Preghiera alla Madonna per la Custodia delle Volpi

Destinatari:  Madonna
Beneficiari:  Volpi
Tipologie:  Invocazione
Preghiera alla Madonna per la Custodia delle Volpi
Ascolta la Preghiera

O Vergine Maria, Regina della natura, ascolta la nostra invocazione.

Affidiamo al tuo cuore materno le volpi, creature agili e misteriose, spesso incomprense e temute dagli uomini. Tu che tutto comprendi con lo sguardo di chi ama, ti chiediamo di essere loro manto di protezione e rifugio nelle difficoltà.

Infondi in noi la fiducia nella divina provvidenza, affinché riconosciamo il valore di ogni essere vivente. Dona ai nostri cuori la grazia della compassione, sostituisci l’ostilità con la tenerezza e l’egoismo con il rispetto.

Maria, guida gli uomini a custodire e salvaguardare le volpi, segno della bellezza e dell'armonia della creazione. Veglia su di loro e su tutti gli animali che abitano la terra, perché nulla vada perduto di ciò che è stato affidato al nostro amore.

In te confidiamo, Madre premurosa, e a te affidiamo le volpi, certi che saprai comprendere e accogliere anche le loro più piccole necessità.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera a Maria, “Regina della natura”, si inserisce in un contesto spirituale profondamente radicato nella visione cristiana della creazione come dono di Dio. Da tempo la Chiesa promuove una sensibilità ecologica e una cura premurosa per il creato, come ribadito in modo esemplare dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco (“La preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore sono inseparabili”, n. 10). Nel Magistero cattolico, Maria è spesso invocata come Madre universale, partecipe e custode di tutto ciò che Dio ha affidato agli uomini.

La preghiera rispecchia una tradizione antica di affidamento delle creature a Maria e sottolinea la dignità e il valore di ogni essere vivente. È radicata nell’insegnamento biblico, che riconosce negli animali dei compagni dati all’uomo sin dalle origini:

“Il giusto si prende cura della vita del suo bestiame”
(Proverbi 12,10);
“Li fece scendere nell’arca insieme a Noè, secondo ciò che Dio aveva comandato”
(Genesi 7,9).

Dottrinalmente, accostarsi a Dio e ai santi in favore del creato si fonda sulla concezione di Maria come mediatrice di grazia (Lumen gentium 62: “Per questa ragione la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice”), che intercede anche per il creato, affidato alla custodia umana (Genesi 2,15).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è indirizzata direttamente a Maria Vergine, Regina della natura. Questo titolo la mette in relazione speciale non solo con l’umanità, ma anche con il creato intero: la sua maternità si estende come esempio d’amore universale, che abbraccia ogni aspetto della creazione.

Rivolgendosi a Maria in quanto Regina della natura, si riconosce in lei il punto d’incontro tra l’umano e il creato, la nuova Eva che ricapitola l’armonia perduta tra mondo umano e mondo animale. Il titolo scelto richiama la sua partecipazione materna alla storia della salvezza e il suo ruolo di mediatrice, invochiamo la sua “protezione” e la sua comprensione per ogni creatura, anche per quelle spesso trascurate o temute, come le volpi.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari diretti della preghiera sono le volpi, presentate come creature “agili e misteriose, spesso incomprese e temute dagli uomini”. Chiedendo protezione su di loro, la preghiera si fa intercessione per tutte le creature fragili, vittime dell’ostilità o indifferenza umana, e di vari rischi dovuti allo sfruttamento ambientale.

La preghiera riconosce la dimensione di sofferenza e vulnerabilità degli animali e chiede a Maria di essere per loro “manto di protezione e rifugio nelle difficoltà”. Si intercede anche per coloro che sono chiamati a custodirle, cioè le persone, affinché Dio conceda ai cuori umani la grazia della compassione, “sostituisca l’ostilità con la tenerezza e l’egoismo con il rispetto”.

I bisogni affrontati sono sia spirituali sia materiali:

  • Per gli animali: protezione, rispetto e custodia nella loro fragilità.
  • Per gli uomini: conversione del cuore, apertura alla provvidenza divina e crescita nell’amore e nell’empatia verso il creato.

La preghiera si estende infine a tutti gli animali e al creato: “Veglia su di loro e su tutti gli animali che abitano la terra, perché nulla vada perduto di ciò che è stato affidato al nostro amore”, evidenziando la responsabilità dell’uomo nella cura della casa comune.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

Diversi sono i temi teologici che emergono:

  • Custodia del creato: L’essere umano è costituito da Dio come custode (Genesi 2,15: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse”). L’enciclica Laudato si’ chiama alla responsabilità verso il creato.
  • Intercessione dei santi: La preghiera rispecchia la dottrina della comunione dei santi, per cui si può pregare per ogni necessità presentandosi tramite Maria (Lumen gentium, 62).
  • Compassione cristiana: L’invocazione della “grazia della compassione” risponde al comando evangelico (Matteo 5,7: “Beati i misericordiosi”) ed è presente nei testi patristici, come negli insegnamenti di Sant’Agostino:
    “Impara a compiangere anche gli animali che soffrono, soprattutto per mano dell’uomo” (Commento ai Salmi, 144,7).
  • Valore della vita animale: La preghiera afferma implicitamente una visione biblica della bontà e diversità del creato (Genesi 1,25: “Dio vide che era cosa buona”).
  • Tenerezza e rispetto: Virtù raccomandate dal Magistero e dalla spiritualità francescana (cfr. San Francesco d’Assisi, Cantico delle Creature), dove il rispetto per ogni essere vivente diventa lode al Creatore.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa orazione si configura prevalentemente come una preghiera di intercessione: si affida a Maria la cura e la protezione delle volpi e, in senso lato, della creazione. Non manca però la dimensione di supplica (“ascolta la nostra invocazione… affidiamo al tuo cuore materno… ti chiediamo di essere loro manto di protezione”), arricchita dal riconoscimento della bellezza e armonia dell’opera di Dio (nota di lode implicita).

Nella tradizione liturgica, non si trovano formulari ufficiali specifici per la protezione delle volpi; tuttavia, la preghiera si inserisce nelle pratiche devozionali e paraliturgiche in onore di Maria, “Madre della Chiesa” e “Regina del creato”, spesso invocata nei Rosari ecologici, nelle Giornate del Creato (1 settembre) e nelle benedizioni degli animali (memoria di San Francesco d’Assisi, 4 ottobre).

Sebbene non sia parte del patrimonio liturgico ufficiale, questo genere di preghiera trova legittimità nelle preghiere spontanee, nella pietà popolare e nelle celebrazioni comunitarie dedicate alla custodia del creato.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici

La preghiera può essere utilizzata sia nella preghiera personale che comunitaria:

  • Preghiera personale: Ideale per chi desidera vivere un rapporto più profondo con il creato e coltivare una spiritualità ecologica sulla scia di Maria. Può essere usata come meditazione prima o dopo una passeggiata nella natura, o come supplica in momenti di preoccupazione per gli animali.
  • Preghiera comunitaria: Può essere inserita in momenti di preghiera di gruppo, Giornate di preghiera per il Creato (1 settembre), in occasione della festa di San Francesco d’Assisi o durante benedizioni particolari per gli animali e la natura.
  • Tempi dell’anno liturgico: Particolarmente adatta ai mesi mariani (maggio e ottobre), alle celebrazioni per la custodia del creato e in ogni occasione in cui si intenda pregare per il rispetto della natura.

Infine, la preghiera può essere recitata come atto di intercessione quando si assiste a situazioni di pericolo per la fauna selvatica (incidenti, opere di disboscamento, campagne di sensibilizzazione), o durante eventi specifici del calendario civile che richiamano alla difesa della biodiversità.

Saper collegare la devozione mariana con la cura concreta per il creato significa dare forma a quella “ecologia integrale” insegnata dalla Chiesa e incarnarla nella preghiera quotidiana, ravvivando la coscienza che tutto ciò che esiste è affidato al nostro amore.

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