Glorificazione a Dio per i Santi Innocenti, primi fiori dei martiri
Ascolta la Preghiera
Dio onnipotente e misericordioso, a Te innalziamo il nostro cuore in glorificazione, riconoscendo la Tua eterna santità e il mistero della Tua volontà.
Ti lodiamo, Padre celeste, per la testimonianza silenziosa dei Santi Innocenti, che hanno offerto la vita per Cristo ancor prima di conoscerlo. In loro, l’innocenza diventa sacrificio, il pianto si trasforma in dono prezioso che sigilla la loro appartenenza al Tuo Regno.
Sia gloria a Te, Signore, che operi meraviglie nei piccoli e nei puri di cuore; rendici degni di imitare il loro martirio spirituale, vivendo nella fede quotidiana, abbracciando le prove, offrendo le nostre sofferenze e le nostre speranze per amore di Cristo.
Guida, o Dio, tutti i Fedeli Cristiani affinché, sorretti dall’esempio degli Innocenti, sappiano donarsi con umiltà, perseveranza e coraggio, divenendo testimoni nel silenzio, seminatori di luce nei luoghi nascosti della vita.
Te glorifichiamo, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Questa preghiera nasce all’interno del contesto cristiano, come meditazione sul mistero dei Santi Innocenti, i bambini uccisi da Erode secondo il racconto del Vangelo di Matteo (Mt 2,16-18), quando il re, temendo la nascita del “Re dei Giudei”, ordinò la strage dei neonati a Betlemme. La Chiesa li considera i primi martiri di Cristo, “coloro che hanno dato la vita per Cristo ancor prima di conoscerlo”. Questo martyrium ante confessionem (martirio “prima della professione di fede”) pone al centro il tema dell’innocenza e del mistero gratuito della grazia: sono salvati per pura iniziativa divina, senza meriti personali, configurandosi così come modello dell’infanzia spirituale, della totale fiducia e abbandono a Dio (cf. Mt 18,3-5).
Dal punto di vista dottrinale, la preghiera esprime la fede nella comunione dei santi – cioè il legame spirituale tra la Chiesa pellegrina sulla terra e quanti hanno già raggiunto il Regno – e riconosce la santità come dono preveniente di Dio, operante “nei piccoli e nei puri di cuore”. Inoltre, colloca l’esperienza della sofferenza e delle prove quotidiane in una dimensione pasquale: attraverso il sacrificio innocente, il pianto si trasforma in dono prezioso, trovando senso nell’offerta e nella speranza.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge anzitutto a Dio Padre onnipotente e misericordioso, riconoscendo la Sua santità e la profondità insondabile della Sua volontà. È una preghiera “alla Trinità”, come si vede dalla dossologia finale (“Te glorifichiamo, Padre, Figlio e Spirito Santo…”), a sottolineare l’origine divina della santità nelle creature e la dimensione trinitaria della lode e della supplica cristiana.
Il motivo per cui è rivolta a Dio in questi termini risiede nell’affermazione della Sua assoluta trascendenza (l’“eterna santità”, il “mistero della Sua volontà”) e, allo stesso tempo, della Sua immanenza misericordiosa: Dio si rende vicino mediante i piccoli e i sofferenti. Rivolgendosi al Signore come “Padre celeste”, la preghiera ci inserisce nella dinamica filiale del rapporto tra l’uomo e Dio, chiamando tutti a confidare nella Sua cura e nella fedeltà delle Sue promesse.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede primariamente per i fedeli cristiani (“Guida, o Dio, tutti i Fedeli Cristiani…”), affinché siano sostenuti dall’esempio degli Innocenti. Implora doni spirituali specifici: umiltà, perseveranza, coraggio; la grazia di donarsi silenziosamente e di testimoniare anche nei luoghi nascosti della vita ordinaria.
I bisogni che la preghiera affronta sono di duplice natura:
- Spirituali: conformazione a Cristo sul modello dei Santi Innocenti, accettazione delle prove come luogo di redenzione, crescita nella fede quotidiana e nel dono di sé, santificazione della sofferenza (offrendo le nostre sofferenze e speranze per amore di Cristo).
- Fisici ed esistenziali: invocazione della luce nei luoghi nascosti della vita, cioè dove fatica, prova e silenzio rischiano di rendere invisibile la presenza operante di Dio. Questa invocazione può facilmente essere allargata – nell’uso pastorale – a tutti gli innocenti vittime di violenza, guerra, aborto, ingiustizia.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche
Al centro della preghiera si trovano alcuni filoni teologici di grande respiro:
-
L’innocenza come sacrificio: “In loro, l’innocenza diventa sacrificio”. Il loro sangue è seme di salvezza, richiamando la logica evangelica:
“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8).
-
Santità dei piccoli:
“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10,21).
E l’esortazione di Gesù:“Chiunque diventerà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli.” (Mt 18,4).
-
Il valore del martirio spirituale: La richiesta “rendici degni di imitare il loro martirio spirituale, vivendo nella fede quotidiana, abbracciando le prove…” richiama la nozione di martirio incruento di cui parlano i Padri e i mistici: dare la vita ogni giorno, anche senza il sangue, attraverso la fedeltà nelle piccole cose. S. Agostino scrive:
“Non solo coloro che sono stati uccisi per la testimonianza di Cristo sono detti martiri, ma anche quanti sopportano le tribolazioni della vita per il nome del Signore.” (Sermo 273)
-
Offerta delle sofferenze: In chiave cristologica e pasquale, l’invito a “offrire le proprie sofferenze” si radica nella partecipazione alla Croce, secondo S. Paolo:
“Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).
Il paradigma dei Santi Innocenti assume valore universale: ogni battezzato è chiamato a testimoniare (“essere seminatore di luce nei luoghi nascosti”) e ad entrare nel dinamismo dell’offerta silenziosa, senza visibilità né riconoscimenti umani.
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera si colloca nel genere della lode e glorificazione (“a Te innalziamo il nostro cuore in glorificazione”), ma contiene anche elementi di intercessione (“Guida, o Dio, tutti i fedeli cristiani…”), di ringraziamento (per la testimonianza degli Innocenti) e di supplica per essere resi degni di imitarli.
La tradizione liturgica della Chiesa celebra i Santi Innocenti il 28 dicembre, entro l’Ottava di Natale, dando loro un posto privilegiato tra i martiri e i santi della “piccolezza”. Le preghiere liturgiche di questa memoria accentuano il mistero della grazia preveniente e l’intimo legame tra innocenza e martirio.
Questa preghiera può essere utilizzata:
- Nel giorno liturgico dei Santi Innocenti.
- Durante momenti di commemorazione o riflessione per le vittime innocenti di violenze, guerre, aborti e soprusi.
- Come preghiera personale o comunitaria nei tempi forti della liturgia, soprattutto a Natale e durante la Settimana Santa, per meditare sul significato cristiano della sofferenza e dell’offerta.
6. Indicazioni pratiche per l’uso personale o comunitario
Per inserirla nella preghiera personale, si consiglia di:
- Recitarla durante il tempo di Natale, soprattutto il 28 dicembre.
- Meditarla nei momenti in cui si vivono prove, sofferenze o senso di ingiustizia, come richiamo alla santificazione della prova.
- Usarla al termine dell’esame di coscienza serale, per offrire gioie e dolori della giornata, chiedendo la forza del dono silenzioso.
Per l’uso comunitario:
- Pregarla in assemblea come conclusione delle Lodi, dei Vespri o durante la Liturgia della Parola del 28 dicembre.
- Accompagnare con essa gesti concreti di solidarietà verso i piccoli, i perseguitati, le vittime di soprusi.
- Affiancarla a celebrazioni penitenziali o momenti di “Memoria delle vittime”, per radicare l’impegno ecclesiale nella preghiera e nella contemplazione del mistero pasquale.
Nei tempi forti (Avvento-Natale, Quaresima-Pasqua), la si può integrare in momenti catechetici su martirio, infanzia spirituale, offerta delle sofferenze. Il suo stile sobrio e solenne la rende adatta sia per un clima meditativo che per l’apertura o la conclusione di preghiere più articolate.
In definitiva, questa preghiera illumina il credente sul valore salvifico della piccolezza e dell’offerta silenziosa, inserendolo in una scia di lode, intercessione e speranza affidate a Dio che opera meraviglie nei piccoli e nei puri di cuore.
Commenti
I commenti saranno disponibili a breve.
Preghiere per Dio
-
Preghiera Litania a Dio per Bambini Malati
-
Preghiera a Dio per i Problemi tra Marito e Moglie
-
Preghiera di perdono per gli imprenditori ricchi che hanno smarrito la via
-
Preghiera a Dio in Canto Ripetuto per la protezione degli amici cari
-
Preghiera a Dio per l'Anima di Papa Francesco
-
Preghiera di Ringraziamento a Dio per il Lavoro Svolto da Giovanni Paolo II
-
Preghiera a Dio per la Felicità dei Genitori
-
Preghiera a Dio per Papa Leone XIV
-
Preghiera di Lode a Dio per la Vita Comunitaria dei Fedeli
-
Lamento a Dio per i popoli in guerra
Preghiere per Fedeli Cristiani
-
Preghiera comunitaria a San Silverio Papa
-
Atto di Fede con San Marchelmo di Deventer nelle Prove
-
Adorazione Eucaristica con i Martiri del Brasile
-
Invocazione a San Celestino I Papa per la Fede
-
Atto di Fede con il Beato Giovanni Colombini
-
Lode Trinitaria con San Patrizio d'Irlanda
-
Adorazione Eucaristica con San Pasquale Baylón
-
Lode alla Trinità con San Patrizio d'Irlanda
-
Adorazione Eucaristica a San Pasquale Baylón
-
Invocazione allo Spirito Santo per il Desiderio di Dio nei Fedeli