Supplica a San Sebastiano per la Forza nella Prova della comunità di Ferentillo

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San Sebastiano, custode glorioso di Ferentillo,
fa' che qui fiorisca la ricchezza, non solo nei beni, ma nelle opere buone e nei cuori pronti a donarsi.
Dona a tutti libertà per amare, senza timore né ostacoli, affinché l’affetto sincero renda ogni giorno più viva la nostra comunità.
San Sebastiano, proteggi chi cerca nuove vie di luce e di prosperità,
e fa' che in ogni casa di Ferentillo regnino pace, generosità e amore libero.
Prega per noi!
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Sebastiano, custode glorioso di Ferentillo, si inserisce nella ricca tradizione cattolica della devozione ai santi e della richiesta della loro intercessione presso Dio. San Sebastiano è una figura fortemente associata al coraggio nella fede, alla resistenza nella prova, e, in alcuni contesti, alla protezione contro calamità e malattie. Il contesto dottrinale che sorregge questa preghiera poggia sulle fondamenta bibliche e patristiche della comunione dei santi (cf. Credo niceno-costantinopolitano: “Credo la comunione dei santi…”), secondo la quale i battezzati in cielo (santi) possono intercedere per i fedeli in terra, un riflesso della carità che unisce tutto il Corpo di Cristo (cf. 1 Cor 12,12-27).
Nello specifico, la preghiera trova la propria sorgente spirituale nell’invocazione della protezione e della guida di San Sebastiano sulla comunità locale (Ferentillo), riaffermando una prassi comune sin dai primi secoli cristiani: affidare paesi, città e categorie di persone particolari ai santi patroni, riconoscendo in loro dei modelli di virtù e dei potenti intercessori presso Dio.
La richiesta di non solo ricchezza materiale, ma di opere buone e cuori pronti a donarsi, testimonia un’adesione ai valori evangelici, in particolare la predilezione per una ricchezza che non è effimera, bensì radicata nella carità. Questo riflette lo spirito degli insegnamenti di Gesù circa il vero tesoro, quello accumulato in cielo (cf. Matteo 6,19-21).
2. Destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta direttamente a San Sebastiano, martire del III secolo, tradizionalmente venerato come intercessore e patrono contro pestilenze e guerre, nonché per la protezione delle comunità cristiane. Il testo sottolinea il legame speciale tra il santo e il paese di Ferentillo: San Sebastiano è riconosciuto come “custode glorioso” del luogo, a sottolineare un’affezione e una vicinanza particolare che ne fa il patrono locale, oggetto di speciale devozione e protagonista nelle festività religiose del posto.
La ragione della scelta di San Sebastiano quale destinatario della preghiera risiede non solo nel culto storico a lui tributato nella zona, ma anche nelle sue virtù di fedeltà, carità e coraggio evangelico. Il santo, testimone di una fede vissuta senza timore, viene visto come mediatore efficace presso Dio affinché trasmetta ai fedeli di Ferentillo quelle stesse qualità che egli ha incarnato.
3. Beneficiari per cui intercede e bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera coinvolge diversi beneficiari:
- Gli abitanti di Ferentillo: sono i primi intercessiati, ai quali si chiede siano donate ricchezza (materiale e spirituale), cuori generosi e libertà nell’amare.
- Le famiglie e le case della comunità: l’esplicita invocazione fa sì che ciascun focolare sia abitato da pace, generosità e amore libero, abbracciando sia i bisogni materiali sia quelli relazionali e spirituali.
- Coloro “che cercano nuove vie di luce e prosperità”: si fa memoria anche di chi si trova nel bisogno o in cammino, riconoscendo la centralità della speranza cristiana e del desiderio che ogni membro della comunità possa trovare nuovi orizzonti di vita e benessere.
I bisogni spirituali affrontati sono il desiderio di una comunità viva, animata dal donarsi reciproco e dalla sincerità dei sentimenti; si prega anche affinché nessuno venga ostacolato o abbia paura di amare. Dal punto di vista fisico e materiale, si invoca una prosperità che non si limiti alle ricchezze esteriori, ma sia segno di una vita il cui centro è la carità e la sensibilità verso il prossimo.
In sintesi, la preghiera intercede perché la comunità, nelle sue necessità quotidiane e nei suoi slanci spirituali, possa crescere in umanità, solidarietà, pace e abbondanza di doni (cf. Atti 2,44-47: la Chiesa delle origini come modello di comunità fraterna).
4. Temi teologici principali, citazioni bibliche e patristiche
Tre sono i principali temi teologici della preghiera:
-
Carità e opere buone: "Fa' che qui fiorisca la ricchezza, non solo nei beni, ma nelle opere buone e nei cuori pronti a donarsi." L’insegnamento paolino ricorda:
“Ora dunque restano queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma più grande di tutte è la carità.” (1Corinzi 13,13)
Sant’Agostino, a riprova, affermava:“Ama, e fa' ciò che vuoi.” (In epist. Io. tr. 7,8)
sottolineando la centralità dell’amore agapico nella vita cristiana. -
Libertà cristiana: L’invocazione “dona a tutti libertà per amare, senza timore né ostacoli” richiama uno dei temi centrali della spiritualità di Paolo:
“Voi, infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate di questa libertà un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri.” (Galati 5,13)
- Pace e comunione: L’auspicio di “pace, generosità e amore libero” nelle case di Ferentillo richiama il saluto della risurrezione di Gesù (“Pace a voi”, cf. Giovanni 20,19) e l’ideale comunitario degli Atti degli Apostoli, dove la condivisione e l’unità erano segno della presenza dello Spirito.
Dal punto di vista patristico, la preghiera riflette le intuizioni dei primi Padri della Chiesa sulla comunione dei santi e sul senso di Chiesa come comunità di cuori uniti. San Cipriano di Cartagine affermava:
“Non può avere Dio per Padre chi non ha la Chiesa per madre.” (De unitate ecclesiae 6)richiamando la dimensione comunitaria e la preminenza dell’unità nella fede e nella carità.
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera a San Sebastiano si configura principalmente come preghiera di intercessione. In essa si domanda che il santo patrono preghi per la comunità, ottenga grazie particolari e custodisca Ferentillo affinché vi regnino pace, amore e prosperità.
Sebbene la componente di lode sia implicita nella riconoscenza verso il santo (“custode glorioso”), il testo è tuttavia orientato alla supplica e alla protezione, rispondente al genere di preghiere recitate nelle litanie dei santi o nei patrocini a favore di città e paesi, soprattutto durante le feste patronali o in momenti di particolare bisogno collettivo. Questo tipo di preghiere ha la funzione di rafforzare il vincolo tra la comunità e il santo, di ravvivare la fiducia nella provvidenza divina, e di consolidare l’identità cristiana del popolo.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario, tempi liturgici
La preghiera a San Sebastiano è particolarmente adatta per i seguenti usi pratici:
- Preghiera personale: Può essere recitata quotidianamente o in momenti di particolare bisogno (es. difficoltà economiche, tensioni comunitarie, richieste di pace e serenità domestica), da chiunque desideri affidare Ferentillo e la propria famiglia alla protezione del santo patrono.
- Preghiera comunitaria: Si presta all’uso durante liturgie solenni, processioni, novene, tridui o durante la festa di San Sebastiano (20 gennaio). Può essere inserita a conclusione della Messa, nei vespri o nelle orazioni serali parrocchiali, specie in occasioni in cui la comunità avverte il bisogno di unità, solidarietà e rinnovamento spirituale.
-
Tempi dell’anno liturgico: Oltre alla memoria liturgica di San Sebastiano, la preghiera può essere valorizzata durante:
- l’Avvento e il Natale, come invocazione per la pace e la carità nelle famiglie;
- la Quaresima, come spinta alla conversione e alla crescita nelle opere buone;
- l’ottava di Pasqua, come esaltazione della nuova vita di comunione cristiana;
- festività civiche o ricorrenze locali (processioni, celebrazioni in momenti di difficoltà collettiva);
In conclusione, questa preghiera rinnova il valore della intercessione dei santi, della comunione ecclesiale e dell’impegno concreto per un amore generoso e libero, offrendo ai fedeli di Ferentillo (e non solo) un cammino spirituale radicato nella tradizione e proiettato verso il bene comune.
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