Lamento alla Madonna del Perpetuo Soccorso per il sollievo delle Vittime di violenza

Beneficiari:  Vittime di violenza
Tipologie:  Lamento
Lamento alla Madonna del Perpetuo Soccorso per il sollievo delle Vittime di violenza
Ascolta la Preghiera

Madonna del Perpetuo Soccorso, icona di consolazione infinita, a Te alziamo la nostra voce tremante, sotto il peso del dolore e della violenza subita.

Siamo creature ferite, avvolte da paura, solitudine e silenzio.
Ci hanno tolto la pace, ci hanno rubato l’innocenza, e il nostro cuore geme nel fragile ricordo di ciò che eravamo.
Le notti sono lunghe, i pensieri pungono come spine e spesso ci sentiamo abbandonate.

O Madre, che non distogli mai lo sguardo dalle tue figlie sofferenti, ascolta il nostro lamento:
vedi le nostre lacrime, accogli il nostro grido e custodisci nel Tuo Cuore ogni ferita nascosta.

Intercedi per noi presso il Tuo Figlio, affinché ci sia donato sollievo dal dolore che ci opprime,
guarisci le nostre piaghe visibili e invisibili, lenisci il trauma che ci avvolge e ci paralizza.

Non permettere che la paura vinca sulla speranza.
Donaci il coraggio di guardare al futuro, la sopportazione per affrontare questo cammino e la forza di riconoscere la nostra dignità, anche quando il mondo sembra ignorarla.

Ti preghiamo per la guarigione dei nostri cuori martoriati,
per la giustizia che redima i nostri giorni e per la pace che solo il Tuo abbraccio può offrire.

Madre del Perpetuo Soccorso, non abbandonarci:
raccogli il nostro pianto e trasformalo in canto di liberazione.
Restaci accanto nel buio, perché nella Tua luce possiamo trovare rifugio, consol

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera rivolta alla Madonna del Perpetuo Soccorso nasce e si sviluppa in un contesto spirituale segnato da un profondo senso di bisogno, dolore e richiesta di intervento materno. L’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, venerata fin dal XV secolo e particolarmente diffusa grazie alla tradizione redentorista, è simbolo della Madre che accorre in aiuto dei figli sofferenti. Questa invocazione si radica nella dottrina mariana cattolica che riconosce in Maria la Mediatrice presso Cristo, Colei che intercede per l’umanità e che non abbandona mai i suoi figli nella prova.

La preghiera riflette la dimensione cristologica del ruolo di Maria: Ella viene cercata non come fine ultimo, ma come intermediaria privilegiata tra il fedele e Cristo. Dottrinalmente, questa preghiera si fonda su due capisaldi: la compassione redentrice di Maria e la sua intercessione efficace presso Gesù, in linea con il magistero della Chiesa e la spiritualità degli antichi Padri. Si percepisce anche la consapevolezza dell’efficacia della preghiera perseverante (Lc 18,1-8).

L’accento è posto sulla misericordia divina che si manifesta attraverso la tenerezza materna di Maria: un porto sicuro cui approdare nei momenti dello sconforto più profondo, quando le forze umane si rivelano insufficienti e sopraggiunge il bisogno di un “soccorso” che sia costante, cioè “perpetuo”.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a Maria, Madre del Perpetuo Soccorso. Nel testo si evidenziano gli attributi mariani legati alla sua compassione materna e attenzione costante al dolore umano: “icona di consolazione infinita”, “non distogli mai lo sguardo”, “accogli il nostro grido”.

Perché Maria?

  • Il titolo “Perpetuo Soccorso” sottolinea che Maria, nell'economia della Salvezza, è data da Dio come soccorritrice continua delle necessità umane e spirituali, specialmente quelle più gravi e profonde.
  • Come riprende il Concilio Vaticano II, “Maria è avvocata, ausiliatrice, soccorritrice e mediatrice” (Lumen Gentium 62).
  • Rivolgersi a Lei equivale a cercare un rifugio materno che non giudica, ma comprende e sostiene.

La preghiera si inserisce all’interno della lunga tradizione del sensus fidelium, per cui il popolo cristiano, nella sua sofferenza, si rivolge istintivamente a Maria con fiducia figliata.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari sono esplicitamente “le creature ferite”—più spesso donne, come suggerisce il testo (“le tue figlie sofferenti”)—che hanno subito dolore e violenza. Ma, per estensione, la preghiera abbraccia tutti coloro che si sentono traumatizzati, privati della pace, spogliati di innocenza, immersi nella solitudine e nell’angoscia.

I bisogni che vengono affidati a Maria sono molteplici:

  • Spirituali: ricerca della speranza, recupero della dignità personale, forza per non arrendersi alla paura, liberazione dal senso di abbandono e di colpa.
  • Fisici e psicologici: guarigione dalle ferite visibili e invisibili, lenimento del trauma, sollievo dal dolore.
  • Sociali e morali: giustizia che redima il tempo vissuto nella sofferenza, riconoscimento della propria dignità negata dal mondo.

L’attenzione particolare ai traumi e alla solitudine risponde a un’esigenza attualissima: dare un senso di prossimità divina a chi si trova ai margini, respinto o non creduto. È una supplica che punta alla guarigione integralecuore, corpo e relazioni.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Il testo sviluppa diversi temi teologici, tra cui i principali sono:

  • La maternità spirituale di Maria: Maria è presentata come colei che non abbandona, ascolta il lamento, raccoglie le lacrime (cfr. Gv 19,26-27: “Ecco tua madre”).
  • L’intercessione perseverante: Maria intercede presso Cristo (“Intercedi per noi presso il Tuo Figlio”), richiamando la tradizione biblica (cf. le nozze di Cana, Gv 2,3: “Non hanno vino”).
  • La speranza che vince la paura: la richiesta “Non permettere che la paura vinca sulla speranza” riflette la dottrina paolina sulla speranza come virtù fondamentale del cristiano (cf. Rm 5,5).
  • La guarigione totale (corpo, anima, memoria): “guarisci le nostre piaghe visibili e invisibili, lenisci il trauma che ci avvolge”. Alla luce della tradizione patristica, sant’Agostino scrive: “Colui che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te” (Sermo 169, 13), ribadendo la necessità della cooperazione alla grazia e della ricerca della guarigione tramite la preghiera.

Le richieste di giustizia e Pace richiamano le beatitudini (“Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati”, Mt 5,4; “Beati gli operatori di pace”, Mt 5,9) e si radicano nella speranza escatologica.

5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica

Questa supplica appartiene prevalentemente al genere intercessorio, ma vi è in essa anche invocazione e lamentazione, tipica dei salmi (cf. Sal 22). La dimensione penitenziale è implicita nel riconoscimento della propria ferita e nella richiesta di guarigione.

Nella tradizione liturgica:

  • Le preghiere alla Madonna del Perpetuo Soccorso hanno un posto stabile nelle novene, nei momenti di adorazione eucaristica e nelle celebrazioni dedicate alle vittime della violenza.
  • La devozione è particolarmente viva nel giorno della memoria liturgica della Madonna del Perpetuo Soccorso, il 27 giugno, e nelle celebrazioni mariane (ottobre, maggio).
  • Questa preghiera può trovare spazio all’interno dei momenti penitenziali e nelle veglie di preghiera per la giustizia e la pace.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale e comunitaria; momenti dell’anno liturgico

Uso personale:

  • La preghiera può essere recitata da chiunque viva situazioni di prostrazione, solitudine, dolore per violenze subite o per altre sofferenze profonde. Nel silenzio del proprio cuore, può essere lentamente meditata, facendo proprie le invocazioni e sostando sulle immagini di Maria che ascolta, vede e consola.
  • Può essere utilizzata nella lectio divina come spunto per riflettere sulla maternità spirituale di Maria e sul significato della speranza nel buio.

Uso comunitario:

  • Nei gruppi di preghiera – soprattutto quelli dedicati alla guarigione interiore e alle vittime di abusi – la preghiera può essere letta coralmente, lasciando uno spazio dopo ogni strofa per la meditazione o un breve silenzio.
  • Può essere inserita nelle celebrezioni parrocchiali dedicate alle vittime di violenza, contemplando l’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso.
  • Opportuna anche nelle veglie di intercessione per la pace e la giustizia, nei momenti di adorazione eucaristica, e durante la liturgia delle ore, specialmente nei Vespri o nelle Compiete.

Tempi dell’anno liturgico:

  • 27 giugno: memoria liturgica della Madonna del Perpetuo Soccorso.
  • Mese di maggio e ottobre: mesi mariani, occasione privilegiata per diffondere questa supplica.
  • Quaresima e Avvento: periodi di penitenza, riconciliazione e speranza, in cui la preghiera acquista particolare forza come domanda di luce nel buio e di redenzione delle ferite profonde.

In ogni tempo, questa preghiera invita il fedele a portare con coraggio le proprie sofferenze al cuore materno di Maria, nella certezza che, attraverso il suo perpetuo soccorso, nessuna notte resterà senza aurora.

Commenti

I commenti saranno disponibili a breve.