Lectio Divina sulla figura di Anna, madre di Samuele, per la Madre sterile

Ascolta la Preghiera
Lectio Divina per le Coppie Sterili - Preghiera di Speranza
Lettura (Lectio):
Dio Padre buono, tu che dalle tenebre hai fatto nascere la luce e doni a ogni creatura una chiamata unica alla vita, rivolgiamo a Te il nostro cuore, carico di desideri e silenzi.
Meditazione (Meditatio):
Ci pieghiamo davanti al mistero della sterilità, e portiamo a Te, Signore, le nostre delusioni, le attese, le lacrime e le paure. Ma in questo cammino, chiediamo che sia ravvivata in noi la speranza nella Tua volontà, quella speranza che trova la propria radice non nel possesso, ma nell’amore. Donaci speranza nella felicità, quella che non dipende dai risultati, ma dalla certezza della Tua presenza fedele al nostro fianco.
Preghiera (Oratio):
Padre misericordioso, infondi nei nostri cuori fiducia e coraggio, insegnaci ad accogliere il Tuo sguardo su di noi. Aiutaci a scoprire i segni del Tuo amore anche nei sentieri più difficili. Benedici la nostra unione e fa’ che, in ogni stagione della vita, possiamo essere testimoni di gioia e di speranza per gli altri, anche quando il cammino sembra vuoto.
Contemplazione (Contemplatio):
Sostienici nel silenzio delle notti senza risposta, fa’ crescere in noi una pace profonda e una gioia inattesa. Trasforma le ferite della nostra attesa in segni della Tua grazia e donaci la capacità di vedere la felicità nascere nella comunione e nell’amore, oltre ogni attesa concreta.
Ti lodiamo, Padre, per tutto ciò che sei e che fai nascere nei nostri cuori. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera proposta nasce in un contesto di profonda sofferenza personale e coniugale, che riguarda le coppie che desiderano ardentemente un figlio ma vivono la prova della sterilità o della maternità tardiva e attesa. Questo testo invoca Dio come Padre misericordioso e Sorgente di vita, appellandosi alla sua onnipotenza e al suo cuore compassionevole, e lo fa su un modello biblico molto significativo: Anna, madre del profeta Samuele, la cui supplica viene raccontata nei primi capitoli del libro biblico che porta il nome del figlio.
La pregnanza spirituale di questa preghiera si fa eco della storia di Anna (cfr. 1 Samuele 1,9-20), che in lacrime si presenta al tempio chiedendo un figlio: la sua fede perseverante, nonostante il silenzio di Dio e il giudizio degli altri, viene finalmente esaudita. Così, il testo invita a sentirsi parte di una lunga tradizione di supplica fiduciosa, dove la fragilità umana incontra la libertà e la provvidenza divina che non sempre concede ciò che il cuore desidera, ma accompagna, consola e talvolta trasforma il dolore in fecondità diversa.
Dottrinalmente, il testo si radica nella convinzione che Dio non è indifferente alle lacrime dei suoi figli e che la preghiera perseverante (cf. Lc 18,1-8) apre il cuore umano alla speranza teologale, anche nel mistero della mancata risposta apparente. Al cuore del testo emerge anche la fecondità spirituale, che trascende l’esperienza biologica della maternità/paternità secondo la visione cristiana della carità e della vita data per gli altri.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge primariamente alle coppie sposate che vivono la sofferenza del desiderio inappagato di un figlio: coloro che sperimentano da tempo l’attesa di una maternità e una paternità “che tarda ad arrivare”. In senso più ampio, può essere proposta a tutti coloro che, come Anna, conoscono il peso del silenzio o della sterilità in qualsiasi sua forma (esistenziale, spirituale, vocazionale), e sentono crescere in loro domande, stanchezza e senso di abbandono.
Scopo della preghiera è ridare voce e dignità a una sofferenza spesso sommersa o poco compresa anche nelle comunità cristiane. Le parole invocano conforto non solo per le donne, ma anche per gli uomini coinvolti in questa prova, offrendo uno spazio di riconciliazione con se stessi, con il coniuge e con Dio. Il testo valorizza la dimensione comunitaria (“le nostre lacrime”, “ciascuna coppia”) coinvolgendo anche coloro che pregano come amici o parenti vicini alla sofferenza altrui.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede per tutte le coppie che desiderano diventare genitori ma si trovano nell’esperienza dolorosa della sterilità, dell’infertilità o delle gravidanze mancate e dolorose. Un’altra categoria beneficiaria sono le persone che vivono una fragilità esistenziale legata all’attesa, al senso di incompletezza o a qualsiasi esperienza di “vuoto” che fa soffrire nella vita personale o familiare.
A livello di bisogni, il testo tocca sia la sfera fisica e psicologica (il dolore per la maternità che non arriva, la stanchezza, le lacrime, i sogni infranti), sia la sfera spirituale, quella del senso, della capacità di continuare a pregare, della riconciliazione con Dio e con il proprio limite, del desiderio di riscoprire una fecondità “secondo il cuore di Dio” anche laddove la vita sembra negarsi.
Il bisogno più profondo che la preghiera affronta è il confronto con il mistero della volontà divina (“nel mistero della tua volontà, dona la capacità di vedere la maternità e la paternità secondo il Tuo cuore”) e la richiesta di una speranza che non si chiude solo sulla fecondità biologica. Si chiede di poter essere “fecondi nell’amore”, capaci di mettere a frutto il proprio vissuto e il proprio dolore per il bene degli altri (fecondità spirituale, caritativa, comunitaria).
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
I principali temi teologici della preghiera sono:
- La forza della preghiera perseverante: La preghiera di Anna nell’Antico Testamento (1 Samuele 1,10-17) è modello di una supplica fatta “in lacrime” ma con fede. Nei Vangeli, Gesù stesso esorta a pregare sempre senza stancarsi mai (Luca 18,1).
- Dio che trasforma il dolore in speranza: “Trasformare il dolore in speranza” richiama la promessa evangelica che nessuna lacrima è dimenticata (Salmo 56,9, Apocalisse 21,4). La vera felicità non dipende dalla realizzazione immediata dei propri desideri, ma dal lasciarsi accompagnare da Dio nella prova.
- La fecondità della vita vissuta nell’amore: Secondo la dottrina cristiana, essere “fecondi per il bene degli altri” è pienamente conforme al Vangelo (Giovanni 15,5: «Chi rimane in me porta molto frutto»), anche se non si genera biologicamente.
- Il mistero della volontà di Dio: Il rapporto con la volontà divina (cf. Romani 8,28, 2 Corinzi 12,7-10: «Ti basta la mia grazia») è visto come un cammino di fiducia che porta a discernere nuove vie di vita e di dono di sé.
Anche i Padri della Chiesa sottolineano spesso la potenza trasformante della preghiera nel dolore e la chiamata universale alla fecondità spirituale, ad esempio Origene:
“Non sempre Dio ci dona ciò che chiediamo, ma sempre ci dona lo Spirito che ci rende capaci di accogliere la sua vita in noi”
.
5. Il genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera è principalmente una intercessione (oratio supplicans), poiché si rivolge a Dio chiedendo grazie e conforto per chi soffre. Ha forti accenti di lamentazione, secondo la grande tradizione biblica dei Salmi (ad esempio Salmo 13), dove ci si presenta a Dio con la propria sofferenza nuda e vulnerabile.
Sono presenti elementi di lode (si riconosce la grandezza e la bontà di Dio sorgente della vita), di affidamento e anche di penitenza, perché si chiede la grazia della conversione dello sguardo e della capacità di riconoscere il bene laddove non coincide con i propri desideri.
Nella tradizione liturgica, questa preghiera non compare direttamente nei Messali, ma può essere adattata alla preghiera dei fedeli nelle Messe per le famiglie, per i malati, nelle veglie di preghiera comunitarie o in occasioni collegate a temi di vita, natalità, fecondità, accoglienza.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Uso personale:
- Questa preghiera può accompagnare momenti di silenzio personale, anche al di fuori del contesto liturgico, specialmente nei momenti di scoraggiamento o quando si avverte il peso dello stare nella lunga attesa.
- Si può recitare davanti all’altare, a casa, o anche nel contesto di un ritiro spirituale per coppie che affrontano il dolore della sterilità.
Uso comunitario:
- Nella preghiera dei fedeli (adattandone le parti all’assemblea), soprattutto nelle Messe che celebrano la famiglia e la vita, come nelle giornate per la Vita, o in alcune ricorrenze dedicate ai genitori.
- Come testo guida per veglie di preghiera offerte a coppie in difficoltà, oppure durante gli incontri di pastorale familiare, nei gruppi di supporto o nelle comunità che accompagnano la sofferenza della sterilità.
Momenti liturgici particolarmente adatti:
- Avvento: Tempo di attesa e desiderio, in cui meditare la fede di Maria e di Elisabetta nella loro maternità donata da Dio.
- Tempo di Pasqua: Per chiedere la trasformazione pasquale del dolore in speranza e della morte in vita nuova.
- Feste dei Santi legati alla famiglia: Come la Santa Famiglia di Nazaret, Sante coppie, o nella memoria dei genitori di Maria (Anna e Gioacchino).
Conclusione: Usare questa preghiera è un gesto di fede che si affida a Dio nella vulnerabilità, aprendosi a una speranza che va oltre le attese umane, e invita la comunità cristiana a essere spazio di ascolto partecipe e di consolazione evangelica.
Commenti
I commenti saranno disponibili a breve.
Preghiere per Dio Padre
-
Preghiera di Intercessione a Dio Padre per la Famiglia sull’Amore
-
Preghiera del Cuore a Dio per le vittime della guerra in Ucraina
-
Preghiera Litania al Padre Provvidente per le Famiglie Sfollate e la Pace
-
Ringraziamento Serale a Dio Padre per i benefattori
-
Ringraziamento a Dio Padre per il dono dei sacramenti
-
Salmo di fiducia a Dio Padre per i Genitori inesperti
-
Ringraziamento a Dio per la santificazione di Carlo Acutis
-
Preghiera intensa a Dio Padre per le Mamme nei giorni di difficoltà
-
Lectio Divina sul Figliol Prodigo per i genitori di Figli ribelli