alla maternità, oppure durante l’Avvento, periodo in cui la Chiesa si unisce nell’attesa della vita nuova che viene da Dio.

Consiglio pastorale: Nei casi di sofferenza legata alla sterilità, la preghiera può essere valorizzata umanamente associandola all’accompagnamento spirituale e, dove possibile, ad azioni di solidarietà tra coppie che vivono esperienze simili, affinché la speranza diventi fermento di comunione e carità.

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