Intercessione a Santa Gianna Beretta Molla per la difesa della vita nascente

Beneficiari:  Neonati
Temi:  Protezione
Tipologie:  Intercessione
Intercessione a Santa Gianna Beretta Molla per la difesa della vita nascente
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Santa Gianna Beretta Molla, donna di fede, medico e madre coraggiosa, tu che hai donato la tua vita per salvare quella di tua figlia, ti affidiamo i neonati di tutto il mondo.

Con cuore colmo di fiducia, chiediamo la tua potente intercessione presso il Signore: proteggi ogni bambino non ancora nato, veglia su di loro mentre crescono nel grembo materno, avvolgili con la tua dolcezza e ottieni per loro speranza e salute.

Affidiamo a te anche tutte le madri in difficoltà: sostienile nella loro maternità, dona loro forza, serenità e la certezza che non sono sole. Ti preghiamo di guidare le mani e il cuore dei medici, perché ogni loro gesto sia fonte di vita, premura e amore.

Santa Gianna, proteggi la vita fragile e innocente, sin dal suo concepimento, e accompagnaci perché possiamo essere sempre difensori di ogni bambino che nasce. Aiutaci a custodire il dono prezioso della vita con la tua esempio e la tua intercessione.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a Santa Gianna Beretta Molla si colloca nel cuore della tradizione cattolica come una supplica di intercessione per la vita nascente, la maternità e l’impegno di proteggere ogni creatura dall’inizio della sua esistenza. La figura di Santa Gianna, canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2004, rappresenta un modello di santità contemporanea, capace di integrare la vocazione matrimoniale, professionale e di laica nella Chiesa.
Il contesto spirituale di questa preghiera nasce da una profonda convinzione della sacralità della vita umana sin dal concepimento, verità ribadita dal Magistero e soprattutto dalla Evangelium Vitae: «La vita umana è sacra perché fin dal suo inizio comporta l'azione creatrice di Dio» (Evangelium Vitae, 53). Ogni nascita è considerata un dono, e la protezione dei più fragili, come i bambini non ancora nati, è una responsabilità morale primaria.
La preghiera inoltre riflette l’attenzione per la dignità della maternità e per il servizio profondo che vi è connesso, valorizzando figure come quella di Gianna, madre, moglie, medico, che ha vissuto il Vangelo «fino al dono supremo di sé». La realtà del dolore, della prova e della scelta faticosa di difendere la vita sono elementi cari alla spiritualità cristiana e risplendono nell’esempio di questa santa.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta direttamente a Santa Gianna Beretta Molla, chiamata per nome e invocata per la sua intercessione. Vengono sottolineate le sue principali identità: «donna di fede», «medico e madre coraggiosa», che si è distinta per l’eroismo cristiano nel donare la propria vita per salvare quella della figlia, mettendo a rischio la sua salute fisica pur di non compromettere il valore della vita.
La scelta di rivolgersi a Santa Gianna risiede nella convinzione, tipica della dottrina cattolica, che i santi siano amici e intercessori presso Dio, particolarmente efficaci in quanto hanno vissuto sulla terra le stesse fatiche e prove di chi ora li invoca: «Il loro esempio e la loro intercessione sostengono la Chiesa nella sua missione» (Lumen Gentium, 50).
Santa Gianna viene invocata non solo come “modello”, ma anche come presenza viva e vicina, capace di comprendere intimamente le sofferenze delle madri e dei bambini, e le sfide etiche e spirituali poste dalla società attuale.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La supplica mette al centro due categorie di beneficiari:

  • I neonati di tutto il mondo, con una particolare attenzione a «ogni bambino non ancora nato».
  • Le madri in difficoltà nella loro maternità.
Per i neonati, la preghiera domanda protezione, salute e speranza, evidenziando la fragilità che accompagna la vita umana prima della nascita: questo abbraccia sia i bisogni spirituali (sentirsi amati, accolti fin dal grembo materno) che quelli fisici (salute, crescita armoniosa, scampare ai rischi della gestazione).
Per le madri, si chiede forza, serenità, certezza di non essere sole e il sostegno pratico e spirituale nelle difficoltà, che possono essere mediche, psicologiche, relazionali o morali.
Non viene dimenticata la figura dei medici – “le mani e il cuore dei medici” – sottolineando il ruolo delicato di chi accompagna la maternità, chiedendo che si rendano strumenti di vita, amore e premura.
Infine, c’è un invito per tutti i destinatari della preghiera (la comunità cristiana) a essere «difensori di ogni bambino che nasce», indicando un bisogno di conversione personale e di testimonianza sociale a favore del valore inalienabile della vita.

4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti

L’intero testo ruota attorno a diversi assi teologici:

  • Sacralità della vita umana: tema cardine nell’insegnamento della Chiesa (“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo” – Geremia 1,5; “Tu hai creato le mie viscere…” – Salmo 139,13).
  • Intercessione dei santi: «La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al disegno di Dio» (CCC 2683).
  • Esempio della carità materna: “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Giovanni 15,13; riflesso nella testimonianza di Gianna).
  • Cura dei più deboli: si rispecchia nelle parole di Gesù: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Matteo 25,40).
Padri della Chiesa, come San Gregorio di Nissa, hanno sottolineato la dignità e il mistero della maternità e della vita nascente come luogo privilegiato della cooperazione umana con la creazione divina.
La preghiera esprime anche una profonda speranza cristiana, chiedendo il dono della salute con la consapevolezza che ogni creatura è affidata all’amore provvidente di Dio.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Il testo è prevalentemente una preghiera di intercessione. Si chiede infatti l’aiuto di una santa per ottenere protezione, sostegno e guida divina. Ad essa si lega anche una dimensione di lode (per l’esempio di vita di Santa Gianna) e, in parte, di ringraziamento (implicitamente, perché si riconosce nella santa l’opera di Dio).
Nella tradizione liturgica, preghiere come questa trovano posto soprattutto nelle:

  • Veglie o liturgie a favore della vita nascente (ad esempio, la Giornata per la Vita celebrata in molte diocesi, o la Notte per la Vita).
  • Momenti di preghiera per madri in attesa, coppie con gravidanze difficili o a rischio.
  • Liturgie private o comunitarie nei consultori cattolici, ospedali, movimenti per la vita.
  • Ricorrenze legate a Santa Gianna (28 aprile, memoria liturgica).
Tuttavia, la preghiera è flessibile e può essere adattata a molti contesti: non presuppone la presenza di un ministro ordinato e può essere inserita nelle orazioni spontanee di gruppi, famiglie e comunità parrocchiali.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Ecco alcune modalità per integrare questa preghiera nella vita spirituale personale o comunitaria:

  • Nella preghiera personale: può essere recitata regolarmente (ad esempio ogni mattina o sera) da chi vive direttamente la gravidanza, l’attesa di un figlio, oppure da ogni fedele sensibile al tema della vita.
  • In famiglia: significativa soprattutto se ci sono attese di figli, o in situazioni di difficoltà (minacce di aborto spontaneo, malattie prenatali, ansie e paure materne).
  • Nella preghiera comunitaria: durante Rosari per la vita, incontri di animazione liturgica nelle parrocchie o presso realtà pro-life. Può essere inserita tra le preghiere dei fedeli durante la Messa in ricorrenze particolari, come la Giornata per la Vita (prima domenica di febbraio in Italia).
  • Durante l’anno liturgico: trova particolare senso:
    • Nel tempo di Avvento: come meditazione sul mistero dell’incarnazione e dell’attesa della nascita del Salvatore.
    • Nel tempo di Pasqua: come celebrazione della vittoria della Vita sulla morte.
    • Il 28 aprile, memoria liturgica di Santa Gianna Beretta Molla.
  • In contesti di accompagnamento: nei consultori, ospedali, durante percorsi di sostegno alle madri, nei casi di diagnosi prenatale difficile, la preghiera offre sostegno psicologico, spirituale e comunitario.
Importante è anche l'uso devoto della preghiera insegnandola ai bambini e ai ragazzi, sensibilizzando alla cultura della vita e all’esempio dei santi come modelli imitabili.
La semplicità del testo ne favorisce la memorizzazione e l’adattabilità. Utilizzata con fede perseverante, questa supplica alimenta una spiritualità della responsabilità, della speranza e della carità verso il prossimo più fragile, contribuendo a radicare nella Chiesa la “cultura della vita” auspicata da San Giovanni Paolo II.

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