Preghiera per la Vocazione dei Consacrati Laici a San Vincenzo de' Paoli

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O San Vincenzo de' Paoli, tu che hai saputo ascoltare la voce di Dio e rispondere con tutto il cuore alla chiamata del servizio e della carità,
noi ci affidiamo alla tua intercessione per tutti i consacrati laici chiamati a vivere la propria vocazione nel mondo.
Sostieni, o santo della carità, coloro che hanno scelto di consacrare la loro vita a Cristo restando pienamente impegnati tra gli uomini.
Dona loro forza nelle sfide quotidiane, luce nelle scelte e gioia profonda nello spendersi per il prossimo.
Fa’ che, sull’esempio della tua vita, possano testimoniare con umiltà e costanza la bellezza della vita cristiana, e siano segno tangibile dell’amore di Dio per i poveri, i piccoli, i sofferenti.
Ti preghiamo, San Vincenzo: guida i consacrati laici nel cammino della carità concretezza, aiuta le nostre comunità a riconoscere e valorizzare la loro preziosa presenza.
Rendi i nostri cuori attenti e generosi, capaci di accogliere, servire e vivere insieme nella fraternità.
Fa’ che la loro vocazione sia sorgente di speranza per la Chiesa e segno luminoso del Vangelo nel mondo.
O San Vincenzo de' Paoli, preghiamo insieme a te e affidiamo a Dio, per mezzo tuo, tutte le nostre intenzioni.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera a San Vincenzo de' Paoli per i consacrati laici
Questa preghiera si colloca nel ricco contesto della spiritualità cristiana che valorizza il carisma della carità come via privilegiata per la santità. Rivolgersi a San Vincenzo de' Paoli significa richiamarsi a una delle figure più luminose della Chiesa, apostolo indefesso dei poveri e fondatore di istituzioni dedicate al servizio caritativo. Nel magistero della Chiesa, specie dopo il Concilio Vaticano II, è stata riscoperta con forza la piena vocazione alla santità propria dei laici (cfr. Lumen Gentium, 39-42), una chiamata che si esprime non in fuga dal mondo ma nella sua trasfigurazione cristiana.
Questa preghiera si inserisce, infatti, nel solco della dottrina della consacrazione secolare, ossia quella condizione di fedeltà a Cristo e appartenenza radicale a Lui vissuta nel mondo, senza segni esteriori particolarmente distintivi, ma con un cuore totalmente donato. La scelta di San Vincenzo come intercessore è rilevante: egli fece della carità soccorritrice una risposta quotidiana e intraprendente alle emergenze materiali e spirituali della sua epoca, illuminato dall’ascolto del Vangelo e mosso dalla presenza viva dello Spirito Santo.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta principalmente a San Vincenzo de' Paoli, invocato come potente intercessore presso Dio. Nella tradizione cattolica i santi sono considerati amici di Dio, capaci di accompagnare, proteggere e sostenere quanti si rivolgono loro con fiducia («pregate gli uni per gli altri» – Gc 5,16). Il destinatario terreno della preghiera è la comunità dei credenti – in particolare sacerdoti, religiosi, laici associati o singoli fedeli – che desidera sostenere spiritualmente e valorizzare i consacrati laici (membri di Istituti Secolari, volontari nel mondo, consacrati nella secolarità).
Si tratta di una supplica che nasce dalle esigenze della Chiesa di oggi, chiamata a riconoscere e accompagnare la vocazione laicale consacrata affinché essa sia feconda nel mondo. I destinatari diretti sono dunque sia San Vincenzo, richiesto di intercedere, sia l’intera comunità ecclesiale invitata a pregare con lui e per i consacrati laici.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede in modo particolare per i consacrati laici, ossia quei cristiani che hanno pronunciato i consigli evangelici (povertà, castità, obbedienza) rimanendo nel mondo e lavorando tra gli uomini. Essi rappresentano una presenza spesso silenziosa, ma fondamentale: vivono la radicalità evangelica senza visibilità, inseriti nei contesti laicali ordinari, testimoniando il Vangelo tramite la loro vita e il loro lavoro.
I bisogni portati nella preghiera sono molteplici:
- Forza nelle sfide quotidiane: per affrontare le difficoltà del lavoro, delle relazioni e le pressioni della società secolarizzata.
- Luce nelle scelte: per discernere con chiarezza la volontà di Dio nelle situazioni ordinarie e spesso complesse della vita contemporanea.
- Gioia profonda nel servizio: per non perdere il senso della missione e per non cedere a stanchezza o scoraggiamento.
- Testimonianza umile e costante della vita cristiana: in un mondo che spesso fatica a riconoscere la verità e la bellezza dell’amore evangelico.
- Riconoscimento e valorizzazione da parte della comunità: affinché le comunità cristiane sappiano accogliere e sostenere i consacrati laici.
- Speranza e fraternità: per essere sorgente di speranza nella Chiesa e segno efficace nella società.
Il testo sottolinea anche esigenze materiali e spirituali degli ultimi, richiamando la missione di essere segni concreti dell’amore di Dio verso poveri, piccoli e sofferenti – cioè le “periferie esistenziali” tanto care a papa Francesco.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
I temi teologici richiamati da questa preghiera sono molteplici:
- La chiamata universale alla santità: “Siate santi, perché io sono santo” (1Pt 1,16). Ogni battezzato è inviato a essere nel mondo testimone della carità di Cristo.
- La vocazione laicale consacrata: come indicato in Christifideles Laici (n. 16), la Chiesa riconosce forme di consacrazione secolare accanto a quelle religiose e sacerdotali.
- Testimonianza della carità concreta: “La fede senza le opere è morta” (Gc 2,26); “Chi rimane nell’amore rimane in Dio” (1Gv 4,16).
- L’atteggiamento evangelico di umiltà e costanza: “Siate umili gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili” (1Pt 5,5).
- Vivendo la speranza: la preghiera chiede che la vita dei consacrati sia “sorgente di speranza”, tema fondamentale paolino (cfr. Rm 5,5).
- Dimensione comunitaria e fraternità: “Abbiate tra voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5); i consacrati laici sono fermento di fraternità evangelica.
- Valore dell’intercessione dei santi: “La preghiera del giusto ha una grande efficacia” (Gc 5,16).
Tra i Padri della Chiesa, Sant’Agostino sottolineava che “dove è la carità, lì è Dio” (In Johannis evangelium tractatus 17,8). San Vincenzo stesso insegnava:
“Abbiamo il dovere di vedere Dio in ogni povero, perché Lui ha detto ‘Ogni volta che avete fatto ciò a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’” (Mt 25,40).
5. Il genere di preghiera e la collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera è principalmente un contemperamento tra intercessione e supplica. Si chiede con umiltà l’intervento e il sostegno di San Vincenzo de’ Paoli; c’è una dimensione di lode che riconosce la sua santità e la sua risposta eroica al Vangelo, e di ringraziamento per la presenza dei consacrati laici nella Chiesa.
Nella tradizione liturgica, preghiere simili trovano spazio in diverse occasioni:
- Durante la memoria liturgica di San Vincenzo de’ Paoli (27 settembre).
- In giornate di preghiera per le vocazioni e la vita consacrata, come la Giornata mondiale della vita consacrata (2 febbraio).
- Nei momenti di preghiera delle associazioni/istituti secolari o movimenti laicali di ispirazione vincenziana.
Non essendo una preghiera prescritta ma devozionale, può essere adattata liberamente in molteplici circostanze legate alla crescita spirituale comunitaria e personale.
6. Indicazioni pratiche per l’uso della preghiera
La ricchezza di questa orazione la rende adatta a diversi contesti:
- Nella preghiera personale: consacrati laici o chiunque desideri sostenere questa vocazione possono recitarla in momenti di silenzio, durante l’orazione mattutina o serale o in tempi di particolare necessità.
- Liturgia delle Ore: nelle preghiere dei fedeli o nei momenti di meditazione in corrispondenza della memoria di San Vincenzo o in giornate dedicate alla carità cristiana.
- Incontri comunitari: all’inizio o alla conclusione di ritiri, assemblee di istituti secolari o gruppi di volontariato, come espressione di comunione e offerta per le vocazioni laicali.
- Durante i tempi forti dell’anno liturgico: particolarmente indicata in Avvento e Quaresima come invocazione per la conversione personale tramite la carità; in occasione della Giornata mondiale dei poveri (novembre).
- Celebrazioni di missioni parrocchiali o anniversari di fondazione, dove si vuole porre l’accento sul valore della presenza laicale consacrata nella Chiesa locale.
Per un coinvolgimento comunitario, si può pregare alternando le invocazioni, oppure dopo la lettura di brani evangelici sulla carità (ad esempio Matteo 25,31-46). È auspicabile che questa preghiera sia anche occasione di ringraziamento e di proposta vocazionale per i giovani.
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