Preghiera a Gesù Cristo per la Salvezza delle Tigri

Destinatari:  Gesù Cristo
Beneficiari:  Tigri
Temi:  Salvezza
Tipologie:  Supplica
Preghiera a Gesù Cristo per la Salvezza delle Tigri
Ascolta la Preghiera

Gesù Salvatore, luce che illumina ogni creatura, con cuore colmo di speranza ci rivolgiamo a Te in supplica.

Ascolta la nostra richiesta per le tigri, meravigliosi frutti della Tua creazione, ora vittime indifese dell’avidità umana e dell’egoismo del mondo.

Tu, che hai donato vita a ogni essere con amore infinito, muovi le coscienze degli uomini affinché si impegnino concretamente per la loro salvezza. Allontana l’ombra della distruzione e dell’indifferenza dal loro cammino.

Fa’ che il Tuo Amore penetri nei cuori, generando compassione e rispetto per tutte le Tue creature, soprattutto per chi oggi rischia l’estinzione.

Gesù, nostro rifugio e speranza, concedici la forza di proteggere, la saggezza di agire e la fede di sperare. Salva, o Signore, le tigri che affidiamo alle Tue cure misericordiose.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera, dedicata a Gesù Salvatore per la salvezza delle tigri, si colloca nel solco della spiritualità cristiana che riconosce Cristo come Signore del creato e della vita. Il testo nasce in un’epoca di crescente sensibilità per le tematiche ecologiche, in cui l’umanità prende coscienza delle proprie responsabilità verso la natura, le specie minacciate e l’integrità del creato.

Nel magistero recente, specialmente attraverso l’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco, ritroviamo una chiamata chiara alla custodia della casa comune; qui la preghiera si radica profondamente, arrivando a contemplare la sofferenza di una creatura specifica – la tigre – quale simbolo della crisi ecologica, dell’avidità e dell’indifferenza umani.

Sul piano dottrinale, la preghiera riflette l’idea cristiana secondo cui la creazione intera è opera di Dio e ogni creatura ne manifesta la gloria:

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. (Genesi 1,31)
Non vi è, quindi, alcuna frattura tra fede in Cristo e attenzione per la sorte delle creature non umane; anzi, vi è complementarità:
Poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili (Col 1,16)
La preghiera si inserisce così in una spiritualità integrale che abbraccia il mondo animale e invita alla conversione ecologica.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è direttamente rivolta a Gesù Salvatore, definito “luce che illumina ogni creatura”, riconoscendo in Lui il principio della vita e della redenzione del cosmo intero. Non solo l’umanità ma tutte le creature sono illuminate dalla luce di Cristo, secondo la prospettiva giovannea:

Era la luce vera quella che illumina ogni uomo venendo nel mondo. (Giovanni 1,9)
Qui, la parola “ogni uomo” può estendersi, per sensibilità contemporanea e per analogia teologica, a tutte le creature.

Il perché si ricorre a Gesù, e non genericamente a Dio Creatore, risiede nella cristologia che vede nel Risorto colui che redime non solamente gli uomini, ma ogni cosa (cf. Romani 8,19-21):

Anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Gesù è qui invocato come intermediario universale e come colui che, avendo sofferto e portato su di sé il dolore della storia, comprende e accoglie anche la supplica per le sofferenze della natura.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera chiede l’intervento per le tigri, identificate come “meravigliosi frutti della Tua creazione”, vittime dell’avidità e dell’egoismo umani. Si tratta di una supplica atipica rispetto alla tradizione, che generalmente intercede per persone o popoli, ma qui si estende in chiave universalistica.

I bisogni affrontati sono concreti e spirituali:

  • Salvezza dalla distruzione fisica: la preghiera supplica affinché cessino le minacce di estinzione causate dalla caccia, dal bracconaggio o dalla perdita degli habitat naturali.
  • Risveglio delle coscienze: vi è la richiesta che Gesù “muova le coscienze degli uomini” affinché si impegnino concretamente per la salvezza di questi animali, promuovendo responsabilità personale e conversione del cuore.
  • Guarigione dall’indifferenza: è invocato il dono della compassione e della responsabilità solidale verso “chi oggi rischia l’estinzione”, facendo eco alla parabola evangelica del Buon Samaritano (Luca 10,25ss), dove la vera fede si mostra nella cura per il sofferente.

In questo senso, la preghiera assume la funzione di un “grido della creazione” che chiede di essere ascoltato dal Creatore tramite la voce umana.

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Il testo è ricco di temi teologici centrali:

  • Signoria cosmica di Cristo: Il riferimento a Gesù come “luce che illumina ogni creatura” richiama la dimensione di Cristo come Logos creatore (cf. Giovanni 1,3) e come principio di unità e redenzione di tutta la creazione:
    In lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra... (Col 1,16)
  • Teologia della creazione: Il creato è frutto di un “amore infinito”, secondo una classica prospettiva patristica; ad esempio, sant’Ireneo afferma:
    La gloria di Dio è l’uomo vivente, e la vita dell’uomo è la visione di Dio. (Contro le eresie IV,20,7)
    Con estensione legittima, si può dire che la gloria di Dio si manifesta in ogni vivente.
  • Conversione ecologica: La “compassione e rispetto” per ogni creatura sono invocati affinché l’amore agapico di Dio si riversi nei cuori, superando l’egoismo che porta all’estinzione. Questo tema è centrale nella Laudato Si’:
    «Ci uniamo tutti, come fratelli e sorelle, nell’impegno per la cura della creazione». (Laudato Si’, 92)
  • Intercessione mediata dal Cristo: Gesù è visto non solo come destinazione della preghiera, ma anche come mediatore delle suppliche del mondo:
    C’è un solo Dio, e anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù. (1 Timoteo 2,5)
  • La creazione geme e attende: Si richiama il passo di Romani 8,22:
    Sappiamo infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto.
    La preghiera si fa voce di questo “gemito” nella supplica a Cristo.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Il testo appartiene principalmente al genere dell’intercessione: si supplica Cristo per una realtà fragile e minacciata. Tuttavia, include anche elementi di lode (celebrazione della bellezza delle tigri come “meravigliosi frutti” della creazione) e di penitenza implicita, nella confessione dell’“avidità umana” e dell’egoismo delle persone.

Tradizionalmente, la liturgia cristiana riserva la preghiera per gli esseri umani (viventi e defunti), ma trova recenti aperture per la creazione: ad esempio, le Preghiere dei Fedeli nella Messa per il Tempo del Creato (settembre, iniziativa ecumenica) spesso includono intercessioni per specie minacciate o per le vittime della crisi ambientale. Questa preghiera può quindi essere recitata in questi contesti aggiornati o in occasioni speciali dedicate alla custodia del creato.

6. Indicazioni pratiche: uso nella preghiera personale/comunitaria e tempi liturgici

Per la preghiera personale, si può recitare questa supplica come meditazione mattutina o serale, in particolare quando si contempla la bellezza del creato o si riflette sulle sofferenze delle creature. Può accompagnare momenti di silenzio, lettura biblica dei Salmi sulla creazione (es. Salmo 104) o passeggiate in natura, per stimolare la responsabilità personale.

In ambito comunitario, la preghiera può essere inserita nella Preghiera dei Fedeli in assemblee liturgiche, soprattutto in occasioni che celebrano la Giornata per la Custodia del Creato (1 settembre), il Tempo del Creato (1 settembre – 4 ottobre), Giornate mondiali dell’Ambiente o iniziative locali di sensibilizzazione ecologica.

  • Momenti propizi: In tutte le celebrazioni che riguardano l’ambiente, la biodiversità, la preghiera è particolarmente adeguata come segno di solidarietà spirituale e impegno concreto.
  • Modalità: Può essere proclamata dal celebrante oppure recitata coralmente dall’assemblea, introducendo un momento di silenzio e riflessione. Può accompagnarsi all’ascolto di un brano dalla Scrittura sulle creature.
  • Educazione: Può essere proposta nei gruppi giovanili, nelle scuole cattoliche e nei percorsi formativi di catechesi, per favorire uno stile di preghiera inclusivo del creato.

Oltre a questi usi, può diventare un momento di conversione personale, aiutando ciascuno ad assumere “la forza di proteggere, la saggezza di agire e la fede di sperare”, come evocato dal testo, trasformando la preghiera in azione concreta in favore del creato.

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