Invocazione ai Serafini e Cherubini durante l'Adorazione Eucaristica
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O Serafini e Cherubini, cori celestiali che dimorate alla presenza del Signore, voi che contemplate senza fine la Sua gloria e la Sua santità, ascoltate la supplica dei vostri fratelli sulla terra.
Voi che siete ardenti d’amore e custodi della sapienza divina, insegnateci ad adorare il Gesù Eucaristia con la purezza e la riverenza che animano il vostro canto eterno. Accompagnateci davanti all’Altare, affinché il nostro cuore arda del vostro stesso fuoco, e le nostre mani siano levate in adorazione sincera e silenziosa meraviglia.
Vi affidiamo in modo particolare i bambini, dono prezioso affidato alle nostre cure. Guidateci ad accoglierli con tenerezza e rispetto, ricordandoci che in loro splende il riflesso della luce divina. Intercedete perché il nostro amore per loro sia specchio della bontà di Cristo, e la nostra vigilanza sia custodia attenta e fedele della loro innocenza.
Serafini e Cherubini, che sperimentate la gioia inesauribile della vicinanza con Dio, otteneteci la grazia di trasmettere ai più piccoli la meraviglia dell’Adorazione. Sosteneteci nel testimoniare, con la vita, che la presenza del Signore tra noi illumina ogni fatica e ogni sacrificio per la cura dei Suoi piccoli.
Sia la nostra adorazione ardente e la nostra cura paziente e premurosa, così che, guidati dal vostro canto celeste, i nostri bambini crescano come veri figli di Dio, capaci anch’essi di adorare con tutto il loro cuore.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera “O Serafini e Cherubini” si inserisce profondamente nella tradizione della spiritualità cristiana che contempla e invoca il coinvolgimento dei cori angelici, in particolare delle gerarchie celesti più alte: Serafini e Cherubini. Questi angeli, secondo la dottrina cattolica tradizionale espressa in particolare dai Padri della Chiesa (come Dionigi l’Areopagita nella sua “Gerarchia Celeste”), costituiscono gli spiriti più prossimi a Dio. I Serafini si distinguono per l’ardore del loro amore verso Dio, mentre i Cherubini sono custodi e trasmettitori della sapienza divina.
Nel contesto teologico, la venerazione degli angeli e la richiesta della loro intercessione nasce dalla consapevolezza che la liturgia della Chiesa è anticipazione e partecipazione della liturgia celeste, così come espresso nel Sanctus della Messa: “Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria”. La preghiera riflette la convinzione che il mistero eucaristico sia centro e fonte della vita cristiana e punto di contatto tra il Cielo e la terra, tema sottolineato con forza dalla dottrina dei sacramenti.
La preghiera, quindi, ha un forte radicamento nell’adorazione eucaristica e nella richiesta di partecipare – secondo le nostre possibilità umane – alla purezza di adorazione degli angeli. Inoltre, manifesta l’attenzione e la cura verso i bambini, considerati dalla tradizione teologica “segni” privilegiati del Regno di Dio (cf. Mt 19,14 “Lasciate che i bambini vengano a me”).
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è indirizzata esplicitamente ai Serafini e ai Cherubini, le due prime schiere della gerarchia angelica descritta dalla tradizione patristica e liturgica. Secondo la “Summa Theologiae” di san Tommaso d’Aquino (cf. I, q. 108), i Serafini sono “coloro che ardono del più puro amore per Dio”, mentre i Cherubini rappresentano la “pienezza della scienza e della conoscenza divina”.
Il motivo di questa invocazione va ricercato nella natura e nella funzione spirituale che queste entità angeliche hanno nel disegno divino: essi vivono alla presenza immediata di Dio, sono contemplativi per eccellenza e incarnano le due grandi virtù richieste nell’adorazione eucaristica: amore ardente (Serafini) e conoscenza sapiente e riverente del mistero (Cherubini). Rivolgersi a loro significa chiedere di essere “accompagnati” e “istruiti” a propria volta nella lode e nell’adorazione autentica, così da superare la superficialità e la distrazione che spesso segnano la vita spirituale terrena.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera menziona chiaramente due categorie di beneficiari:
- Collettività dei fedeli adulti: In particolare genitori, educatori, catechisti, custodi dei bambini, chiamati ad essere mediatori tra l’innocenza dell’infanzia e la santità di Dio. Essi sono destinatari della supplica affinché imparino ad adorare con cuore puro e con meraviglia, lasciandosi istruire dagli angeli su come vivere una vita di autentica fede e adorazione eucaristica.
- I bambini: Il testo sottolinea come i piccoli siano “dono prezioso” e riflesso della luce divina (“in loro splende il riflesso della luce divina”). La preghiera intercede per la loro protezione spirituale e fisica, affinché siano custoditi nella loro innocenza, accolti con rispetto e guidati nella scoperta della presenza di Dio, specialmente nell’adorazione eucaristica.
I bisogni affrontati abbracciano una sfera spirituale (purezza del cuore, capacità di adorare Dio con sincerità, trasmissione della fede e testimonianza viva) e una dimensione concreta ed educativa (cura, vigilanza, rispetto della dignità dei piccoli, essere esempio di amore paziente e premuroso). In filigrana emerge anche la richiesta di una “cura pastorale” all’altezza delle sfide attuali, in particolare la necessità di far sì che i bambini crescano in ambienti sicuri e illuminati dalla presenza del Signore.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche pertinenti
La preghiera tocca alcuni temi teologici fondamentali:
- La liturgia celeste e la comunione dei santi e degli angeli: Il desiderio di unirsi al “canto eterno” dei Serafini e Cherubini richiama il tema della liturgia comune tra cielo e terra, espresso nell’Apocalisse (“Giorno e notte non cessano di dire: ‘Santo, santo, santo è il Signore Dio, l’Onnipotente’”, Ap 4,8) e nella formula liturgica della Messa.
- L’adorazione eucaristica: “Insegnateci ad adorare Gesù Eucaristia con la purezza e la riverenza…” evoca il valore centrale dell’Eucaristia come culmen et fons della vita cristiana (
“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame” – Gv 6,35
). - L’infanzia come immagine di Dio: I bambini sono definiti “riflesso della luce divina”, collegandosi a Mt 18,3:
“In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.”
- L’intercessione angelica e la protezione spirituale: Richiamata implicitamente dall’insegnamento di san Basilio Magno:
“Ogni credente ha accanto a sé un angelo come protettore ed un pastore per condurlo alla vita.”
- Vigilanza nella cura: Le espressioni “vigilanza”, “cura attenta e fedele” si rifanno all’immagine biblica del pastore buono (cf. Gv 10,11) e al dovere cristiano di custodire ogni vita, specialmente quella dei più vulnerabili.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera appartiene prevalentemente ai generi:
- Intercessione: Chiede l’aiuto e la protezione degli angeli, sia per i bambini sia per gli adulti responsabili della loro formazione e cura spirituale.
- Lode e adorazione: Invita a unirsi al canto celeste degli angeli, partecipando con cuore purificato all’adorazione di Gesù Eucaristia.
- Supplica e, in controluce, penitenza: Trapela il desiderio di conversione a una forma di adorazione sempre più pura e di una cura dei piccoli sempre più fedele al Vangelo.
Dal punto di vista liturgico, non esiste una “festa degli angeli” specificamente riservata ai soli Serafini e Cherubini, ma la teologia cattolica celebra la memoria dei Santi Arcangeli (29 settembre) e degli Angeli Custodi (2 ottobre). La preghiera si inserisce bene nei contesti liturgici dove è accentuata la lode angelica (triduo eucaristico, adorazione solenne del Santissimo, prime Comunioni), così come nei momenti educativi e catechetici con i bambini.
6. Indicazioni pratiche: utilizzo nella preghiera personale e comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
La preghiera a Serafini e Cherubini può essere integrata:
- Nella preghiera personale: Ottima come atto preparatorio all’adorazione eucaristica, specialmente in giorni di particolare aridità spirituale o quando si desidera coltivare l’atteggiamento della riverenza e della contemplazione silenziosa.
- Nell’ambito comunitario: Da recitare in apertura o in chiusura di momenti di adorazione per famiglie, catechisti, educatori, o come supporto spirituale in incontri di formazione destinati a chi lavora con i bambini (insegnanti, gruppi scout, animatori).
- Durante l’anno liturgico: Particolarmente adatta per la Festa degli Angeli Custodi (2 ottobre), la Festa dei Santi Arcangeli (29 settembre), la Solennità del Corpus Domini, nella settimana dell’infanzia missionaria o in occasione della prima Comunione e della benedizione dei bambini.
- Nei momenti di difficoltà: Può essere riferimento per chi attraversa crisi educative, dubbi sulle proprie capacità di genitore o guida, o per chi sente il bisogno di affidare alla custodia divina la vita dei piccoli a lui affidati.
Per una maggiore efficacia spirituale, si suggerisce di recitare la preghiera davanti al Santissimo Sacramento, magari accendendo una candela come segno di ardore e purezza. Nella cornice familiare, può essere proposta come invocazione serale, insegnando anche ai bambini il senso della protezione angelica e della presenza di Dio nella loro vita quotidiana.
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