Preghiera a Dio per la Protezione delle Volpi

Destinatari:  Dio
Beneficiari:  Volpi
Temi:  Protezione
Tipologie:  Invocazione
Preghiera a Dio per la Protezione delle Volpi
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O Dio della Provvidenza infinita, a Te innalziamo la nostra voce, invocando la Tua misericordia su tutte le creature che abitano la terra.

In modo particolare, ti affidiamo le volpi, animali astuti e sensibili, troppo spesso oggetto di persecuzioni e incomprensioni. Tu che vegli su ogni vita, proteggile dalla crudeltà umana e dai pericoli che le circondano.

Guida i loro passi nelle notti silenziose, dona loro cibo per sfamarsi, e riparo nei cuori delle foreste e dei campi, affinché possano vivere seguendo il Tuo ordine di armonia e bellezza.

Rinnova nei nostri cuori la compassione e il rispetto per la loro fragile esistenza, perché nessuna mano le ferisca e nessun cuore le trascuri.

O Dio buono e giusto, estendi la Tua mano protettrice sulle volpi e su tutte le creature, affinché la Tua volontà di pace e cura sia compiuta in ogni angolo del creato.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si inserisce nel vasto patrimonio della spiritualità cristiana che riconosce nel creato l’opera della sapienza e della bontà di Dio. Nella tradizione cristiana, Dio è visto come Creatore e Provvidenza infinita (“O Dio della Provvidenza infinita…”), colui che sostiene e sorregge ogni essere vivente, secondo l’insegnamento biblico: “Tutti a te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno” (Salmo 104,27). Il testo esprime una visione cosmocentrica della preghiera, cioè una spiritualità attenta non solo ai bisogni umani ma a tutto ciò che partecipa del dono dell’esistenza: “invocando la tua misericordia su tutte le creature che abitano la terra.”
L’intenzione comprende quindi una preoccupazione ecologica maturata nella riflessione teologica recente, soprattutto a partire dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, in cui si afferma: “Ogni creatura ha un valore e un significato proprio che l’essere umano deve rispettare e amare” (LS 76). Il contesto spirituale si radica anche nella tradizione dei santi che hanno pregato Dio per il creato; tra tutti, San Francesco d’Assisi che chiamava le creature “fratelli e sorelle”, riconoscendo in loro la bontà originaria voluta da Dio.
Infine, la preghiera esprime la fiducia nella divina Misericordia che opera per la salvezza e la protezione di ogni creatura, collocando l’essere umano come intermediario, cioè colui che si fa voce di tutta la creazione davanti a Dio.

2. Destinatari a cui è rivolta e perché

Il destinatario principale della preghiera è Dio Padre, Provvidente e Misericordioso. La preghiera si apre e si chiude a Lui (“O Dio della Provvidenza infinita”, “O Dio buono e giusto”), nel riconoscimento della sua onnipotenza e bontà universale.
A differenza di alcune formule rivolte direttamente ai santi o alle creature celesti, qui si parla a Dio stesso come Colui che tiene nelle sue mani la sorte di ogni essere vivente e che può auscultare il grido di intercessione formulato dagli esseri umani. Viene invocata la misericordia, la protezione e la guida divina sulle creature del mondo, secondo la professione di fede nella potenza e nella cura di Dio per quanto Egli ha creato (cfr. Sapienza 11,24 – “Tu ami tutte le cose che esistono”).
In breve, la preghiera è indirizzata a Dio uno e trino, considerato autore, custode e redentore di tutte le creature terrestri, visibili e invisibili.

3. Beneficiari per cui intercede e bisogni spirituali/fisici affrontati

I beneficiari principali dell’intercessione sono le volpi, sottolineate come animali astuti e sensibili e, in senso più ampio, tutte le creature che abitano la terra.
La preghiera si sofferma sulle volpi come specie spesso vittima di persecuzione, incomprensione ed emarginazione. Si domanda per loro:

  • Protezione dalla crudeltà umana e dai pericoli ambientali (“proteggile dalla crudeltà umana e dai pericoli che le circondano”);
  • Guida nei loro spostamenti (“Guida i loro passi nelle notti silenziose”);
  • Nutrimento materiale (“dona loro cibo per sfamarsi”);
  • Riparo e sicurezza (“riparo nei cuori delle foreste e dei campi”);
  • Un ambiente armonioso dove vivere secondo l’ordine stabilito da Dio (“affinché possano vivere seguendo il Tuo ordine di armonia e bellezza”);
  • Compassione e rispetto da parte degli umani (“Rinnova nei nostri cuori la compassione e il rispetto per la loro fragile esistenza”).
Oltre agli aspetti materiali (cibo, sicurezza, ambiente vitale), si chiede per le volpi la possibilità di essere accolte nell’ordine armonioso del creato, libere dalle inutili sofferenze provenienti dall’uomo. Nello stesso tempo, la preghiera chiede il cambiamento del cuore umano, affinché cresca il rispetto e la compassione, prevenendo qualsiasi atto di violenza o indifferenza.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

a) La Provvidenza universale di Dio
Il tema principale è la provvidenza che si estende su tutte le creature. Gesù stesso ricorda nel Sermone sul Monte:

“Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neppure uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia” (Matteo 10,29).
Similmente, si può applicare questo sguardo premuroso alle volpi e agli altri animali selvatici.

b) Misericordia e giustizia di Dio
La preghiera invoca la misericordia e la giustizia divine come garanzia che ogni creatura sia rispettata nel proprio diritto a vivere, svilupparsi e trovare protezione dalla violenza (cfr. Salmo 145,9 – “Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature”).

c) Armonia del creato e responsabilità umana
Si afferma il progetto originario di Dio di armonia e bellezza (“seguendo il Tuo ordine di armonia e bellezza”), in sintonia con la dottrina esposta in Genesi 1 (“Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era molto buono” - Gen 1,31). La responsabilità umana è richiamata dall’invocazione a una conversione del cuore: “rinnova nei nostri cuori la compassione e il rispetto”, richiamando la chiamata all’uomo a essere custode e non dominatore del creato (Laudato si’, 67).

d) Testimonianze patristiche
Sant’Ambrogio scrive:

“Nulla di ciò che Dio ha creato va disprezzato, se usato secondo l’ordine.” (Exameron, V 8.26)
Mentre San Basilio il Grande nei suoi scritti invita a pregare per gli animali domestici e le creature della terra, affermando che la misericordia di Dio si estende non solo agli esseri umani ma all’intero creato.

5. Genere di preghiera e collocazione liturgica

La preghiera appartiene fondamentalmente al genere intercessorio. Infatti, il fedele si pone come mediatore tra le creature non umane (le volpi in particolare) e Dio, chiedendo protezione, sostegno e compassione.
Include anche elementi di lode (riconoscimento di Dio come provvidenza infinita), ringraziamento implicito per il dono del creato, e supplica per la conversione del cuore umano (“Rinnova nei nostri cuori la compassione”).
Non rientra nelle formule liturgiche tradizionali, ma si colloca bene nel filone delle Orationes pro creaturis, cioè preghiere per il mondo naturale amate in ambito francescano, nelle benedizioni degli animali e nelle celebrazioni dedicate alla custodia del creato (es. Giornata per il Creato).
Può essere anche utilizzata come preghiera privata di meditazione o come preghiera comunitaria in occasioni speciali legate all’ambiente.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi dell’anno liturgico

Uso personale: Consigliata a chi desidera approfondire la propria sensibilità ecologica e riconoscere la presenza di Dio nel mondo animale. Può essere recitata durante momenti di silenzio in natura, camminate nei boschi, o nella meditazione personale, soprattutto quando si avverte il bisogno di intercedere per le creature più fragili o minacciate.

Uso comunitario: Idonea all’interno di celebrazioni nei gruppi parrocchiali, incontri di preghiera, movimenti ecologisti cristiani o durante i momenti liturgici speciali legati al creato (ad esempio, la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, il 1° settembre, o la Benedizione degli animali nel giorno di San Francesco, il 4 ottobre). Può essere inserita come preghiera dei fedeli durante la Messa, adattandone il linguaggio, oppure collocata a conclusione di incontri di formazione ecologica cristiana.

Tempi liturgici:

  • Tempo del Creato (dal 1° settembre al 4 ottobre).
  • Inizio della primavera o dell’autunno, come segno di ringraziamento e richiesta di protezione per la fauna selvatica.
  • Durante programmi catechetici o incontri di educazione ambientale cristiana.
In generale, l’uso della preghiera sollecita una spiritualità dell’ascolto e della cura della casa comune, incoraggiando l’interiorizzazione del rispetto per tutte le creature. Inserirla regolarmente nella propria pratica di fede può aiutare la crescita di uno sguardo contemplativo e compassionevole verso il creato, coerentemente con l’insegnamento della Chiesa.

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