Atto di Fede con Sant'Ignazio di Loyola per chi deve prendere decisioni importanti

Destinatari:  Sant'Ignazio di Loyola
Beneficiari:  Fedeli Cristiani
Tipologie:  Atto di fede
Atto di Fede con Sant'Ignazio di Loyola per chi deve prendere decisioni importanti
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Atto di fede per la Saggezza nelle Decisioni

O Sant’Ignazio di Loyola, guida e maestro nel discernimento, tu che, attraverso gli Esercizi Spirituali, hai insegnato a cercare la volontà di Dio in tutte le cose, intercedi per noi, fedeli che ci troviamo di fronte a scelte importanti.

Signore Gesù Cristo, affidiamo a Te ogni nostro dubbio e ogni incertezza. Confessiamo con fede che solamente la Tua luce può rischiarare le vie oscure e i sentieri incerti del nostro cuore. Donaci la grazia del discernimento, perché nessuna decisione sia presa per vanità o timore, ma sempre per la tua maggior gloria.

Spirito Santo, sorgente di Sapienza, scendi su di noi: illumina la nostra mente, rafforza la nostra volontà, e guida ogni nostro passo perché possiamo scegliere ciò che conduce a bene più grande.

O Sant’Ignazio, insegnaci a cercare, trovare e compiere la volontà di Dio in ogni circostanza: fa’ che sappiamo deporre davanti al Signore ogni attaccamento e ogni timore, e diventare strumenti della Sua Pace e Provvidenza.

Con umiltà e fiducia, affido a Te, o Dio, ogni decisione e ogni mia attesa: accogli la mia fede, conduce il mio cammino, perché in tutto sia fatta la Tua volontà e risplenda la Tua gloria.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

L’“Atto di fede per la Saggezza nelle Decisioni” trova le sue radici nella spiritualità ignaziana, forgiata da Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556) e profondamente legata agli Esercizi Spirituali. Ignazio, fondatore dei Gesuiti, valorizzò l’importanza del discernimento nella vita cristiana, ovvero la capacità di distinguere ciò che promana dallo Spirito di Dio da ciò che nasce dai moti disordinati del cuore. In questa prospettiva, ogni decisione (dalle scelte più grandi alle più modeste) deve essere vissuta come ricerca della volontà di Dio e della Sua maggiore gloria (ad maiorem Dei gloriam).

La preghiera attinge alla dottrina della providence divina e alla convinzione che Dio ci accompagna nella storia concreta, orientandoci con lo Spirito Santo. Dall’ambito dogmatico, essa riflette la fiducia nella guida e nell’illuminazione divina, l’umiltà davanti ai propri limiti umani e la necessità di conformarsi alla volontà di Dio, tematiche centrali nei testi del Concilio Vaticano II e nel Magistero della Chiesa, soprattutto quando si parla della coscienza come «luogo dove l’uomo si trova solo con Dio» (Gaudium et Spes, 16).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

Questa preghiera si rivolge a un triplice destinatario:

  • Sant’Ignazio di Loyola, invocato come maestro nel discernimento spirituale e modello di ricerca della volontà di Dio.
  • Gesù Cristo, Signore e Redentore al quale, con fiducia, vengono presentati dubbi, incertezze, paure legate alle scelte della vita.
  • Spirito Santo, invocato in quanto fonte di Sapienza, illuminatore della mente e guida stabile nelle decisioni.

La triplice invocazione consente alla persona di radicarsi in una pedagogia della preghiera che integra l’intercessione dei santi, il dialogo personale con il Cristo e la richiesta della grazia trasformante dello Spirito. Il perché di tale struttura risponde a una dinamica profondamente cristiana: Dio agisce attraverso i mediatori (i santi), ma desidera la relazione diretta (Cristo) e ci trasforma dall’interno (Spirito Santo).

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari della preghiera sono anzitutto tutti i fedeli che si trovano davanti a scelte importanti: giovani che discernono la vocazione, adulti in passaggi significativi della vita, operatori pastorali, consacrati, genitori, studenti e lavoratori alle prese con decisioni personali, familiari o sociali.

I bisogni spirituali cui si fa riferimento sono:

  • La necessità di discernimento, ossia il bisogno di vedere oltre le apparenze e scegliere secondo Dio.
  • Il superamento dei dubbi, delle paure, delle incertezze che spesso bloccano il credente davanti alle biforcazioni della vita.
  • La purificazione delle intenzioni: che nessuna decisione sia dettata da vanità, paura o desiderio di piacere personale, ma dalla ricerca del “bene più grande”.
  • La richiesta di sapienza e forza interiore nell’affrontare le conseguenze delle proprie scelte.
Sebbene il focus sia spirituale, esiste una ricaduta anche su bisogni pratici e fisici: la pace del cuore, la libertà interiore, la capacità di affrontare la vita con realismo cristiano e speranza.

4. I temi teologici principali, con eventuali citazioni bibliche o patristiche pertinenti

La preghiera intesse alcuni grandi temi teologici:

  • Il discernimento della volontà di Dio, come insegna San Paolo:
    «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma lasciatevi trasformare rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto» (Rm 12,2).
  • L’opera dello Spirito Santo:
    «Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa» (Gv 14,26).
  • L’importanza della libertà interiore così come Ignazio espone negli Esercizi Spirituali:
    «L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e così salvare la propria anima... bisogna che ci rendiamo indifferenti a tutte le cose create» (Esercizi Spirituali, 23).
  • La gloria di Dio come criterio supremo di scelta: “ad maiorem Dei gloriam” – espressione ignaziana che penetra tutta la preghiera.
  • Il coraggio di abbandonarsi a Dio: «Sia fatta non la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42), richiama sia la preghiera di Gesù nel Getsemani sia il fiat di Maria.
Molti padri della Chiesa hanno sottolineato il bisogno di vigilanza interiore e di adesione costante allo Spirito per compiere decisioni rette. Origene, ad esempio, insegna:
«Colui che si sforza di scegliere secondo Dio, riceve la forza dello Spirito per non deviare dal bene»
(Commento a Romani, V).

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa supplica è, nella sua struttura, principalmente una preghiera di intercessione (invocazione di Sant’Ignazio), ma anche preghiera di affidamento/confessione di fede (verso il Signore Gesù) e invocazione dello Spirito Santo (epiclesi personale): tale ricchezza la rende complessa e poliedrica.

Nel contesto liturgico, preghiere simili vengono tradizionalmente impiegate durante:

  • Ritiri e Esercizi Spirituali personali o comunitari, in momenti di discernimento.
  • Celebrazioni in onore di Sant’Ignazio di Loyola (31 luglio) o in occasioni in cui si chiede luce e sapienza (inaugurazione di attività, scelte vocazionali).
  • Momenti di preghiera per la pace, la riconciliazione e la ricerca del “bene più grande”, che la spiritualità ignaziana sottolinea come priorità nel cammino personale e comunitario.
La collocazione nel “genere” la rende adatta sia per la liturgia delle ore (momento breve di meditazione), sia come orazione d’apertura per incontri di lavoro pastorale o decisioni di gruppo.

6. Indicazioni pratiche: come usarla nella preghiera personale o comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico

Per utilizzare la “Preghiera per la Saggezza nelle Decisioni” in modo fecondo, si possono seguire alcuni suggerimenti pratici:

  • Nella preghiera personale:
    • Recitarla lentamente, magari all’inizio o alla fine di un tempo di meditazione (ad esempio, prima di una scelta quotidiana importante).
    • Può essere usata come “preludio” al “Sospendi e Discerni”, pratica ignaziana di fermarsi, rileggere la propria giornata o la propria situazione, e poi chiedere luce prima della decisione.
    • Offrirla durante il tempo di preparazione ai sacramenti (confessione, matrimonio, ordinazione).
  • Nella preghiera comunitaria:
    • Inserirla in liturgie penitenziali o “assemblee di discernimento”, dove una comunità o un gruppo chiedono luce per il loro cammino futuro.
    • Pregarla in apertura delle riunioni di consigli pastorali, educativi, capitoli religiosi, assemblee associative.
    • Recitarla durante la celebrazione della memoria di Sant’Ignazio (31 luglio) o nelle giornate degli Esercizi Spirituali.
  • Nei tempi dell’anno liturgico:
    • Molto indicata in Avvento e Quaresima, tempi di discernimento e conversione.
    • Utile anche nei tempi di novità: all’inizio dell’anno scolastico/pastorale, o in occasione di “capitoli” o assemblee importanti nella vita di associazioni o comunità religiose.
    • Nel tempo del Sinodo o in cammini di Chiesa, dove il sensus fidei e il discernimento comunitario sono messi in rilievo.
Infine, si può incoraggiare la personalizzazione della preghiera, lasciando uno spazio di silenzio dove si affidano al Signore le particolari decisioni o motivazioni che ciascuno porta nel cuore.

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