Lode alla Sacra Famiglia, modello di ogni virtù
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Lode alla Sacra Famiglia di Nazareth
O Dio onnipotente, che nella Sacra Famiglia ci hai donato il modello perfetto di amore, obbedienza e lavoro, noi, tuoi fedeli cristiani, ti eleviamo il nostro canto di lode e gratitudine.
Ti ringraziamo per Gesù, Maria e Giuseppe, che nella loro vita quotidiana hanno vissuto la fede con umiltà e fiducia nella tua Provvidenza.
Fa’ che anche noi sappiamo accogliere la tua volontà con il cuore di Maria, servire con la dedizione di Giuseppe, amare con la carità di Cristo. Guida le nostre famiglie ad essere dimora di pace, unità e santità.
O Sacra Famiglia, sorgente di ogni virtù domestica, ispira e sostieni il nostro cammino. Rendici testimoni del Vangelo nelle nostre case e nella società. Gloria a Te, Signore, per il meraviglioso dono della Sacra Famiglia!
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La “Lode alla Sacra Famiglia di Nazareth” si inserisce in un ricco contesto spirituale e dottrinale che caratterizza la tradizione cristiana, in particolare quella cattolica. La Sacra Famiglia, composta da Gesù, Maria e Giuseppe, viene riconosciuta come il modello paradigmatico della vita familiare cristiana. La Chiesa insegna che la famiglia di Nazareth incarna valori fondamentali come amore, obbedienza, fede, umiltà, dedizione e laboriosità, diventando così esempio e fonte di ispirazione per ogni famiglia credente.
La dottrina cattolica, soprattutto dal Concilio Vaticano II in poi (si veda Gaudium et Spes, n. 52), sottolinea la centralità della famiglia come “piccola Chiesa domestica”, luogo primario di crescita umana e cristiana. La Sacra Famiglia è perciò elevata a modello insuperabile di santità nella vita ordinaria, con una spiritualità che unisce la gloria di Dio all’impegno e agli affetti quotidiani. Celebrando la Sacra Famiglia, la preghiera si colloca nel solco di una venerazione antica culminata nella proclamazione della festa liturgica dedicata ad essa – tipicamente la Domenica entro l’Ottava del Natale.
Il testo manifesta inoltre la riconoscente consapevolezza che la vita familiare, spesso segnata da prove e responsabilità, trova nella contemplazione di Gesù, Giuseppe e Maria il coraggio e la grazia necessarie per affrontare le difficoltà e crescere nella santità concreta del quotidiano.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Questa preghiera si rivolge primariamente a Dio onnipotente, come si deduce già dall’incipit: “O Dio onnipotente…”. Dio viene invocato come autore e donatore del modello della Sacra Famiglia. Alla luce del “noi, tuoi fedeli cristiani”, si comprende che il soggetto orante è la comunità dei battezzati, nella sua dimensione sia personale che ecclesiale.
Seppur indirizzata a Dio, la preghiera chiama anche direttamente in causa la Sacra Famiglia come esempio da contemplare e, in ambito devozionale, come fonte di ispirazione e intercessione: “O Sacra Famiglia, sorgente di ogni virtù domestica, ispira e sostieni il nostro cammino.” Ciò riflette una tipica struttura delle orazioni cristiane: elevare la lode a Dio, ringraziarlo per i suoi Santi e servircene come modelli e amici celesti.
La scelta di rivolgersi a Dio attraverso la memoria e l’intercessione della Sacra Famiglia evidenzia la centralità dell’Incarnazione: Dio si è fatto prossimo all’umanità proprio attraverso la realtà di una vera famiglia. Così, il fedele si può accostare a Dio con fiducia, sapendo che Egli ha condiviso le ordinarie gioie e fatiche della famiglia umana.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari immediati della preghiera sono le famiglie cristiane. Il testo, però, allarga lo sguardo anche alla società, chiedendo che le virtù della Sacra Famiglia diventino modello visibile nel mondo. Le richieste specifiche riflettono bisogni concreti:
- Pace nelle famiglie, contro divisioni, conflitti e incomprensioni.
- Unità, fondamentale per superare egoismi e distacchi.
- Santità nella vita quotidiana, quale meta e sostanza della vocazione domestica cristiana.
- Accoglienza della volontà di Dio, ispirata dal “cuore di Maria”.
- Dedizione al servizio, sull’esempio di Giuseppe, patrono della Chiesa universale e lavoratore.
- Carità operante, secondo Cristo stesso.
La preghiera affronta sia bisogni spirituali (fede, umiltà, unità, santità), sia alcuni bisogni umani/fisici legati alla fatica del vivere insieme, del lavorare, del crescere e affrontare le difficoltà della vita domestica. Si chiede che le famiglie siano sostenute e capaci di essere “testimoni del Vangelo nelle nostre case e nella società”, cioè che l’amore ricevuto nell’ambiente domestico trasbordi in opere di giustizia, accoglienza e testimonianza nel mondo.
4. I temi teologici principali con citazioni bibliche o patristiche
La preghiera tocca alcune delle linee portanti della teologia biblica e patristica della famiglia:
-
Il modello della Sacra Famiglia: La Chiesa loda la famiglia di Nazareth come insigne esempio di virtù domestiche, in ossequio a Colossesi 3,12-17 (“Rivestitevi… di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza…”). I Padri, come san Giovanni Crisostomo, esortavano:
“Risplenda in ogni casa la santità di Nazareth: là c’è rispetto, carità, ascolto di Dio.”
- La lode e il ringraziamento: Biblicamente il ringraziamento per le opere di Dio è costante (“Benedici il Signore, anima mia… non dimenticare tutti i suoi benefici”, Sal 103,1-2).
- Umiltà, obbedienza, lavoro: Virtù visibili in Maria (“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”, Lc 1,38) e Giuseppe (“Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo”, Mt 1,24), e nel clima della bottega di Nazareth (“Non è questi il falegname?”, Mc 6,3).
- Vocazione della famiglia: Il Catechismo (n. 1655-1657) afferma che la famiglia cristiana è chiamata a essere luogo di crescita nella fede, nella carità e di apertura agli altri; qui si radica il desiderio espresso nella preghiera: “Guida le nostre famiglie ad essere… testimoni del Vangelo”.
- Testimonianza pubblica: Il cristiano è chiamato a essere “luce del mondo” (Mt 5,14), partendo prima di tutto dalla coerenza familiare e domestica.
In sintesi, la preghiera sintetizza una “teologia dell’ordinario”: la chiamata alla santità tramite la fedeltà al proprio stato di vita, vissuto nella logica evangelica.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La “Lode alla Sacra Famiglia di Nazareth” combina diversi generi di preghiera:
- Lode: si esprime nella gratitudine a Dio per il dono della Sacra Famiglia e nelle invocazioni finali ("Gloria a Te, Signore...").
- Ringraziamento: viene ringraziato Dio specificamente per la vita di Gesù, Maria e Giuseppe.
- Intercessione: si chiede l’aiuto divino e l'ispirazione della Sacra Famiglia per le famiglie di oggi.
Non è propriamente una preghiera penitenziale o di semplice adorazione, quanto piuttosto una formula che esprime la combinazione di lode, ringraziamento e supplica.
A livello liturgico, una tale preghiera può essere collocata:
- Come preghiera conclusiva o di meditazione nella liturgia della Festa della Sacra Famiglia (domenica nell’Ottava di Natale).
- Nelle celebrazioni familiari, durante la benedizione delle famiglie o anniversari di matrimonio.
- Nelle Liturgie domestiche, ad esempio la preghiera del Rosario in famiglia o preghiere serali.
6. Indicazioni pratiche: uso personale e comunitario e tempi liturgici
La preghiera può essere utilizzata in vari modi, a seconda del contesto:
- Preghiera personale: Un fedele può recitarla quotidianamente, soprattutto chi desidera crescere nella spiritualità familiare, prima o dopo i pasti, o in momenti di difficoltà domestica.
- Preghiera comunitaria: Può essere inclusa in riunioni di gruppi famiglia, ritiri, incontri per sposi e fidanzati, o come preghiera conclusiva in assemblee parrocchiali incentrate sui temi della famiglia.
- Liturgia domestica: Ottima per essere recitata insieme in famiglia, ad esempio durante il Rosario, specialmente nel mese di maggio o ottobre, oppure nel periodo di Avvento e Natale, o all'inizio di un nuovo anno scolastico o pastorale.
- Feste liturgiche: In modo speciale nella Festa della Sacra Famiglia, per consacrare la propria casa e i propri cari a Gesù, Maria e Giuseppe.
Per un uso più meditato, si può raccogliere ogni membro della famiglia e alternare la recita delle frasi, fermandosi brevemente a riflettere su ciascun passaggio (ad esempio, su cosa significhi “amare con la carità di Cristo” o “servire con la dedizione di Giuseppe”). Comunità parrocchiali o movimenti ecclesiali possono inserirla tra le proposte per la pastorale familiare, associandovi anche gesti pratici (benedizione della casa, affidamento degli sposi, conclusione di incontri).
Accompagnare la recita con canti appropriati e, se si vuole, accendere una candela davanti a una icona della Sacra Famiglia, aiuta a creare un clima di raccoglimento e autenticità spirituale, riscoprendo la famiglia come vero “santuario domestico” di Dio.
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