Supplica a San Francesco Saverio per il coraggio dei Missionari
Supplica a San Francesco Saverio
O glorioso San Francesco Saverio,
tu che hai percorso terre lontane e varcato mari sconosciuti per annunciare senza timore il Nome di Gesù, volgi il tuo sguardo ai missionari di oggi. Loro, come te, spesso si trovano dinanzi a sfide immani, difficoltà, solitudini e ostacoli insormontabili ai nostri occhi umani.
Noi ti imploriamo, o Patrono delle missioni, intercedi presso il Signore affinché rinnovi nei nostri cuori e nei cuori dei missionari il coraggio di andare, di parlare, di testimoniare con fede incrollabile e amore ardente.
Ottieni loro il dono di uno zelo apostolico instancabile, la forza di non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà, la gioia di annunciare il Vangelo anche quando tutto sembra contrario, la serenità interiore nell’accogliere il rifiuto, la pazienza nella fatica quotidiana, la speranza fiduciosa nel vedere fiorire il seme nei cuori di chi incontrano.
Fa’, o grande Santo, che nessuna paura li blocchi, che nessun dubbio li abbatta, che nessuna croce li faccia desistere. Concedi loro il coraggio missionario che ha illuminato la tua vita, perché, forti del tuo esempio e della tua intercessione, siano strumenti instancabili dell’amore di Dio nel mondo.
San Francesco Saverio, prega per tutti i missionari! Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La “Supplica a San Francesco Saverio” si colloca profondamente all’interno della tradizione cattolica missionaria, come eco delle parole del Vangelo: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15). San Francesco Saverio (1506‑1552), gesuita e cofondatore della Compagnia di Gesù, è tra i più illustri missionari della storia della Chiesa; la sua opera testimonia lo spirito di evangelizzazione e il mandato affidato agli Apostoli da Cristo stesso.
Questa supplica nasce dalla coscienza che l’evangelizzazione, pur essendo un’opera divina, richiede sacrificio, dedizione totale e una profonda conformità a Cristo. La Chiesa riconosce ufficialmente San Francesco Saverio come Patrono universale delle missioni (Pio X, 1904). Egli incarna l’ideale del discepolo-missionario, disposto a superare ogni confine geografico, culturale e linguistico per portare la Buona Novella. La preghiera, dunque, unisce il ricordo della straordinaria testimonianza di San Francesco Saverio alla consapevolezza delle sfide che oggi, come ieri, i missionari affrontano nel compiere la loro opera.
Il testo supplica l’intercessione del Santo proprio in riferimento alle difficoltà, alle solitudini, alle fatiche che storicamente e attualmente caratterizzano la vita missionaria, chiedendo per i missionari il rinnovarsi del carisma, del coraggio e della perseveranza che furono il sigillo della santità di Saverio.
2. Destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge a San Francesco Saverio, riconosciuto come modello e avvocato dei missionari. A lui ci si rivolge poiché la sua esperienza umana, spirituale e apostolica lo ha reso figura esemplare e potente intercessore presso Dio per tutti coloro che condividono la stessa vocazione missionaria.
Saverio è scelto come destinatario sia per il suo esempio eroico di annuncio del Vangelo – tra le popolazioni dell’India, del Giappone e dell’Estremo Oriente – sia per la sua fama di taumaturgo e protettore di quanti operano in terre di prima evangelizzazione. Egli visse la profonda solitudine dell’essere uno straniero in terre lontane e sperimentò sulla propria pelle la tensione tra il desiderio ardente di annunciare Cristo e i limiti dettati dalle circostanze, dalla lingua, dalla salute, dalla distanza dagli affetti.
In questa prospettiva, il pregare a San Francesco Saverio significa chiedere l’aiuto di chi già ha percorso – e superato – il cammino difficile della missione, affinché ogni missionario possa trovare nella sua intercessione la forza divina necessaria a perseverare nella propria vocazione.
3. Beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I veri beneficiari di questa supplica sono tutti i missionari – uomini e donne, laici e religiosi, sacerdoti e vescovi – impegnati nell’annunciare il Vangelo nelle “periferie” del mondo, siano esse geografiche o esistenziali. Tuttavia, la preghiera si estende anche a tutta la comunità ecclesiale, invitata a condividere la stessa passione evangelizzatrice.
La supplica affronta le principali necessità spirituali dei missionari:
- Coraggio nell’affrontare l’ignoto e il rifiuto;
- Fede incrollabile nelle promesse di Cristo e nella potenza della Parola;
- Zelo apostolico, ossia entusiasmo e dedizione instancabile nel servizio evangelico;
- Gioia nel testimoniare Gesù anche davanti alle avversità;
- Serenità interiore nei momenti di difficoltà o scoraggiamento;
- Pazienza nella fatica e nella semina silenziosa e spesso non ricompensata nell’immediato;
- Speranza fiduciosa che il seme piantato porterà frutti secondo i tempi e i modi di Dio.
Non vanno dimenticati i bisogni fisici: salute, protezione, forze per sopportare viaggi logoranti, condizioni climatiche estreme, alimentazione insufficiente – tutte realtà vissute, spesso con trepidazione, dagli stessi missionari di ogni tempo e, in particolare, da Francesco Saverio.
4. Temi teologici principali con citazioni bibliche o patristiche
La preghiera è ricca di importanti temi teologici:
- Missio ad gentes: è l’invio universale della Chiesa, sulle orme di Cristo e degli apostoli (“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” – Mt 28,19).
- Donazione totale e imitazione di Cristo: come sottolineava San Paolo, “mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno” (1Cor 9,22).
- Zelo apostolico: dimensione centrale della vita di Saverio, ricordato per la sua instancabile attività missionaria; lo stesso fervore che i Padri della Chiesa auspicavano nei pastori chiamati a “consumare la vita per il gregge” (cf. Gregorio Magno, Regola pastorale I,11).
- Pazienza e perseveranza: l’evangelizzatore non deve scoraggiarsi davanti ai fallimenti o alle difficoltà (“La carità è paziente... tutto spera, tutto sopporta” – 1Cor 13,4.7).
- Santità della vita missionaria: la missione è la via ordinaria della santità, come ricorda il Concilio Vaticano II (Lumen Gentium, 42).
Particolarmente pregnante, il messaggio di Benedetto XVI sottolineava:
“La missione è una passione per Gesù e, al tempo stesso, una passione per il suo popolo” (Benedetto XVI, Angelus, 3 dicembre 2006).E anche le parole di Papa Francesco risuonano in questa supplica:
“All’operatore di missione serve coraggio, perseveranza, umiltà, spirito di fede. Chiediamo tutto questo con la preghiera” (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, 88).
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa supplica appartiene prevalentemente al genere della intercessione – ossia la richiesta a un Santo di pregare presso Dio Padre per il bene e la protezione dei missionari. Essa contiene anche elementi di lode (nell’invocare San Francesco come “glorioso”) e di richiesta di aiuto (“imploriamo… intercedi…”).
Nella tradizione liturgica cattolica, simili orazioni vengono recitate privativamente o comunitariamente, specie durante:
- La Novena di San Francesco Saverio (dal 24 novembre al 2 dicembre, in vista della sua memoria liturgica il 3 dicembre)
- Eventi, giornate o mesi missionari (es. Ottobre Missionario, Giornata Missionaria Mondiale)
- Nel corso di celebrazioni eucaristiche in cui si evidenzia il tema missionario (ordinazioni, invio di missionari, benedizioni particolari)
6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale, comunitaria e nei tempi dell’anno liturgico
La Supplica a San Francesco Saverio può essere recitata sia individualmente che in contesti comunitari.
Preghiera personale:
- Ideale per chi vuole sostenere spiritualmente i missionari, assumendo un atteggiamento di corresponsabilità evangelica.
- Può essere integrata nelle Lodi mattutine o nei Vespri, specialmente nei periodi forti dell’anno liturgico.
- Raccomandata per giovani e adulti che si sentano chiamati al discernimento missionario.
Preghiera comunitaria:
- Consigliata nelle riunioni dei gruppi missionari, nei cenacoli e nei momenti di adorazione eucaristica con intenzioni missionarie.
- Può precedere l’invio di missionari, catechisti o volontari laici ad attività pastorali nelle periferie.
- Adatta come orazione finale nei rosari missionari o nelle veglie di preghiera organizzate dalle parrocchie.
Tempi liturgici privilegiati:
- Durante la novena e la festa liturgica di San Francesco Saverio (3 dicembre).
- In Ottobre Missionario (Giornata Missionaria Mondiale, penultima domenica di ottobre).
- In qualsiasi periodo dell’anno in cui si desideri sostenere i missionari, consapevoli che la Chiesa “è per sua natura missionaria” (Ad Gentes, 2).
In ogni circostanza, questa supplica rinnova, nella fede e nell’amore, la comunione tra la Chiesa orante e coloro che portano il Vangelo fino ai confini del mondo.
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