Preghiera a Dio per Tutti gli Animali da Fattoria

Destinatari:  Dio
Temi:  Protezione
Tipologie:  Benedizione
Preghiera a Dio per Tutti gli Animali da Fattoria
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Signore Dio della vita e della bontà,

Ti ringraziamo per il dono prezioso degli animali da fattoria, che ci sostengono con il loro lavoro e la loro presenza silenziosa. Con il cuore grato, riconosciamo in loro le Tue creature, affidate alla nostra cura e responsabilità.

Ti chiediamo, Padre misericordioso, di benedire ogni animale delle nostre fattorie: donaci occhi attenti e mani gentili per proteggerli da ogni pericolo, malattia e sofferenza. Concedi che siano sempre sani, forti e trattati con la dignità che spetta ad ogni tua creatura.

Aiutaci a riconoscere in loro il segno della Tua bontà e a vivere con rispetto e gratitudine il rapporto che ci lega.

Effondi la Tua benedizione su di loro, perché il loro contributo sia sempre fonte di pace, giustizia e rispetto per tutta la creazione.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

Questa preghiera si colloca pienamente nell’orizzonte della spiritualità cristiana della creazione, tematica che ha conosciuto una nuova attenzione soprattutto negli ultimi decenni, culminata con le riflessioni di Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. La dottrina cristiana riconosce che tutta la creazione è opera di Dio, dono affidato all’umanità non come proprietà assoluta, ma come responsabilità condivisa: «Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse» (Genesi 2,15).

La preghiera esprime la consapevolezza che gli animali non sono semplicemente strumenti o risorse da sfruttare, ma creature amate e benedette da Dio, dotate di valore intrinseco e insostituibile. L’uomo, “fatto a immagine e somiglianza di Dio” (Genesi 1,26), è chiamato a esercitare sulla terra una “signoria” intesa come servizio, cura e custodia, e non come dominio arbitrario.

Ne conseguono precise responsabilità morali e spirituali: tanto in ambito biblico quanto nella tradizione patristica – si trovino in particolare negli scritti di san Basilio Magno, san Giovanni Crisostomo e san Francesco d’Assisi – si raccomanda un atteggiamento di rispetto, gratitudine e benevolenza nei confronti degli animali, eux quali condividiamo il dono della vita e la stessa attesa della salvezza definitiva (cfr. Romani 8,19-22).

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera è rivolta al Signore Dio, invocato come “Dio della vita e della bontà” e “Padre misericordioso”. Questa forma di indirizzo sottolinea le due qualità fondamentali di Dio nella tradizione cristiana: la vita, che viene elargita a tutta la creazione, e la bontà, cioè l’amore inesauribile che sostiene ogni essere vivente.

Ciò rispetta un motivo molto antico nella preghiera biblica e liturgica: “Benedite, tutte le opere del Signore, il Signore” (Daniele 3,57), dove ogni elemento della creazione si rivolge al Creatore nella lode e nella supplica. L'invocazione a Dio richiama anche la consapevolezza dei nostri limiti e la necessità di affidare a Lui sia il ringraziamento sia l’intercessione per le creature a noi affidate.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

I beneficiari diretti della preghiera sono gli animali da fattoria — bovini, ovini, caprini, suini, pollame e altri — che, da millenni, accompagnano e sostengono la vita e il lavoro agricolo delle comunità umane.

Si intercede per loro chiedendo:

  • La benedizione di Dio su ciascun animale, come segno della sua presenza e protezione.
  • La salute e la forza fisica, affinché siano preservati da malattie e sofferenze.
  • Protezione dai pericoli (incidenti, predatori, eventi avversi).
  • La dignità propria di ogni essere creato, contro ogni forma di abuso, negligenza o sfruttamento eccessivo.

Dal punto di vista spirituale e comunitario, la preghiera coinvolge anche gli uomini che lavorano con gli animali: “donaci occhi attenti e mani gentili”. Chiede per loro la capacità di cura, rispetto e gratitudine, la formazione di uno stile di vita che riconosca negli animali tanto il loro fondamentale apporto materiale quanto la loro capacità di suscitare compassione e responsabilità morale.

Infine, la supplica si allarga all’intero equilibrio della creazione: perché il contributo degli animali sia sempre fonte di pace, giustizia e rispetto per tutta la creazione.

4. Temi teologici principali, citazioni bibliche e patristiche pertinenti

Nella preghiera emergono diversi temi teologici centrali:

  • Gratitudine e lode al Creatore per il dono degli animali: «Signore, quanto sono grandi le tue opere!» (Salmo 104,24).
  • Benedizione come atto che consacra, protegge e riconosce il valore delle creature. La benedizione di animali ha radici antiche: «Dio benedisse Noè e i suoi figli» insieme a tutti gli animali salvati nell’arca (Genesi 9,1-17).
  • Custodia e responsabilità affidata all’uomo per tutta la creazione (cfr. ancora Genesi 2,15).
  • Dignità di ogni creatura, riconducibile all’idea che “tutte le creature sono a servizio del disegno di Dio” (cfr. San Basilio Magno, Omelia VI sulla Genesi).
  • Rapporto tra giustizia e cura della creazione, temi particolarmente sviluppati nel magistero recente: «La giustizia tra gli uomini è inscindibile dalla giustizia verso tutta la creazione» (Laudato si’ 70).
“Fa', Signore, che io possa vedere in tutte le creature un riflesso della tua bellezza e che le ami tutte per amor tuo.” — San Francesco d’Assisi

5. Genere di preghiera e collocazione liturgica

La preghiera si caratterizza principalmente come preghiera di ringraziamento («Ti ringraziamo per il dono prezioso degli animali da fattoria»), ma è anche intercessione («Ti chiediamo… di benedire ogni animale…; donaci occhi attenti e mani gentili») e in parte preghiera di lode alla bontà del Creatore.

Nella tradizione liturgica, preghiere e benedizioni per gli animali si trovano soprattutto:

  • Nelle Benedizioni delle famiglie e delle attività agricole contenute nel Benedizionale, particolarmente nella “Benedizione degli animali domestici e delle stalle”.
  • In occasioni della memoria liturgica di San Francesco d’Assisi (4 ottobre), patrono degli animali e amante del Creato.
  • Durante momenti di preghiera comunitaria rurale, feste del raccolto, e avvio della stagione agricola.

La preghiera può accompagnare anche riti tradizionali alla benedizione degli animali all’inizio o alla fine dei cicli agricoli, quasi a sottolineare il legame profondo tra fede, lavoro umano e rispetto del creato.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici

Uso personale:

  • Può essere pronunciata quotidianamente da chi si occupa di animali da fattoria (allevatori, contadini, famiglie rurali).
  • Pregata in momenti di particolare necessità (malattia di animali, pericoli imminenti, siccità, disastri naturali, ecc.).
  • Adatta per l’esame quotidiano di coscienza sul rapporto con il creato e con le creature affidate.

Uso comunitario:

  • Insieme alla comunità durante benedizioni ufficiali su animali e stalle (es. memoria di san Francesco, feste patronali rurali, inizio o fine stagione agricola).
  • Come parte delle liturgie dedicate alla custodia del creato (es. Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, 1° settembre).
  • In celebrazioni ecumeniche e interreligiose per la difesa e il rispetto della natura.

Tempi dell’anno liturgico:

  • Tempo Ordinario: per sottolineare la sacralità della vita quotidiana e del lavoro agricolo.
  • Ottobre: nel mese di san Francesco d’Assisi.
  • Inizio primavera ed estate: benedizione degli animali all’apertura o alla conclusione dei lavori nei campi.

Possa questa preghiera diventare occasione di conversione ecologica, profondo rispetto reciproco e rinnovato senso di responsabilità verso la Creazione, in sintonia con l’intera tradizione cristiana e il magistero attuale della Chiesa.

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