Preghiera allo Spirito Santo per la Salvaguardia delle Foreste

Ascolta la Preghiera
Spirito Santo, che rinnovi la faccia della terra, ascolta la nostra supplica. Guida i nostri cuori e rendici degni custodi del creato che ci hai affidato.
In Te poniamo la nostra fiducia, certi che la Tua Provvidenza vigila su ogni creatura. Volgi il Tuo sguardo ai cervi, innocenti abitanti delle foreste. Proteggi le loro dimore, rendendo l’uomo consapevole che ogni albero salvaguardato è un dono che si rinnova per tutti.
Infondi la Tua ispirazione nei cuori di chi governa e nei gesti di chi può agire, perché si promuovano azioni efficaci e concrete per la salvaguardia delle foreste, casa dei cervi e delle infinite espressioni della Tua creazione.
Fa’ che crediamo e affidiamo tutto a Te, certi che nella cura del creato celebriamo la Tua Presenza e la Tua Grazia.
Spirito Santo, rendici strumenti di pace, rispetto e amore per ogni essere vivente. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera è profondamente radicata nella teologia cristiana della creazione e nella più recente sensibilità ecologica maturata nelle Chiese, in particolare sulla scia del magistero di papa Francesco con l’enciclica Laudato Si’. Si rivolge allo Spirito Santo, terza Persona della Trinità, spesso associata nella Scrittura all’azione vivificante e rinnovatrice di Dio. L’invocazione “Spirito Santo, che rinnovi la faccia della terra” riprende esplicitamente il Salmo 104(103),30: “Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra”, riconoscendo la funzione attiva dello Spirito nel mantenere, rigenerare e santificare il mondo.
Dottrinalmente, questa preghiera si situa nell’orizzonte della teologia della creazione che vede l’uomo come custode responsabile del creato (cfr. Gen 2,15). Integra anche quello che Benedetto XVI definiva “ecologia umana” e la visione biblica della Provvidenza divina che vigila su ogni creatura (cf. Mt 6,26; Sap 11,24-26).
Nel quadro attuale, dunque, la preghiera si inserisce in quella riscoperta spirituale dell’unità fra fede cristiana e impegno verso la salvaguardia del creato, che non si esaurisce nella tutela ambientale, ma si eleva a cura sacrale nei confronti dell’opera divina.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il primo e unico destinatario diretto di questa preghiera è lo Spirito Santo. Questa scelta evidenzia diversi aspetti teologici:
- Lo Spirito è principio di vita e di comunione, Colui che “soffia” nel creato fin dall’inizio (Gn 1,2) e lo sostiene nel tempo.
- Allo Spirito si chiede ispirazione, azione trasformatrice e guida dei cuori verso il bene, come solo Dio può concedere.
- L’invocazione allo Spirito implica una apertura allo stupore, alla conversione e al rinnovamento interiore, elementi essenziali per una genuina ecologia integrale.
Inoltre, la preghiera si rivolge simbolicamente anche al cuore dell’uomo — a ogni credente e, in modo particolare, ai governanti e a chi ha potere decisionale — chiedendo di essere resi strumenti della sapienza e dell’azione divina nel mondo.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Nella sua struttura, la preghiera intercede per vari beneficiari:
- Gli esseri umani: Chiede che i cuori siano guidati, che sia rafforzata la nostra responsabilità di custodi del creato. Edifica spiritualmente chi prega attraverso la fiducia nella Provvidenza e la richiesta di essere resi strumenti di pace e di amore.
- I cervi e gli animali dei boschi: L’intercessione si fa specifica e poetica, invocando protezione sugli “innocenti abitanti delle foreste”. In questo, si mostra la visione cristiana della solidarietà fra tutte le creature, in sintonia con la spiritualità francescana che vede ogni essere come fratello e parte dell’armonia universale voluta da Dio.
- Il creato tutto e le foreste: Si domanda che siano protetti i boschi e che l’uomo acquisisca consapevolezza della loro importanza. Viene sottolineata la dimensione del bisogno fisico (salvaguardia degli habitat) e spirituale (il riconoscimento del creato come dono e luogo della presenza divina).
Infine, si chiede per le autorità e per chi ha potere di agire che ricevano l'ispirazione necessaria per promuovere azioni concrete di tutela dell’ambiente, rispondendo al bisogno urgente di conversione sociale e istituzionale rispetto alle crisi ambientali contemporanee.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche pertinenti
La preghiera tratta alcune tematiche teologiche centrali:
- Lo Spirito come forza vitale e rinnovatrice: “Rinnovi la faccia della terra” (Sal 104,30). Questa azione non è solo un fatto naturale, ma il segno permanente dell’amore di Dio che rende sempre nuova ogni cosa (cfr. Ap 21,5).
- L’uomo custode del creato: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2,15). Il tema della custodia invita all’umiltà e alla responsabilità verso il mondo che ci è stato affidato.
- La Provvidenza su ogni creatura: “Neppure uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro” (Mt 10,29). La preghiera esprime una fiducia radicale nell’amore provvidente di Dio verso tutte le sue creature, umani e animali.
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Il creato come luogo della presenza divina: Nella Bibbia il creato è “buono” (Gen 1) e manifesta qualcosa del suo Creatore (Sap 13,1; Rm 1,20). Origene scriveva:
“Ogni creatura, sia animale, sia vegetale, sia inanimata, è un capolavoro delle mani di Dio.”
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L’azione dello Spirito nei governi umani: Il dono del Consiglio e dell’Intelletto sono richiesti per i governanti perché promuovano il bene comune (cf. Sap 9,4-6). Sant’Ambrogio sottolineava:
“L’uomo spirituale giudica ogni cosa secondo la Sapienza che viene dall’alto, trasmessa dallo Spirito.”
Nel complesso, la preghiera incarna la teologia dell’ecologia integrale, coniugando cura della natura, giustizia sociale, responsabilità umana e spiritualità trinitaria.
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera appartiene alla preghiera di intercessione, poiché si invoca l’intervento dello Spirito per molteplici bisogni: la conversione dei cuori, la protezione degli animali, la salvaguardia delle foreste. Contiene anche accenti di lode (“in Te poniamo la nostra fiducia”), supplica e ringraziamento (“nella cura del creato celebriamo la Tua Presenza e la Tua Grazia”).
Per spirito e forma, questa preghiera si colloca facilmente nella preghiera personale ma anche nella preghiera comunitaria di occasioni particolari, come la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1 settembre), nelle liturgie della parola dedicate temi ecologici, o in momenti di riflessione spirituale all’aperto. In molte Chiese, è oggi consueto inserire orazioni simili nelle messe “per la pace e la giustizia” o nelle celebrazioni per tempi specifici come la Quaresima, il Tempo del Creato (1 settembre–4 ottobre) e le veglie ecumeniche.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi liturgici
Uso personale:
- Può essere recitata al mattino come atto di affidamento della giornata, soprattutto da chi lavora a contatto con la natura o si sente chiamato a gesti di tutela ambientale.
- Si presta alla meditazione, come spunto per esaminare la propria responsabilità verso il creato e per intercedere spiritualmente per chi prende decisioni importanti.
- Durante passeggiate in boschi o montagne, serve a elevare il cuore in riconoscenza e contemplazione di Dio creatore.
Uso comunitario:
- Nelle celebrazioni della Parola o nell’ufficio delle letture legato al creato.
- Come preghiera universale nelle messe domenicali (soprattutto nel Tempo del Creato o in occasione di disastri ambientali).
- In incontri di catechesi o gruppi di preghiera che riflettano sull’ecologia integrale.
- Nelle scuole o famiglie per sensibilizzare i più giovani alla vocazione di “custodi” del creato.
Tempi liturgici consigliati:
- Tempo del Creato (1 settembre–4 ottobre): Particolarmente indicata per questo periodo ecumenico.
- Quaresima: Aiuta a vivere la conversione in chiave di riconciliazione con Dio, il prossimo e la natura.
- Giornata Mondiale della Terra (22 aprile): Per animare momenti comunitari o personali.
A livello generale, la preghiera può essere adattata a molte circostanze che richiedano la partecipazione dello Spirito nell’opera di cura e di responsabilità verso il mondo, favorendo così la maturazione di una spiritualità autenticamente “ecologica” e trinitaria.
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