Preghiera a San Nicola di Bari per la Benedizione sui Risparmi

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San Nicola di Bari, santo protettore delle famiglie e dispensatore di generosità, ci rivolgiamo a te con fiducia e umiltà. In questo momento della nostra vita, affidiamo a te i nostri risparmi e ogni bene che la Provvidenza ci ha donato.
Ti chiediamo, con cuore sincero, di intercedere per la nostra famiglia davanti a Dio, affinché Egli benedica il nostro lavoro, le nostre scelte e la nostra capacità di amministrare ciò che abbiamo ricevuto. Aiutaci a non cadere nell’avidità o nello spreco, ma a custodire ogni risorsa con saggezza e responsabilità, pensando anche al futuro dei nostri figli.
Concedici lo spirito del risparmio e della previdenza, affinché possiamo affrontare con serenità ogni necessità, senza paura o ansia, ma nella certezza che la Provvidenza non ci abbandona mai. Veglia sui nostri risparmi, proteggili da ogni pericolo e dagli imprevisti che potrebbero compromettere la nostra tranquillità.
San Nicola, tu che hai conosciuto la generosità e la carità, fa' che non dimentichiamo mai di condividere quel poco o tanto che abbiamo, con chi è nel bisogno. Che la prosperità finanziaria sia per noi motivo di gratitudine e mezzo per operare il bene.
Accogli questa nostra preghiera, portala al Signore e ottienici la sua benedizione sui nostri risparmi e sulle nostre decisioni, perché tutta la nostra famiglia possa vivere nella serenità, nella fiducia e nella pace.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera si inserisce nella ricca tessitura della spiritualità cristiana incentrata sulla custodia delle famiglie e sulla gestione responsabile dei beni materiali. Nel cristianesimo, il tema della Provvidenza divina e della prudenza nell’uso dei beni è sempre stato fondamentale. Sin dai tempi apostolici, la Chiesa si è occupata di educare i fedeli a un rapporto equilibrato con la ricchezza, come suggerito dalle parole di Gesù: “Non preoccupatevi dunque dicendo: ‘Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?’ [...] Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,31-33).
La preghiera prende spunto anche dalla tradizione agiografica di San Nicola di Bari, venerato come patrono dei bisognosi e dei bambini, ma anche protettore delle famiglie e dispensatore di generosità, secondo la storica narrazione delle sue opere caritatevoli (come la dote donata alle tre fanciulle povere per salvarle dalla miseria). Tale contesto dottrinale richiama il valore della preghiera d’intercessione verso i santi, dottrina consolidata sia nella spiritualità latina che orientale: i santi, in virtù della loro amicizia con Dio, sono potenti intercessori per la Chiesa peregrinante.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La supplica è indirizzata a San Nicola di Bari, una delle figure più amate della cristianità, le cui reliquie sono custodite nell’omonima basilica in Puglia. San Nicola è tradizionalmente convocato come protettore dei poveri, dei giovani, delle famiglie e anche dei naviganti – la sua vita, infatti, fu segnata da gesti di concreta carità e attenzione ai bisogni materiali e spirituali degli altri.
Venerare i santi e rivolgersi a loro in preghiera rappresenta, nella dottrina cattolica e ortodossa, una richiesta di intercessione, non un atto di adorazione (riservata solo a Dio). In particolare, San Nicola è qui invocato perché la devozione popolare lo considera protettore delle famiglie e “dispensatore di generosità” – ovvero colui che non solo aiuta a preservare ciò che si possiede, ma che insegna anche a viverlo con apertura caritatevole.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari sono le famiglie, in particolare quella del supplicante, cioè chi recita la preghiera per sé e per i propri cari. Le richieste espresse sono al tempo stesso legate a bisogni materiali – la custodia dei risparmi, la protezione del lavoro, la serenità economica, il futuro dei figli – e a bisogni spirituali, come la prudenza, la saggezza, la resistenza a tentazioni come l’avidità, lo spreco o la paura legata al futuro.
La preghiera si orienta anche alla solidarietà verso il prossimo: si chiede forza per non dimenticare la carità, la condivisione di ciò che si possiede con i bisognosi, affinché la prosperità economica diventi mezzo di bene (cfr. 1 Gv 3,17: “Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello nel bisogno gli chiude il cuore, come può l’amore di Dio rimanere in lui?”). Inoltre, viene sottolineato il desiderio che la Provvidenza assicuri pace e stabilità, soprattutto contro i pericoli e gli imprevisti che turbano la serenità familiare.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
La preghiera sviluppa alcuni nuclei teologici rilevanti:
- La Provvidenza di Dio: si riconosce che ogni bene viene da Dio, che provvede (Mt 6,26-33; Fil 4,19: “Il mio Dio, a sua ricchezza, colmerà ogni vostro bisogno per mezzo di Gesù Cristo”).
- La prudenza e l’amministrazione responsabile: viene richiesto il dono della saggezza per gestire le risorse, in sintonia con la parabola dei talenti (Mt 25,14-30) e gli insegnamenti dei Padri: “Se Dio ti dona ricchezze, devono essere per la carità; se invece resti povero, sopporta con pazienza” (Sant’Ambrogio, Sui doveri dei ministri, II,24,121).
- La lotta contro l’avidità: si chiede di essere preservati da eccessi o sprechi, facendo eco all’esortazione paolina: “L’amore del denaro è la radice di tutti i mali” (1 Tm 6,10).
- La generosità cristiana: la preghiera si chiude con l’invocazione a non dimenticare chi è nel bisogno, riflettendo ciò che scriveva San Giovanni Crisostomo: “Non dare solo del tuo superfluo, ma anche di ciò che è necessario, perché colui che è nel bisogno è tuo fratello” (Omelia su San Matteo, 50,3).
- La pace e serenità del cuore: si auspica che la sicurezza materiale non diventi fonte di preoccupazione, ma di pace e fiducia. “La pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” (Fil 4,7).
5. Genere di preghiera e collocazione liturgica
Il testo appartiene al genere dell’intercessione: si tratta di una supplica a San Nicola affinché interceda presso Dio per una grazia concreta. Sono presenti anche accenti di lode (richiamo alla generosità e carità del santo), nonché elementi di ringraziamento per quanto già ricevuto dalla Provvidenza.
Nella tradizione liturgica cattolica e ortodossa, la preghiera a San Nicola non è strutturata in modo fisso nelle liturgie ufficiali (come la Messa), ma trova grande spazio nella devozione popolare, in particolare durante le novene, le feste patronali (6 dicembre, traslazione delle reliquie a Bari il 9 maggio) e momenti di benedizione delle famiglie e delle nuove case. Spesso è inserita nelle preghiere serali familiari, nei rosari comunitari o come supplica personale davanti alle reliquie del Santo.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale e comunitaria, e tempi dell’anno liturgico
Per valorizzare questa preghiera nella vita quotidiana, si suggerisce di:
- Utilizzarla nella preghiera familiare, specialmente nei momenti di difficoltà economica, nelle scelte finanziarie importanti (acquisto di una casa, nuovo lavoro, investimenti o risparmi per il futuro dei figli).
- Inserirla nelle novene o nell’anniversario di San Nicola (6 dicembre), oppure in occasione della festa della traslazione delle reliquie (9 maggio), come preghiera d’intercessione per la stabilità economica e la benedizione sulla casa e sui risparmi.
- Recitarla individualmente ogni volta che si sente il bisogno di affidare a Dio, tramite San Nicola, le proprie ansie rispetto alle risorse materiali.
- Pregarla comunitariamente in parrocchia o nei gruppi di famiglie, ricordando che la preghiera condivisa rafforza il senso di comunione e solidarietà, anche nelle difficoltà materiali.
- Accompagnarla da gesti concreti di carità: la preghiera stessa spinge a operare il bene con ciò che si possiede; può dunque essere utile viverla come apertura a momenti di dono, sostegno a progetti solidali o raccolte per i bisognosi.
È particolarmente indicata nei tempi forti dell’anno liturgico, come l’Avvento e la Quaresima, periodi di conversione concretizzata anche nell’amministrazione sobria dei beni e nella condivisione. Inoltre, può essere aggiunta nei momenti in cui si vive un cambiamento (nuova occupazione, nascita di un figlio, acquisto di una casa), chiedendo protezione e benedizione sulle risorse materiali.
Infine, la preghiera invita a una spiritualità integrale, che abbraccia tanto la fede nella Provvidenza quanto la responsabilità personale nel gestire ciò che si è ricevuto, in uno stile di gratitudine e servizio.
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