Novena a Santa Faustina Kowalska per la misericordia sui moribondi

Destinatari:  Santa Faustina Kowalska
Beneficiari:  Malati terminali
Tipologie:  Novena
Novena a Santa Faustina Kowalska per la misericordia sui moribondi
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Novena per i Malati Terminali alla Divina Misericordia, ispirata alla Coroncina e affidata all’intercessione di Santa Faustina Kowalska

Primo giorno

O Gesù misericordioso, Ti offriamo oggi le sofferenze e le paure di coloro che sono vicini alla morte. Avvolgili nella Tua Misericordia. Per i meriti della Tua Passione e per l'amore ardente del Tuo Cuore, concedi loro pace e speranza. Sotto lo sguardo di Santa Faustina, preghiamo che possano accogliere la Tua grazia nel loro ultimo respiro. Gesù, confido in Te.

Secondo giorno

Signore, oggi Ti preghiamo per i moribondi, specialmente per chi è più distante da Te. Cogli a Te, con mani misericordiose, i peccatori più incalliti, perché siano toccati dal Tuo infinito amore prima della morte. Santissima Faustina, intercedi per loro.

Terzo giorno

Gesù, Tu che hai versato ogni goccia del Tuo sangue per la nostra salvezza, accogli i morenti nel Tuo abbraccio. Fa’ che nel momento estremo i loro cuori si aprano all’incontro con Te. Riempi di consolazione chi si sente solo davanti alla morte.

Quarto giorno

O Dio di tenerezza, concedi che nessuno lasci questa vita senza aver sperimentato la Tua Misericordia. Placa le inquietudini del corpo e risveglia la fiducia nell’anima. Santa Faustina, sii madre e guida per questi fratelli e sorelle sofferenti.

Quinto giorno

Per i meriti della T

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La Novena per i Malati Terminali alla Divina Misericordia si inserisce pienamente nella tradizione spirituale e dottrinale del cristianesimo cattolico, avendo come fulcro centrale il mistero della Divina Misericordia così come è stato proclamato, diffuso e vissuto da Santa Faustina Kowalska. Faustina è stata la mistica polacca che, su invito di Gesù stesso – come riportato nel suo «Diario» – ha offerto la propria vita per la causa della misericordia, facendosi strumento di un messaggio universale: nessuno è escluso dall’amore di Dio, neanche (e soprattutto) nell’ora della morte.

Nella dottrina cattolica, la fine della vita terrena rappresenta una soglia mistica e decisiva, un momento in cui è fondamentale affidarsi totalmente a Dio. Il rischio delle ultime ore, segnate da sofferenza fisica, paura, senso di abbandono e angoscia spirituale, trova risposta nella fiducia nella misericordia divina: «Nel momento della loro morte, difenderò come mia propria gloria ogni anima che reciterà questa Coroncina» (Diario di S. Faustina, 811). La Novena, articolata in più giorni, richiama la struttura di preghiera perseverante raccomandata nella Scrittura (At 1,14: «Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera»), affidandosi alla costanza e alla speranza che ogni giorno avvicina il cuore umano alla redenzione definitiva operata da Cristo.

La dottrina del “morire in grazia” è qui trasfigurata nella logica della misericordia: non si tratta solo di implorare una “buona morte”, ma di chiedere che la misericordia di Gesù penetri ogni oscurità e accompagni ciascuno nel passaggio finale della vita. La preghiera si rifà sia alla tradizione sacramentale (Unzione degli Infermi, Viatico, Penitenza) sia al messaggio specifico delle rivelazioni a Santa Faustina, là dove Gesù promette especiali grazie a chi si affida a Lui (Gv 14,27: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace»).

2. I destinatari della preghiera e il motivo della scelta

I destinatari diretti della Novena sono Gesù Misericordioso (cioè il Cristo, volto della Misericordia del Padre – Gv 14,9: «Chi ha visto me ha visto il Padre») e Santa Faustina Kowalska, invocata come intermediaria e patrona dei malati e dei moribondi. Gesù è invocato come colui che “avvolge le sofferenze” nel suo amore, fonte della Redenzione e della pace nelle ultime ore di vita: una missione affidata dallo stesso Cristo a Faustina, nel suo ruolo di “segretaria della Sua misericordia”.

Santa Faustina funge da “madre e guida” in questo itinerario spirituale, chiamata a «intercedere» e a presentare le necessità dei sofferenti a Cristo. Secondo la tradizione cattolica, i santi sono potenti intercessori, soprattutto nelle ore più difficili (Ap 5,8: «i santi offrono le preghiere dei fedeli davanti a Dio»). In questa preghiera la loro mediazione è vista come una carezza e una presenza materna capace di indicare la strada alla speranza anche nell’ora suprema della morte.

3. Beneficiari per cui si intercede e necessità affrontate

La Novena è un’intercessione corale per i malati terminali e i moribondi – specificamente coloro che stanno vivendo l’ultima fase della vita, sia nei corpi straziati dalla malattia che negli animi oppressi dalla paura e dalla solitudine. Ricevendo l’offerta delle “sofferenze e paure di coloro che sono vicini alla morte”, Gesù viene supplicato di trasformare queste realtà nel suo abbraccio di Misericordia.

Si intercede in modo particolare per:

  • Chi teme la morte e l’ignoto
  • Chi è solo o abbandonato
  • Chi è più lontano dalla fede o vive nel peccato (“peccatori più incalliti”)
  • Chi soffre fisicamente e spiritualmente senza conforto
  • Coloro che rischiano di morire senza aver sperimentato il perdono e la pace di Dio

I bisogni su cui la preghiera si concentra abbracciano sia la richiesta di pace interiore e speranza, sia il sollievo delle sofferenze fisiche e morali, sia soprattutto la grazia di aprire il cuore a Dio nell’ultimo respiro – la cosiddetta “grazia della perseveranza finale”, tema centrale nell’insegnamento cattolico e patristico (“In tutte le tue opere ricorda la tua fine e non cadrà mai nel peccato” – Sir 7,36).

4. Temi teologici principali e radici bibliche-patristiche

I temi teologici ricorrenti nella Novena sono:

  • La Misericordia Divina: Dio si piega sulle ferite umane e, in Cristo, offre perdono e salvezza a chiunque si affidi a Lui (“Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso” – Lc 6,36).
  • Il valore redentivo della sofferenza: Unendola a quella di Cristo, essa non è vana (Col 1,24: «Completo nella mia carne quello che manca alla passione di Cristo»).
  • La speranza cristiana: Nel momento della morte non si è soli, ma accompagnati da Cristo e dai santi (Sap 3,1: «Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio»).
  • La comunione dei santi e l’intercessione: Santa Faustina, come ogni santo, continua il suo ministero dal cielo (San Giovanni Crisostomo: “Quando preghiamo per i defunti, otteniamo per loro misericordia; quando preghiamo per i viventi, otteniamo protezione”).
  • La richiesta di perseveranza nella fede: “Gesù, confido in Te”, la celebre giaculatoria affidata a Faustina, è sintesi di abbandono e fiducia (cf. Sal 134–135).

Questi temi si collegano anche al Magistero contemporaneo: San Giovanni Paolo II, istituendo la Domenica della Divina Misericordia, ha riconosciuto il valore universale della preghiera misericordiosa nei momenti decisive dell’esistenza.

5. Il genere della preghiera e la sua collocazione liturgica

La Novena appartiene al genere dell’intercessione, con elementi di supplica e offerta, ma anche di lode e fiduciosa abbandono (“Gesù, confido in Te!”). Si richiama la struttura delle novene tradizionali, che la Chiesa raccomanda come itinerario pregato e meditato di nove giorni.

Dal punto di vista liturgico, la Novena non fa parte dei riti obbligatori, ma può accompagnare la liturgia dei malati, gli ultimi sacramenti, la veglia e la commemorazione dei defunti. Trova un suo spazio particolare durante

  • La Settimana della Divina Misericordia (da Venerdì Santo alla Domenica in Albis)
  • La pastorale dei malati terminali, in ospedali, hospice, case di cura
  • Le preghiere comunitarie per gli agonizzanti e i defunti

Nella vita personale, la novena può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno, specie davanti a una diagnosi infausta o all’approssimarsi della morte di una persona cara, favorendo il senso della comunione anche “oltre” la vita.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici

Come pregare la Novena:

  1. Individualmente, a casa accanto al letto di un malato o meditando ogni giorno una diversa intenzione (magari unita alla recita della Coroncina della Divina Misericordia).
  2. In famiglia, coinvolgendo quanti assistono una persona terminale come momento di unione e consolazione in Cristo.
  3. In una comunità parrocchiale, durante le Messe per gli infermi o nelle veglie di preghiera per i moribondi, affidando a Gesù Misericordioso i nomi di chi si sta spegnendo.
  4. Nelle case di cura, ospedali, hospice: la Novena può essere recitata dai volontari, dagli operatori sanitari o dai cappellani, talora anche con l’ausilio di immagini sacre (Gesù Misericordioso, Santa Faustina) e con una breve meditazione.

Tempi liturgici consigliati:

  • Durante la Settimana Santa e la Domenica della Divina Misericordia
  • Nel mese di novembre, tradizionalmente dedicato ai defunti
  • Ogni volta che in una famiglia o comunità si affronta la malattia terminale

Nella preghiera personale, si suggerisce di leggere lentamente ogni giorno la preghiera proposta, magari terminando con la recita della giaculatoria (“Gesù, confido in Te”), di un Padre Nostro e un’Ave Maria. Nella preghiera comunitaria, si può alternare la lettura dei testi con intercessioni spontanee e il canto di un Salmo pertinente (per esempio il Salmo 23).

La Novena, nella sua semplicità e profondità, rappresenta uno strumento efficace per sostenere spiritualmente i morenti, ricordando a tutti che “nella misericordia di Dio, nessuno è mai solo”.

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