Preghiera a Dio per Tutti gli Animali Selvatici

Destinatari:  Dio
Temi:  Protezione
Tipologie:  Lode
Preghiera a Dio per Tutti gli Animali Selvatici
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Lode a Te, Dio Creatore,

Innalziamo il nostro cuore a Te per celebrare la bellezza selvaggia che hai disseminato nel mondo: per le agili gazzelle nelle savane, per il volo maestoso delle aquile nei cieli e per i sussurri segreti nei boschi più antichi.

Ti ringraziamo per la straordinaria diversità degli animali selvatici, custodi della meraviglia e del mistero della Tua Creazione. Ogni creatura è testimone vivente della Tua infinita fantasia e della Tua Sapienza.

Imploriamo la Tua Protezione misericordiosa su tutte le foreste, le montagne e gli oceani, rifugi sacri e delicati che ospitano le Tue creature. Preserva questi habitat dagli egoismi umani e dalle minacce che ne turbano l’equilibrio fragile.

Suscita nei nostri cuori rispetto e responsabilità, perché possiamo essere loro custodi e difensori. Fa’ che nessuna specie sia perduta, nessun luogo sia profanato, ma che la Tua Luce di Vita continui a brillare ovunque gli animali selvatici corrano liberi.

Sii lodato, o Dio di ogni creatura, ora e sempre. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si inserisce nella grande tradizione cristiana che riconosce e celebra la Creazione come dono di Dio, segno della Sua bontà, sapienza e bellezza. È profondamente radicata in una spiritualità ecologica, che ha trovato nuova espressione nel pensiero contemporaneo, specialmente dopo l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, ma che affonda le radici nelle Scritture e nella teologia patristica.

Fin dalle sue origini, il cristianesimo ha visto nella realtà creata un luogo di lode a Dio. In particolare, la Bibbia parla spesso di una comunione profonda tra l’uomo e il mondo animale: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Genesi 1,31). L’uomo, posto nel giardino, riceve l’incarico di “custodirlo e coltivarlo” (Genesi 2,15), non di sfruttarlo senza limiti.

La preghiera si muove sulla scia della “lode cosmica” espressa nei salmi e nel Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi: tutte le creature, animate e inanimate, partecipano in qualche modo alla liturgia universale che riconduce tutto al Creatore.

“Tutti gli animali della foresta, quando scorgono Dio, saltano di gioia: anche le più piccole creature riconoscono la voce del loro Pastore” (Origene, Omelia sul Salmo 23).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Il destinatario diretto della preghiera è Dio, Creatore. È a Lui che si eleva il cuore orante, in una postura di gratitudine e stupore per la “bellezza selvaggia” disseminata nella natura. L’uso di titoli quali “Dio Creatore” e “Dio di ogni creatura” rimanda a una visione universale e inclusiva di Dio, che abbraccia tutto ciò che esiste.

Rivolgendosi a Dio in questi termini, la preghiera sollecita contemporaneamente il senso di meraviglia e l’impegno morale di chi la pronuncia. È un dialogo filiale, che riconosce la trascendenza divina, ma vi unisce un appello accorato e responsabile.

Nel far questo, si confessa la fede in un Dio partecipe e provvidente, la cui misericordia abbraccia non solo gli esseri umani, ma tutte le creature:

“Non si vende forse cinque passeri per due soldi? Eppure nessuno di essi è dimenticato davanti a Dio” (Luca 12,6).

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici affrontati

La preghiera intercede innanzitutto per gli animali selvatici e per i loro habitat naturali — foreste, montagne, oceani — visti come “rifugi sacri e delicati”. Implora protezione da parte di Dio contro i “pericoli e le minacce” derivanti dall’egoismo umano: deforestazione, inquinamento, bracconaggio, sfruttamento intensivo delle risorse.

Inoltre, si domanda un cambiamento del cuore umano: perché i credenti diventino custodi e difensori di questo patrimonio prezioso. L’invocazione “Fa’ che nessuna specie sia perduta, nessun luogo sia profanato” denuncia implicitamente la perdita di biodiversità e l’impatto distruttivo dell’agire umano.

Dal punto di vista spirituale, la preghiera affronta i bisogni:

  • del creato (protezione degli esseri viventi, preservazione degli habitat);
  • della comunità umana (conversione del cuore, responsabilità verso il creato);
  • dell’orante stesso (apertura allo stupore e alla lode, senso di meraviglia e gratitudine).
Essa coinvolge tanto l’aspetto “fisico” (salvaguardia della natura), quanto quello “spirituale” (formazione di una coscienza ecologica cristiana).

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

I principali temi teologici che attraversano la preghiera sono:

  • La lode al Creatore attraverso le sue opere: “Celebrare la bellezza selvaggia”, riconoscere negli animali e nella natura una riflesso diretto di Dio. “I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento” (Salmo 19,2).
  • La sacralità della Creazione: Gli habitat naturali sono dipinti come “rifugi sacri e delicati”, sensibilizzando ad una visione non utilitaristica ma contemplativa e rispettosa della natura.
  • La responsabilità dell’uomo come custode: “Suscita nei nostri cuori rispetto e responsabilità”. Il mandato biblico ricevuto dall’uomo in Genesi 2,15 si trasforma qui in una richiesta di grazia: diventare attivamente difensori del creato.
  • Sofferenza del creato e speranza escatologica: La preghiera tocca il dolore e la minaccia di perdita, ma anela anche all’eterna fioritura della vita (“La Tua Luce di Vita continui a brillare ovunque gli animali selvatici corrano liberi”).
    A tal proposito, san Paolo scriveva:
    “La creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione… Sappiamo infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi” (Romani 8,21-22).
  • Unione della lode umana e animale: Riprende la tradizione dei salmi (“Ogni essere vivente dia lode al Signore!” – Salmo 150,6) e del Cantico delle Creature di san Francesco (“Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento…”).

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Dal punto di vista formale, la preghiera appartiene ai generi lode, ringraziamento e intercessione.

  • Lode perché esalta Dio per la bellezza e la varietà della Creazione (“Lode a Te, Dio Creatore…”).
  • Ringraziamento per il dono della diversità animale, “testimone vivente della Tua infinita fantasia”.
  • Intercessione quando chiede protezione per la natura e conversione per l’uomo.

Non si tratta di una preghiera canonica fissata nella grande liturgia (come il Benedictus o il Magnificat), ma il suo spirito si ricollega alle lodi della Creazione che la Tradizione propone nell’ufficio delle ore, nei salmi (ad esempio il salmo 104/103), o nelle celebrazioni di benedizione degli animali (ad esempio nella memoria di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia).

Potrebbe anche essere associata a momenti di preghiera per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato (1° settembre), inserita nelle liturgie ecumeniche, veglie di preghiera, giornate tematiche parrocchiali o diocesane.

6. Applicazioni pratiche e uso nella preghiera personale o comunitaria

Questa preghiera può essere facilmente integrata sia nella preghiera personale sia in momenti di preghiera comunitaria, specie quando si desidera orientare l’animo verso il rispetto della natura e la responsabilità ecologica.

  • Nella preghiera personale: suggerita all’inizio di una giornata vissuta a contatto con la natura (escursioni, passeggiate in montagna, visite ai parchi), come meditazione mattutina, oppure come atto di lode nella riflessione serale per ringraziare Dio dei doni ricevuti attraverso le creature incontrate.
  • Nella preghiera comunitaria: da inserire nelle celebrazioni per la Giornata per la cura del Creato (1° settembre), per la memoria di San Francesco d’Assisi (4 ottobre), oppure al termine di attività parrocchiali/ecclesiali all’aperto legate all’ambiente.
  • Durante l’anno liturgico: particolarmente rilevante nel Tempo del Creato (dal 1° settembre al 4 ottobre), ma può trovare spazio nei tempi forti (Avvento, Quaresima) per riscoprire la chiamata originaria dell’uomo alla custodia del giardino e per praticare la conversione ecologica invocata dalla Chiesa.
  • Come spunto educativo: può essere utilizzata in gruppi di catechesi, incontri scout, gruppi giovanili o scolaresche per introdurre il tema teologico e spirituale della cura del creato, stimolando discussione, sensibilità e impegno concreto.

La ripetizione di alcune sue espressioni (“Sii lodato, o Dio di ogni creatura, ora e sempre”) può essere valorizzata come acclamazione responsoriale nella preghiera pubblica.

In conclusione, questa preghiera aiuta a riscoprire la dimensione contemplativa ed etica della vita cristiana, orientando gli occhi del cuore verso la Creazione, la sua tutela e la lode incessante al Dio della Vita.

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