Glorificazione alla Trinità con San Damaso, difensore della fede trinitaria

Destinatari:  Santissima Trinità
Beneficiari:  Fedeli Cristiani
Tipologie:  Glorificazione
Glorificazione alla Trinità con San Damaso, difensore della fede trinitaria
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Glorificazione alla Santissima Trinità per l'Unità della Chiesa

O Dio Uno e Trino,

Noi, tuoi fedeli riuniti nella tua Chiesa santa, eleviamo i nostri cuori in lode e glorificazione alla Trinità divina: Padre, Figlio e Spirito Santo. In unione spirituale con San Damaso I, umilmente ti chiediamo di donarci la grazia di una fede più consapevole e profonda, radicata nel mistero della tua unità e della comunione che tu stesso vivi dall’eternità.

Santissimo Padre, sorgente inesauribile di ogni bene, rinnova nei nostri cuori il desiderio di essere una cosa sola, come tu sei Uno con il Figlio e lo Spirito;

O Gesù Cristo, Figlio divino, pastore e guida della tua Chiesa, rendici strumenti di riconciliazione e di amore fraterno, affinchè si compia la tua preghiera: “che tutti siano una sola cosa”;

O Santo Spirito, soffio vivificante, scendi su ogni battezzato e accendi in noi il fuoco della carità, così che la Chiesa risplenda come segno visibile di unità nella varietà dei doni.

Ti glorifichiamo, Trinità beata, Padre, Figlio e Spirito Santo, un solo Dio nella perfetta comunione d’Amore. Per l’intercessione di San Damaso I, dona al tuo popolo di vivere e testimoniare una fede salda, luminosa e unita, a lode della tua gloria nei secoli dei secoli.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La “Glorificazione alla Santissima Trinità per l'Unità della Chiesa” si colloca profondamente nel cuore della dottrina cristiana, la quale fonda e riconosce nell’unicità e nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo la sorgente e il modello di ogni unità ecclesiale. La spiritualità che promana da questa preghiera è tipicamente trinitaria: contempla il mistero di Dio uno e trino e si radica nella consapevolezza che ogni autentico cammino di comunione e riconciliazione nella Chiesa ha origine, modello e compimento nella comunione intratrinitaria, “come tu, Padre, sei in me e io in te” (Gv 17,21).

La scelta di rivolgersi alla Trinità per l’unità della Chiesa si innesta nel grande desiderio di Gesù espresso nell’Ultima Cena, quando Egli prega il Padre affinché “tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21-23). Nei secoli, i Padri della Chiesa hanno ribadito che la divisione tra i cristiani ferisce il Corpo di Cristo e contraddice la stessa essenza del Dio che è amore e comunione.

La presenza di San Damaso I, papa del IV secolo, è significativa. San Damaso condusse la Chiesa in un tempo di controversie dottrinali circa la Trinità, promuovendo il credo niceno-costantinopolitano che affermava doctrina fortiter la consustanzialità delle tre Persone divine contro le eresie ariane. Perciò, invocare la sua intercessione richiama il cammino storico della Chiesa verso l’unità nella fede.

La preghiera, nel suo insieme, rappresenta uno strumento spirituale per i tempi in cui la Chiesa sperimenta divisioni, incomprensioni e tensioni, rinnovando il desiderio ardente di unità come riflesso della natura stessa di Dio.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il primo e principale destinatario della preghiera è la Santissima Trinità: al Dio unico e distinto in tre Persone – Padre, Figlio e Spirito Santo – vengono rivolte adorazione, lode e supplica. Ogni invocazione si rivolge (con brevi ma dense formule) alle tre Persone:

  • Padre: riconosciuto come “sorgente inesauribile di ogni bene” e principio dell’unità;
  • Figlio (Gesù Cristo): guida e pastore della Chiesa, modello e artefice della riconciliazione;
  • Spirito Santo: “soffio vivificante”, responsabile di accendere nei cuori la carità che unisce nella diversità dei doni.

La preghiera sottolinea anche un secondo destinatario, seppur in senso diverso: San Damaso I è invocato come intercessore presso la Trinità. Il suo ruolo è quello di mediatore che sostiene le suppliche della Chiesa, in sintonia con la comunione dei santi, antica pratica cristiana che unisce la Chiesa terrestre e quella celeste.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari diretti della preghiera sono:

  • I fedeli riuniti nella Chiesa - ossia tutti i cristiani, membri dell’unico Corpo di Cristo, chiamati a vivere e testimoniare l’unità della fede;
  • Ogni battezzato - il riferimento specifico all’effusione dello Spirito Santo prega perché ogni cristiano sia infiammato dal fuoco della carità.

I principali bisogni che la preghiera pone davanti a Dio sono:

  • Fede più consapevole e profonda: si chiede crescita nella conoscenza e nell’amore del mistero trinitario;
  • Unità e comunione ecclesiale: la richiesta centrale è che la Chiesa superi ogni divisione e risplenda come segno visibile di unità, “una cosa sola”;
  • Riconciliazione e amore fraterno: in sintonia con il comandamento evangelico dell’amore e con il desiderio di Cristo per la Chiesa;
  • Carità operosa: il fuoco acceso dallo Spirito si traduce in opere concrete di amore e di testimonianza;
  • Testimonianza pubblica e fede luminosa: la Chiesa non solo vive l’unità, ma la manifesta al mondo come segno escatologico.

Quanto ai bisogni fisici, la preghiera si concentra soprattutto sugli aspetti spirituali, ma richiamando la “riconciliazione” e la “carità”, indirettamente abbraccia anche le necessità materiali spesso connesse ai conflitti e alla divisione, come la pace sociale, la solidarietà e la giustizia.

4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti

Questi i temi teologici cardine:

  • La Trinità come modello di unità: la preghiera si ispira direttamente alla spiritualità del Vangelo di Giovanni:
    “Perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi...” (Gv 17,21)
    Sant’Agostino conferma:
    “La Trinità è l’unità perfetta nella distinzione delle Persone; così i fedeli, pur diversi, sono uno nell’amore di Cristo.” (De Trinitate, VII, 12)
  • La Chiesa come segno visibile della comunione trinitaria: La Lumen Gentium (n. 4) afferma che la Chiesa è “popolo radunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
  • La fede salda e cosciente: L’appello a una “fede più consapevole” riflette l’invito di San Paolo:
    “Fate attenzione: non vi siano in nessuno di voi cuori malvagi e increduli che si allontanano dal Dio vivente.” (Eb 3,12)
  • Il ruolo dello Spirito Santo: Lo Spirito è invocato come agente dell’unità e della carità:
    “L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.” (Rm 5,5)
  • Intercessione dei santi: Nel solco della tradizione, si richiama la comunione dei santi che sostengono la Chiesa pellegrina nel suo cammino (cf. Ap 8,3-4; Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 956).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Il testo appartiene principalmente al genere della lode e della glorificazione, poiché il cuore della preghiera si rivolge alla Trinità per magnificare la Sua perfezione. È anche intercessione, poiché chiede doni precisi per la Chiesa: fede, unità, carità e riconciliazione. Secondariamente richiama il ringraziamento per il dono della comunione e dell’amore che è già all’opera nella Chiesa.

Nella tradizione liturgica, la preghiera si ispira alle grandi “dossologie trinitarie” (come il Gloria Patri) e alle collette delle solennità della Santissima Trinità, delle celebrazioni per l’unità dei cristiani, delle commemorazioni di apostoli e santi pontefici (a cui si ricollega San Damaso). Pur non essendo parte di un formulario liturgico ufficiale, può costituire un’orazione conclusiva o un testo meditativo nelle celebrazioni ecumeniche che chiedono il dono dell’unità.

6. Indicazioni pratiche d’uso nella preghiera personale, comunitaria e durante l’anno liturgico

Questa preghiera può essere inserita sia nella liturgia sia nella vita individuale o comunitaria in vari modi:

  • Nella preghiera personale: Recitarla all’inizio o alla conclusione di una meditazione sul mistero della Trinità, nei momenti di scoraggiamento di fronte a divisioni nella comunità, per rafforzare la fede nella comunione e nell’unità.
  • Nella preghiera comunitaria: Usarla durante incontri ecumenici, settimane di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), consigli pastorali, assemblee sinodali, ritiri spirituali sul tema dell’unità e della riconciliazione. Può essere adattata come orazione finale o colletta.
  • Nell’anno liturgico:
    • Solennità della Santissima Trinità (domenica dopo Pentecoste): meditazione, orazione dei fedeli;
    • Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: celebrazioni ecumeniche, preghiere comuni;
    • Memoria di San Damaso I (11 dicembre): come suffragio e invocazione specifica;
    • Situazioni di divisione o di crisi nella comunità: per invocare riconciliazione e pace.
  • Pratiche personali: Meditare le singole invocazioni rivolte alle Persone divine; scrivere un diario spirituale partendo da ciascuna domanda di grazia (fede, unità, carità); proporla come orazione familiare, specialmente nei momenti di difficoltà relazionale.

Infine, si suggerisce di accompagnarla, laddove possibile, con un breve tempo di silenzio per permettere all’invocazione dell’unità di scendere davvero nei cuori, suscitando la consapevolezza che, come afferma la preghiera stessa, “la Chiesa risplenda come segno visibile di unità nella varietà dei doni”.

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