Preghiera a San Pantaleone per la Guarigione

Destinatari:  San Pantaleone
Beneficiari:  Malati
Temi:  Guarigione
Tipologie:  Supplica
Preghiera a San Pantaleone per la Guarigione
Ascolta la Preghiera

San Pantaleone, medico e martire fedele, ascolta la nostra supplica.

Tu che hai vissuto la compassione per i sofferenti e hai donato cura e sollievo a chi era nel bisogno, intercedi per noi presso il Signore della Vita.

Volgi lo sguardo misericordioso su tutti i malati, su chi lotta contro la malattia nel corpo e su chi soffre nel cuore e nello spirito.

Prega perché sia loro donata la guarigione, la forza nei momenti di debolezza, la speranza nelle ore di smarrimento, la pace anche nelle prove più dure.

Ti preghiamo, San Pantaleone, avvolgi con la tua preghiera chi è solo, consola chi è afflitto, guida le mani di medici e infermieri perché siano strumenti di amore e salvezza.

Affidiamo alle tue cure di santo medico ogni nostra sofferenza: chiedi per noi al Signore il dono della salute, della perseveranza e della consolazione.

A te ci affidiamo, nella fiducia e nella gratitudine. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera rivolta a San Pantaleone si inserisce all’interno di una ricca tradizione cristiana che valorizza la comunione dei santi e la funzione d’intercessione dei santi presso Dio. Nella fede cattolica, i santi sono considerati amici di Dio, modelli di virtù e intercessori efficaci, grazie alla loro vicinanza a Cristo nel “cielo”. Nel caso di San Pantaleone, medico e martire del III-IV secolo, il contesto spirituale è segnato dal valore della compassione, dal servizio agli ammalati e dalla testimonianza eroica della fede fino al martirio.

La dottrina cattolica sottolinea inoltre il valore della sofferenza unita a Cristo (cfr. Col 1,24: “Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa”) e la chiamata a prendersi cura dei malati come opera di misericordia. La preghiera indirizzata a San Pantaleone richiama alla mente il duplice ruolo del santo come guaritore terreno attraverso la scienza medica e come strumento di guarigione spirituale per il suo affidamento radicale a Dio, soprattutto nei momenti della persecuzione e della sofferenza.

Dottrinalmente, questa preghiera si muove nell’alveo della devozione popolare, riconosciuta dal Magistero della Chiesa come espressione del sensus fidei del popolo cristiano, purché orientata verso Cristo e non si sostituisca alla liturgia ufficiale. Gli atti di affidamento, l’invocazione per intercessione e la richiesta della guarigione sono pratiche profondamente radicate sia nelle Scritture sia nei Padri della Chiesa, come ad esempio in Sant’Agostino che affermava:

“La preghiera dei giusti giova molto, se fatta con insistenza” (cfr. Epistola 130, 9, 18).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

A livello contenutistico, la preghiera è direttamente rivolta a San Pantaleone, glorificato come medico e martire, testimone sia della cura umana sia della fedeltà a Cristo. Non si tratta di una preghiera indirizzata alla Trinità o direttamente a Dio Padre, ma di un’invocazione al santo affinché interceda presso il "Signore della Vita", ossia Dio stesso.

La scelta di rivolgersi a San Pantaleone trova giustificazione nella “specializzazione” dei santi a cui la tradizione cristiana ha affidato ambiti specifici di intercessione: San Pantaleone è invocato in particolare come patrono dei medici, degli infermieri e, in senso più ampio, di tutti i malati. Il suo esempio di carità verso i sofferenti lo rende interlocutore privilegiato nelle suppliche per la salute fisica e spirituale.

Questo rivolgersi a lui risponde a una tensione profondamente umana e cristiana: chiedere che la misericordia di Dio si manifesti tramite l'intercettazione di coloro che meglio hanno incarnato la compassione evangelica, sperimentando nella propria vita la fragilità, la guarigione e il sacrificio.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

L’intercessione richiesta a San Pantaleone abbraccia una varietà di destinatari che riflettono richieste concrete e universali:

  • Malati nel corpo (ad esempio, affetti da malattie fisiche, pazienti negli ospedali)
  • Chi soffre nel cuore, cioè chi attraversa dolori emotivi come la solitudine, il lutto, la depressione
  • Chi è nel dolore dello spirito: persone in crisi di fede, nella prova interiore, nel senso di abbandono
  • Medici e infermieri, affinché siano strumenti di amore e salvezza
  • Chi vive la solitudine, chi è afflitto, chi necessita di consolazione

La supplica va oltre la guarigione fisica, includendo la ricerca di forza nelle prove, speranza nelle difficoltà, pace durante la sofferenza. La richiesta è completa: si chiede sollievo, ma anche la capacità di accogliere e attraversare la prova con perseveranza, affidando le proprie sofferenze a Dio.

Sono evidenti due filoni di bisogno:

  • Fisico: guarigione, sollievo dal dolore, salute
  • Spirituale: consolazione, speranza, accettazione, coerenza nella testimonianza cristiana, senso di comunità anche nella sofferenza
Questo riflette la visione cristiana del malato come persona integrale, il cui benessere va oltre la salute corporea e tocca la sfera del cuore e dell’anima.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

La preghiera a San Pantaleone si articola attorno ad alcuni grandi temi teologici:

  • Compassione e misericordia cristiana: la figura di San Pantaleone richiama il comandamento dell’amore verso il prossimo: “Ero malato e mi avete visitato” (Mt 25,36).
  • Intercessione dei santi: in sintonia con l’insegnamento conciliare (Lumen Gentium, 49-50): “Nella loro fraterna sollecitudine vengono in nostro aiuto con la loro intercessione presso Dio”.
  • Speranza nella prova: tema paolino ricorrente: “La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori” (Rm 5,5).
  • Preziosità redentiva della sofferenza: come insegnava San Giovanni Paolo II nella Salvifici Doloris: “Nella sofferenza maturano tutte le possibilità dell’uomo, anche la sua apertura a Dio, alla salvezza”.
  • Ruolo dei medici come strumenti dell’amore divino: classico tema patristico che unisce la medicina spirituale e corporea, già annunciato in San Basilio Magno:
    “Dio ha dato all’uomo la scienza perché si servesene a beneficio dei sofferenti”

I temi espressi nella preghiera collegano la richiesta materiale (la guarigione) a uno sguardo più ampio, che include la trasfigurazione cristiana delle prove, la certezza della presenza di Dio nella sofferenza e il valore della comunità orante.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera a San Pantaleone appartiene al genere dell’intercessione: si domanda al santo di pregare per i bisogni dei fedeli verso Dio. Tuttavia, in essa sono presenti altri accenti:

  • Lode (implícita) della testimonianza di Pantaleone come modello di carità e fede
  • Supplica per la guarigione e la consolazione
  • Ringraziamento (“nella fiducia e nella gratitudine”)
A livello liturgico, tale preghiera trova la sua collocazione nel culto dei santi, specialmente nella memoria liturgica di San Pantaleone (27 luglio). È idonea anche per momenti particolari di preghiera dei fedeli durante la Messa, nei riti di Unzione degli Infermi, o durante veglie di preghiera per malati, su base personale o comunitaria. Non fa parte ordinaria del Messale o della Liturgia delle Ore, ma rientra nelle preghiere devozionali che arricchiscono la vita spirituale del popolo cristiano.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale e comunitaria e nel ciclo liturgico

Questa preghiera può essere efficacemente adottata:

  • Nella preghiera personale: da chi vive situazioni di malattia propria o altrui, come affidamento quotidiano a San Pantaleone, recitata al mattino, alla sera o prima di visite mediche/interventi.
  • In famiglia: nelle case dove si cura un malato, come segno di fede condivisa e consolazione reciproca.
  • In comunità: durante Messe votive per i malati, nella visita ai degenti, nei gruppi di preghiera, nella veglia in occasione della memoria liturgica del santo o del sacramento dell’Unzione.
  • In ospedale: animando momenti di preghiera nei reparti, coinvolgendo operatori sanitari e degenti.

Nel ciclo dell’anno liturgico questa preghiera trova spazio privilegiato:

  • Il 27 luglio, festa di San Pantaleone
  • Nella Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio)
  • Durante i periodi di epidemie, calamità pubbliche, emergenze sanitarie
  • Durante momenti di crisi personali e comunitarie legate alla salute
Inoltre, può essere usata come corollario alla recita del Rosario, inserita nelle litanie dei santi, recitata al termine delle visite a domicilio dei sacerdoti o dei ministri straordinari della comunione.

Per viverla al meglio, si consiglia:

  • Preparare un clima di raccoglimento, magari con una candela accesa davanti a un’immagine del santo
  • Aggiungere spontaneamente i nomi di persone ammalate per una preghiera più personale
  • Concludere con il Padre Nostro e il Segno della Croce, unendo la supplica alla preghiera a Dio

L’uso costante di tale preghiera aiuta a maturare una spiritualità della speranza e della solidarietà, rafforzando la rete di comunione tra le membra sofferenti della Chiesa e il Cielo.

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