Invocazione a San Giovanni Paolo II per i Giovani nel giorno delle GMG
Ascolta la Preghiera
San Giovanni Paolo II, padre amorevole delle Giornate Mondiali della Gioventù, ascolta la voce dei tuoi giovani di oggi che camminano sulle strade del mondo, animati dal desiderio di incontrare Cristo e di scoprire la loro vera vocazione.
Guidaci con il tuo esempio di fede coraggiosa e il tuo cuore di pastore instancabile, che ha saputo parlare ai cuori di tanti ragazzi e ragazze, accendendo nei loro occhi la speranza.
Ti preghiamo, intercedi per noi presso il Signore, perché ogni Giornata Mondiale della Gioventù sia un’occasione di sincera conversione, di profondo incontro con Cristo, e di comunione fraterna tra i giovani di ogni popolo e nazione.
Fa’ che ciascun giovane possa sentirsi accolto, ascoltato e amato dalla Chiesa, diventando testimone gioioso del Vangelo, segno vivo dell’unità e della speranza che tu hai seminato in noi.
San Giovanni Paolo II, accompagna i nostri passi e proteggi i sogni dei giovani, perché possano essere luce nel mondo, trasmettendo il fuoco dello Spirito alle generazioni future.
Per Cristo, nostra gioia, Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera rivolta a San Giovanni Paolo II, padre amorevole delle Giornate Mondiali della Gioventù (GMG), nasce in un contesto spirituale fortemente radicato nella visione ecclesiale di Giovanni Paolo II stesso e nella missione della Chiesa verso le nuove generazioni. Sin dal suo pontificato, il Santo Papa polacco si è distinto per la profonda attenzione verso i giovani, visti non solo come futuro, ma soprattutto come presente vivo e dinamico della Chiesa (“Voi siete la speranza della Chiesa e del mondo”, GMG 1986). La sua intuizione profetica nel fondare le GMG, a partire dal 1985, risponde all’esigenza dottrinale di radicare i ragazzi e le ragazze nella fede incarnata, personale e gioiosa, nella relazione con Cristo vivo, nel discernimento della vocazione personale e nell’incontro universale della comunione ecclesiale.
Questa supplica si inserisce dunque nella tradizione bimillenaria della comunione dei santi, richiamando quanto il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna: “Coloro che sono nel cielo intercedono incessantemente per noi” (CCC 956). Il testo richiama inoltre la dimensione essenzialmente cristocentrica della spiritualità di Karol Wojtyła, che indicava come bussole per i giovani “Cristo, Chiesa, Vocazione, Amore autentico, Speranza, Gioia”.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge direttamente a San Giovanni Paolo II, proclamato santo nel 2014 e invocato con titoli affettuosi che rimarcano il suo ruolo paterno e la sua missione di guida dei giovani. Egli, infatti, rappresenta una figura di riferimento universale per le nuove generazioni della fede, essendo stato artefice dell’incontro tra giovani e Cristo su vasta scala.
Ci si rivolge a lui non solo come esempio di “fede coraggiosa” e di “pastore instancabile”, ma anche come intercessore speciale presso Dio. La scelta di ricorrere all’intercessione di un santo amato, così vicino ai giovani nella sua vita terrena, nasce dalla consapevolezza che i santi “non sono distanti da noi” (Papa Francesco, Christus vivit 159), ma camminano con noi, indicandoci la via per incontrare sempre più profondamente Cristo.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari diretti sono i giovani di oggi, destinatari privilegiati della supplica. L’intercessione invocata è sia personale che collettiva: si prega “per noi”, ma con uno sguardo ampio sull’intera gioventù mondiale, specialmente quella che partecipa o si prepara a partecipare alle GMG.
Tra i bisogni spirituali affrontati vi sono:
- Desiderio di incontrare Cristo: espressione di una ricerca autentica di senso e di fede personale.
- Scoperta della vocazione: una delle sfide più sentite dalla gioventù, che desidera capire il proprio posto nella Chiesa e nel mondo.
- Sincera conversione: richiesta che ogni GMG, e per estensione la vita spirituale del giovane, sia occasione di rinnovamento interiore.
- Comunione fraterna: la fraternità come antidoto alle solitudini e alle divisioni, attraverso l’incontro tra giovani di popoli e nazioni diverse.
- Bisogno di essere accolti, ascoltati e amati: una risposta alle ferite, alle insicurezze, all’emarginazione che tanti giovani sperimentano anche nella Chiesa.
- Speranza e unità: domandando di essere segni viventi di ciò che Giovanni Paolo II ha seminato, in una società spesso frammentata e sfiduciata.
- Protezione dei “sogni dei giovani”: tutela della speranza, dei desideri e delle aspirazioni, chiedendo che siano custodite e illuminate dallo Spirito.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche pertinenti
Questa preghiera abbraccia diversi temi teologici fondamentali:
- Vocazione e sequela di Cristo: “Animati dal desiderio di incontrare Cristo e di scoprire la loro vera vocazione”. Questo richiama la chiamata universale alla santità (cf. Mt 19,21: “Vieni e seguimi”) e il ruolo della Chiesa nel discernimento.
- Intercessione dei Santi: “Intercedi per noi presso il Signore”. Biblicamente, già in Ap 5,8 i santi presentano l’incenso delle preghiere; i Padri della Chiesa, come S. Agostino, scrivono: “I santi sono nostri amici presso Dio” (In Io. Ev. Tract. 84,1).
- Conversione, incontro e comunione: Sono le tre dimensioni tipiche della pastorale giovanile secondo Wojtyła e chiavi del mistero pasquale: “Occasione di sincera conversione, di profondo incontro con Cristo e di comunione fraterna”.
- Chiesa familiare e accogliente: “Fa’ che ciascun giovane possa sentirsi accolto, ascoltato e amato dalla Chiesa”. Cf. Lc 15,20 (il Padre che abbraccia il figlio perduto), e CCC 1655 (“La Chiesa come famiglia di Dio”).
- Speranza e testimonianza: “Diventando testimone gioioso del Vangelo, segno vivo dell’unità e della speranza”. Ricorda Mt 5,14: “Voi siete la luce del mondo”.
- Gioia cristiana: “Per Cristo, nostra gioia, Amen”. Wojtyła più volte ha esortato i giovani: “Non abbiate paura! Cristo è la vostra gioia” (GMG Roma 2000).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
Analizzando le sue componenti, questa preghiera appartiene principalmente al genere dell’intercessione: si chiede a San Giovanni Paolo II di sostenere i giovani presso il Signore. Emergono anche elementi di lode (per la sua fede e il suo cuore di pastore), di riconoscenza (per quanto “hai seminato in noi”) e di supplica (proteggi, accompagna, guida).
Nella tradizione liturgica, questa preghiera può essere collocata:
- Nei momenti di preghiera comunitaria legati alle Giornate Mondiali della Gioventù o all’anniversario di San Giovanni Paolo II (22 ottobre).
- All’interno di incontri di pastorale giovanile, veglie di adorazione, ritiri spirituali.
- Come preghiera personale nei percorsi vocazionali e nei momenti di discernimento.
- Nelle liturgie delle ore, in particolare ai Vespri o alle Lodi, inserita come preghiera facoltativa al termine delle celebrazioni.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
Questa preghiera può essere impiegata in numerosi contesti:
- Preghiera personale: può essere recitata da ogni giovane (o adulto che prega per i giovani), magari con una pausa meditativa su ciascuna invocazione, lasciando che risuoni nella propria esperienza di fede o nel cammino di scoperta della vocazione.
- Preghiera comunitaria: adatta come preghiera iniziale o conclusiva di incontri parrocchiali, di gruppi giovanili, movimenti, o negli oratori, specie in preparazione o durante la celebrazione delle GMG.
- Tempi forti dell’anno liturgico: particolarmente indicata nel Tempo di Pasqua (momento della gioia e della speranza), a ottobre (festa di San Giovanni Paolo II, 22 ottobre), durante il Sinodo dei Giovani, o nelle settimane dedicate alla pastorale giovanile e vocazionale.
- Nei cammini di discernimento, nelle veglie o nel Rosario: può essere inserita come intenzione speciale dopo una decina del Rosario o nelle veglie di preghiera.
In sintesi, questa supplica a San Giovanni Paolo II si rivela un prezioso strumento di fede, di intercessione e di speranza al servizio delle nuove generazioni, e un segno concreto dell’abbraccio materno della Chiesa verso chi ha ancora il futuro nelle proprie mani, ma chiede una guida e una luce per il proprio cammino.
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