Preghiera Serale alla Madonna per la Fine della Guerra in Ucraina

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Madre Santissima, Regina della pace, questa sera elevo a Te il mio cuore, rivolgendoti un profondo ringraziamento per averci accompagnato nel buio di questi giorni difficili.
Ti prego, stendi il Tuo manto di protezione sull’Ucraina, sulle sue terre travagliate e sulle sue genti colpite da dolore e paura. Accogli, o Maria, il grido di speranza che si leva da chi desidera la fine della guerra e il ritorno della concordia.
Grazie perché, anche nella notte più oscura, Tu doni conforto e speranza a chi ha perso la casa, a chi piange una persona cara, a chi ogni giorno lotta per la libertà e la dignità.
Vergine della Speranza, Ti ringraziamo per ogni gesto di solidarietà, per ogni segno di dialogo, per ogni cuore che, ispirato dal Tuo amore materno, sceglie il perdono invece dell’odio, la riconciliazione invece della vendetta.
Nel silenzio di questa sera, affido a Te tutti i nostri timori e sogni: accompagna i passi dei tuoi figli verso un domani di pace. Sii Tu la luce che guida l’Ucraina fuori dalla tempesta, e trasforma ogni lacrima in motivo di gioia e gratitudine.
Maria, Madre di Dio, grazie per la Tua presenza fedele. Donaci la forza di credere che, con il Tuo aiuto, il bene può trionfare e la pace può finalmente rifiorire.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera si inserisce in un contesto di profonda fede mariana e di sentita urgenza spirituale, determinata dalla guerra che affligge attualmente l’Ucraina. Attraverso espressioni di affidamento, ringraziamento e intercessione, l’orante riconosce il ruolo della Madonna come Regina della pace e Madre di Dio, richiamando la lunga tradizione cattolica che vede in Maria l’avvocata e la protettrice degli uomini nelle ore di tribolazione.
In linea con il magistero della Chiesa e le Scritture, la preghiera riflette la convinzione che Dio, tramite l’intercessione dei santi e in particolare di Maria, agisce nella storia umana portando sollievo, consolazione e speranza. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si afferma: “Con la sua intercessione multilaterale continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna.” (CCC, n. 969).
Questa supplica si sviluppa quindi come risposta di fede dinanzi al mistero del male e della sofferenza, invocando la Madre Santissima perché accompagni e protegga la nazione ucraina, e rafforzi i cristiani nell’impegno per la pace, la riconciliazione e il bene comune.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il destinatario diretto della preghiera è Maria Santissima nelle sue molteplici titolature: “Regina della pace”, “Vergine della Speranza” e “Madre di Dio”. Questi titoli non sono casuali, ma veicolano una profonda sapienza teologica e liturgica:
- Come Regina della pace, Maria è invocata come mediatrice della concordia tra i popoli, sulla scia di secolari tradizioni (ad esempio, le invocazioni delle Litanie Lauretane).
- Come Madre di Dio, si sottolinea il dogma cristologico del Concilio di Efeso (431), che la proclama Theotokos, e dunque la sua particolare vicinanza e potere di intercessione presso Dio.
Ci si rivolge a lei perché la fede cattolica, ortodossa e orientale la ritiene Madre universale e avvocata dell’umanità; a lei Gesù in croce affidò l’apostolo Giovanni e, in lui, tutti i suoi discepoli (cfr. Gv 19,26-27). La sua maternità spirituale si fa concreta nelle ore buie: “Nel buio di questi giorni difficili… accompagnato”. Il fedele riconosce dunque Maria come rifugio sicuro, presenza consolatrice e Ponte tra terra e Cielo.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede esplicitamente per l’Ucraina, “le sue terre travagliate e le sue genti colpite da dolore e paura”. I beneficiari sono dunque:
- Tutte le vittime innocenti della guerra: sfollati, rifugiati, coloro che hanno perso la casa o un familiare (cf. “a chi ha perso la casa, a chi piange una persona cara”);
- Coloro che faticano “ogni giorno… per la libertà e la dignità”, cioè soldati, civili, soccorritori, tutte le forze che si oppongono alla violenza e difendono i valori umani fondamentali;
- La popolazione esausta, lacerata dalla paura, dal lutto e dall’insicurezza quotidiana.
I bisogni affrontati sono molteplici e vanno dalla richiesta di protezione fisica contro i pericoli della guerra (“stendi il Tuo manto di protezione”), al conforto spirituale nelle ore più oscure (“conforto e speranza… che Tu doni anche nella notte più oscura”), fino alla riconciliazione sociale (“perdono invece dell’odio, riconciliazione invece della vendetta”).
La preghiera intercetta così sia le necessità materiali che quelle esistenziali: la pace, la solidarietà concreta, la guarigione delle ferite interiori e il cammino verso un domani migliore.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
La preghiera si impernia su alcuni grandi nuclei teologici:
- Pace e riconciliazione: Il cuore della supplica è l’invocazione della pace: “accogli… il grido di speranza di chi desidera la fine della guerra e il ritorno della concordia”, in obbedienza al comando di Gesù:
“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Mt 5,9)
- Intercessione mariana: La richiesta del “manto di protezione” richiama la tradizione della Protezione della Madre di Dio, molto cara anche alle Chiese orientali (cf. festa della Pokrov). Sant’Efrem il Siro scriveva:
“Tu sei la nostra intercessora presso il Re immortale, Tu sei il rifugio dei peccatori e la pace dei mondi in tempesta.”
- Maternità spirituale: L’insistenza su “Presenza fedele” e accompagnamento rievoca la consegna mariana affidata da Gesù sulla croce (Gv 19,26-27).
- Speranza e solidarietà: Vengono lodati “ogni gesto di solidarietà, ogni segno di dialogo”, in linea con il magistero di Papa Francesco che spesso ricorda:
“Non lasciatevi rubare la speranza!”
e definisce Maria come “Madre della Speranza” (RM 7). - Il bene che trionfa sul male: L’ultima invocazione ribadisce la vittoria del bene e della grazia anche nelle prove:
“Il bene può trionfare e la pace può finalmente rifiorire.”
Questa speranza è radicata nel Vangelo:“Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo.” (Gv 16,33)
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La forma della preghiera è mista: prevale l’intercessione (“Ti prego, stendi il tuo manto…”, “affido a Te tutti i nostri timori…”), ma non mancano elementi di lode (“Madre Santissima, Regina della pace”), ringraziamento (“profondo ringraziamento per averci accompagnato…”), e di supplica.
Nella tradizione liturgica cattolica, tali preghiere hanno carattere devozionale e vengono spesso inserite nella liturgia delle ore, nel Rosario (soprattutto i misteri dolorosi e gloriosi), nelle veglie di preghiera per la pace e nei momenti penitenziali che richiedono una conversione del cuore collettiva.
Anche la tradizione orientale le pratica nelle acatisti mariani e durante le suppliche alla Madre di Dio nelle grandi feste liturgiche (Pokrov, Dormizione, Annunciazione).
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico
Questa preghiera può essere utilizzata con frutto nelle seguenti modalità:
- Preghiera personale: come atto di affidamento nei momenti di angoscia per la pace, da recitare individualmente al termine della giornata, come suggerisce l’incipit “questa sera elevo a te…”
- Preghiera comunitaria: durante veglie per la pace, adorazioni eucaristiche, Sante Messe votive per la pace o durante le Suppliche Mariane di comunità parrocchiali, movimenti, gruppi di preghiera, soprattutto nel contesto di iniziative solidali per l’Ucraina.
- Anno liturgico: particolarmente indicata nei tempi forti come Avvento (tempo di speranza), Quaresima (tempo di penitenza e riconciliazione), nelle giornate mondiali di preghiera per la pace, il 25 marzo (Annunciazione) e l’8 dicembre (Immacolata), oltreché nelle festività mariane locali e internazionali. Può essere inserita anche come preghiera finale nel S. Rosario meditato nei periodi di conflitto.
Per favorire la meditazione, è utile un breve tempo di silenzio dopo la recita. Può essere arricchita da canti mariani quali “Salve Regina” o “Sub Tuum Praesidium”. La ripetizione, soprattutto in periodi di particolare difficoltà, aiuta a radicare la speranza cristiana e il senso di fraternità universale.
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