Preghiera per la Santa Messa e per una partecipazione fruttuosa
Ascolta la Preghiera
Signore Gesù Cristo, presente nel Mistero Eucaristico,
mi rivolgo a Te con umiltà e desiderio sincero di aprire il mio cuore alla grazia della Tua presenza.
Concedimi, o Gesù, la grazia di accostarmi alla Santa Messa con fede viva, attenzione sincera e un cuore davvero aperto.
Aiutami a riconoscere nell’Eucaristia il dono supremo del Tuo Sacrificio, compiuto per amore nostro. Fa’ che io possa unirmi a Te nella lode e nella riconoscenza, accogliendo con gioia tutti i frutti della Tua opera redentrice.
Illumina i miei pensieri affinché comprenda il mistero che si svolge sull’altare; rafforza la mia volontà perché, partecipando, possa essere trasformato dalla Tua presenza.
Fa’, o Signore, che ogni parola, gesto e silenzio durante la Messa mi avvicini a Te, rendendomi testimone credibile del Tuo amore nel mondo.
Gesù Eucaristico, rinnova ogni giorno in me il desiderio della comunione con Te, perché io possa vivere con gioia e gratitudine questo momento di grazia.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera qui proposta nasce e si sviluppa all’interno della spiritualità cattolica centrata sull’Eucaristia, il più alto dei sacramenti dopo il Battesimo secondo la dottrina della Chiesa. Nel suo cuore, essa si rivolge direttamente a Gesù Cristo, riconosciuto come realmente presente nell’Eucaristia, che costituisce il “mistero della fede” celebrato ogni giorno durante la Santa Messa.
L’origine teologica di questa devozione si radica nel dogma della Presenza Reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, secondo il quale, attraverso le parole della consacrazione pronunciate dal sacerdote, il pane e il vino diventano il vero Corpo e Sangue di Cristo (Conc. di Trento, Decretum de Eucharistia, c. 1).
La preghiera, dunque, si pone come atto di preparazione spirituale e interiore perché la partecipazione all’Eucaristia non sia solo esteriore, ma sia un vero incontro personale con il Signore Gesù. Essa raccoglie gli insegnamenti maturati nella tradizione della Chiesa sia occidentale che orientale, dove la centralità del mistero eucaristico è vissuta come fonte e culmine della vita cristiana («fons et culmen vitae christianae», Lumen gentium, 11).
2. Destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è indirizzata direttamente a Gesù Cristo, invocato nella sua realtà di “Signore” e, più precisamente, come “Gesù Eucaristico”, cioè nella sua presenza sacramentale.
Questa scelta di rivolgersi in modo personale a Cristo nell’Eucaristia risponde al desiderio di instaurare un dialogo intimo con il Signore realmente presente sull’altare. Come afferma san Tommaso d’Aquino:
«Poiché Cristo stesso, vero Dio e vero uomo, è contenuto nel sacramento, perciò tutto ciò che si riferisce al culto di Dio appartiene alla Messa» (Summa Theologiae, III, q. 83, a. 4).L’invocazione si fa esplicita richiesta di grazia per la piena apertura del cuore e per una partecipazione consapevole e trasformante al mistero celebrato sulla mensa eucaristica. Cristo, quindi, oltre che destinatario, è anche colui che concede la grazia richiesta.
3. Beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Pur essendo una preghiera rivolta a Cristo, il primo beneficiario è chi la pronuncia, che si presenta davanti al Signore riconoscendosi bisognoso di aiuto e di trasformazione.
I bisogni che emergono dal testo riguardano ambiti profondamente spirituali:
- Concedere la grazia di accostarsi alla Messa con “fede viva”, attenzione e cuore aperto, superando eventuale superficialità o routine;
- Aiutare a riconoscere nell’Eucaristia il “dono supremo del Tuo Sacrificio”, contro la tentazione dell’abitudine o dell’incomprensione del mistero;
- Illuminare la mente per cogliere il mistero che si compie sull’altare, ossia una richiesta intellettuale e di fede adulto;
- Rafforzare la volontà per lasciarsi trasformare dalla presenza di Cristo, invocando un’azione reale e concreta nella vita del fedele;
- Favorire un’autenticità dei gesti e delle parole, per vivere ogni aspetto della liturgia in comunione con Cristo;
- Rinnovare ogni giorno il desiderio della comunione, come voglia di essere uno con il Signore.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
La preghiera sviluppa diversi grandi temi della teologia cristiana, tra i quali:
- La presenza reale di Cristo nell’Eucaristia: “Signore Gesù Cristo, presente nel Mistero Eucaristico”. Questo si ricollega direttamente alle parole di Gesù nell’Ultima Cena:
«Questo è il mio corpo… Questo è il mio sangue» (Mc 14,22-24; Mt 26,26-28; Lc 22,19-20).
E ai discorsi eucaristici:«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna» (Gv 6,54).
- Il Sacrificio Redentore: Riconoscere nel sacrificio eucaristico il compimento dell’amore di Cristo (“il Tuo Sacrificio, compiuto per amore nostro”). Ciò richiama la dottrina paolina:
«Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei» (Ef 5,25).
- Trasformazione personale attraverso l’Eucaristia: “fa’ che io possa unirmi a Te… possa essere trasformato dalla Tua presenza”. Sant’Agostino commenta:
«Non sarai tu a trasformare me in te, come il cibo del tuo corpo, ma tu sarai trasformato in me» (Confessioni, VII,10,16).
- Il desiderio della comunione: La preghiera chiede che il desiderio della comunione con Cristo sia quotidianamente rinnovato, ricordando il “desiderio ardente” dei santi e dei mistici di ricevere Gesù nel sacramento (cfr. Santa Teresa di Lisieux, Manoscritto A 70r).
- Essere testimoni credibili: L’invocazione finale a essere “testimone credibile del Tuo amore nel mondo” richiama la chiamata missionaria ricevuta nell’Eucaristia:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15).
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera si configura prevalentemente come una preghiera di preparazione e di intercessione personale.
Risulta una supplica allo Spirito Santo affinché la partecipazione alla Santa Messa non sia un rito vuoto, ma uno spazio aperto all’incontro trasformante con il Cristo vivo. I toni di umiltà, di ringraziamento e di lode la avvicinano molto alle orazioni tradizionali che precedono o seguono la Comunione.
Nella tradizione liturgica, il posto naturale di questa preghiera può essere:
- Prima della Santa Messa: Come preparazione personale, per disporsi con cuore puro e attento al mistero che si va a vivere;
- Dopo la Comunione: Come ringraziamento e rinnovata offerta di sé;
- Durante l’Adorazione eucaristica: Per invocare un incontro sempre più profondo con Cristo nel Sacramento.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Uso personale:
- Prega il testo in silenzio prima di entrare in chiesa, per raccogliere la mente e il cuore e prepararsi alla Messa.
- Ripetila come atto di unione interiore prima della Comunione o in ringraziamento dopo aver ricevuto l’Eucaristia.
- Includila nel tempo di Adorazione eucaristica, davanti al Tabernacolo o all’ostensorio.
- Adatta la preghiera per pregare insieme prima della Messa, soprattutto in gruppi di formazione, catechesi, ministranti o movimenti eucaristici.
- Inseriscila durante i ritiri o le ore di Adorazione guidata.
- Può essere proclamata da un lettore prima dell’inizio della liturgia, per entrare in modo comunitario nello spirito eucaristico.
- È particolarmente adatta in Solennità del Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini), nel Giovedì Santo (memoria dell’istituzione dell’Eucaristia), durante le Prime Comunioni, o ogniqualvolta la comunità vuole riscoprire la centralità dell’Eucaristia.
- Ogni partecipazione alla Messa quotidiana o domenicale può trovare beneficio spirituale dalla recita costante di questa orazione.
In ogni caso, la preghiera dispone il fedele ad accogliere il mistero eucaristico in tutta la sua profondità, favorendo una relazione viva e fruttuosa con Gesù, fondamento della fede e della missione cristiana.
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