Rosario condiviso con Maria per la pace tra i Coniugi separati

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Mistero della Riconciliazione Familiare
O Madre Santa, Regina della Pace,
ci rivolgiamo a Te con cuori affaticati dalla separazione e con il desiderio sincero di ritrovare la serenità nella nostra famiglia.
A Te affidiamo, o Maria, tutte le coppie separate, i loro figli, le loro sofferenze e le loro speranze nascoste. Illumina con la tua luce materna le strade della riconciliazione, anche quando i passi sembrano pesanti e incerti.
Aiuta ogni coniuge a superare l’orgoglio, le vecchie ferite e le incomprensioni: fa’ che il Cuore di Gesù, trafitto e colmo d’amore, sia esempio di perdono e di misericordia.
Madre della famiglia, consola chi piange, chi teme, chi ricorda solo il passato: rinasca il coraggio di camminare insieme, secondo la volontà del Padre.
Fa’ che i figli, affidati alla tua protezione, non perdano mai la speranza e sentano la forza dell’abbraccio dei genitori, anche se distanti.
Preghiamo insieme:
Ave Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
Maria, Madre della Riconciliazione, prega per tutte le famiglie divise.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
Il Mistero della Riconciliazione Familiare si situa al cuore della spiritualità cristiana, in particolare nel campo della pastorale familiare. La preghiera nasce dal riconoscimento della fragilità e delle sfide vissute dalle famiglie, soprattutto da quelle segnate dalla separazione e dalle ferite relazionali. In uno scenario sociale spesso contrassegnato da rotture, incomprensioni e tensioni, invocare la Madonna come Regina della Pace e Madre della famiglia risponde a una profonda esigenza spirituale di riscoprire la vocazione originaria della famiglia come piccola chiesa domestica (cfr. Lumen Gentium 11).
Dottrinalmente, la preghiera si radica negli insegnamenti della Chiesa circa la santità del matrimonio, l’inviolabilità del legame sponsale e la possibilità, anche dopo la caduta, di cammini di conversione, guarigione e riconciliazione (Amoris Laetitia, cap. 6). Il riferimento al “Cuore di Gesù, trafitto e colmo d’amore”, attinge alla spiritualità della riparazione e al mistero pasquale: la sofferenza vissuta nella separazione viene offerta e redenta nell’amore misericordioso di Cristo.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è principalmente indirizzata a Maria, Madre di Dio, invocata con i titoli di Madre Santa, Regina della Pace e Madre della famiglia. Si tratta di titoli profondamente cari alla devozione cristiana e presenti nella tradizione liturgica e popolare:
- Regina della Pace: Maria è invocata come colei che intercede per la pace, non solo tra i popoli, ma anche all’interno delle famiglie, piene di tensioni e sofferenze. Il cardinal Carlo Maria Martini scriveva: “La pace che la Madonna invoca per la Chiesa è anche quella che deve regnare tra le mura domestiche.”
- Madre della famiglia: titolo che esprime la dimensione materna di Maria nei confronti di tutte le famiglie cristiane, in particolare di quelle ferite.
La preghiera si rivolge a Maria come mediatrice di grazie e modello di accoglienza, quale figura che ha vissuto personalmente sofferenza, separazione, incomprensione, ma sempre nella fede e nell’abbandono alla volontà del Padre (cfr. Lc 1,38; Gv 19,25).
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari dell’intercessione sono esplicitamente tutte le coppie separate, i loro figli e, implicitamente, ogni membro delle famiglie segnate dalla divisione. La preghiera porta davanti a Maria:
- Sofferenze psicologiche e spirituali dei coniugi separati, chiedendo la guarigione delle ferite, la capacità di perdonare e la liberazione dal peso dell’orgoglio.
- I figli di famiglie divise, particolarmente vulnerabili, perché non smarriscano speranza, interiorità e fiducia nell’amore e nelle relazioni.
- Il bisogno di riconciliazione: spesso ostacolato da incomprensioni, passato doloroso, mancanza di dialogo. Si chiede che sia illuminato il cammino del ricominciare, anche quando appare difficile.
Vengono toccate sia le necessità spirituali (pace del cuore, perdono, speranza, coraggio) sia quelle umane e affettive (serenità nei rapporti, abbraccio genitoriale, serenità dei figli).
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
Tra i temi centrali emergono:
- Riconciliazione e misericordia: la preghiera richiama il cuore del Vangelo, il perdono come via regale del cristiano (Mt 5,23-24; Lc 15). “Perdonatevi a vicenda come Dio ha perdonato voi in Cristo” (Ef 4,32).
- Superamento dell’orgoglio: richiamo alla kenosi di Cristo (cfr. Fil 2,6-11) come esempio supremo di umiltà e abbandono.
- Espiazione e imitazione del Cuore di Gesù: “imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29). Le piaghe della separazione sono affidate al cuore trafitto di Gesù, fonte di perdono e di pace.
- Maria modello e mediatrice: la Madonna è presentata come “luce materna” che illumina la via della riconciliazione, “consolazione di chi piange”, come la tradizione liturgica le attribuisce (cfr. Salve Regina).
- Famiglia come realtà voluta dal Padre: nel chiedere che “si cammini insieme secondo la volontà del Padre”, si esprime la dimensione teologica della famiglia secondo Gen 2,24 e Mt 19,6: “Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi.”
Padri della Chiesa, come Sant’Agostino, sottolineano:
“Nulla può separare i cuori che Dio ha unito, se non la perdita della carità.”
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
La preghiera si colloca prevalentemente tra le preghiere di intercessione, benché non manchi un accento di supplica, consolazione e anche di lode in quanto si riconosce la dignità materna di Maria per la famiglia cristiana. La struttura (invocazione, affidamento, supplica, intercessione finale), la rende tradizionalmente utilizzabile negli atti di pietà pubblica e privata.
L’inclusione dell’Ave Maria ne sottolinea la continuità con la preghiera mariana più diffusa e la sua dimensione di comunione ecclesiale: pregare insieme la Madonna per una grazia comune (cf. Rosario, Litanie Lauretane, Suppliche mariane). Nella liturgia ufficiale non appare un riferimento diretto a questa forma, ma richiami ad essa si trovano nelle Preghiere per la famiglia, nei Rosari per i divorziati e separati, nei momenti di adorazione eucaristica comunitaria.
6. Indicazioni pratiche per la preghiera personale e comunitaria; tempi dell’anno liturgico
Uso personale:
- Recitare la preghiera nei momenti di particolare difficoltà familiare, chiedendo la luce dello Spirito Santo per sé, il coniuge e i figli.
- Integrarla nella propria preghiera quotidiana o nel Rosario, collocandola dopo ogni mistero come speciale intenzione di riconciliazione.
- Meditare ogni frase soffermandosi sulle proprie ferite e affidandole a Maria.
Uso comunitario:
- Proporla in incontri parrocchiali di preparazione al matrimonio, gruppi famiglie, percorsi di pastorale per separati/divorziati.
- Utilizzarla in celebrazioni penitenziali comunitarie o durante gli incontri di ascolto e supporto per famiglie in crisi.
- Recitarla pubblicamente nelle giornate dedicate alla Famiglia cristiana o in occasione di feste mariane (Maria Madre della Chiesa, Regina della Pace, Madonna del Rosario).
Tempi liturgici pertinenti:
- Tempo di Avvento e Quaresima: tempo di conversione, di perdono e di preparazione alla riconciliazione.
- Feste e memorie mariane: tutte le ricorrenze dedicate a Maria, quale madre e mediatrice di pace.
- Giornata della Famiglia: occasioni particolari in cui la Chiesa italiana richiama la centralità della famiglia e il bisogno di unità e perdono.
In ogni circostanza la preghiera può essere preludio o conclusione di altri momenti liturgici (Adorazione, Rosario, Via Crucis), segno della comunione ecclesiale in cui ogni famiglia ferita trova sostegno e speranza.
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