Preghiera alla Madonna, Regina del Creato, per gli Animali Selvatici
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O Madonna, Regina del Creato,
umilmente invochiamo la tua protezione su tutti gli animali selvatici, dai più piccoli esseri che popolano i campi, fino ai grandi custodi delle foreste e degli oceani.
Avvolgili sotto il tuo manto di amore: difendili dai pericoli, dalle insidie, dalla distruzione portata dall’uomo. Fa’ che ogni creatura possa vivere nella pace e nella bellezza per cui è stata creata.
Ti preghiamo, dolce Madre, intercedi presso il Figlio tuo, affinché venga ripristinata l’armonia originaria della creazione, dove ogni essere vive nel rispetto e nell’amore reciproco.
Sostieni coloro che si impegnano a proteggere gli animali selvatici: dona loro coraggio, saggezza e compassione.
Noi affidiamo a te, Maria, tutta la ricchezza del mondo animale, perché dal tuo cuore materno fluisca su di loro protezione e grazia.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera “O Madonna, Regina del Creato”
La preghiera rivolta a “Madonna, Regina del Creato” si inserisce in un ricco alveo di spiritualità cristiana che vede nella Vergine Maria non solo la Madre di Cristo, ma anche la madre dell’intera umanità e della creazione. L’origine di questa dimensione si trova già nella riflessione teologica dei Padri della Chiesa, che vedevano in Maria la “nuova Eva”, mediatrice di vita e di riconciliazione tra l’uomo e Dio.
Con il titolo di “Regina del Creato”, Maria viene presentata come colei che condivide la signoria del Figlio su tutto ciò che esiste, non in senso autonomo, ma per grazia e missione ricevute. La dottrina cattolica, soprattutto attraverso il Magistero recente (si pensi all’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco), collega fortemente la figura di Maria alla custodia e redenzione del creato, chiamando i fedeli a pregare e impegnarsi per la salvaguardia di ogni creatura vivente. La spiritualità mariana si arricchisce di una nuova consapevolezza ecologica: Maria diventa modello di ascolto, custodia, intercessione per tutto ciò che Dio ha creato.
Questo contesto evidenzia due aspetti chiave: l’intercessione della Madre per i suoi figli e per il creato, e la responsabilità affidata all’essere umano di prendersi cura della Terra come luogo della lode e della comunione.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è indirizzata in primis alla Vergine Maria con il titolo “Regina del Creato”. Questo appellativo richiama il suo ruolo specifico nel mistero della salvezza: come creatura perfetta, esempio di obbedienza e custode delle promesse divine, Maria diviene punto di riferimento e modello per i cristiani e, in senso più ampio, per tutta la creazione.
Il perché di questa scelta si fonda sulla dottrina dell’intercessione dei santi e in particolare sul ruolo singolare di Maria, madre della Chiesa e della creazione redenta, la quale può presentare le suppliche degli uomini e la sofferenza delle creature a Cristo, unico mediatore presso il Padre. Ella viene considerata “Madre della Misericordia”, capace di avvicinarsi a ogni bisogno con tenerezza materna.
Pregare Maria come “Regina del Creato” significa riconoscere il suo posto nella storia della salvezza e affermare che il creato intero – non solo l’umanità – attende e partecipa alla redenzione universale, secondo le parole di San Paolo:
“La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio” (Rm 8,19).
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I principali beneficiari della preghiera sono tutti gli animali selvatici, dalla più piccola creatura dei campi fino agli spiriti più maestosi delle foreste e degli oceani. L’attenzione per questi esseri riflette una comprensione profonda della teologia della creazione: ogni creatura possiede una propria dignità, voluta da Dio, e la sua esistenza loda il Creatore (cfr. Salmo 148).
La preghiera intercede per diversi bisogni:
- Protezione fisica, affinché gli animali siano salvaguardati dai pericoli naturali e soprattutto dagli abusi e dalla distruzione causata dall’uomo (caccia, inquinamento, alterazione degli ecosistemi).
- Vita nella pace e bellezza: che ciascuna specie possa vivere secondo la propria natura, in un ecosistema armonico non violentato dall’avidità o dall’indifferenza umana.
- Ripristino dell’armonia originaria: si chiede il ritorno a quella condizione voluta da Dio “in principio”, prima del peccato, dove tutta la creazione era in pace e unità (cfr. Genesi 1–2).
- Sostegno agli operatori: una particolare menzione va a chi si dedica alla protezione degli animali e dell’ambiente, invocando per loro coraggio, saggezza e compassione.
Il bisogno spirituale più profondo affrontato è quello della conversione ecologica dell’uomo: la preghiera auspica che l’intercessione di Maria favorisca una nuova coscienza e impegno a salvaguardare ogni creatura come dono di Dio.
4. I temi teologici principali
Svariati i temi teologici che emergono dalla preghiera:
- Maria, Madre del Creato: in coerenza con le parole di Giovanni Paolo II (“Affidata la maternità di Maria non si limita alla Chiesa, essa si estende a tutta la creazione”; Omelia, 1 gennaio 1980), la preghiera sottolinea il suo ruolo universale e accogliente.
- La custodia del creato: in linea con l’insegnamento della Laudato Si’ di papa Francesco (“Ogni essere vivente ha un valore proprio davanti a Dio e in Maria vediamo un esempio impareggiabile di attenzione e tenerezza verso tutte le creature”; n. 241).
- La redenzione cosmica: il riferimento all’armonia originaria e alla sua restaurazione è tipico della visione paolina:
“Egli ha riconciliato a sé tutte le cose, rimettendo la pace mediante il sangue della sua croce” (Col 1,20).
- La solidarietà tra le creature: richiamo patristico alla lode universale (cfr. San Francesco d’Assisi, Cantico delle Creature): ogni essere partecipa alla bellezza di Dio e invita l’uomo a rispettarlo.
- Intercessione e responsabilità: la supplica a Maria non è fuga dalla responsabilità umana, ma stimolo a rispondere attivamente: “Sostieni coloro che si impegnano a proteggere...”.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera si configura principalmente come preghiera di intercessione. Si chiede alla Vergine, in quanto “Regina”, di presentare a suo Figlio i bisogni delle creature non umane, ma si respira anche accenti di lode (nell’invocare la “pace e la bellezza” del creato) e di penitenza implicita, nella richiesta di ripristino dell’armonia turbata dal peccato dell’uomo.
Dal punto di vista liturgico, non esiste un uso ufficiale di questa preghiera nei libri rituali, ma la sua struttura e i suoi contenuti la rendono adatta a diversi contesti:
- Durante celebrazioni mariane (in particolare le feste di Maria Regina, 22 agosto, e Maria Madre del Creatore, 1 gennaio).
- In giornate di preghiera per il creato (come il 1° settembre, “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”).
- In momenti di preghiera personale o comunitaria, specie presso gruppi ambientalisti cristiani, scuole, parrocchie sensibili a temi ecologici.
Non sussistono controindicazioni all’uso privato o comunitario all’interno di momenti di preghiera spontanea, catechesi o adorazione.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e tempi dell’anno liturgico
Dal punto di vista pratico, la preghiera “O Madonna, Regina del Creato” può essere utilizzata con frutto:
- Nella preghiera personale: come meditazione quotidiana, soprattutto per chi desidera rafforzare il legame tra fede e cura del creato. Si può inserire al termine del Rosario, dopo l’Ave Maria, o durante la lectio divina su testi biblici come Genesi 1, Salmo 104, Romani 8 o il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi.
- In momenti comunitari: nella liturgia della parola, in veglie di preghiera per la pace e la salvaguardia della natura; all’interno di incontri parrocchiali giovanili o di gruppi di azione cattolica focalizzati sull’ecologia integrale.
- Durante l’anno liturgico: particolarmente indicata nella Settimana della Creazione (1-7 settembre), nel Tempo del Creato (dal 1° settembre al 4 ottobre), in occasione della Giornata Mondiale degli Animali (4 ottobre, San Francesco), nelle feste mariane che evidenziano la regalità universale della Madre di Dio (come la Solennità di Maria SS. Madre di Dio, 1 gennaio, o Maria Regina, 22 agosto).
È opportuno recitarla con spirito contemplativo, lasciando spazio al silenzio, magari davanti a un’icona mariana o all’aperto, a contatto con la natura. Può essere accompagnata da semplici gesti simbolici (accensione di una candela, offerta di un fiore), oppure seguita da un breve momento di riflessione sulle proprie azioni verso il creato.
In sintesi, questa preghiera rappresenta un ponte tra fede, coscienza ecologica e impegno concreto, ricordando che ogni creatura su questa terra è destinataria dell’amore e della grazia di Dio, mediati dalla sollecitudine materna della Vergine Maria, Madre per tutti gli esseri viventi.
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