Preghiera a San'Ubaldo per la Festa dei Ceri a Gubbio

Destinatari:  Sant'Ubaldo
Beneficiari:  Famiglia
Tipologie:  Preghiera comunitaria
Preghiera a San'Ubaldo per la Festa dei Ceri a Gubbio
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Sant'Ubaldo, nostro amato protettore, a te oggi ci rivolgiamo come famiglia, unita nella gioia della Festa dei Ceri. Stringi le nostre mani e i nostri cuori, come i ceraioli portano insieme il peso dei Ceri, affinché il nostro amore e la nostra forza siano sempre saldi.

In questo giorno di festa e tradizione, custodisci i nostri affetti: dona serenità alle nostre case, proteggi i nostri bambini e custodisci gli anziani, rendi saldo il legame che ci unisce.

Fa’ che la luce dei Ceri illumini il nostro cammino, che la speranza e la pace regnino tra noi, e che il tuo esempio di sacrificio e bontà ci guidi ogni giorno. Ti affidiamo le nostre gioie, le nostre fatiche, e le nostre preghiere, certi che ascolterai i desideri delle nostre famiglie.

Sant'Ubaldo, benedici la nostra comunità, rendi forte il nostro amore, e fa' che la Festa dei Ceri sia per tutti segno di unità e rinnovata speranza. Viva Sant'Ubaldo! Viva la famiglia! Viva i Ceri!

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera è profondamente radicata nel contesto spirituale e nella tradizione cristiana umbra, in particolare nella città di Gubbio, dove Sant’Ubaldo, vescovo e patrono, è venerato come protettore della città e delle sue famiglie. La preghiera si colloca nella cornice solenne della Festa dei Ceri, una delle più sentite manifestazioni di fede popolare in Italia centrale: una celebrazione che intreccia liturgia, storia e identità collettiva. Dottrinalmente, la preghiera esprime la teologia della comunione dei santi: per i cattolici, i santi, purificati e assisi nella gloria di Dio, intercedono per i fedeli sulla terra. L'invocazione a Sant'Ubaldo si presenta come una richiesta d’intercessione per ottenere protezione, pace e unità, riflettendo la fiducia nella sua potente mediazione presso Dio. Il linguaggio della preghiera trasmette anche valori evangelici fondamentali: la solidarietà (portare insieme il peso), il dono di sé (sacrificio), la speranza e la ricerca della pace, accentuando il senso di appartenenza alla famiglia sia naturale sia spirituale che abbraccia la comunità cristiana.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è indirizzata direttamente a Sant’Ubaldo, venerato non solo come patrono di Gubbio, ma anche come protettore delle famiglie e delle relazioni sociali nella tradizione locale. La scelta di invocarlo come “amato protettore” si lega all’esempio di santità e dedizione pastorale che egli incarnò durante l’episcopato (XII secolo). Sant’Ubaldo visse in un periodo di tensioni civili e politiche, difese la pace tra le parti della città, protese la carità verso i bisognosi e fu testimone di coraggio cristiano – tutte virtù che la comunità cerca in tempo di festa come fondamento della propria identità e sicurezza. Per questa ragione, i fedeli si rivolgono a lui come modello di forza, unità e custodia familiare: “Stringi le nostre mani e i nostri cuori… affinchè… il nostro amore e la nostra forza siano sempre saldi.” La sua intercessione protegge i valori più cari: la casa, i figli, gli anziani, il legame di sangue e di fede.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede primariamente per la famiglia (intesa sia in senso domestico sia come famiglia comunitaria) e allarga la richiesta di benedizione a tutta la città e la comunità che celebra la Festa dei Ceri. I beneficiari espliciti sono:

  • Le famiglie che si riuniscono in questa giornata di festa e tradizione.
  • I bambini, per cui si chiede protezione e crescita serena.
  • Gli anziani, da custodire come tesoro di esperienza e affetto.
  • Le case, che si invoca siano luoghi di serenità e armonia.
  • L’intera comunità, invocata come soggetto bisognoso di speranza e unità.

I bisogni affrontati sono sia spirituali che fisici/sociali:

  • Serenità (pace familiare e interiore in un contesto segnato da tensioni o difficoltà).
  • Protezione (contro ogni male fisico, le calamità, le divisioni, ma anche smarrimento morale).
  • Unità e forza (rafforzamento dei legami, capacità di sostenere le sfide insieme, ispirandosi all’esempio dei ceraioli che portano i Ceri con fatica e gioia condivisa).
  • Guida nel cammino quotidiano illuminato dalla fede e dalla tradizione (“fa’ che la luce dei Ceri illumini il nostro cammino”).

La preghiera diventa così supplica universale per i bisogni concreti delle famiglie e della collettività, in una visione cristiana che abbraccia la totalità dell’uomo, corpo e anima.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti

I temi teologici più rilevanti che emergono da questa preghiera sono:

  • Comunità nella fede: L’unità familiare è assimilata a quella della comunità dei credenti che si riconoscono nell’unico Dio (“Stringi le nostre mani e i nostri cuori… la nostra forza siano sempre saldi”). Questo richiama il tema paolino:
    “Siate tutti unanimi fra voi” (Rm 12,16)
  • Intercessione dei santi: L’orazione affida a Sant’Ubaldo le preoccupazioni e le gioie, secondo la dottrina della “comunione dei santi”:
    “Pregate gli uni per gli altri perché siate guariti” (Gc 5,16)
    E come recita la Lettera ai Filippesi:
    “Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste” (Fil 4,6)
    Qui, il santo fa da ponte tra Dio e l’assemblea.
  • Tradizione e sacralità della festa: Il legame tra fede e vita, tra rito e storia, trova eco nella patristica, come scrive Sant’Agostino:
    “Celebriamo sulla terra ciò che crediamo si compia in cielo”
  • Speranza e pace: La richiesta che la luce dei Ceri illumini il cammino è un’immagine della guida divina:
    “Signore, alla tua luce vediamo la luce” (Sal 36,10)
  • Spirito di sacrificio e bontà: Caratteristiche di Sant’Ubaldo (“sacrificio e bontà”) rimandano all’essere “imitatori di Cristo” (Ef 5,1-2), chiamato al dono di sé per amore del prossimo.

In sintesi, la preghiera intreccia temi di unità, intercessione, speranza, tradizione e carità, in sintonia con la visione ecclesiale della famiglia come “chiesa domestica” (cfr. Familiaris Consortio, Giovanni Paolo II).

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Il testo appartiene al genere intercessorio, con tratti di supplica e di lode. Si individuano:

  • Intercessione: Si invoca Sant’Ubaldo “per noi” e per la comunità.
  • Lode e ringraziamento: Si riconosce la santità e il ruolo di guida (“nostro amato protettore”, “Viva Sant’Ubaldo!”).
  • Richiesta di benedizione e protezione: Tipica della tradizione devozionale popolare, specie in occasioni di solennità cittadine.

Nella tradizione liturgico-popolare, questa preghiera si colloca tra le preghiere dei fedeli, supplementari alle orazioni ufficiali della Chiesa, o in momenti paraliturgici (come processioni, vespri, benedizioni delle famiglie e delle case nel giorno della Festa dei Ceri). È anche tipica di riti domestici o di veglia vigiliare, in cui si benedicono i ceri e si rinnova l’affidamento alla protezione del Santo patrono.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Questa orazione può essere valorizzata sia individualmente sia in ambito comunitario.

  • Nella preghiera personale: Può essere recitata a casa, in famiglia, magari riunendo tutti i membri prima dei pasti, in occasione della Festa dei Ceri (15 maggio), ma anche come orazione quotidiana per affidarsi all’esempio e alla protezione di Sant’Ubaldo durante tutto l’anno, specialmente nei momenti di bisogno (es. durante periodi di malattia, difficoltà familiari, decisioni importanti).
  • Nella preghiera comunitaria: Può essere inserita nelle veglie che precedono la Festa, nelle celebrazioni parrocchiali e processioni, come atto di affidamento collettivo durante la Messa o nella preghiera dei fedeli. Si presta anche per momenti di incontro delle famiglie della comunità, ritiri spirituali o catechesi sulla figura dei santi patroni.
  • Nel ciclo liturgico: Trova la sua collocazione più naturale nella settimana della Festa dei Ceri (vigilia, giorno stesso, ottava), ma può essere proposta in occasione della benedizione delle famiglie, all’inizio dell’anno scolastico, in momenti di crisi comunitaria o durante la Novena a Sant’Ubaldo.
  • Modalità pratica:
    1. Leggere lentamente la preghiera, sostando sulle intenzioni (famiglia, figli, anziani, comunità).
    2. Accendere un cero benedetto come segno visibile e sensibile di affidamento.
    3. Eventualmente arricchire con la lettura delle vite dei santi o con un inno tradizionale a Sant’Ubaldo.
    4. Terminare con una lode o un canto, sottolineando il carattere gioioso della festa (“Viva Sant’Ubaldo! Viva la famiglia! Viva i Ceri!”).

In ogni circostanza, questa preghiera richiama la vocazione cristiana all’unità, alla fedeltà ai propri patroni, e alla consapevolezza che nelle sfide e nella gioia la comunità viene costantemente sostenuta dall’intercessione dei santi, in particolare di Sant’Ubaldo, modello di pastore, servo e vincitore con la forza della carità.

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