Preghiera per i profughi, ricordando la fuga in Egitto della Sacra Famiglia
Ascolta la Preghiera
O Sacra Famiglia di Nazareth,
a voi San Giuseppe, Maria, Gesù, che avete conosciuto la fatica dell'esilio e il timore di un futuro incerto, affidiamo la sorte di tutti i rifugiati, uomini, donne e bambini, costretti a lasciare la propria terra.
Voi che avete percorso strade sconosciute e sperimentato la sofferenza dello sradicamento, intercedete per coloro che oggi cercano un rifugio e una nuova speranza.
San Giuseppe, protettore delle famiglie in fuga, prega per i padri che sulle tue orme cercano sicurezza e lavoro per i propri figli. Dona loro coraggio e una mano fraterna che li accolga.
Maria, Madre tenerissima, consola le madri che fuggono dal dolore e dall’ingiustizia, e aiutale a custodire la speranza anche nei momenti più duri.
Gesù, Bambino rifugiato, resta accanto a ogni bambino costretto a lasciare la casa, infondi in tutti la luce della tua presenza e fa' che nessuno si senta mai solo.
Sacra Famiglia, stella luminosa che guida nel buio, proteggi e accompagna i profughi di oggi. Fa’ che trovino la pace, la dignità e una nuova dimora, e apri i nostri cuori affinché, sull’esempio del vostro amore, possiamo diventare rifugio sicuro per chi è nel bisogno.
Così sia.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera "O Sacra Famiglia di Nazareth" nasce all’interno di una sensibilità cristiana attenta ai drammi dell’attualità, in particolare alla tragedia dei rifugiati e dei profughi. Nel suo orizzonte spirituale essa richiama uno degli eventi fondanti della vita della Sacra Famiglia: la fuga in Egitto (Matteo 2,13-15), quando Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù si videro costretti a lasciare tutto per scappare dalle minacce di Erode. Questo episodio, spesso meditato nelle tradizioni liturgiche e devozionali, è paradigma di vicinanza e solidarietà concreta verso quanti vivono oggi l’esperienza dell’esilio, della persecuzione e della perdita della patria. Il Magistero recente – da Pio XII fino particolarmente a papa Francesco – ha insistito sulla centralità dell’accoglienza e della cura per i migranti e i rifugiati, riconoscendo in questa dimensione una risposta fondamentale ai dettami evangelici.
A livello dottrinale, la preghiera si radica profondamente nei temi dell’incarnazione e della compassione: il Dio cristiano, facendosi uomo in Gesù, sperimenta la condizione dell’umanità minacciata e vulnerabile fino al punto di conoscere la precarietà e la paura dell’esilio. Questo si riflette anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 530; 2443-2449), che invita esplicitamente ad accogliere lo straniero e a sostenere chi è nel bisogno, riconoscendo il volto di Cristo nei poveri e nei perseguitati. In tal modo, la preghiera assume il significato di un rinnovamento della missione caritativa della Chiesa e un invito concreto a vivere secondo il Vangelo delle beatitudini (Matteo 5,3-12).
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è indirizzata direttamente alla Sacra Famiglia di Nazareth, cioè a San Giuseppe, Maria e Gesù, considerati insieme non solo modello di una famiglia santa, ma anche figura emblematica di tutti coloro che hanno vissuto l’esperienza dell’esilio e della marginalità. Ciascuno dei membri della Sacra Famiglia viene invocato per il suo ruolo specifico:
- San Giuseppe: padre fuggiasco e lavoratore, protettore di chi cerca sicurezza e pane per la propria famiglia.
- Maria: madre senza radici costretta a proteggere suo figlio nella povertà e nella paura, Fonte di consolazione e speranza.
- Gesù Bambino: innocente vittima della violenza, presenza di luce accanto a ogni bambino perseguitato.
“Così come sosteniamo i fratelli nella preghiera, così i santi intercedono per noi davanti a Dio.” (cfr. “Epistole”)Questa intercessione è motivata da una profonda immedesimazione: la Sacra Famiglia ha vissuto nella sua carne la sofferenza che oggi tocca milioni di rifugiati, rendendo la loro preghiera presso Dio particolarmente potente ed empatica.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
I beneficiari della preghiera sono esplicitamente i rifugiati e i profughi del nostro tempo: uomini, donne e bambini che, come la Sacra Famiglia, sono “costretti a lasciare la propria terra”, in fuga da guerre, violenze, persecuzioni politiche, carestie e ingiustizie.
La preghiera affronta i bisogni multipli di queste persone:
- Bisogni spirituali: conforto nell’angoscia, luce nella solitudine, speranza nel futuro, fede nella provvidenza, forza per non arrendersi.
- Bisogni fisici e concreti: protezione durante il viaggio, una mano amica che li accolga, sicurezza, lavoro e una nuova casa dove ritrovare la dignità.
- San Giuseppe: per i padri, perché siano sostenuti nel loro compito di cercare sicurezza e lavoro per i figli.
- Maria: per le madri, perché trovino consolazione e non perdano la speranza anche nella disperazione.
- Gesù Bambino: per i bambini rifugiati, affinché sentano la vicinanza di Dio e non si sentano mai soli.
4. Temi teologici principali, con riferimenti biblici e patristici
La preghiera raccoglie numerosi temi teologici centrali:
- L’esperienza dell’esilio come luogo teologico di incontro con Dio: la Bibbia mostra più volte che Dio è accanto agli esiliati e ai perseguitati (cfr. Esodo; Salmo 137; Matteo 2,13-15).
- La famiglia come chiesa domestica: la Sacra Famiglia diventa modello e protezione per tutte le famiglie che soffrono.
- Maria come madre universale di consolazione: “Ai piedi della croce, Maria è affidata come madre a ogni discepolo” (Giovanni 19,25-27).
- Gesù bambino condividente delle ferite dell’infanzia povera e sofferente: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni” (Matteo 28,20), anche nei drammi dell’infanzia privata di una casa.
“La nostra patria è dove troviamo Dio e dove c’è carità.” (Commento al Vangelo secondo Luca)E san Giovanni Crisostomo ricorda:
“Non potete onorare Cristo presente nell’Eucarestia senza accoglierlo anche nel povero e nello straniero.” (Omelia 50, Mt 25,31ss)Il tema dell’accoglienza del forestiero, del migrante e del povero attraversa tutta la Scrittura, dalla Legge mosaica (“Non maltratterai il forestiero né l’opprimerai, perché anche voi foste forestieri nella terra d’Egitto”, Esodo 22,20), ai profeti e a Gesù stesso (“Ero forestiero e mi avete accolto”, Matteo 25,35).
5. Genere della preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Il testo si configura come una preghiera di intercessione: si invoca la protezione della Sacra Famiglia per altri, affidando al Signore le sofferenze e le speranze dei profughi. Elementi di supplica, fiducia e anche di lode per il modello che la Sacra Famiglia offre emergono in vari passaggi.
Liturgicamente, questa preghiera non fa parte di un rito ufficiale della Chiesa ma si colloca pienamente nel filone della preghiera popolare e devozionale cristiana, in continuità con antiche suppliche alla Madonna (es. Salve Regina) e ai Santi per particolari necessità. In alcune Chiese locali o iniziative guidate (specie in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato o durante l’Avvento e il Natale), può trovare spazio nella preghiera comunitaria o occasioni di sensibilizzazione pastorale.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici
La preghiera può essere utilizzata in diversi modi concreti:
- Nella preghiera personale: all’inizio o alla fine della giornata, come atto di compassione “ad distanza”, per generare uno spirito di accoglienza e misericordia verso chi soffre.
- In famiglia: recitata insieme, in particolare con i figli, educa a riconoscere i drammi del mondo alla luce della fede.
- Nella preghiera comunitaria parrocchiale: dopo la lettura del Vangelo dell’infanzia di Gesù (es. durante l’Avvento o il tempo di Natale), oppure nelle veglie per migranti e profughi, durante le Messe in occasione della Giornata del Migrante e del Rifugiato.
- Durante l’anno liturgico: è particolarmente indicata in:
- Tempo di Avvento e Natale: quando si medita la fuga in Egitto e l’incarnazione “nelle periferie”.
- Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: come preghiera ufficiale o suggerita.
- Memoria liturgica della Sacra Famiglia (domenica entro l’ottava di Natale): per collegare la vita della famiglia di Gesù a quella dei migranti.
Commenti
I commenti saranno disponibili a breve.
Preghiere per San Giuseppe, Gesù Cristo, Maria
-
Preghiera a San Giuseppe per la Famiglia e la Salute
-
Preghiera di implorazione a Gesu Cristo per l'aiuto dei terremotati
-
Preghiera a Gesu per le difficolta economiche dei dazi
-
Preghiera a San Giuseppe per i lavoratori disoccupati per un nuovo lavoro
-
Preghiera a Gesu per i genitori defunti e la risurrezione
-
Preghiera a Gesu per la protezione della salute dei nonni
-
Preghiera personale a Gesù Cristo per l'amore e la fratellanza
-
Preghiera di Ringraziamento a Gesù Cristo per i Fratelli e la Vita Cristiana
-
Preghiera di Ringraziamento a Gesù per l'aiuto ai Poveri di Papa Francesco
-
Preghiera a San Giuseppe per Papa Francesco e il Suo Amare con Giustizia
Preghiere per Rifugiati
-
Salmo di fiducia a Cristo Re per i Rifugiati che cercano un futuro
-
Intercessione a San Giuseppe per le Famiglie sfollate e i Rifugiati
-
Salmo di fiducia per i Rifugiati che hanno perso tutto
-
Benedizione per tutti coloro che accolgono i rifugiati
-
Preghiera alla Sacra Famiglia per i profughi dello Yemen
-
Intercessione alla Sacra Famiglia, profuga in Egitto, per i Rifugiati