Preghiera a Dio per la Protezione dei Capretti

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Dio Padre, fonte di ogni vita e tenerezza,
Ti eleviamo una invocazione per i piccoli capretti, dono della Tua infinita grazia. Circondali della Tua protezione; vigila su di loro mentre crescono, affinché siano custoditi dai pericoli visibili e invisibili.
Ti preghiamo, sii loro scudo contro ogni male, preserva la loro gioia innocente e la loro natura giocosa. Fai che la Tua presenza li accompagni nei pascoli e nel riposo, donando loro salute, serenità e coraggio nei primi passi della vita.
Signore, benedici i capretti e tutti coloro che li accudiscono, perché attraverso di loro risplenda la bellezza della Tua creazione. Fa’ che la loro vitalità sia sempre motivo di gioia e speranza per il mondo intero.
Così sia.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera incarna una ricca tradizione spirituale profondamente radicata nel cristianesimo, dove la relazione tra creatore e creazione assume un ruolo di primaria importanza. Rivolgersi a Dio Padre come “fonte di ogni vita e tenerezza” richiama l’originario atto divino del dare vita, così come narrato nei primi capitoli della Genesi, dove tutto ciò che esiste viene chiamato all’essere dalla Parola e dall’affetto del Creatore (Genesi 1-2).
Il contesto dottrinale di questa preghiera si colloca nell’ambito della teologia della creazione e della custodia del creato, una tematica molto sentita sia nelle Scritture che nella recente dottrina sociale della Chiesa. Papa Francesco, soprattutto nell’enciclica Laudato si’, ha sottolineato con forza la responsabilità umana verso il creato e la cura di tutte le creature come riflesso dell’amore che Dio nutre per il mondo intero.
Tale preghiera si inserisce anche nella pratica spirituale di vedere in ogni essere vivente il segno della grazia e della tenerezza di Dio: secondo san Francesco d’Assisi, “tutti gli esseri ricevono dalla stessa bontà di Dio l’esistenza”, e perciò meritano rispetto, attenzione e preghiera.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il destinatario della preghiera è, anzitutto, Dio Padre, riconosciuto come la fonte di ogni vita e la tenerezza che avvolge la creazione. La preghiera nasce come un atto di affidamento e riconoscenza verso Dio, il solo che può realmente custodire le sue creature.
Questo approccio riflette la tradizione biblica di affidarsi a Dio per ogni necessità della vita, materiale e spirituale, richiamandosi ai grandi esempi di lode e supplica presenti nei Salmi (“Signore, tu custodisci uomini e bestie”, Salmo 36,7).
Destinatari indiretti sono anche i fedeli che si inseriscono nella preghiera: venendo coinvolti nell’intercessione per le creature “più piccole”, riscoprono la dimensione di responsabilità e di cura universale propria dell’essere umano creato “a immagine e somiglianza di Dio” (Genesi 1,26-27).
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I principali beneficiari della preghiera sono “i piccoli capretti”. Questi animali simbolizzano l’innocenza e la vulnerabilità, qualità di molte creature affidate strutturalmente alla protezione umana e divina. Per loro si chiede:
- Protezione dai pericoli: sia quelli visibili, come malattie, predatori o colpi di clima, sia quelli invisibili, come debolezze interiori e insidie meno manifeste.
- Salute e serenità: chiedendo a Dio salute fisica per affrontare la crescita, ma anche “serenità e coraggio nei primi passi della vita”, il testo accosta i bisogni fisiologici a quelli più profondi della psiche animale, in sintonia con la convinzione che ogni creatura abbia una sua “anima” e una sua esperienza di gioia e paura.
- Benedizione su coloro che li accudiscono: agricoltori, pastori, famiglie e comunità che vivono a contatto con il bestiame, poiché attraverso la loro dedizione e cura risplende la bellezza della creazione di Dio.
Questa intercessione non riguarda solo bisogni materiali, ma esprime anche l’ansia di una custodia spirituale e la speranza che, attraverso la vitalità degli animali, si rinnovi lo stupore per il creato.
4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
Numerosi sono i temi teologici evocati dalla preghiera:
- La bontà intrinseca del creato: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Genesi 1,31). Ogni creatura gode di questa bontà originaria e rappresenta un riflesso della bellezza divina.
- Dio come custode tenero e provvidente: “Tu, Signore, salvi uomini e bestie” (Salmo 36,7); “I piccoli godranno sicurezza nei pascoli” (Isaia 11,6).
- L’intercessione per tutta la creazione: San Paolo insegna che “tutta la creazione geme e soffre nell’attesa della redenzione” (Romani 8,22). La preghiera in favore degli animali anticipa il compimento di una realtà in cui ogni essere partecipi della pienezza della vita (“Verrà il tempo in cui il lupo dimorerà con l’agnello”, Isaia 11,6).
- La cura e la responsabilità umana: Secondo i Padri della Chiesa, la cura delle creature è un atto che risponde al mandato divino affidato ad Adamo nell’Eden: “Coltivare e custodire il giardino” (Genesi 2,15).
- La lode che nasce dalla meraviglia per la creazione: San Francesco d’Assisi, nelle sue Laudato sii, mi’ Signore, per tutte le Tue creature, invita a vedere in ogni animale una occasione di benedizione e di lode.
“Tutte le cose sono tue, o Signore, e ciò che abbiamo ricevuto dalle tue mani ora lo restituiamo a te.”
— Preghiera di consacrazione, tradizione patristica
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera appartiene principalmente al genere intercessorio, poiché invoca protezione e benedizione su creature vulnerabili e su coloro che le custodiscono. Si riconosce anche un tono di lode per la bellezza della creazione e un implicito ringraziamento per i doni della vita che ci circondano.
Tali preghiere trovano riscontro nella tradizione liturgica sia antica che attuale. In molte comunità rurali cattoliche ed ortodosse, la benedizione degli animali è prassi durante le feste di san Francesco d’Assisi (patrono degli animali), di sant’Antonio Abate e in occasione di particolari periodi dell’anno agricolo (es. inizio della primavera, transumanza, etc.).
Ancor oggi, nei riti di benedizione, vengono usate formule simili, nelle quali si pregano per la salute degli animali, la protezione del bestiame e la prosperità dei raccolti, riconoscendo la dipendenza ultima da Dio e la solidarietà che unisce ogni dimensione vivente.
6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale/comunitaria e nei tempi liturgici
Questa preghiera può essere utilizzata in diversi modi pratici:
- Nella preghiera personale: chiunque, in particolare coloro che lavorano a stretto contatto con il mondo animale (allevatori, pastori, custodi di fattorie didattiche), può recitarla ogni giorno o in momenti particolari in cui è richiesta protezione sugli animali affidati alle proprie cure.
- Nella liturgia comunitaria: durante la festa di san Francesco d’Assisi (4 ottobre), di sant’Antonio Abate (17 gennaio) o in quesiti di benedizione periodica degli animali, la preghiera può essere integrata in un rito, seguita da un’aspersione con acqua benedetta e dalla lode a Dio per i doni del creato.
- Durante l’anno liturgico: è particolarmente adatta alle stagioni di semina e raccolto, o in momenti di crisi (malattie del bestiame, emergenze ambientali) come supplica di speranza e protezione divina.
- Nei momenti educativi: può essere usata in incontri di catechesi, scuole e gruppi giovanili per sensibilizzare alla custodia del creato e alla fratellanza verso tutte le creature.
In tutti questi contesti, la preghiera favorisce una spiritualità integrale che unisce il rispetto per la vita alla contemplazione della bontà di Dio manifestata anche nelle realtà più umili e semplici.
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