Glorificazione alla Santissima Trinità per la vita delle Comunità Monastiche

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Gloriosa Santissima Trinità, fonte di ogni comunione e mistero di amore in unità, oggi eleviamo a Te la nostra lode per il dono prezioso della vita in comunità.
Tu che sei Padre, principio di ogni famiglia, tu che in Cristo ci hai mostrato il volto della fraternità, tu che con il Santo Spirito effondi armonia e pace fra gli uomini, guida e custodisci le comunità monastiche, perché siano segno luminoso della Tua presenza in mezzo al mondo.
Ti glorifichiamo, o Trinità Santa, per il miracolo quotidiano della sororità e fraternità vissuta nei piccoli gesti, per la pazienza della condivisione, per la gioia del perdono, per il coraggio dell’accoglienza reciproca. Rendi ogni monastero un riflesso della Tua unità perfetta!
Fa’ che, sostenuti dalla Tua grazia, possiamo glorificarti con la nostra comunione, perché in ogni parola, silenzio e servizio si manifesti il Tuo amore che tutto unisce e vivifica.
Santissima Trinità, Ti adoriamo e Ti lodiamo, oggi e sempre. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera alla Santissima Trinità proposta si pone nel solco della spiritualità cristiana classica, in particolare di quella monastica, riconoscendo nel mistero trinitario il modello originario e insuperabile di comunione, amore e unità. Nella dottrina cristiana, la Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – rappresenta il culmine della rivelazione di Dio come amore relazionale (cfr. Gv 17,21: “siano una cosa sola, come noi”) e testimonia il fondamento ultimo dell’esistenza comunitaria.
Nel contesto della vita religiosa, e specialmente monastica, la Trinità diventa paradigma e sorgente della vita fraterna: vivere insieme non semplicemente come coabitazione, ma come partecipazione attiva alla comunione amorosa che è in Dio stesso. La preghiera esprime questa visione, lodando la Trinità come fonte di ogni comunione e chiedendo di rendere le comunità monastiche “segno luminoso” della presenza divina nel mondo.
Il tema si inserisce nella grande corrente della tradizione patristica e monastica occidentale e orientale che ha sempre visto nella vita comunitaria una via privilegiata di santificazione e di testimonianza evangelica, come affermato da San Basilio Magno:
“Nulla conduce più sicuramente verso Dio quanto la vita in comune, nella carità e nel perdono reciproco.”La preghiera rilegge così la realtà quotidiana della vita fraterna (sororità e fraternità) come luogo di teofania e crescita spirituale, radicato nel mistero trinitario.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta primariamente a Dio Uno e Trino: la Santissima Trinità stessa. Gli appellativi utilizzati – “Padre”, “Cristo”, “Santo Spirito” – richiamano le tre Persone divine non come realtà astratte, ma in relazione tra loro e con il credente.
Questa invocazione tripartita riflette l’intenzione di coinvolgere tutta la realtà di Dio così come rivelata nel Nuovo Testamento:
- Il Padre, come sorgente e principio di ogni famiglia umana e religiosa.
- Il Figlio, Gesù Cristo, modello di fraternità, incarnazione dell’amore fraterno e della riconciliazione.
- Lo Spirito Santo, anima della comunità, operatore di unità, armonia e pace.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Il testo della preghiera intercede specificamente per le comunità monastiche, ma in senso estensivo per tutte le forme di vita comunitaria cristiana che cercano di realizzare, pur tra fragilità, l’ideale della comunione.
I bisogni spirituali richiamati o sottesi sono molteplici:
- Il desiderio di unità e armonia, contro il rischio di divisioni, incomprensioni, individualismi.
- La grazia della pazienza nella condivisione della quotidianità e dei limiti reciproci.
- La capacità di perdonarsi e accogliersi vicendevolmente.
- Il coraggio della fraternità e dell’apertura all’altro.
- La perseveranza nel rendere la comunità un “riflesso” della Trinità: cioè un luogo dove l’amore, il servizio e la preghiera siano vissuti in modo concreto ed edificante.
4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti
La preghiera è densa di temi teologici fondamentali:
- Mistero della Trinità: cuore della fede cristiana, fonte di ogni comunione (cfr. Mt 28,19; 2Cor 13,13).
- La comunione come riflesso dell’amore divino: la vita comunitaria non è un semplice valore umano ma un partecipare al mistero stesso di Dio (“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”, Mt 18,20).
- La fraternità evangelica: ispirata al “comandamento nuovo” di Gesù (Gv 13,34), e all’esperienza della Chiesa primitiva (At 2,42-47).
- L’azione dello Spirito Santo: lo Spirito come principio di unità e pace (Gal 5,22: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza…”).
- La vita monastica come segno escatologico: “luogo teologico” in cui si anticipa la comunione finale dell’umanità redenta, secondo la visione dei Padri del deserto e delle Regole monastiche (San Benedetto, Regola cap. 72: “…nulla anteporre all’amore di Cristo”).
“In ogni comunità cristiana si riflette l’unità di Dio, dove l’amore del Padre, la grazia del Figlio e la comunione dello Spirito si irradiano e si compiono”(cfr. De Trinitate, VIII, 8,12).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera appartiene principalmente ai generi della lode e dell’intercessione:
- Lode: viene innalzata lode alla Trinità per il “dono prezioso della vita in comunità”, per la sororità/fraternità, il perdono, l’accoglienza.
- Intercessione: si invoca Dio perché “guida e custodisca le comunità monastiche”, donando grazia e rendendo le comunità segno della Sua unità.
Nella tradizione liturgica, la solennità della Santissima Trinità (domenica dopo la Pentecoste) e tutte le ricorrenze legate alla vita comunitaria (vestizione, professione, anniversari della fondazione) sono momenti privilegiati per l’uso di questa invocazione.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Questa preghiera può essere usata in diversi modi:
- Preghiera comunitaria: All’inizio o alla conclusione della preghiera delle Ore, durante capitoli comunitari, riunioni o “agàpe” fraterne, soprattutto nei monasteri o nelle comunità religiose femminili e maschili.
- Preghiera personale: Come meditazione personale, per ringraziare e invocare la grazia della comunione e della riconciliazione con i fratelli e le sorelle.
- Tempi forti dell’anno liturgico:
- Durante la Solennità della Santissima Trinità, per celebrare e approfondire il senso della comunione.
- In occasione di capitoli annuali, visite canoniche, professioni religiose, inizio anno comunitario.
- Nei momenti di difficoltà comunitarie (tensioni, crisi), per implorare l’unità e il perdono resi possibili dalla grazia trinitaria.
- Adattamenti: Può essere integrata con canti trinitari, o preceduta/seguita dalla proclamazione di brani biblici (Gv 17; At 2,42ss; Ef 4).
Per una fruttuosità maggiore, si suggerisce di recitare la preghiera lentamente, in comunione, lasciando spazio al silenzio contemplativo dopo ogni riferimento alle Persone della Trinità, favorendo così l’interiorizzazione e la creazione di un clima autenticamente “trinitario”.
Infine, anche singoli fedeli o gruppi laicali possono trarne spunto per pregare per le loro realtà associative, riconoscendo che ogni vera comunione cristiana – familiare, parrocchiale, ecclesiale – è chiamata ad essere riflesso concreto dell’amore trinitario che anima la Chiesa.
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