Preghiera allo Spirito Santo per l'Amore verso le Capre

Ascolta la Preghiera
Spirito Santo, fonte di ogni amore e di ogni vita, a Te rivolgo la mia supplica.
Infonde nei nostri cuori rispetto e tenerezza verso tutte le creature umili, specialmente verso le capre, simboli di docilità e umiltà nel creato.
Ti chiedo, Spirito di Sapienza e di Consolazione, di ispirare in noi un amore profondo e autentico, capace di riconoscere il valore di ogni essere vivente, senza mai trascurare quei piccoli che spesso passano inosservati.
Fa’ che la nostra cura per le capre e per ogni creatura sia sempre guidata dalla gentilezza e da un senso di responsabilità verso la Tua creazione. Che possiamo vedere, in loro, il riflesso della Tua misericordia e la grandezza del Tuo amore.
Ti preghiamo, Spirito Santo, di renderci attenti custodi della natura, affinché ogni uomo possa apprezzare, rispettare e proteggere le capre e tutte le creature umili che Tu hai posto sulla terra. Illumina le nostre menti e apri i nostri cuori all’Amore vero che tutto abbraccia e rispetta.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera proposta si svolge all’interno del ricco alveo della tradizione cristiana, rivolgendosi in modo specifico allo Spirito Santo, la Terza Persona della Santissima Trinità. Questa invocazione si radica negli insegnamenti biblici e nella lunga elaborazione teologica sviluppatasi a partire dai Padri della Chiesa. In particolare, evidenzia il ruolo dello Spirito Santo come fonte di amore, vita, sapienza e consolazione, accentuando la Sua opera quale animatore dell’intero creato e permeatore della vita umana.
Il contesto spirituale si inserisce nel mistero della comunione tra Dio, l’uomo e il creato. Esso fa eco alla visione biblica della creazione non come semplice sfondo, ma come realtà intrinsecamente legata alla lode a Dio e alla responsabilità dell’uomo. L’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco riafferma che “tutte le creature sono connesse, ciascuna come sorella e fratello in questa meravigliosa casa comune” (LS 92).
Stilisticamente, la preghiera si ispira a quella sensibilità spirituale che invita a riconoscere, nella varietà delle creature, il riflesso della bontà divina (“simboli di docilità e umiltà nel creato”), richiamando analoghi sentimenti già presenti nella tradizione monastica medioevale e nel francescanesimo, in particolare nel Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il primo e unico destinatario diretto della preghiera è lo Spirito Santo. Nonostante sia frequente rivolgere invocazioni a Cristo o al Padre, la tradizione cristiana contempla anche formule dirette allo Spirito - “Spirito di Sapienza e di Consolazione” - per la sua azione immediata nei cuori degli uomini.
Scelta non casuale, perché lo Spirito Santo è, nella dottrina cristiana, Colui che opera trasfigurando la realtà dall’interno: ispira rispetto, tenerezza, amore profondo, responsabilità e custodia. Lo Spirito abita nel mondo e nel cuore del credente (cf. Gv 14,16-17; Rm 5,5) per rinnovare i pensieri, le intenzioni e le azioni. Rivolgersi a Lui implica la consapevolezza che la vera carità, anche verso le creature più umili – in questo caso, le capre considerate simbolo di docilità e umiltà – è frutto dell’azione interiore dello Spirito stesso.
La preghiera, quindi, riconosce e sollecita l’opera interiore dello Spirito Santo nella trasformazione del cuore umano, affinché sia capace di vedere il valore di ogni essere vivente.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede principalmente per:
- Noi stessi (“a Te rivolgo la mia supplica”, “Ti chiedo”, “Fa’ che la nostra cura...”), ovvero i credenti e l’intera comunità umana, affinché si riceva la grazia di uno sguardo aperto alla compassione e all’amore vero.
- Tutte le creature umili, con una menzione particolare alle capre, poste come esempio di minorità evangelica, di docilità e umiltà nel creato.
I bisogni espressi sono prevalentemente spirituali, ma colgono anche aspetti molto concreti:
- Rispetto e tenerezza verso gli animali, contrastando l’indifferenza e la trascuratezza.
- Consapevolezza e responsabilità ecologica verso il creato, antidoto a comportamenti di sfruttamento e superficialità.
- Richiesta di gentilezza nei confronti degli esseri più piccoli e indifesi.
- Riconoscimento del loro valore e ruolo nella creazione.
Anche se non si menzionano bisogni materiali diretti, la preghiera tocca la concreta realtà quotidiana di coloro che si occupano di animali (allevatori, pastori, contadini) e di tutte quelle situazioni di marginalità che spesso vengono ignorate.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
La preghiera sviluppa numerosi temi teologici profondi:
- Lodare lo Spirito Santo: fonte di amore e vita, che secondo il Credo “procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato”.
- Custodia del creato: nell’alveo della dottrina della creazione come dono di Dio, come chiesto all’uomo fin dalla Genesi:
“Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2,15).
- Rispetto per gli umili e i piccoli: Evoca la predilezione biblica e cristologica per i piccoli e gli umili:
“Beati i miti, perché erediteranno la terra” (Mt 5,5).
- Simbolismo delle capre: Spesso biblicamente associate all’umiltà e, per opposizione, alla distinzione tra giusti e ingiusti (cf. Mt 25,32-33), ma qui riscattate come esempio di docilità.
- Universale misericordia divina: la capacità di vedere nell’altro (anche nell’animale umile) la traccia della misericordia di Dio; eco di san Francesco:
“Laudato si’, mi’ Signore, per tutte le creature …”
- Richiesta di conversione del cuore: “Illumina le nostre menti e apri i nostri cuori”, richiama quanto espresso da san Paolo:
“L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5).
I Padri, in particolare san Basilio e san Gregorio di Nissa, hanno sottolineato il compito spirituale e morale dell’uomo come amministratore responsabile della creazione, da esercitare con giustizia e misericordia.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera appartiene in primis al genere dell’intercessione, perché chiede direttamente allo Spirito Santo di concedere certi doni spirituali a chi la recita e alla comunità cristiana. Tuttavia, porta anche in sé elementi di lode (“fonte di ogni amore e di ogni vita”), di penitenza (implicitamente, per la nostra negligenza dei piccoli e degli umili), e di impegno etico.
Nella tradizione liturgica cristiana, la preghiera può trovare posto in diversi contesti:
- Durante le invocazioni allo Spirito Santo (novena di Pentecoste, momenti di meditazione sulla creazione o durante la Settimana della Laudato Si’).
- All’interno della Liturgia delle Ore come orazione libera, in particolare nella preghiera del mattino (Lodi) o della sera (Vespri).
- Come preghiera di benedizione nelle occasioni di cura degli animali o di attività pastorali e agricole.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nel ciclo liturgico
Ecco alcune indicazioni per integrare la preghiera nella vita spirituale:
- Preghiera personale: Può essere inserita nella meditazione quotidiana, come apertura di una giornata di lavoro agricolo o pastorale, o come riflessione serale per chiedere perdono e responsabilità verso le creature minori.
- Preghiera comunitaria: Utile nelle celebrazioni dedicate alla custodia del creato, giornate di sensibilizzazione ecologica, benedizione degli animali, feste rurali, o in incontri di gruppi cristiani impegnati nell’ambiente.
- Tempi liturgici:
- Pentecoste: come momento di invocazione allo Spirito Paraclito che rinnova la faccia della terra (cf. Sal 104,30).
- Festa di san Francesco d’Assisi (4 ottobre): per sottolineare la spiritualità che unisce uomo, Dio e creature.
- Tempo Ordinario: quando il ciclo liturgico offre margini per approfondire la vita morale e la creazione come dono.
- Giornate mondiali di preghiera per la cura del creato (1 settembre) o eventi simili.
- Modalità di recitazione: Può precedere o seguire la proclamazione del Salmo 8 (“O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!”), oppure inserirsi come orazione finale dopo l’ascolto della Parola di Dio in assemblee dedicate alla solidarietà e alla custodia della casa comune.
In sintesi, questa preghiera, semplice e profonda, si presta ad essere usata sia nella devozione personale sia nella vita comunitaria, come stimolo a una spiritualità che abbracci l’intero creato nella luce dello Spirito Santo.
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