Preghiera a San Girolamo per i Traduttori e Interpreti

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O glorioso San Girolamo, patrono dei Traduttori e degli Interpreti, a Te mi rivolgo in questa preghiera personale affinché tu accompagni il mio lavoro quotidiano.
Sostienimi, ti prego, nel compito delicato e prezioso di rendere accessibile la parola e il pensiero altrui, donami la lucidità e la pazienza per essere fedele al testo originale e rispettoso delle molteplici sfumature di ogni lingua.
Fa’ che attraverso il mio impegno io possa essere costruttore di ponti tra culture, aprendo vie di dialogo, comprensione e rispetto reciproco. Concedimi la tua protezione e la tua illuminazione, perché il mio lavoro sia sempre onesto, accurato e ispirato dal desiderio di avvicinare i cuori.
Benedici, ti prego, tutti i Traduttori e gli Interpreti, affinché sentano la Tua presenza e il Tuo aiuto nelle difficoltà, nel dubbio e nella fatica, e possano offrire al mondo il dono prezioso di una comunicazione vera e rispettosa.
San Girolamo, prega per noi.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera a San Girolamo
La preghiera riportata è rivolta a San Girolamo, una delle figure più rilevanti della tradizione cristiana e della storia della Chiesa, conosciuto soprattutto come “Dottore della Chiesa” e come il grande traduttore della Biblia Vulgata, ovvero la versione latina della Bibbia divenuta testo ufficiale per secoli nelle liturgie e negli studi teologici. Il contesto spirituale di questa preghiera si fonda sul riconoscimento dell’impegno ascetico, intellettuale e caritativo di San Girolamo, uomo di studio, ma anche di preghiera incessante, dedito alla Parola di Dio non solo a livello accademico, ma nella quotidiana ricerca della verità e dell’autentica comunicazione evangelica.
Dal punto di vista dottrinale, la preghiera riflette il valore che la tradizione cristiana attribuisce alla mediazione dei santi, visti come amici, modelli e intercessori presso Dio, in virtù della loro comunione con Cristo e della santità raggiunta. San Girolamo è, in modo peculiare, considerato il patrono di tutti coloro che si impegnano nella traduzione, nella trasmissione fedele del significato tra lingue e culture, poiché egli stesso visse sulla propria pelle la fatica, la responsabilità e la ricchezza di questo compito.
La preghiera presuppone dunque una fede viva nell’invocazione dei santi, nella santificazione del lavoro intellettuale e nella dimensione spirituale, oltre che tecnica, della traduzione. Essa è il frutto della convinzione che ogni attività umana, compreso il lavoro con le parole, può essere trasfigurata dalla grazia e orientata alla gloria di Dio e al bene dell’umanità.
2. Destinatari a cui è rivolta la preghiera e motivazioni
La preghiera è esplicitamente rivolta a San Girolamo, scelto come destinatario privilegiato in quanto patrono dei Traduttori e degli Interpreti. Il motivo di tale scelta affonda nelle virtù e nell’opera straordinaria del santo: la sua ineguagliata dedizione alla fedeltà nella traduzione delle Scritture, la capacità di muoversi fra culture e lingue – latino, greco, ebraico – e la sua instancabile ricerca di un’espressione linguistica che non tradisse il pensiero originario.
San Girolamo è visto come modello di perseveranza, rigore e dialogo interculturale: a lui ci si affida per chiedere sostegno nelle difficoltà, ispirazione nelle scelte, luce nei passaggi delicati del lavoro di traduzione. La preghiera lo invoca anche come protettore e fonte di illuminazione spirituale, riconoscendo che la sua intercessione può sostenere e guidare chi ogni giorno lavora per costruire ponti tra le culture.
3. Beneficiari dell’intercessione e bisogni affrontati
I principali beneficiari menzionati nella preghiera sono:
- Colui/colei che prega e svolge la professione di traduttore o interprete.
- Sia genericamente che esplicitamente, tutti i Traduttori e gli Interpreti del mondo.
Le richieste d’intercessione rispondono alle necessità spirituali e materiali specifiche di questa vocazione:
- Lucidità e pazienza nelle difficoltà e nella ricerca della fedeltà al testo originale.
- Rispetto per le culture e le lingue diverse, manifestato nell’umiltà di chi traduce senza prevaricare il contenuto altrui.
- La capacità di essere veri costruttori di ponti – ossia strumenti di dialogo e comprensione fra popoli diversi.
- Protezione e illuminazione nelle sfide professionali, specie nei momenti di dubbio, fatica, incomprensione.
- Benedizione sul lavoro svolto, perché contribuisca al bene comune e alla pace tra le nazioni.
La preghiera, dunque, non separa il bisogno spirituale (pazienza, umiltà, ispirazione, onestà) da quello pratico (aiuto nelle difficoltà, capacità di affrontare la fatica quotidiana). In tal senso, permette di offrire la professione a Dio, valorizzandone la dimensione sociale e relazionale.
4. Temi teologici principali e riferimenti biblici/patristici
Al cuore della preghiera si collocano alcuni temi teologici di grande rilievo:
- La mediazione della Parola: Il compito del traduttore viene visto come ministero di mediazione, eco dell’Incarnazione stessa, in cui il Verbo si fa carne (Gv 1,14); così la Parola si “incarna” in ogni lingua e cultura affinché tutti ne siano destinatari.
- Fedeltà e rispetto: Virtù poste al centro della preghiera, in linea con l’esempio di San Girolamo che ammoniva:
«Ignoratio Scripturarum ignoratio Christi est»
La fedeltà al testo significa dunque fedeltà a Cristo stesso.
(“L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” — Commento a Isaia, Prologo). - Dialogo e comunione: La traduzione è letta come via di dialogo, comprensione, rispetto: “sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10), e ciò passa anche attraverso il superamento delle barriere linguistiche e culturali.
- Lavoro come vocazione e preghiera: Il lavoro intellettuale, pure nei dettagli pratici, è innalzato a servizio di Dio e dell’umanità, in linea con l’insegnamento di san Paolo:
«Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo come per il Signore e non per gli uomini» (Col 3,23).
I Padri della Chiesa — e San Girolamo stesso — hanno spesso insistito sull’importanza della traduzione fedele: essa rappresenta la cura del cuore e l’intelligenza della fede, permettendo alla rivelazione di raggiungere popoli differenti, e costituendo una vera opera di misericordia culturale.
5. Genere di preghiera e collocazione liturgica
Questa preghiera appartiene principalmente al genere della intercessione, poiché chiede a San Girolamo di ottenere aiuto, protezione e benedizione per i traduttori e interpreti. Include elementi di lode (al riconoscimento della sua grandezza e ruolo di patrono), di supplica (nelle richieste di virtù e assistenza), e, indirettamente, di dedizione e offerta del lavoro.
Non si tratta di una preghiera ufficialmente liturgica, cioè inserita in modo fisso nei riti della Chiesa universale, ma di una preghiera devozionale privata, che può tuttavia trovare spazio in liturgie particolari (come la Messa in onore di San Girolamo il 30 settembre) o in celebrazioni a tema.
Nel calendario liturgico, la memoria di San Girolamo si celebra il 30 settembre; in questa occasione la preghiera può essere recitata con particolare efficacia, ma resta adatta a ogni momento in cui si senta il bisogno di affidare a Dio il proprio lavoro linguistico e culturale.
6. Indicazioni pratiche per l’uso personale e comunitario
- Preghiera personale: Ogni traduttore o interprete può recitare questa preghiera all’inizio della giornata, prima di affrontare compiti complessi, nei momenti di fatica, di dubbio o di scoraggiamento. Può essere anche inserita nell’offerta mattutina o come atto di affidamento prima di lavori particolarmente delicati.
- Preghiera comunitaria: La preghiera può essere utilizzata in raduni, convegni di traduttori e interpreti, incontri accademici o spirituali di gruppi culturali e professionali. Può fare da introduzione o congedo a momenti formativi o seminari.
- Nella liturgia: In occasione della festa di San Girolamo (30 settembre), la preghiera può essere preparata come intenzione dei fedeli nella Messa, oppure proposta alla fine della celebrazione. In parrocchie o comunità universitarie, può accompagnare celebrazioni della Parola, o Veglie dedicate all’unità e al dialogo fra i popoli.
- Adattamenti: La struttura della preghiera consente di personalizzarla aggiungendo intenzioni specifiche, nomi di colleghi, situazioni particolari (ad esempio richieste di aiuto per traduzioni di testi sacri, scientifici o d’attualità).
- Richiamo annuale: Può essere utile organizzare una veglia o un breve momento di raccoglimento collettivo nella ricorrenza del santo patrono, per rafforzare il senso di comunità tra quanti condividono questa vocazione.
Infine, questa preghiera può costituire uno strumento di meditazione sulla responsabilità etica e cristiana che ogni operatore linguistico porta nel proprio servizio. In tal senso, la si può associare alla lettura di passi biblici citati o a eventuali brani di San Girolamo, così da alimentare non solo la preghiera ma anche la formazione spirituale e umana di chi si mette ogni giorno “al servizio delle parole”.
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