Atto di Fede a San Paolo per il coraggio degli Amici convertiti

Destinatari:  San Paolo
Beneficiari:  Amici convertiti
Tipologie:  Atto di fede
Atto di Fede a San Paolo per il coraggio degli Amici convertiti
Ascolta la Preghiera

San Paolo, apostolo delle genti, tu che hai conosciuto la forza della fede nelle persecuzioni, intercedi per noi, tuoi amici convertiti, chiamati oggi a testimoniare il Vangelo tra mille avversità.

Con umiltà ti preghiamo: infondi nei nostri cuori il coraggio che ti spinse a non temere catene e giudizi, a perseverare nella prova, a confidare in Cristo risorto anche nei momenti di sconforto.

Fa’ che il nostro atto di fede sia saldo come il tuo: che nelle difficoltà non smarriamo la speranza, che nelle incomprensioni restiamo miti, che nelle persecuzioni rispondiamo con la carità e la gioia incontenibile di appartenere a Gesù.

San Paolo, donaci di essere strumenti di luce e di vivere con coraggio il cammino della nostra conversione, oggi e per sempre. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Paolo, apostolo delle genti, si inserisce profondamente nel tessuto della spiritualità cristiana, in particolare nel solco della riflessione sulla vocazione all’evangelizzazione, sulla perseveranza nella fede e sulla forza che viene dalla conversione personale. San Paolo, figura centrale della Chiesa delle origini, è il paradigma del convertito radicale: da persecutore a testimone inflessibile del Vangelo, spinto dall’incontro sconvolgente con Cristo sulla via di Damasco (At 9,1-19). Il testo richiama chiaramente la dimensione paolina di lotta e abbandono: «tu che hai conosciuto la forza della fede nelle persecuzioni», esprime la natura della fede come fonte di forza nelle tribolazioni, tema caro a Paolo stesso:

«Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4,13).

A livello dottrinale, emerge poi la vocazione universale della Chiesa alla testimonianza attraverso la croce, nel segno della perseveranza, della speranza e della carità, in sintonia con l’insegnamento del Magistero e dei Padri della Chiesa. L’appello a San Paolo mette in evidenza la sua funzione di modello e intercessore nei momenti di prova: la preghiera invoca l’infusione dello “stesso coraggio” che sostenne l’apostolo, nonché la grazia di rimanere «saldi nella fede», espressione che trova riscontro nell’esortazione petrina:

«Siate sobri, vegliate... resistetegli saldi nella fede!» (1Pt 5,8-9).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera si rivolge a San Paolo apostolo, definito “apostolo delle genti”. Paolo è invocato come modello supremo di evangelizzatore e di credente provato dalla sofferenza. Non è però solo una «richiesta» di intercessione, ma anche una confidenza spirituale rivolta a uno che ha percorso il cammino della fede con radicalità. La scelta di rivolgersi a Paolo nasce dalla sua esperienza unica di conversione, dal suo coraggio nel predicare Cristo in mezzo alle difficoltà e alle persecuzioni, e dal suo essere stato “inviato” per portare il Vangelo a tutti, particolarmente agli esclusi e ai lontani.

Inoltre, Paolo è identificato con due titoli iconici: “amico convertito” e “strumento di luce”. Così la preghiera coinvolge intimamente i fedeli che condividono una vocazione simile, consolidando la comunione dei santi, secondo la quale i membri della Chiesa si aiutano reciprocamente nella comunione spirituale.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari diretti dell’intercessione sono i cristiani che si riconoscono «amici convertiti» di Paolo: cioè coloro che hanno vissuto o vivono un’esperienza di conversione, di cambiamento radicale o ritorno alla fede. Estendendo questo aspetto, la preghiera è dunque rivolta a tutti i credenti che, nella contemporaneità, devono affrontare difficoltà di vario genere – persecuzioni, incomprensioni, sconforto, prove spirituali e materiali.

I bisogni spirituali sottolineati nella preghiera sono la richiesta di:

  • Coraggio cristiano nelle avversità (“infondi nei nostri cuori il coraggio... a perseverare nella prova”)
  • Fedeltà e fermezza nella fede (“che il nostro atto di fede sia saldo come il tuo”)
  • Speranza, mitezza e carità come risposta alle prove (“che nelle difficoltà non smarriamo la speranza, che nelle incomprensioni restiamo miti, che nelle persecuzioni rispondiamo con la carità”)
  • La “gioia di appartenere a Gesù”, ossia la gioia spirituale nonostante il dolore o le impasses
Questi bisogni, di fatto, compongono un quadro tipico della vita cristiana in cammino: il bisogno di restare fedeli in tempi ostili, di mantenere la Speranza anche quando tutto pare perduto, e di rispondere al male con il bene, secondo l’insegnamento evangelico (cfr. Mt 5,43-48).

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche pertinenti

La preghiera a San Paolo sintetizza vari temi centrali della teologia cristiana:

  • La forza della fede nelle persecuzioni
    • Paolo stesso scrive:
      «Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati...» (2Cor 4,8).
  • La perseveranza nella prova
    • «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.» (2Tm 4,7)
  • La gioia della conversione e dell’appartenenza a Cristo
    • «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.» (Gal 2,20)
  • La carità come risposta evangelica alle difficoltà
    • «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.» (Rm 12,21)
  • Lo Spirito come principio attivo della missione
    • «Egli ci ha resi idonei ad essere ministri di una nuova alleanza, non della lettera, ma dello Spirito.» (2Cor 3,6)

I Padri della Chiesa hanno spesso esaltato San Paolo come interprete “mistico” della fede e della perseveranza. Sant’Agostino diceva:

«Paolo divenne predicatore della grazia proprio perché fu prima nemico della grazia.» (S. Agostino, Discorsi, 155)

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Dal punto di vista delle sue caratteristiche, questa preghiera appartiene principalmente al genere dell’intercessione. Il fedele chiede a San Paolo di intercedere “per noi”, di ottenere il coraggio, la perseveranza, la carità, la speranza.

Al tempo stesso, contiene elementi di lode (riconoscendo la grandezza di Paolo e la sua fedeltà a Cristo) e richiesta di ringraziamento (per il dono della fede che Paolo ha trasmesso alle generazioni). Sebbene non sia una preghiera liturgica strutturata a uso ufficiale – come una colletta o un prefazio – essa può essere collocata in diversi momenti della pietà personale e comunitaria, specie in memorie o feste paoline (come il 25 gennaio, la Conversione di San Paolo, o il 29 giugno, Santi Pietro e Paolo), ma anche nei tempi forti della missione evangelizzatrice.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico

Questa preghiera può essere inserita nella vita di fede in molteplici modi:

  • Preghiera personale: Può essere recitata nei momenti di difficoltà, quando si è tentati di scoraggiarsi di fronte agli ostacoli. È particolarmente efficace per chi si sente chiamato a testimoniare il Vangelo nell’ambiente di lavoro, nella società, tra amici di altra fede o tra i “lontani”.
  • Preghiera comunitaria: Può essere utilizzata in gruppi di catechesi, incontri di evangelizzazione, ritiri spirituali o momenti in cui la comunità si prepara a una missione o affronta periodi di crisi. Può essere posta come orazione finale, dopo una liturgia della Parola centrata sulle Lettere paoline.
  • Momentaneamente nell’anno liturgico: La preghiera è particolarmente indicata nelle solennità e memorie di San Paolo: il 25 gennaio (“Conversione di San Paolo”), il 29 giugno (“Santi Pietro e Paolo”), e durante le settimane dell’Unità dei cristiani, poiché Paolo è anche simbolo di apertura ecumenica. Può essere recitata anche nelle tappe di cammino catecumenale, nei tempi di Quaresima e di Avvento (tempi forti di conversione).

Un suggerimento pratico può essere quello di personalizzare la preghiera con le difficoltà concrete che si stanno vivendo, oppure di fare seguire la recita ad un momento di meditazione silenziosa sui testi delle Lettere di Paolo. In ambito parrocchiale, potrebbe essere stampata e donata ai giovani, agli operatori pastorali, o introdotta durante la preghiera dei fedeli nelle Messe dedicate all’evangelizzazione.

In definitiva, questa preghiera si propone come uno strumento di incoraggiamento e discernimento per tutti quei cristiani che affrontano la sfida quotidiana della testimonianza evangelica, ispirandosi al grande apostolo Paolo e confidando nella sua intercessione presso il Signore.

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