Liturgia delle Ore con San Leone IV Papa per l'unità della Chiesa

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Liturgia delle Ore – Per l’Unità della Chiesa
Memoria di San Leone IV Papa, difensore e guida della Santa Chiesa
Inno
Tu, o Cristo, raduni i tuoi figli
da ogni terra, popolo e nazione;
fa’ che la tua Chiesa,
custodisca salda l’unità,
nella verità e nella carità.
Per l’intercessione di San Leone,
sostieni il cuore dei tuoi fedeli!
Salmo 133 (132)
Ecco, com’è bello e com’è dolce
che i fratelli vivano insieme!
È come olio profumato sul capo,
che scende sulla barba di Aronne,
che scende fino all’orlo della sua veste;
è come la rugiada dell’Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Là il Signore dona la benedizione:
la vita per sempre.
Lettura Breve – Efesini 4, 3-6
«Sforzatevi di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.»
Responsorio breve
R. O Signore, rendici una cosa sola in Te.
V. Come Tu sei uno col Padre, così tutti siano uno.
R. Rendici una cosa sola in Te.
Preghiera
O Dio, che nella Tua immensa bontà hai dato alla Chiesa il
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera, tratta dalla Liturgia delle Ore e specificatamente formulata “Per l’Unità della Chiesa” in occasione della memoria di San Leone IV Papa, si colloca al cuore della spiritualità ecclesiale cristiana. L’anelito all’unità dei cristiani attraversa tutta la storia della Chiesa, espressione del comando di Cristo “che tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21) e prende particolare rilevanza nelle preghiere liturgiche, soprattutto nei momenti di divisione, persecuzione o crisi dottrinale.
San Leone IV, infatti, fu pontefice in un’epoca difficile (IX secolo) e difese la Chiesa non solo da minacce esterne, come gli attacchi dei saraceni, ma anche dai pericoli interni, come divisioni e disordini morali. Celebrare la sua memoria invocando l’unità sottolinea il carattere universale della Chiesa (“cattolica”), la chiamata a resistere, uniti a Cristo, contro le forze che minano la comunione.
Dottrinalmente, l’unità della Chiesa affonda le radici nel mistero trinitario, è dono dello Spirito Santo e si manifesta visibilmente nella professione della stessa fede, nella celebrazione dei sacramenti e nel legame gerarchico sottolineato dal primato petrino (cfr. Lumen Gentium, nn. 13-23). Il testo riflette questa ricchezza: “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo” (Ef 4,5). L’unità non è uniformità, ma armonia nella diversità riconciliata, come simboleggiato dall’olio profumato del Salmo 133 e dalla preghiera per ogni “terra, popolo e nazione”.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge, innanzitutto, a Cristo, riconosciuto come il Pastore supremo che raduna i suoi figli da ogni parte. Egli è il fondamento e il principio dell’unità della Chiesa (cf. Col 1,18; Gv 10,16), il quale, mediante il dono dello Spirito, è capace di “rendere una cosa sola” ciò che nella storia si divide.
In secondo luogo, l’intercessione di San Leone IV è esplicitamente invocata: “Per l’intercessione di San Leone, sostieni il cuore dei tuoi fedeli”. L’invocazione dei santi, particolarmente dei pastori santi e coraggiosi, è una caratteristica tradizionale delle preghiere liturgiche e richiama il mistero della comunione dei santi, luogo privilegiato di scambio spirituale tra la Chiesa pellegrina sulla terra e quella glorificata in cielo (cf. Lumen Gentium, n. 49).
Infine, la preghiera coinvolge indirettamente la comunità stessa, chiamata a unirsi, con lo stesso desiderio e con la stessa voce, per vivere la comunione voluta da Cristo.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Il beneficiario principale è la Chiesa tutta, sia nella sua universalità (“da ogni terra, popolo e nazione”), sia nelle sue comunità particolari, che possono essere esposte a divisioni, incomprensioni reciproche, tensioni dottrinali o morali. L’unità è qui percepita non solo come realtà spirituale, ma come esigenza concreta e visibile.
- Bisogni spirituali: La richiesta è quella di custodia della fede (“nella verità”) e dell’amore reciproco (“nella carità”), cioè degli elementi fondamentali che costituiscono la vita della Chiesa e la sua testimonianza nel mondo (cf. Gv 13,35; Ef 4,2-3).
- Bisogni fisici/sociali: Sebbene la preghiera abbia un tono prevalentemente spirituale, la menzione della benedizione del Signore (“la vita per sempre”) include quella pace concreta, quella prosperità, quell’ordine che la convivenza fraterna può portare anche nelle realtà umane. L’intercessione di un papa come San Leone, difensore del popolo contro attacchi materiali, integra il riferimento implicito ai bisogni materiali della comunità ecclesiale.
4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti
-
L’unità come dono e impegno: Il tema dell’“essere una cosa sola” percorre la Scrittura:
“Sforzatevi di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace” (Ef 4,3).
Sant’Agostino così commenta:“Nel nome di Cristo, i cristiani sono stati chiamati non per essere separati, ma uniti nella carità”
(Sermo 267). - La Chiesa come famiglia universale: Viene enfatizzato il raduno “da ogni terra, popolo e nazione”, eco di Ap 5,9 e della missione universale che fa della Chiesa il segno vivo dell’universalità della salvezza.
-
Verità e carità: L’unità non si fonda su compromessi vuoti ma sulla verità del Vangelo e sulla pratica della carità (cf. Ef 4,15). San Leone Magno, omonimo del papa celebrato, scrive:
“La vera pace e la vera unione non possono sussistere senza la carità e la verità”
(Sermo 70). - Il sacerdozio di Cristo condiviso nell’unzione fraterna: Il Salmo 133, con la metafora dell’olio di Aronne, rimanda alla consacrazione e all’effusione dello Spirito Santo che fa della Chiesa un corpo spiritualmente unito (cf. 1 Pt 2,9).
- La benedizione e la vita eterna: La pace fraterna, come “la rugiada dell’Ermon”, richiama la fecondità spirituale che deriva da Dio quando i credenti vivono l’unità, preludio della vita eterna promessa dal Signore.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica
La composizione presenta vari generi di preghiera:
- Intercessione: Si chiede l’aiuto di Cristo e l’intercessione di San Leone per l’unità e la saldezza della fede.
- Lode e ringraziamento: Nel salmo si loda la bellezza e la gioia dell’unità fraterna, dono di Dio.
- Penitenza implicita: Il R. “Rendici una cosa sola in Te” esprime consapevolezza degli ostacoli e limiti umani, e quindi la richiesta di conversione.
Liturgicamente, questa preghiera si inserisce nella celebrazione del Proprio dei Santi della Liturgia delle Ore (Ufficio delle Letture, Lodi, Vespri), soprattutto in occasione della memoria di santi pastori o in epoche della Chiesa in cui l’unità è particolarmente minacciata. Potrebbe essere usata anche durante l’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), o in sinodi, concili e assemblee ecclesiali.
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
- Preghiera personale: L’inno, il salmo e la lettura breve si prestano a meditazioni sulla propria responsabilità nella costruzione dell’unità, specie nei momenti di tentazione al giudizio, all’invidia o alla discordia. Possono essere pregati al mattino, come proposito per la giornata, o la sera, come esame della propria testimonianza di comunione.
- Preghiera comunitaria: Questa preghiera può essere inserita nelle Lodi o nei Vespri di realtà ecclesiali (parrocchie, comunità religiose, movimenti), specialmente in tempi di tensione interna o per favorire processi di riconciliazione. Un momento significativo può essere la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, con la lettura ad alta voce del salmo e dell’acclamazione responsoriale.
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Tempi liturgici: Oltre alle occasioni di memoria di santi pontefici e pastori, la si può proporre:
- Durante la Quaresima e l’Avvento, per sostenere il cammino di conversione ecclesiale.
- In assemblee e sinodi, richiamando il primato della comunione su ogni progetto pastorale.
- All’inizio di nuovi cammini comunitari, come invocazione sulla fraternità nascente.
- Gestualità e simboli: Può essere arricchita con il gesto dello scambio della pace o con l’accensione di una candela, simbolo della luce che unisce e disperde le tenebre della divisione.
In sintesi, questa preghiera è una profonda invocazione ecclesiale perché, guidati dallo Spirito e dall’esempio di santi pastori come San Leone IV, possiamo essere segno vivente dell’unità desiderata da Cristo, luce per il mondo e fermento di riconciliazione in ogni tempo.
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