Supplica a San Simone da Lipnica durante le Epidemie

Ascolta la Preghiera
O glorioso San Simone da Lipnica, che hai donato la tua vita per amore degli appestati e sei stato fedele testimone di speranza e carità durante le più dure epidemie, ascolta con bontà il nostro accorato grido.
Noi, umili supplici, affidiamo a te le nostre famiglie, le coppie in crisi e tutti i malati che combattono contro dolori e incertezze. Per tua intercessione, chiediamo a Dio protezione dalle malattie del corpo e dello spirito: rendici forti nell’unità, pazienti nella prova, misericordiosi nell’aiutare chi soffre.
Proteggi, o Santo coraggioso, coloro che curano i malati, gli operatori sanitari e tutti coloro che rischiano la propria vita per il prossimo: dona loro salute, forza e consolazione.
Oh San Simone, modello di sacrificio e amore, veglia su chi è tentato dalla disperazione, accendi nei cuori la luce della riconciliazione e della fede, e ottienici la grazia di superare ogni epidemia e ogni crisi con fiducia nella Provvidenza.
Sii nostro scudo e nostra speranza, ora e sempre. Amen.
Spiegazione della Preghiera
```html1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Simone da Lipnica si inserisce in un ricco contesto spirituale segnato dalla tradizione cristiana dell’intercessione dei santi nei periodi di calamità, malattie e crisi sociali. San Simone (1437-1482), frate francescano della Polonia e testimone di carità durante le epidemie di peste, esprime attraverso la sua vita e il martirio l’attualità delle opere di misericordia corporee e spirituali. In particolare, la dottrina cattolica riconosce nei santi dei modelli eroici di virtù che continuano a intercedere presso Dio per il popolo credente (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 956-957).
L’esperienza storica della peste e delle epidemie, vissuta da San Simone, trova un’eco drammatica anche nel presente, nelle nuove emergenze sanitarie che affliggono l’umanità. La spiritualità francescana, inoltre, sottolinea la fraternità universale, la fiducia nella Provvidenza e il valore salvifico della sofferenza condivisa. Questa preghiera richiama non solo la fiducia nell’intercessione del santo, ma invita a imitare le sue virtù, nel segno della speranza cristiana che trasforma la prova in occasione di grazia e rinnovamento.
Sul piano dottrinale, emerge la convinzione che la comunione dei santi (cf. Simbolo degli Apostoli, “Credo la comunione dei santi”) renda possibile chiedere a Dio protezione dalle malattie del corpo e dello spirito, illuminati dall’esempio di chi ha speso la propria vita per gli altri. La preghiera si configura così come atto di fede comunitaria, in una visione ecclesiale e solidale, che si fa voce di tutte le necessità umane dinanzi a Dio.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge direttamente a San Simone da Lipnica in quanto santo patrono e intercessore particolarmente invocato nei casi di epidemie, malattie contagiose e momenti di crisi sociale. La scelta di San Simone come destinatario non è casuale: egli fu testimone diretto di speranza e carità, dando la vita per curare gli appestati nella Cracovia del XV secolo, e la sua fama di taumaturgo e protettore dei malati si è diffusa nei secoli.
La motivazione più profonda della preghiera a San Simone poggia sulla fiducia, da sempre presente nella pietà popolare e nella teologia, che i santi – specialmente quelli che hanno vissuto le stesse sofferenze che si stanno affrontando – comprendano e soccorrano i fedeli nelle situazioni analoghe e sappiano “compassionevolmente” intercedere presso Dio (Ebrei 13,7: “Ricordatevi dei vostri capi, che vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito della loro vita, imitatene la fede”).
Inoltre, il testo invita a guardare al santo non come a una figura distante, ma come un modello e un amico celeste a cui rivolgersi con fiducia filiale e con la certezza della sua vicinanza nei momenti di maggiore bisogno.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera ha un respiro ampio e abbraccia diversi beneficiari, esplicitati e suggeriti:
- Le famiglie: si affidano a San Simone le famiglie, centro della vita cristiana, spesso colpite da divisioni o da crisi generate dalla malattia o dallo stress sociale.
- Le coppie in crisi: sofferenti per incomprensioni o difficoltà, hanno bisogno di riconciliazione e di ritrovare l’unità.
- I malati: sono i destinatari principali, sia coloro che affrontano malattie fisiche sia chi combatte dolori e incertezze spirituali o psicologiche.
- Gli operatori sanitari e chi assiste i malati: vengono affidati a San Simone per essere protetti e sostenuti, riconoscendo in essi i “buoni samaritani” dei tempi moderni (Luca 10,25-37).
- Chi rischia la vita per il prossimo: si prega per coloro che, con coraggio, mettono a repentaglio se stessi per amore degli altri.
- Chi è tentato dalla disperazione: il testo include chi, sopraffatto dalla sofferenza, rischia di spegnere la speranza.
I bisogni affrontati sono assai concreti: protezione dalle malattie del corpo e dello spirito, forza nell’unità familiare, pazienza nella prova, misericordia verso chi soffre, salute, forza, consolazione per i curanti e fiducia nella Provvidenza in ogni crisi. La dimensione spirituale e quella materiale si intrecciano, nel segno di una salvezza integrale secondo la visione cristiana (Mt 25,34-40).
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
Numerosi sono i temi teologici che emergono:
- La speranza cristiana nelle prove: la preghiera invoca San Simone come “fedele testimone di speranza” e “scudo e speranza”, richiamando la concezione paolina della speranza che “non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori” (Rm 5,5).
- La carità operosa: San Simone è detto “modello di sacrificio e amore”, secondo la logica evangelica del dono di sé (“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” – Gv 15,13).
- La Provvidenza divina: si chiede la grazia di affrontare crisi e epidemie con fiducia nella Provvidenza, in linea con l’insegnamento di Gesù (“Non preoccupatevi dunque di ciò che mangerete o berrete... Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno” – Mt 6,31).
- L’intercessione dei santi: affonda nella dottrina della Comunione dei Santi (“Le loro preghiere sono il nostro aiuto presso l’Altissimo”, cf. Apocalisse 5,8).
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L’unione tra misericordia e solidarietà: si prega non solo per la guarigione, ma per essere “misericordiosi nell’aiutare chi soffre”. Ciò riflette l’insegnamento di San Giovanni Crisostomo:
“Non potete pregare con le mani vuote; portate con voi l’elemosina e la misericordia, così la vostra preghiera volerà più in alto.”
- La lotta contro la disperazione e la ricerca della riconciliazione: la preghiera invoca la luce della fede e la riconciliazione del cuore, in sintonia con la promessa evangelica: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Mt 11,28).
5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica
Questa supplica a San Simone da Lipnica è, per genere, una preghiera di intercessione, intrisa però anche di lode (per il suo esempio) e di invocazione della speranza. In parte si può interpretare come preghiera di affidamento e richiesta di protezione.
Nella tradizione liturgica, le preghiere ai santi, soprattutto ai martiri o ai protettori dagli eventi calamitosi, trovano spazio nella preghiera dei fedeli nelle Messe votive, nelle novene, durante le processioni popolari o nei momenti di particolare necessità ecclesiale (come pandemie, calamità naturali). Benché non sia strettamente parte del messale o della liturgia delle ore ufficiale, tale supplica si inserisce nel filone delle orazioni popolari autorizzate dalla sensibilità ecclesiale e dalla devozione locale.
La commemorazione liturgica di San Simone (18 luglio) rappresenta il momento privilegiato per una preghiera comunitaria, ma il testo si presta a un uso molto più ampio, specialmente quando emergono situazioni di malattia diffusa o bisogno di rinnovata solidarietà.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Per quanto riguarda la pratica devozionale, questa preghiera può essere utilizzata:
- Nella preghiera personale: recitando il testo nelle proprie intenzioni, prima di iniziare la giornata, soprattutto in situazioni di malattia, crisi familiare o professionale, o per invocare sostegno a favore di qualcuno a noi caro.
- In famiglia: nelle veglie di preghiera, nei momenti dedicati alla riconciliazione o nei momenti di difficoltà condivisa.
- Nella comunità parrocchiale: inserendo la preghiera nella preghiera universale (dei fedeli) durante la Messa, in particolari giornate dedicate alla salute, nelle celebrazioni per operatori sanitari, nelle novene o durante l’adorazione eucaristica.
- In tempi di epidemie, crisi sociali o calamità: come atto di penitenza e invocazione collettiva (ad esempio, processioni, atti di consacrazione, suppliche pubbliche, offerte votive).
- Nel giorno liturgico di San Simone da Lipnica (18 luglio): organizzare una novena nei giorni precedenti o celebrare la Messa votiva a lui dedicata includendo questa preghiera nell’orazione finale.
Per rendere ancora più efficace la preghiera e vivere pienamente la spiritualità che San Simone insegna, si può:
- Accompagnare la preghiera con un’opera concreta di carità verso i malati o i bisognosi.
- Unirla all’offerta di una candela o di una rosa bianca quale segno di purezza e dedizione.
- Coronarla con un atto di affidamento alla Vergine Maria, legando la supplica all’intercessione di Colei che è “Salute degli infermi”.
Infine, può essere adattata e recitata nella Settimana Santa (in particolare il Venerdì Santo), durante la Giornata Mondiale del Malato (l’11 febbraio), o in occasioni di particolare bisogno di grazia e di grande prova collettiva.
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