Coroncina a Santa Matilde di Hackeborn per le Anime del Purgatorio

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Coroncina a Santa Matilde di Hackeborn per le Anime del Purgatorio
O Santa Matilde, madre di compassione e consolatrice delle Anime purganti, accogli il nostro supplice suffragio.
1ª invocazione – Per le Anime dimenticate:
Santa Matilde, tu che fosti anima di pietà ardente, intercedi per tutte quelle Anime del Purgatorio che nessuno ricorda, affidate solo alla misericordia divina.
Per la tua intercessione, dona loro la luce eterna.
2ª invocazione – Per i sacerdoti defunti:
O Santa Matilde, stella luminosa della Chiesa, prega per i sacerdoti che in vita celebrarono i santi misteri e ora attendono la piena comunione con il Signore.
Per la tua intercessione, dona loro la luce eterna.
3ª invocazione – Per i familiari e benefattori:
Santa Matilde, cuore amoroso, ricordati delle Anime dei nostri cari defunti e di tutti i benefattori; che il loro amore e le loro azioni siano ricompensate con la pace perfetta.
Per la tua intercessione, dona loro la luce eterna.
4ª invocazione – Per tutte le Anime più bisognose:
Santa Matilde, sorella degli afflitti e speranza degli abbandonati, soccorri le Anime più bisognose della grazia di Dio, affinché si accenda per loro il raggio della redenzione.
Per la tua intercessione, dona loro la luce eterna.
O Santa Matilde, accompagna ogni nostra preghiera davanti al trono di Dio e ottieni sollievo e pace per tutti coloro che attendono la gloria del Paradiso. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La “Coroncina a Santa Matilde di Hackeborn per le Anime del Purgatorio” nasce in seno alla spiritualità medioevale cristiana, dove la pratica del suffragio per i defunti era profondamente radicata nelle convinzioni ecclesiali e nel vissuto popolare. Santa Matilde di Hackeborn (1241-1298), monaca cistercense tedesca e mistica di Helfta, è celebre per le sue visioni e per la sua particolare compassione verso le Anime del Purgatorio, che ebbe modo di descrivere nei suoi scritti. Secondo la dottrina cattolica, il Purgatorio è lo stato di purificazione delle Anime che, morte nella grazia di Dio, hanno ancora bisogno di essere mondati dai residui del peccato prima di entrare nella gloria del Paradiso (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1030-1032).
Il suffragio per i defunti si esprime principalmente attraverso la preghiera, la Messa, le indulgenze e le opere di misericordia. L’atto di intercedere per le Anime sorge dal principio della communio sanctorum (comunione dei santi), secondo cui i vivi possono aiutare, mediante l’offerta della carità e della preghiera, coloro che sono ancora in via di purificazione:
“Se infatti Egli perdona i nostri peccati, anche i peccati degli altri potrà perdonare, se lo supplicheremo" (S. Giovanni Crisostomo)
La coroncina si inserisce in questa tradizione teologica, proponendo una sequenza di invocazioni che orientano il credente al servizio spirituale verso coloro che più necessitano della misericordia di Dio, affidando l’intercessione a una santa riconosciuta dalla Chiesa per il suo particolare amore verso le Anime purganti.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge primariamente a Santa Matilde di Hackeborn. Ella è invocata come “madre di compassione e consolatrice delle Anime purganti”, cioè quale intercessora presso Dio a favore di coloro che si trovano in uno stato di purificazione dopo la morte. Matilde, nelle testimonianze delle sue visioni, ricevette da Cristo stesso la promessa che avrebbe ottenuto grandi grazie per i defunti attraverso la preghiera, rassicurando così i fedeli sul valore e l’efficacia del suo patrocinio.
Rivolgersi a Santa Matilde rappresenta una continuità con la tradizione di affidare ad alcuni santi il compito di accompagnare le Anime verso la piena comunione con Dio, secondo il principio per cui “molto può la supplica del giusto fatta con insistenza” (Giacomo 5,16). Ella viene scelta come tramite privilegiato per il suo carisma specifico e la sua dedizione al mistero della misericordia divina nei confronti delle Anime in attesa della visione beatifica.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La coroncina, nelle sue quattro invocazioni, individua diversificate categorie di Anime del Purgatorio quali beneficiarie dell’intercessione:
- Le Anime dimenticate: Sono coloro che, pur necessitando d'aiuto, non godono più di preghiere o suffragi da parte dei viventi. Hanno un bisogno acuto della misericordia divina suscettibile di essere sollevato solo dalla carità disinteressata.
- I sacerdoti defunti: Coloro che celebrarono i “santi misteri”, ma che, terminata la loro opera terrena, attendono di essere completamente uniti al Signore. La loro memoria sottolinea il valore insostituibile del ministero sacerdotale, non esente tuttavia dal bisogno di purificazione.
- Familiari e benefattori: Vi si riconosce una dimensione di gratitudine e riconoscenza nei confronti di chi, con opere di carità e amore in vita, ha segnato positivamente l’esistenza di chi ora prega.
- Tutte le Anime più bisognose: Ossia coloro che, per gravità o particolarità della loro situazione, restano in un’attesa prolungata della visione di Dio, bisognose di una “speranza degli abbandonati”.
Il bisogno affrontato è principalmente spirituale (la purificazione e l’ingresso nella beatitudine celeste) ma implica anche una dimensione psicologica e comunitaria: la consolazione per i defunti, la soddisfazione del desiderio di giustizia e misericordia, e la pietas della comunità dei viventi che non dimentica nessuno.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche pertinenti
Questa preghiera si articola attorno a vari temi teologici fondamentali:
- La dottrina del Purgatorio: Esplicitata dal Catechismo della Chiesa Cattolica, trova nelle parole di S. Paolo una radice biblica:
“L’opera di ciascuno sarà provata dal fuoco […] ma egli, pur salvandosi, sarà come attraverso il fuoco” (1 Corinzi 3,13-15)
- La comunione dei santi: La convinzione che la Chiesa pellegrina può aiutare la Chiesa sofferente con la preghiera e le opere di carità:
“Noi non abbandoniamo i nostri cari defunti, ma li precediamo, li accompagniamo e li seguiamo con le nostre elemosine e preghiere” (S. Agostino, Sermo 172,2)
- L’intercessione dei santi: Santa Matilde è presentata quale “consolatrice” e “stella luminosa”, a significare la fede nella loro potente intercessione presso Dio (cfr. Apocalisse 5,8: “le coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi”).
- La misericordia di Dio: Il nucleo della preghiera è la fiducia nella misericordia che salva e illumina, come aiuto per le Anime e conforto alla loro temporanea lontananza dalla gloria.
In sintesi, la coroncina educa alla carità universale, alla memoria orante e alla speranza nell’azione trasfigurante di Cristo, “Luce eterna”.
5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica
La Coroncina a Santa Matilde è essenzialmente una preghiera di intercessione, caratterizzata da una struttura ripetitiva, che riprende il genere delle litanie e delle pratiche devozionali sviluppatesi in età medioevale e barocca soprattutto a favore dei defunti.
Non si tratta di una preghiera liturgica ufficiale della Chiesa universale, ma si innesta nella tradizione della preghiera suffragiale: trova la sua collocazione privilegiata nelle devozioni private, nei gruppi di preghiera, in occasione della Commemorazione dei Defunti (2 novembre) e nel mese di novembre dedicato appunto alla memoria dei defunti. Può essere proposta in modo comunitario, ad esempio alla fine della Messa in suffragio, nella recita del Rosario, durante le visite al cimitero o nei momenti di meditazione personale.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
La coroncina può essere utilizzata sia individualmente che in forma comunitaria. Qui di seguito alcune indicazioni pratiche:
- Recitarla come novena nei nove giorni che precedono o seguono la Commemorazione dei Defunti.
- Incorporarla nelle preghiere serali del mese di novembre, offrendola in suffragio dei familiari, dei sacerdoti e delle Anime dimenticate.
- Precederla o concluderla con la recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Requiem aeternam (“L’eterno riposo”).
- Durante la visita al cimitero, leggerla lentamente, sostando in silenzio meditativo dopo ogni invocazione.
- Nell’adorazione eucaristica o nelle Quarantore offrire la coroncina come atto di carità spirituale.
La preghiera può anche essere personalizzata aggiungendo i nomi dei defunti che si vogliono ricordare, oppure offrendo intenzionalmente ciascuna invocazione per una persona o una categoria specifica.
Infine, può essere recitata nei giorni anniversari di morte o nel ricordo mensile dei defunti. La sua struttura semplice, ripetitiva ed evocativa ne fa uno strumento prezioso per educare alla speranza cristiana e alla spiritualità della misericordia.
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