Preghiera a Gesù Cristo per la Giustizia divina verso i Maiali

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Signore Gesù, Giudice misericordioso,
a Te rivolgiamo il nostro cuore colmo di supplica, pensando ai maiali e a tutti gli animali destinati al sostentamento umano. Tu che sei la Via, la Verità e la Vita, guarda con compassione alle creature che soffrono nei luoghi di allevamento e di sacrificio.
Tu che hai insegnato misericordia e amore per ogni essere vivente, accogli le anime semplici dei maiali nella pace della tua luce eterna. Perdona le nostre colpe quando manca la gratitudine e regna lo sfruttamento invece della cura.
Ti preghiamo, Signore Gesù: conduci i cuori degli uomini verso la tenerezza, affinché cessino ogni forma di crudeltà e riconoscano in ogni animale un dono della Tua provvidenza. Donaci la forza di scegliere la via della compassione, della giustizia e della responsabile gratitudine.
O Cristo, sii Tu la guida che porta salvezza e sollievo nella morte ai maiali, e concedi loro la Tua misericordia infinita, come Tu l’hai insegnata a tutti i tuoi figli.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera s'inserisce in un contesto profondamente ispirato dalla spiritualità cristiana che trova radici sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento e, più recentemente, nel rinnovato interesse teologico per la cura del creato. Essa riflette il crescente riconoscimento, nella dottrina cristiana contemporanea, della necessità di ripensare il rapporto dell’uomo con il mondo animale e di includere la sofferenza di tutta la creazione nella propria intercessione e responsabilità.
La preghiera riconosce Gesù come "Giudice misericordioso", evocando la sua funzione escatologica e la sua missione di riconciliazione, ma declina questa figura nella prospettiva dell'amore per ogni essere vivente. Si rifà, implicitamente, a documenti della Chiesa come la Laudato Si’ di Papa Francesco, che invita a una conversione ecologica globale, nonché agli insegnamenti patristici e biblici secondo cui l’uomo, posto a custodia della creazione (Genesi 1,26-28), è chiamato non allo sfruttamento arbitrario, ma alla cura responsabile e misericordiosa delle creature.
La preghiera esprime anche il senso di colpa e la richiesta di perdono per gli atteggiamenti di ingratitudine e sfruttamento, elementi che pongono il fedele di fronte all’esigenza di esaminare le proprie azioni, riconoscendo la dignità delle creature animali come parte dell’ordine creato.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è indirizzata direttamente a Gesù Cristo, invocato come Signore Gesù, Giudice misericordioso, il cui cuore si è più volte mostrato sensibile nella Scrittura non solo verso le persone, ma anche verso la creazione nel suo complesso (cfr. Matteo 6,26: “Guardate gli uccelli del cielo…”; Mt. 10,29: “neppure un passero cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia”).
La scelta di rivolgersi esplicitamente a Cristo sottolinea sia la dimensione cristocentrica della supplica sia il riconoscimento della sua autorità unica di mediatore e pastore universale. Gesù viene invocato quale Via, Verità e Vita (Giovanni 14,6) – colui che conduce verso una verità piena non solo riguardo all’uomo, ma verso giudizi e scelte morali che abbracciano tutta la creazione.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Beneficiari principali:
- I maiali: Specificamente menzionati come esempio paradigmatico degli animali allevati e destinati al sostentamento umano.
- Tutti gli animali da allevamento: La supplica si estende a “tutti gli animali destinati al sostentamento umano”, includendo quindi le creature che sperimentano sofferenza e morte a causa dell’alimentazione e delle dinamiche produttive umane.
- L’umanità stessa: Indirettamente, gli uomini sono beneficiari dell’intercessione per la conversione del cuore, la crescita della compassione, della giustizia e della gratitudine.
Bisogni affrontati:
- Bisogni fisici degli animali: sollievo dalla sofferenza, dalla crudeltà e dalla morte violenta nei luoghi di allevamento e macellazione.
- Bisogni spirituali degli animali: affidamento delle loro anime alla luce eterna e alla misericordia, chiedendo per loro pace e redenzione al di là di questa vita (precisando un’affermazione teologica non pacifica, ma presente nella sensibilità cristiana moderna e in alcune tradizioni patristiche minori).
- Bisogni spirituali dell’uomo: perdono per gli atteggiamenti di indifferenza e sfruttamento, conversione dei cuori alla gratitudine, tenerezza, giustizia e responsabilità verso il creato.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti
Questa preghiera affronta alcuni temi teologici fondamentali:
- La misericordia di Dio: Cristo è presentato come “Giudice misericordioso”, riprendendo il leitmotiv evangelico della compassione (Lc 6,36: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”).
- Il rispetto della creazione: Il magistero biblico e patristico invita a custodire la creazione (Genesi 2,15: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”). San Basilio Magno, nella sua Grande Regola, ammonisce che “ogni essere creato da Dio merita rispetto”.
- Il valore spirituale degli animali: Sebbene la teologia classica abbia spesso negato agli animali un’anima immortale paragonabile a quella umana, alcuni padri della Chiesa, come San Gregorio Nazianzeno, affermano che gli animali sono “fratelli minori” nella creazione e che la creazione intera anela alla redenzione (cfr. Romani 8,19-22: “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio … nella speranza che anche essa venga liberata dalla schiavitù della corruzione”).
- Penitenza e conversione: Si invoca il perdono per la mancanza di gratitudine e la pratica dello sfruttamento, evidenziando la necessità di una conversione del cuore verso la compassione – un tema caro a tutta la tradizione ascetica (cfr. San Giovanni Crisostomo: “La misericordia non si limita a soccorrere l’uomo, ma si estende anche agli animali”).
- Provvidenza e responsabilità: La preghiera riconosce che tutti gli animali sono dono della Provvidenza, invitando a responsabilità e gratitudine anziché arbitrio e crudeltà (cfr. Salmo 104,10-24).
Questi temi pongono la supplica in continuità sia con la Scrittura sia con una riscoperta dell’ethos cristiano della cura, come sottolineato nello sviluppo della dottrina sociale e nella moderna sensibilità ecoteologica.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera è intercessoria, ma include anche elementi di penitenza, supplica e un accento sulla misericordia. Si trova a metà strada tra la preghiera di intercessione (si invoca Gesù perché intervenga su realtà specifiche e su chi soffre), di penitenza (si chiede perdono per il male compiuto e per l'ingratitudine) e di invocazione della misericordia su tutte le creature.
Dal punto di vista liturgico, non esistono testi ufficiali che includano preghiere specifiche per gli animali nel messale romano o nell’ufficio liturgico tradizionale. Tuttavia, la rinnovata consapevolezza del valore del creato porta alcune chiese locali e comunità cristiane a introdurre, nell’ambito di celebrazioni particolari (ad es. la festa di San Francesco d’Assisi, 4 ottobre, benedizioni degli animali, Giornata della Cura del Creato), preghiere simili a quella proposta.
Nel vissuto devozionale, queste preghiere sono generalmente usate in contesto privato, ma il loro tenore consente facilmente un utilizzo pubblico, soprattutto dove sono vive prassi di riflessione etico-ambientale e spiritualità francescana.
6. Indicazioni pratiche: come usare la preghiera nella devozione personale o comunitaria e nella liturgia
Uso personale:
- Può diventare parte della preghiera quotidiana, come atto di penitenza e intercessione per il creato e per una conversione ecologica personale.
- Può accompagnare la preparazione o il consumo del cibo, per risvegliare gratitudine e senso di responsabilità verso il dono della nutrizione e la sofferenza animale coinvolta.
Uso comunitario:
- Nelle celebrazioni della festa di San Francesco o durante le benedizioni degli animali.
- Nelle giornate di preghiera per la Cura del Creato (1 settembre o altre date stabilite).
- Durante momenti penitenziali comunitari o durante la Quaresima, quale spunto per riflessioni sull’ecologia integrale.
Periodo liturgico: Sebbene possa trovare spazio tutto l’anno, è particolarmente adatta:
- in Quaresima (tempo di penitenza e conversione);
- a San Francesco d’Assisi;
- nella Giornata della Cura del Creato;
- in occasioni legate al consumo consapevole, alle riflessioni sulle scelte alimentari e sul ruolo dell’uomo come custode responsabile.
Integrare questa preghiera nelle proprie pratiche può aiutare a maturare una coscienza ecologica cristiana, favorendo una spiritualità più inclusiva e responsabile, radicata nel Vangelo e nella tradizione, ma pronta a rispondere alle sfide etiche e ambientali del nostro tempo.
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