Preghiera a San Torquato per i Contadini e il Buon Raccolto

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O glorioso San Torquato,
Noi, contadini e lavoratori della terra, ti invochiamo con cuore sincero. Tu che hai vissuto la fatica dei campi e hai sperimentato le gioie e le speranze dei raccolti, ascolta la nostra preghiera.
Guarda i nostri giorni segnati dal sudore, benedici le nostre mani operose e proteggi i nostri campi dal male e dalla sventura. Fa’ che la benedizione del Signore discenda su ogni solco e su ogni seme gettato, affinché possano crescere i frutti della terra nella pace, nella prosperità e nella sicurezza.
Per intercessione tua, San Torquato, dona a tutti noi la buona riuscita del raccolto, perché dal nostro lavoro possano derivare sostegno, gioia e abbondanza per le nostre famiglie e per tutta la comunità.
Veglia su di noi, guida le nostre fatiche, ed insegnaci a riconoscere in ogni germoglio il segno dell’amore del Signore.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Torquato si situa nel ricco panorama della spiritualità cristiana che, fin dalle sue origini, ha riconosciuto la presenza di Dio nella vita quotidiana e lavorativa dei fedeli. Nei contesti rurali, questa consapevolezza si traduce da sempre nella ricerca della benedizione divina sui frutti della terra e sul ciclo vitale dei raccolti. San Torquato, vescovo e martire delle origini cristiane (spesso venerato in Spagna e in alcune comunità italiane), rappresenta un esempio di uomo radicato nel lavoro semplice e nella dedizione a Dio attraverso le fatiche pastorali e materiali del popolo.
Dottrinalmente, la preghiera riflette la visione cristiana del lavoro come collaborazione con Dio, principio che trova fondamenta bibliche (cf. Genesi 2,15: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse”). San Torquato è invocato proprio come modello e intercessore affinché il lavoro nei campi non sia solo fatica, ma anche esperienza di grazia e di comunione con il Creatore. Inoltre, la richiesta della benedizione divina sulle coltivazioni richiama la dottrina della Provvidenza, che insegna come ogni bene ultimo venga da Dio e che il lavoro umano, pur necessario, deve sempre essere accompagnato dalla preghiera e dalla speranza cristiana.
2. I destinatari della preghiera e il perché
Questa preghiera è rivolta esplicitamente a San Torquato. Ma ancor più peculiari sono i suoi destinatari secondari: “Noi, contadini e lavoratori della terra.” In essa si riconoscono tutti coloro che vivono dei cicli dell’agricoltura, dalla semina al raccolto, sottoposti alle incertezze del clima e alle difficoltà della fatica materiale.
San Torquato viene scelto come destinatario perché – secondo la tradizione agiografica – egli avrebbe condiviso la vita semplice e laboriosa del popolo, conoscendo da vicino “le gioie e le speranze dei raccolti.” Questo lo rende particolarmente vicino e sensibile alle difficoltà e alle attese dei contadini, che si sentono rappresentati, ascoltati e compresi dalla sua intercessione.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede direttamente per i lavoratori della terra e le loro famiglie, ma anche, più in generale, per l’intera comunità che trae sostentamento dal buon esito dei raccolti. I bisogni affrontati sono sia materiali sia spirituali:
- Materiali: la protezione dei campi da calamità, il buon successo del raccolto, la prosperità e il sostentamento quotidiano (“dona a tutti noi la buona riuscita del raccolto, perché dal nostro lavoro possano derivare sostegno, gioia e abbondanza”).
- Spirituali: il significato cristiano del lavoro, la scoperta della “benedizione del Signore” su ogni seme e ogni fatica, la capacità di riconoscere nell’abbondanza il segno dell’amore divino, la richiesta di pace e sicurezza sia per i raccolti che per le comunità (“fa’ che la benedizione del Signore discenda... nella pace, prosperità e sicurezza”).
La preghiera dunque non mira soltanto all’abbondanza materiale, ma soprattutto a una spiritualità del lavoro che unisce la fatica quotidiana alla lode e al riconoscimento della presenza attiva di Dio in tutte le cose.
4. Temi teologici principali: citazioni bibliche e patristiche
Questa preghiera è densa di temi biblici e teologici:
- Il lavoro come vocazione: Richiama la dignità del lavoro umano come cooperazione all’opera creatrice di Dio (“benedici le nostre mani operose”; cf. Genesi 2,15; Salmo 127,1-2: “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”).
- La dipendenza da Dio per i frutti della terra: Richiama il senso di precarietà e di fiducia nella Provvidenza (cf. Matteo 6,11: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”).
- Benedizione e rendimento di grazie: La richiesta che la benedizione scenda su ogni seme rimanda all’Antico Testamento (cf. Deuteronomio 28,8: “Il Signore ordinerà la benedizione per te nei tuoi granai...”), e all’invito paolino di “ringraziare sempre per ogni cosa” (Efesini 5,20).
- Comunità e solidarietà: Il lavoro benedetto porta gioia non solo al singolo, ma a tutta la comunità (“per le nostre famiglie e per tutta la comunità”).
- La pazienza della fede: Come ricorda S. Giovanni Crisostomo, “come la terra riceve il seme e attende con pazienza, così i fedeli devono confidare nella provvidenza di Dio e lavorare senza stancarsi” (Omelia sul Salmo 126).
Nel contesto patristico, troviamo in S. Ambrogio il pensiero che “nulla è più conforme alla natura umana che lavorare la terra nella lode di Dio” (Exameron, V).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera a San Torquato si colloca prevalentemente nel genere dell’intercessione: i fedeli chiedono al santo di pregare presso Dio per i loro bisogni materiali e spirituali. Al contempo, contiene elementi di lode (per la figura del santo vicino al popolo e alla natura), di richiesta e di ringraziamento anticipato (“affinché possano crescere i frutti della terra...”).
Nel corso dell’anno liturgico, preghiere simili vengono spesso inserite nelle Rogazioni (le Litanie Maggiori e Minori, giorni di preghiera e invocazione per la protezione dei campi contro calamità naturali) o durante le benedizioni dei raccolti. In molte tradizioni locali, la festa di San Torquato costituisce un momento privilegiato per processioni, suppliche e benedizioni dei campi, che rinsaldano il legame tra fede, fatica e natura.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nell’anno liturgico
- Nella preghiera personale: Questa preghiera può essere recitata all’inizio della giornata lavorativa, durante la semina o la raccolta, oppure nei momenti di difficoltà (siccità, grandine, perdite). Può essere adattata anche a chi, pur non essendo contadino, desidera offrire la propria fatica quotidiana come cammino di fede.
- Nella preghiera comunitaria: Può essere usata in occasione di veglie, processioni, giornate del ringraziamento dei raccolti, durante le Rogazioni e nelle celebrazioni eucaristiche legate al mondo rurale. Svolge una funzione di memoria collettiva e solidarietà, rinsaldando la comunità nella fede e nella speranza.
- Tempi privilegiati dell’anno liturgico:
- Durante il periodo delle Rogazioni e delle benedizioni primaverili dei campi (23 aprile, Litanie Maggiori; nei tre giorni precedenti l’Ascensione, Litanie Minori).
- In occasione della festa di San Torquato, nei luoghi dove è patrono.
- Alla fine del raccolto, per il ringraziamento e la condivisione dei frutti.
Infine, può essere recitata in gruppi di catechesi e formazione cristiana, come strumento per educare al valore cristiano del lavoro, della gratitudine e della tutela del creato, secondo la dottrina sociale della Chiesa (“Lavorare con il cuore, riconoscendo i doni di Dio” - cf. Compendio della Dottrina Sociale, nn. 255-273).
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