Preghiera al Santo Patrono San Michele Arcangelo per la Protezione di Citerna

Ascolta la Preghiera
Arcangelo Michele, custode potente e guida celeste,
rivolgiamo il nostro cuore a te con fiducia e speranza, chiedendo la tua protezione su questa terra amata di Citerna.
Avvolgila con le tue ali luminose e tieni lontano ogni ombra di male.
Fa’ che le sue mura antiche e le sue vie tranquille siano sempre rifugio di pace e di speranza.
Guida i suoi abitanti nel cammino quotidiano, donando loro forza nelle difficoltà e coraggio nelle prove,
affinché possano riconoscere la tua mano potente che li sostiene e li accompagna.
Arcangelo Michele, difensore dei giusti,
fa’ scendere sulla nostra comunità la tua benedizione e la tua luce,
affinché Citerna viva sempre sotto la tua vigilanza amorevole.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera ad Arcangelo Michele per la protezione della terra di Citerna si inserisce in una tradizione antichissima della Chiesa cristiana, quella della devozione agli angeli, e in particolare a Michele, da sempre riconosciuto come il principale difensore del popolo di Dio contro le forze del male. Dal punto di vista dottrinale, la Chiesa Cattolica insegna che gli angeli sono esseri spirituali creati da Dio, dotati di intelligenza e volontà, incaricati di sostenere e guidare gli uomini (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 328‑336). In particolare, l’Arcangelo Michele è venerato come colui che guida le milizie celesti (cfr. Apocalisse 12,7-9) e protegge il popolo cristiano nelle sue lotte spirituali.
Questa preghiera nasce dunque dall’antica consuetudine cristiana di affidare luoghi, comunità e città all’intercessione degli angeli e dei santi. È un atto di fede nella presenza angelica nell’opera di Dio nel mondo e nella capacità, promessa dalle Scritture, dell’Arcangelo Michele di guidare e custodire spiritualmente i fedeli. Da secoli, in Italia e altrove, la sua figura è invocata come difensore nelle pestilenze, nelle guerre, nei pericoli collettivi e nelle difficoltà personali.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è indirizzata direttamente a San Michele Arcangelo, "custode potente e guida celeste". In tutta la tradizione cristiana, Michele appare come il "Principe delle schiere celesti" e l’arcangelo incaricato da Dio di difendere la Chiesa e l’umanità dalle insidie del male. Nel testo si compie un atto di fiducia: "rivolgiamo il nostro cuore a te con fiducia e speranza", riconoscendo in Michele una guida sapiente e un protettore efficace, in grado di intervenire concretamente nella vita del popolo di Dio e nella storia.
Il riferimento a Citerna, località di cui si chiede la protezione, sottolinea la dimensione comunitaria della preghiera: Michele non è solo protettore dei singoli, ma anche delle collettività. Questa tradizione radicata reca memoria di numerose chiese, cappelle e celebrazioni dedicate a San Michele, spesso situate in luoghi di confine o su alture, proprio in segno della sua funzione di custode e difensore.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari dell’intercessione sono la popolazione e la terra di Citerna: "ti chiediamo la protezione su questa terra amata", "guida i suoi abitanti nel cammino quotidiano". La richiesta abbraccia sia la dimensione collettiva che quella personale. Da un lato, si chiede che il luogo fisico e la sua comunità ("le sue mura antiche e le sue vie tranquille") siano preservate da ogni pericolo: "tieni lontano ogni ombra di male", invocando pace e sicurezza pubblica.
Dall’altro, la preghiera intercede per i bisogni spirituali e psicologici degli abitanti: forza nelle difficoltà, coraggio nelle prove, la capacità di riconoscere la "mano potente" di Dio nella quotidianità, e la benedizione di una costante presenza luminosa e di speranza. Gli aspetti materiali (pace nei luoghi, protezione fisica) e quelli spirituali (forza, coraggio, fede) sono intrecciati, secondo una visione cristiana nella quale il bene della persona coinvolge corpo, anima e il tessuto della comunità nella quale vive.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
Questa preghiera richiama alcuni temi teologici fondamentali:
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La lotta tra bene e male: San Michele, secondo la Scrittura, è il difensore contro il maligno. Il riferimento più celebre è nell’Apocalisse:
"Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero" (Ap 12,7-8).
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La custodia angelica: Gli angeli, e in particolare Michele, sono designati protettori del popolo di Dio. Come dice il Salmo:
"Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie" (Sal 91,11).
- La speranza e la pace: La pace non è solo assenza di conflitto, ma esperienza del bene e della protezione di Dio (cfr. Gv 14,27).
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La benedizione e la luce divina: Michele è invocato come portatore di benedizione e luce. Come scrive san Gregorio Magno:
"Michele significa 'chi è come Dio?', e deve essere inviato dove bisogna compiere azioni straordinarie: da lui infatti apprendiamo a confidare in Dio solo" (Homiliae in Evangelia, II, 34).
- La comunione dei santi: Chiedere aiuto agli angeli e ai santi è un’espressione concreta della fede nella comunione tra la Chiesa pellegrina e la Chiesa celeste (cfr. Eb 12,22‑23).
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera è prevalentemente di intercessione, poiché si chiede all’Arcangelo Michele di intervenire a protezione di una comunità e di intercedere presso Dio per il suo bene. In essa si distinguono anche toni di lode (esaltazione delle ali luminose, della potente guida), supplica (proteggi, guida, benedici), e fiducia (riconoscimento della provvidenza e vigilanza costante di Michele).
Dal punto di vista liturgico, questo tipo di preghiere trova spazio durante celebrazioni solenni dedicate a San Michele (ad esempio la festa liturgica del 29 settembre), nelle processioni o eventi civili particolari (ad esempio in occasione di pericoli collettivi, anniversari storici, o calamità che coinvolgono la cittadina). Essa può essere utilizzata anche nella liturgia delle ore, alla fine della Messa tra le preghiere dei fedeli o nelle veglie di preghiera comunitaria. Non è raro che, in luoghi in cui Michele è patrono, la sua orazione sia declamata come atto ufficiale d’affidamento annuale dell’intera cittadinanza.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi dell’anno liturgico
Uso personale: questa preghiera può essere recitata da chiunque senta il bisogno di chiedere protezione non solo per sé ma anche per la realtà sociale in cui vive. Può essere integrata nella propria preghiera quotidiana, al mattino chiedendo la protezione per la giornata, oppure alla sera come affidamento a Michele prima del riposo.
Uso comunitario: è particolarmente adatta durante celebrazioni parrocchiali, processioni, giornate dedicate al santo patrono o nei momenti difficili vissuti dalla comunità (malattie, guerre, calamità naturali). Può essere recitata all’unisono dopo la Comunione, durante le Lodi o i Vespri, o come primo atto di una processione.
- Durante l’anno liturgico, la preghiera assume particolare rilievo nella festa dei Santi Arcangeli (29 settembre), nella memoria liturgica di San Michele (8 maggio in alcune tradizioni), nella festa della Dedicazione di una chiesa a lui intitolata, e nei momenti penitenziali (Quaresima), in cui si richiama il combattimento spirituale.
- Nei momenti di crisi comunitaria (pandemie, guerre, calamità), può essere recitata come atto ufficiale di affidamento e invocazione di aiuto celeste.
- A conclusione di processioni o celebrazioni civili, quale segno visibile di affidamento collettivo alla protezione angelica.
Infine, la ripetizione regolare di tale preghiera aiuta a vivere la fiducia nella protezione divina e a ravvivare la consapevolezza della presenza degli angeli e della grazia che accompagna il cammino della comunità cristiana lungo la storia.
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