Lamento a Dio con l'intercessione di San Pafnuzio per la Chiesa sofferente

Destinatari:  San Pafnuzio di Tebe
Beneficiari:  Prime Comunioni
Temi:  Silenzio di Dio
Tipologie:  Lamento
Lamento a Dio con l'intercessione di San Pafnuzio per la Chiesa sofferente
Ascolta la Preghiera

O San Pafnuzio di Tebe, uomo dal cuore paziente e dallo spirito ardente, ascolta il lamento dei nostri cuori giovani, riuniti in questo giorno di Prima Comunione.

In questo momento sacro, dove il pane e il vino diventano segno della presenza di Gesù, sentiamo talvolta un silenzio che pesa nelle stanze dell’anima. Perché, Signore, sembri così lontano, mentre noi ti cerchiamo con desiderio? Perché le nostre preghiere sembrano sfiorare il cielo, senza mai trapassarlo?

San Pafnuzio, che nei deserti hai conosciuto la fame della voce di Dio, aiutaci a capire il mistero del silenzio. Tu che hai pianto e atteso, insegnaci ad aspettare con fiducia, senza smettere mai di tendere la mano verso Lui.

Fa’ che in questa nostra festa, anche se ci sembra che Dio non risponda, possiamo riconoscere il suo abbraccio nascosto nel silenzio; che la nostra fame di parole sia colmata dalla sua presenza silenziosa.

Intercedi per noi, San Pafnuzio: quando il silenzio di Dio diventa troppo grande, donaci la speranza; quando il buio ci avvolge, sii tu la luce che ci guida verso l’incontro vero con Gesù Eucaristia.

Così sia.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Pafnuzio di Tebe si inserisce nel ricco alveo della tradizione cristiana che riconosce nei santi e nei padri del deserto delle guide affidabili nell’incontro col Dio vivo. Essa nasce in particolare nella cornice spirituale della Prima Comunione: un sacramento che segna la prima partecipazione piena dei giovani fedeli all’Eucaristia. In questo contesto, il fedele si trova a vivere una delle sante attese della vita cristiana: il riconoscimento palpabile della presenza di Gesù, che però spesso si rivela attraverso il mistero del silenzio o della distanza percepita.

San Pafnuzio, celebre asceta egiziano e padre della tradizione anacoretica, è noto per la sua lunga esperienza nei deserti, dove il silenzio e l'apparente assenza di Dio diventano purificanti e trasformanti. La preghiera riflette questa teologia del silenzio di Dio, in cui, secondo la sapienza patristica e biblica, la mancanza di risposte immediate non è assenza, ma pedagogia divina e occasione di crescita interiore (Salmo 42,3: “La mia anima ha sete di Dio…”).

Dottrinalmente, essa si fonda sulla fede nella comunione dei santi e sull’efficacia dell’intercessione, come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 958: "L’intercessione dei santi... il loro amore fraterno è utile alla nostra debolezza".

2. I destinatari della preghiera e perché

La preghiera è innanzitutto rivolta a San Pafnuzio di Tebe, scelto per la sua familiarità con il silenzio di Dio e con la fatica dell’attesa spirituale. Non si invoca genericamente un santo, ma si interpella una guida che ha vissuto l’aridità e la sete della presenza divina: “San Pafnuzio, che nei deserti hai conosciuto la fame della voce di Dio, aiutaci a capire il mistero del silenzio.”

Questa scelta fa sì che la preghiera sia profondamente radicata nella dimensione esperienziale e pedagogica del cristianesimo: chi ha saputo attraversare la notte della fede diventa compagno di chi oggi ne avverte il peso. San Pafnuzio, dunque, è riconosciuto come maestro nell’arte della pazienza spirituale e nell’attendere i tempi di Dio, offrendo una risposta autorevole alle inquietudini tipiche del cuore giovane e assetato di certezze nella fede.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni che affronta

I principali beneficiari della preghiera sono i giovani nel giorno della Prima Comunione, ma in senso più ampio coloro che sperimentano la distanza o il silenzio di Dio. La supplica esprime alcune delle esigenze più profonde della vita spirituale e umana:

  • Bisogno di incontro con Dio: il desiderio che la partecipazione all’Eucaristia si trasformi davvero in esperienza personale della presenza di Gesù.
  • Sensazione della lontananza divina: la fatica di percepire Dio “presente” nella propria vita quotidiana e la frustrazione spirituale che ne consegue (“Perché, Signore, sembri così lontano, mentre ti cerchiamo con desiderio?”).
  • Attesa e fiducia: la richiesta di imparare ad aspettare senza scoraggiarsi, traendo linfa dal silenzio come luogo di crescita, non di abbandono.
  • Speranza e luce nell’oscurità: la preghiera chiede, infine, il dono della speranza quando tutto sembra buio, e la guida spirituale verso Gesù Eucaristia.

In attributi come “abbraccio nascosto nel silenzio” risaltano anche i bisogni emotivi e psicologici del fedele: accoglienza, consolazione, senso di appartenenza e sicurezza in Dio.

4. Temi teologici principali e riferimenti

Diversi i temi teologici di rilievo che attraversano questa preghiera:

  • Il mistero del silenzio di Dio: la sensazione che Dio non ascolti o non risponda fa parte dell’esperienza di fede di molti (“Le nostre preghiere sembrano sfiorare il cielo, senza mai trapassarlo…”). Sant’Agostino scriveva: “Dio ci dà talora la grazia di un ritardo, perché cresciamo nella sete di Lui e nella speranza.” (Commento al Salmo 37).
  • L’attesa come purificazione: nella Bibbia e nella tradizione mistica, l’attesa è spesso vista come occasione di maturazione spirituale (Isaia 40,31: “Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze…”).
  • La presenza eucaristica: il centro della preghiera è il Mistero eucaristico, dove “il pane e il vino diventano segno della presenza di Gesù”. Risuona qui la fede cattolica nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia (cfr. Giovanni 6,51).
  • L’intercessione dei santi: come accennato, la possibilità di chiedere a un santo di “essere luce e guida” per chi cammina nella notte (“sii tu la luce che ci guida verso l’incontro vero con Gesù Eucaristia”) si fonda sulla dottrina della comunione dei santi.
  • Educazione alla fede adulta: l’insegnamento del deserto come luogo della formazione spirituale, tipico della patristica egiziana, è qui attualizzato per le giovani generazioni.

Questi temi coniugano, dunque, la dimensione esistenziale dell’inquietudine con la speranza cristiana della presenza di Dio, sempre fedele anche quando sembra lontano (cf. Lamentazioni 3,25-26).

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

La struttura rivela che si tratta primariamente di una preghiera di intercessione: si invoca l’aiuto di San Pafnuzio in favore dei giovani e della loro esperienza di fede. Tuttavia, non manca la dimensione penitenziale (la consapevolezza della fragilità e della distanza da Dio), così come quella della fiduciosa attesa, tipica della preghiera cristiana.

Questa formula, benché non sia prevista nei testi liturgici ufficiali, si presta bene a essere utilizzata:

  • Nei momenti di preparazione alla Prima Comunione, come orazione introduttiva o meditativa.
  • Durante ritiro o veglie eucaristiche, soprattutto laddove si voglia educare a vivere anche i momenti di aridità spirituale e silenzio come parte della crescita nella fede.
  • Nei percorsi di catechesi che affrontano il tema dell’attesa e della ricerca di Dio.

Il suo tono personale e fortemente esperienziale la avvicina inoltre alla tradizione della “lectio divina” tematica e alla preghiera personale davanti al Santissimo.

6. Indicazioni pratiche per l’uso personale e comunitario

Questa preghiera può essere utilizzata in diverse modalità pratiche, adattandosi sia all’ambito personale che comunitario:

  • Preghiera personale: suggerita prima o dopo la partecipazione alla Messa, in particolar modo nei giorni di preparazione o di ringraziamento per la Prima Comunione. Può sostenere quanti vivono momenti di dubbio spirituale o di percepita lontananza di Dio.
  • In comunità: indicata per celebrazioni con bambini e ragazzi (catechesi eucaristica, ritiro di Prima Comunione), da recitare insieme come atto di affidamento, magari seguita da un momento di silenzio condiviso.
  • Tempi liturgici specifici: particolarmente indicata nel Tempo di Pasqua (quando spesso si celebra la Prima Comunione), ma anche durante l’Avvento e la Quaresima, tempi in cui la Chiesa riflette sull’attesa e sulla ricerca della presenza di Dio.
  • Adulti e giovani: anche fedeli adulti che attraversano prove, “notti dello spirito”, o che accompagnano pastoralmente adolescenti, possono trovare in questa supplica un valido sostegno alla loro personale ricerca o ministero.

Si consiglia di pregare con calma, magari impreziosendo la lettura con brevi pause sui passaggi chiave (“aiutaci a capire il mistero del silenzio”, “abbraccio nascosto nel silenzio”), lasciando che la supplica entri progressivamente nella preghiera del cuore. La preghiera a San Pafnuzio così diventa scuola di ascolto, di fiducia e di perseveranza nella fede lungo il cammino, anche nei deserti interiori.

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