Supplica a Sant'Ubaldo per la Guarigione delle Malattie Mentali

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O glorioso Sant'Ubaldo, guida gentile e protettore di chi soffre, ascolta la mia supplica in questo tempo di prova e smarrimento interiore.
Rivolgo a te il mio cuore ferito dalle malattie mentali, che oscurano la mente e appesantiscono l’anima. Tu che conosci la fatica della fragilità, intercedi per chi, come me, cerca una guarigione che dia luce alla notte del dolore.
Sant’Ubaldo, compagno nella tempesta, ottienimi la forza di chiedere aiuto, di non sentirmi mai solo nel cammino difficile della mente stanca. Dona a me – e a tutti coloro che lottano nell’ombra – la speranza di giorni migliori, la pazienza nell’attesa, la tenacia nella cura.
Abbraccia in particolare chi non trova parole per il proprio male, chi teme lo sguardo degli altri, chi è consumato dall’ansia e dalla disperazione. Porta loro un raggio del Tuo coraggio, la pace di cui hai testimoniato nel Tuo cammino terreno.
Intercedi presso il Signore affinché ci doni guarigione, consolazione e nuova gioia, affinché l’amore prevalga sul buio della malattia. Fa’ che, con il Tuo esempio, impariamo a custodire con tenerezza chi soffre e a portare luce nei luoghi segnati dal dolore mentale.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a Sant’Ubaldo qui proposta affonda le sue radici nella tradizione cristiana cattolica di rivolgersi ai santi come amici e intercessori presso Dio. Sant’Ubaldo Baldassini (1085-1160), vescovo di Gubbio, è una figura particolarmente associata alla protezione contro le malattie, il male interiore e le paure, ricordato per la sua bontà, la sua vicinanza agli umili e la sua straordinaria capacità di consolare gli afflitti. Nel corso dei secoli, la sua intercessione è stata invocata per la pace, la guarigione da malattie e la serenità spirituale.
Sotto il profilo dottrinale, la preghiera si inserisce nella concezione cattolica della Communio Sanctorum (“comunione dei santi”), cioè la convinzione che i cristiani – vivi e defunti – non siano separati, ma uniti nell’unico corpo mistico di Cristo (cfr. 1 Cor 12,12-27). I santi, già presso Dio, possono intercedere per quanti sono ancora pellegrini nel mondo e vivono situazioni di dolore o di smarrimento.
Il testo si rivolge a Sant’Ubaldo come “guida gentile e protettore di chi soffre”, attestando la fede che i santi partecipino, con il Cristo risorto, all’opera di consolazione e di salvezza divina per quanti sono più fragili. L’attenzione alle malattie mentali rappresenta qui una profondità spirituale che accoglie la dimensione integrale dell’essere umano, anima e corpo, coerente con l’antropologia cristiana che riconosce valore e dignità in ogni condizione di fragilità.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta direttamente a Sant’Ubaldo, vescovo e protettore speciale, invocato come intercessore presso il Signore. Nel linguaggio della preghiera, egli è chiamato con titoli che ne sottolineano la misericordia e la compassione: “guida gentile”, “protettore di chi soffre”, “compagno nella tempesta”. Vengono evocati anche il suo coraggio e la pace che caratterizzarono la sua esistenza terrena.
Questa scelta si fonda sulla tradizione secondo cui Sant’Ubaldo, pur essendo stato vescovo e uomo potente, rimase vicino agli ultimi, agli ammalati, agli esclusi. Secondo la devozione popolare e alcune fonti agiografiche, la sua intercessione fu causa di guarigioni e di consolazioni interiori, anche nei confronti delle malattie che comportavano isolamento e vergogna.
Pertanto, la preghiera si rivolge a lui non solo per la sua santità generale, ma per la sua particolare sensibilità verso chi soffre. In sintesi, il destinatario è il santo, eletto – secondo la comunione dei santi – a essere mediatore e modello di fiducia anche per i momenti di oscurità psichica o spirituale.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari della preghiera sono tutti coloro che soffrono di malattie mentali, tra cui ansia, depressione, smarrimento interiore, senso di solitudine e fatica spirituale. Il testo si fa voce di chi vive "tempo di prova e smarrimento interiore", “mente stanca”, “cuore ferito”. L’autore della preghiera parla anche a nome di chi non riesce a esprimere il proprio dolore (“chi non trova parole per il proprio male”), di chi teme lo stigma (“chi teme lo sguardo degli altri”), e di chi si sente dimenticato o consumato dalla disperazione.
Le richieste rivolte a Sant’Ubaldo sono concrete e al tempo stesso spirituali:
- Guarigione: intesa non solo come recupero della salute mentale, ma anche come luce che rischiara la notte del dolore e restituisce speranza.
- Speranza, pazienza e tenacia: virtù necessarie per affrontare percorsi lunghi e dolorosi di cura, tanto sul piano clinico quanto su quello spirituale.
- La forza di chiedere aiuto e di sentirsi accolti: invocazione rara e preziosa, che riconosce la fragilità e la necessità di una comunità solidale.
- Consolazione e nuova gioia: beni che sanano la ferita della disperazione e aprono all’esperienza dell’amore di Dio anche nelle tenebre della malattia.
- Coraggio e capacità di testimonianza: ispirati dall’esempio del santo, per diventare “luce” per altri.
La preghiera affronta senza retorica il bisogno di una guarigione integrale e di una Chiesa che stia accanto alle persone fragili nella loro lotta quotidiana.
4. Temi teologici principali e riferimenti biblici/patristici
Al centro della preghiera vi sono alcuni temi teologici chiave:
- La fragilità come luogo teologico:
La Bibbia sottolinea che Dio è vicino agli afflitti e “guarisce i cuori affranti” (Sal 147,3). San Paolo stesso dice:“Quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,10),
suggerendo che le nostre debolezze sono strumento di apertura alla grazia. - L’intercessione dei santi:
Atto di fede nella comunione dei santi (cf. Ap 5,8; 2 Mac 15,14), in cui i santi sono presentati come intercessori che presentano a Dio le preghiere dei credenti. - La solidarietà nella sofferenza:
Il richiamo ad accompagnare chi soffre ricorda il comando evangelico:"Portate i pesi gli uni degli altri" (Gal 6,2).
Anche la patristica insiste sulla carità verso i malati: san Giovanni Crisostomo invita i credenti a “non ignorare le membra sofferenti del corpo di Cristo”. - La capacità divina di trasformare le tenebre in luce:
L’immagine della luce che spezza l’oscurità richiama il Prologo di Giovanni (“La luce splende nelle tenebre”, Gv 1,5) e l’azione di Cristo come medico dell’anima (Mt 9,12).
In questa preghiera, tutta la teologia della sofferenza come luogo di incontro con Dio, e della comunità come luogo di guarigione, è vissuta e invocata.
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
La formula presentata è principalmente una preghiera di intercessione, in cui si chiede al santo di presentare al Signore le necessità di persone malate e oppresse da sofferenze psichiche. Tuttavia, sono presenti elementi di lode (per la figura del santo), di penitenza (nel riconoscere la propria fragilità), e di supplica fiduciosa (oratio supplicans).
Nella tradizione liturgica, simili preghiere trovano spazio nei momenti di liturgia per i malati, nelle processioni e nelle novene in onore del santo, ma anche nella preghiera personale in tempi di prova. L’invocazione esplicita e tematica per le malattie mentali risponde a una sensibilità pastorale moderna, che integra la dimensione psicologica nella cura spirituale. Di particolare rilievo, nelle diocesi di Gubbio e nella festività di Sant’Ubaldo (16 maggio), questa o simili preghiere vengono recitate sia privatamente sia comunitariamente.
6. Indicazioni pratiche per l’uso personale e comunitario
Questa preghiera può essere utilizzata in vari contesti:
- Preghiera personale:
Chi vive momenti di sofferenza mentale può recitarla quotidianamente, affidando a Sant’Ubaldo le proprie difficoltà, magari unendola alla meditazione della Parola di Dio (ad esempio i Salmi della fiducia: Sal 23, Sal 27, Sal 42). - Preghiera comunitaria:
Adatta come intenzione durante la Messa dei malati, nelle Orazioni dei fedeli, o in incontri specifici di preghiera e solidarietà per chi è segnato dalla sofferenza psichica. Può essere inserita in una Novena a Sant’Ubaldo, soprattutto nei giorni precedenti il 16 maggio. - Momenti liturgici specifici:
Da valorizzare nella festa di Sant’Ubaldo, nella Giornata mondiale della salute mentale (10 ottobre), o in occasione di incontri di ascolto e accompagnamento spirituale dei malati e delle loro famiglie. - Accompagnamento pastorale:
Può essere proposta da sacerdoti e ministri come supporto nella visita ai malati o come ausilio nei gruppi di auto-mutuo-aiuto cristiani.
Per rendere più efficace e profonda la preghiera, si suggerisce di:
- Meditarla lentamente, lasciando che ogni frase diventi preghiera del cuore.
- Recitarla insieme ad altri che soffrono, per sperimentare la comunione e il sostegno reciproco.
- Abbinarla, se possibile, alla celebrazione dei sacramenti della Riconciliazione e dell’<b’Unzione degli infermi.
La preghiera acquisisce così piena efficacia come gesto di fede, di condivisione e di speranza cristiana nel cuore della sofferenza.
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