Canto ripetuto "Totus Tuus" a San Giovanni Paolo II
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Canto ripetuto: Totus Tuus ego sum
Ritornello:
Totus Tuus ego sum, Maria, Madre mia!
Totus Tuus ego sum, guidami sulla via!
Noi, fedeli, ci consacriamo
al tuo Cuore puro, o Santa Maria.
Seguiamo l’esempio del Santo Giovanni Paolo,
affidando a te la nostra vita ogni giorno.
Ritornello:
Totus Tuus ego sum, Maria, Madre mia!
Totus Tuus ego sum, guidami sulla via!
Con cuore sincero ci doniamo,
uniti in preghiera e speranza forte.
Sotto il tuo manto troviamo conforto,
fino al giorno in cui saremo un cuor solo in Gesù.
Ritornello:
Totus Tuus ego sum, Maria, Madre mia!
Totus Tuus ego sum, guidami sulla via!
Oh San Giovanni Paolo II,
pregate per noi, affinché possiamo,
essere totalmente di Maria,
e, come voi, seguirla verso il Cielo.
Ritornello finale, da ripetere:
Totus Tuus ego sum, Maria, Madre mia!
Totus Tuus ego sum, guidami sulla via!
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera “Totus Tuus ego sum”
La preghiera “Totus Tuus ego sum” (“Sono tutto tuo”) si colloca nell’alveo della spiritualità mariana e della teologia della consacrazione a Maria, pienamente espressa nel magistero di San Giovanni Paolo II, che fece di questo motto (“Totus Tuus”) il programma della sua vita e del suo pontificato. L’origine della formula deriva dalla tradizione della “santa schiavitù d’amore” predicata da San Luigi Maria Grignion de Montfort nel ‘700, che proponeva l’affidamento totale della propria persona alla Vergine Maria come via privilegiata per unirsi a Cristo.
Nella tradizione cattolica, la consacrazione a Maria rappresenta un atto di abbandono, fiducia e filiale amore verso la Madre di Gesù, riconoscendo in Lei la Mediatrice di tutte le grazie, Colei che prende per mano i fedeli e li conduce al Figlio. È un gesto di sequela, fede e conversione costante, espressione di una relazione personale e comunitaria con la Vergine, considerata Madre del Popolo di Dio, modello di umiltà, obbedienza e dedizione totale a Dio.
Nel contesto spirituale, questa preghiera nasce soprattutto dall’esperienza mariana del XX secolo, cresciuta dopo le apparizioni di Fatima e Lourdes e culminata, nel magistero contemporaneo, nel culto mariano promosso dal papato di Giovanni Paolo II. Il testo richiama inoltre l’esperienza ecclesiale della consacrazione personale e comunitaria al Cuore Immacolato di Maria come risposta ai tempi di prova e come cammino verso la santità quotidiana.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
I destinatari principali della preghiera sono la Vergine Maria e, in una domanda penitenziale e d’intercessione, San Giovanni Paolo II.
Alla Madre di Dio, i fedeli si rivolgono in spirito di filiale consacrazione (“Totus Tuus ego sum, Maria, Madre mia!”), riconoscendola come guida ("guidami sulla via!") e come rifugio ("sotto il tuo manto troviamo conforto"). Maria è riconosciuta sia come intercessora presso Dio che come modello di vita cristiana.
La menzione e l’invocazione di San Giovanni Paolo II, nell’ultimo verso, nascono dal fatto che egli è stato il Papa che più di tutti ha promosso, vissuto e spiegato l’affidamento totale a Maria, indicandolo come via privilegiata di santità. Chiedere la sua intercessione (“pregate per noi, affinché possiamo essere totalmente di Maria”) significa domandare sostegno per imitarne la spiritualità e la dedizione a Cristo e a Sua Madre.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari della preghiera sono la comunità dei credenti, definiti come “noi, fedeli”, che si consacrano e si affidano a Maria.
I principali bisogni spirituali evocati nella preghiera sono:
- il desiderio di essere guidati nella fede e nella vita (“guidami sulla via”),
- la ricerca di unione (“un cuor solo in Gesù”),
- la necessità di vivere nella speranza, nonostante le difficoltà (“speranza forte”),
- il bisogno di consolazione nelle prove (“sotto il tuo manto troviamo conforto”),
- il desiderio di seguire l’esempio dei Santi, particolarmente di Giovanni Paolo II, nella totale affidabilità alla Madonna.
Sono abbracciati anche i bisogni fisici e materiali, anche se non espressamente menzionati: in molte tradizioni cattoliche l’affidamento a Maria include la preghiera per la salute, il lavoro, la pace familiare, la protezione dai pericoli tangibili e spirituali.
La preghiera, quindi, è insieme un atto di consacrazione e una supplica d’intercessione, perché Maria accompagni e soccorra i suoi figli nei viaggi della vita, garantendo conforto e protezione fino all’incontro finale con Cristo.
4. I temi teologici principali (con citazioni bibliche e patristiche)
La preghiera racchiude alcuni grandi temi della mariologia e della vita cristiana:
- Consacrazione a Maria come via a Cristo: “Totus Tuus” significa farsi strumenti nelle mani di Maria per lasciarsi plasmare come veri discepoli di Gesù ("fino al giorno in cui saremo un cuor solo in Gesù"). San Luigi Maria de Montfort afferma: “Se tu sei tutto di Maria, Maria è tutta tua” (Trattato della vera devozione, n.179).
- Maria Madre e Guida: Cristo dalla Croce affida Maria all’apostolo Giovanni e, in lui, a tutta la Chiesa: “Ecco tua madre!” (Gv 19,27). La preghiera attualizza questo affidamento quotidiano a Maria.
- L’intercessione dei Santi: Nel testo si domanda a San Giovanni Paolo II di “pregare per noi”, richiamando la comunione dei santi (cfr. Ap 5,8; Lumen Gentium 49).
- Speranza e conforto nell’affidamento: L’espressione “sotto il tuo manto troviamo conforto” richiama l’antica invocazione Sub tuum praesidium (“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio”), una delle preghiere più antiche rivolte a Maria (III secolo).
- Unità della Chiesa: “Un cuor solo in Gesù” evoca la dimensione ecclesiale della preghiera e il desiderio di quell’unità per la quale Gesù stesso ha pregato (“perché siano una cosa sola”: Gv 17,21).
Esempi di citazioni patristiche:
“Maria è l’odierna Scala di Giacobbe, per la quale Dio discende a noi e noi saliamo a Dio.”
(san Germano di Costantinopoli)
“Con lei, che ha concepito il Salvatore, tutte le cose della salvezza sono diventate per noi realtà.”
(san Bernardo di Chiaravalle)
San Giovanni Paolo II stesso scrisse:
“Il motto ‘Totus Tuus’ non è solo una formula di pietà, è molto di più. È un riferimento all’atteggiamento di Maria che tutta appartiene a Dio.”
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Questa composizione appartiene al genere della consacrazione e dell’intercessione. Comprende elementi di:
- Lode (Ritornello: proclamazione filiale della totale appartenenza a Maria);
- Consacrazione personale e comunitaria (offerta di sé, affidamento al Cuore Immacolato);
- Supplica/intercessione (richiesta di essere guidati, domanda di preghiera a San Giovanni Paolo II);
- Espressione di speranza e fiducia.
Dal punto di vista liturgico, simili preghiere non hanno un posto obbligato nei riti ufficiali, ma sono fortemente usate:
- nei momenti comunitari, come celebrazioni mariane, veglie di preghiera, processioni;
- durante la consacrazione personale o comunitaria al Cuore Immacolato di Maria;
- nelle giornate o mesi dedicati a Maria (maggio, ottobre);
- nel ricordo di San Giovanni Paolo II (22 ottobre, 2 aprile) o in occasioni particolari della vita parrocchiale e associativa, specie in presenza di gruppi “mariani”.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale e comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Uso personale: La preghiera-canto può essere recitata ogni giorno, specie come atto mattutino di affidamento quotidiano, come preparazione o ringraziamento dopo la comunione, nella meditazione del Rosario, o come atto di consacrazione personale alla Vergine. Può essere ripetuta “a mo’ di giaculatoria” durante il giorno, specie nei momenti di prova o di dubbio, o come mantra di pace interiore.
Uso comunitario: Adatta a gruppi di preghiera, movimenti mariani, incontri parrocchiali, ritiri spirituali. Può introdurre o concludere processioni, momenti di adorazione eucaristica, veglie mariane, celebrazioni di consacrazione o anniversari mariani. Il ritornello coinvolgente favorisce la partecipazione corale e può essere accompagnato da gesti simbolici (come l’offerta di una candela o di un fiore alla Madonna).
Durante l’anno liturgico:
- Magistralmente collocata nei mesi mariani (maggio, ottobre), nelle feste e solennità dedicate a Maria (Annunciazione, Assunzione, Immacolata Concezione),
- nelle giornate mondiali di preghiera per la pace o per la vita (affidamento speciale a Maria),
- nelle memorie di San Giovanni Paolo II,
- in tutte le occasioni in cui la comunità si ritrovi a vivere momenti importanti di passaggio (nuovo anno pastorale, elezioni, consacrazioni di comunità, ecc.).
Conclusione pratica: Il canto “Totus Tuus ego sum” è una sintesi calda, semplice ed efficace del percorso spirituale della consacrazione mariana, adatta sia al raccoglimento personale sia al dinamismo della dimensione comunitaria. Aiuta i fedeli a riscoprire la dimensione materna e accogliente della fede cristiana, inserendosi con naturalezza nel cammino liturgico e spirituale della Chiesa.
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