Preghiera a Gesù Cristo, Verbo fatto carne, per Tutti gli Animali

Destinatari:  Gesù Cristo
Beneficiari:  Tutti gli Animali
Temi:  Fede concreta
Tipologie:  Supplica
Preghiera a Gesù Cristo, Verbo fatto carne, per Tutti gli Animali
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O Gesù Cristo, Salvatore e Pastore di ogni creatura, a Te eleviamo la nostra supplica umile e fiduciosa per tutti gli Animali, tuoi compagni silenziosi nel viaggio della creazione.

Tu che hai guardato con benevolenza il piccolo passero e il mansueto agnello, donaci Fede concreta, capace di farsi azione di cura, rispetto e tenerezza verso ogni essere vivente.

Insegnaci a riconoscere il Tuo volto negli occhi del più piccolo tra loro, trasformando la nostra fede in gesti che proteggeranno, nutriranno e leniranno le loro sofferenze.

Rafforzaci nell’impegno quotidiano a custodire il dono della vita che Tu hai affidato a noi: fa’ che ogni nostra scelta sia un segno di compassione autentica.

Ti preghiamo, o Signore misericordioso, accogli il grido di chi non ha voce e rendici strumenti della Tua Pace in questo mondo, perché nessun animale sia più dimenticato, sfruttato o ferito.

Benedici e proteggi, con il Tuo Amore infinito, tutti gli Animali della Terra e noi, affinché sappiamo essere sempre fedeli testimoni della Tua misericordia e giustizia.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera riportata si inserisce in un contesto profondamente radicato nella spiritualità cristiana contemporanea, che riconosce il valore della creazione nella sua interezza e l’impegno dell'uomo come custode e non padrone del mondo creato. Negli ultimi decenni, ispirata anche dal magistero papale – in particolare dall’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco – la riflessione teologica sulla relazione tra essere umano e creato si è ampliata fino a includere una reale solidarietà con tutte le creature, uomini e animali compresi.

Nel testo troviamo una supplica che muove dal riconoscimento di Gesù Cristo non solo come Redentore dell’umanità, ma come Pastore di ogni creatura, espressione che richiama una visione olistica della salvezza e del governo divino. La preghiera si fa eco di una sensibilità biblica già presente nell’Antico Testamento, ad esempio nel Salmo 36,7:

«Uomini e bestie tu salvi, Signore»
e si collega alla visione patristica di un ordine creato in cui gli animali sono partecipi della cura di Dio, come sottolinea anche San Francesco d’Assisi con il Cantico delle Creature.

Questa prospettiva si fonda sul principio dottrinale della stewardship (custodia), secondo cui l’uomo riceve la creazione come un dono da custodire e non da sfruttare, riflesso della bontà e provvidenza divine. L’etica cristiana così interpretata esorta a una compassione universale, che include anche «i compagni silenziosi» dell’uomo nel cammino della storia: gli animali.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a Gesù Cristo, riconosciuto come Salvatore e Pastore di ogni creatura. Questo destinatario non è casuale: la scelta di rivolgersi a Cristo sottolinea la centralità della sua compassione e del suo esempio nella tradizione cristiana. Gesù, durante la vita terrena, ha sempre mostrato particolare attenzione nei confronti dei piccoli, degli umili e degli indifesi, uomini o animali che fossero.

Nei Vangeli troviamo frequenti allusioni all’amore di Dio verso tutte le creature:

«Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.» (Matteo 10,29)
oppure ancora «Ecco l’agnello di Dio», simbolo di mitezza e innocenza. La preghiera rispecchia dunque la fede in un Cristo che non è distante dalla sofferenza e dalla sorte degli animali, ma che anzi li accompagna con uno sguardo di benevolenza e si pone come modello e ispirazione per il credente.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari principali della preghiera sono gli animali, «compagni silenziosi» dell’uomo, ma anche <>, cioè gli uomini e l’intera comunità umana. Si tratta di una supplica che si fa voce non solo per chi prega, ma anche per chi non può farlo: «il grido di chi non ha voce».

La preghiera intercede:

  • per la dignità e la protezione degli animali, chiedendo che non siano sfruttati, dimenticati o feriti;
  • per l’uomo stesso, affinché sia rafforzato nell’impegno di attenzione, rispetto e tenerezza;
  • contro la sofferenza fisica degli animali, invocando protezione e benedizione su di essi;
  • contro la cecità interiore che porta spesso a trascurare il valore degli esseri viventi più piccoli e indifesi;
  • affinché la compassione e la giustizia animino le scelte dell’uomo nella relazione con la creazione.

Dal punto di vista spirituale, la preghiera richiama la necessità di una conversione ecologica, cioè di un cambio di mentalità che porti a riconoscere il volto di Cristo anche nelle creature animate e nei loro bisogni, incoraggiando azioni quotidiane di cura e misericordia.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

La preghiera affronta diversi temi teologici rilevanti:

  • La compassione universale di Dio: Dio si prende cura di ogni sua creatura (cfr. Sapienza 11,24: «Tu hai compassione di tutti, perché tutto puoi»).
  • La responsabilità dell’uomo: L’uomo come custode del creato (cfr. Genesi 2,15: «Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse»).
  • Il valore del piccolo e dell’emarginato: Gesù indica nel prendersi cura dei più umili un criterio fondamentale (cfr. Matteo 25,40: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me»).
  • La creazione redenta in Cristo: L’intero creato – non solo l’uomo – attende la redenzione (cfr. Romani 8,19-21: «La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio... nella speranza di essere liberata dalla schiavitù della corruzione»).
  • La pace come armonia universale: Il Regno di Dio si realizza anche laddove regna la pace tra tutte le creature (cfr. Isaia 11,6: «Il lupo dimorerà insieme con l’agnello»).

Nella tradizione dei Padri della Chiesa, particolarmente significativo è l’insegnamento di San Francesco d’Assisi, che considerava gli animali come fratelli e sorelle nel grande progetto della creazione e della redenzione.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questo testo è una preghiera di intercessione, in cui si invoca la misericordia, la protezione e la benedizione divina non solo per chi prega, ma soprattutto per altri – in questo caso per gli animali e per la comunità umana chiamata alla custodia responsabile.

All’interno della tradizione liturgica, le preghiere per la creazione e per gli animali stanno acquisendo sempre maggiore spazio, specialmente nelle celebrazioni del Tempo del Creato (dal 1° settembre al 4 ottobre, festa di San Francesco), in benedizioni particolari (ad esempio la benedizione degli animali nella festa di Sant’Antonio Abate) o durante momenti di preghiera ecumenica dedicati alla riconciliazione con la natura.

La preghiera contiene anche elementi di lode («Benedici e proteggi») e di penitenza, con la richiesta di essere resi strumenti di pace e di compassione, riconoscendo implicitamente «i peccati ecologici», ossia la negligenza, l’indifferenza e la crudeltà nei confronti del creato.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nell’anno liturgico

La preghiera può essere utilizzata in diversi contesti:

  • Nella preghiera personale, come quotidiano richiamo all’atteggiamento di rispetto e cura verso gli animali domestici o selvatici incontrati nel proprio vissuto.
  • In celebrazioni comunitarie, specialmente nel Tempo del Creato, durante momenti di riflessione, catechesi su ambiente ed etica della creazione, oppure in occasione della benedizione annuale degli animali (Sant’Antonio Abate, San Francesco d’Assisi).
  • Nelle scuole e nei gruppi parrocchiali di bambini e ragazzi, per educare alla sensibilità verso il creato e promuovere azioni concrete di tutela degli animali.
  • Come parte di un esame di coscienza, stimolando una revisione personale dei propri comportamenti verso la creazione e proponendo passi di conversione ecologica.

In particolare, può essere valorizzata:

  • Nel Tempo del Creato (1 settembre – 4 ottobre), periodo ecumenico dedicato all’attenzione per il creato;
  • Nel giorno di San Francesco d’Assisi (4 ottobre), patrono degli animali e dell’ecologia;
  • Nella festa di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), tradizionalmente legata alla benedizione degli animali;
  • Nell’inizio della primavera o in giornate mondiali dedicate alla Terra, agli animali o all’ambiente.

Per un uso comunitario, può essere introdotta con un momento di silenzio e meditazione sui passi evangelici citati, seguita da una benedizione degli animali presenti e da un impegno concreto – da parte della comunità – alla cura e alla difesa della vita animale come segno della misericordia di Dio resa presente nella storia.

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