Preghiere tipo Lectio Divina

Lectio Divina è una preghiera meditativa basata sulla lettura e riflessione personale della Sacra Scrittura. Si articola in quattro fasi: lectio (lettura), meditatio (meditazione), oratio (preghiera) e contemplatio (contemplazione). Non ha una collocazione specifica nei riti liturgici ufficiali, ma può essere praticata individualmente o in gruppo, spesso in contesti di ritiro spirituale o come preparazione personale alla liturgia.

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Preghiera di Meditazione con San Benedetto per la Pace nelle Comunità Monastiche
Preghiera di Meditazione con San Benedetto per la Pace nelle Comunità Monastiche

Introduzione – Invocazione a San Benedetto
O San Benedetto da Norcia, padre della vita comunitaria, guida i nostri cuori nell’incontro con Cristo nel silenzio e nella comunione fraterna. Ci rivolgiamo a te per apprendere, con umiltà e dedizione, la grazia di cercare insieme la pace interiore e la luce del Signore anche quando il Suo silenzio sembra avvolgerci.

Lettura (Lectio)
“Che nulla venga anteposto all’Amore di Cristo.” (Regola di San Benedetto)
Meditare su queste parole, sentire il desiderio di non anteporre nulla nell’intimità comunitaria, aprendo lo sguardo all’ascolto reciproco e all'accoglienza dei fratelli e delle sorelle.

Meditazione (Meditatio)
Signore Gesù, insegnaci a riconoscere la Tua presenza nel fratello che ci è accanto, proprio quando il Tuo silenzio sembra farsi più profondo. Fa’ che il cuore non si chiuda ma resti aperto alla fiducia, invitandoci a leggere nei silenzi e nelle attese il Tuo misterioso disegno di pace.

Preghiera (Oratio)
O Dio, che nel silenzio ti fai ascoltare,
fa’ che nelle nostre comunità fioriscano la pazienza, la benevolenza e il dono reciproco.
Per intercessione di San Benedetto, dona alle nostre case
un clima di accoglienza e di discernimento, perché ognuno possa diventare riflesso del Tuo Amore e della Tua Pace.

Contemplazione (Contemplatio)
Permettici, o Signore, di dimorare nel silenzio che parla al cuore.
Che la vita in comunità sia spazio di gioia condivisa, di piccoli gesti quotidiani, dove anche il silenzio diventa linguaggio dell’anima e della comunione.

Azione (Actio)
Nel solco di San Benedetto, impegniamoci oggi ad essere strumenti di pace per chi ci è accanto.
Che ogni azione sia permeata da ascolto, rispetto e carità; e che anche nei momenti di silenzio possiamo intravedere la tua voce, che guida e rinnova ogni giorno la nostra vita fraterna.

San Benedetto, prega per noi e per tutte le comunità monastiche!

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Lectio Divina: Una Tipologia di Preghiera Contemplativa

Lectio Divina (“lettura divina”) rappresenta una delle forme più antiche e profonde di preghiera nel cristianesimo, centrata sull’ascolto meditato della Parola di Dio. Spesso definita preghiera contemplativa, la Lectio Divina si colloca nella vasta gamma delle pratiche spirituali come uno strumento non solo di dialogo personale con Dio, ma anche di crescita interiore e di trasformazione concreta della vita.

1. Descrizione della Tipologia: Una Preghiera Contemplativa e Meditativa

La Lectio Divina appartiene alla categoria delle preghiere contemplative e meditative. A differenza delle preghiere di lode, intercessione o penitenza, che esprimono una richiesta o un ringraziamento a Dio, la Lectio Divina è fondata sull’ascolto silenzioso della Scrittura. Essa invita il credente a entrare in un processo di dialogo, che parte dalla Parola di Dio per giungere alla trasformazione interiore.

L’obiettivo non è solo la comprensione intellettuale del testo biblico, ma la sua assimilazione nel cuore e nella vita. La Lectio Divina è dunque una preghiera “recettiva”, in cui il fedele si dispone a lasciarsi toccare dal mistero di Dio che parla.

2. Collocazione Storica nella Liturgia e nella Pietà Popolare

Le origini della Lectio Divina risalgono ai padri del deserto e primi monaci cristiani del III-IV secolo. Questa pratica trovò pieno sviluppo nei contesti monastici, soprattutto grazie a San Benedetto da Norcia (VI secolo), il cui “ora et labora” prevedeva la lettura e meditazione quotidiana della Parola come elemento essenziale della vita monastica.

Nel corso del Medioevo si impose come esercizio fondamentale della spiritualità monastica. Autori come Guigo II, monaco certosino (XII secolo), strutturarono la Lectio Divina in una metodologia specifica che è arrivata sino a noi. Nel tempo, essa si è diffusa anche fra il clero secolare e i laici, soprattutto durante il rinnovamento spirituale del Concilio Vaticano II, che ha incoraggiato la “frequente lettura della Scrittura” quale nutrimento spirituale per tutto il popolo di Dio.

“L’orazione deve accompagnare la lettura della sacra Scrittura, affinché si realizzi il dialogo tra Dio e l’uomo: poiché, a Lui parliamo quando preghiamo; Lui ascoltiamo quando leggiamo gli oracoli divini.”
(Dei Verbum, n. 25)

3. Struttura Tipica e Caratteristiche Formali

La Lectio Divina è strutturata in quattro tappe fondamentali, che costituiscono un cammino graduale dalla lettura alla contemplazione:

  1. Lectio (Lettura): Si legge lentamente e con attenzione un brano delle Sacre Scritture, preferibilmente quello previsto dalla liturgia del giorno. In questa fase si tratta di avvicinarsi al testo così com’è, senza precomprensioni, privilegiando un ascolto aperto.
  2. Meditatio (Meditazione): La meditazione mira a cogliere ciò che il testo dice personalmente a ciascuno. Si cerca di interiorizzare la Parola, lasciando emergere domande, riflessioni, risonanze.
  3. Oratio (Preghiera): Questa terza fase è la risposta alla Parola di Dio, con una preghiera personale, di lode, di ringraziamento, di supplica o pentimento. L’orazione diventa così dialogo diretto e fiducioso con il Signore.
  4. Contemplatio (Contemplazione): Ci si abbandona al silenzio adorante e accogliente davanti a Dio. Non si tratta più di ragionare o chiedere, ma di godere della presenza divina, lasciandosi trasformare dalla grazia.

Molte versioni moderne della Lectio Divina aggiungono una fase “Actio” (azione), per tradurre nella vita concreta ciò che si è ricevuto nella preghiera.

4. Esempi Noti di Preghiere Lectio Divina

A differenza delle preghiere formulate (come il Padre Nostro o il Magnificat), la Lectio Divina non prevede “testi preconfezionati”, ma una dinamica sempre nuova nata dall’incontro con la Scrittura del giorno, dell’ora o suggerita dal ciclo liturgico.

Tuttavia, si possono considerare celebrazioni di Lectio Divina guidata, come quelle vissute nelle comunità monastiche (ad esempio presso i benedettini o i certosini) o in incontri di formazione spirituale nelle parrocchie, in cui un brano dei Vangeli o dei Salmi viene meditato secondo le tappe sopra indicate.

Un esempio pratico:

Brano: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore…” (Mt 22,37-39)
Lectio: Leggi e assapora le parole.
Meditatio: Cosa significa per me amare Dio con tutto il cuore?
Oratio: Signore, aiutami a non amare nulla più di Te.
Contemplatio: Silenzio. Lascia che la presenza di Dio abbracci tutta la tua persona.

5. Valore Pastorale e Pedagogico

La Lectio Divina ha un alto valore pastorale, in quanto:

  • Favorisce l’incontro personale con Dio: Ogni credente è chiamato a una relazione personale con la Parola, che non è soltanto un testo da studiare ma una voce che interpella e trasforma.
  • Alimenta la vita spirituale: È uno strumento privilegiato per nutrire la fede, portando alla maturità spirituale attraverso il contatto costante con la Sacra Scrittura.
  • Forma alla meditazione silenziosa: In un’epoca segnata dal rumore e dalla superficialità, la Lectio invita al silenzio, all’ascolto, al raccoglimento.
  • Incoraggia la condivisione: La pratica comunitaria della Lectio Divina rafforza i legami fraterni e aiuta a discernere insieme la volontà di Dio nella concretezza della vita quotidiana.

Dal punto di vista pedagogico, educa all’arte del discernimento e alla pazienza spirituale, essendo una preghiera che richiede tempo, costanza, apertura dello spirito.

6. Consigli Pratici per la Preghiera Personale e Comunitaria

Ecco alcuni suggerimenti per introdurre la Lectio Divina nella preghiera personale e comunitaria:

  • Riserva un tempo e uno spazio adeguato: Scegli un momento della giornata in cui puoi essere tranquillo e libero da distrazioni. Anche l’ambiente deve favorire raccolta e silenzio.
  • Usa il ciclo liturgico: Prendi spunto dalle letture del giorno, lasciando che la Parola illumini la tua vita quotidiana e si radichi nel ritmo della Chiesa.
  • Segui le quattro tappe: Prendi nota delle tue riflessioni, domande o preghiere che emergono nelle varie fasi, anche per tener memoria del cammino spirituale percorso.
  • Nella preghiera comunitaria: Dopo la lettura del testo, concedi a ciascuno uno spazio di silenzio per la meditazione personale. Poi, eventuali condivisioni possono arricchire il momento comune e aiutare a cogliere la multiforme ricchezza della Scrittura.
  • Non avere fretta: La Lectio Divina è sostanzialmente un’arte “lenta”, che richiede attesa e disponibilità. A volte basta una sola parola/versetto per essere illuminati e portare frutto.
  • Coltiva la fedeltà: Anche quando appare “arida”, la fedeltà quotidiana alla Parola prepara la terra per i frutti spirituali più abbondanti.

La Lectio Divina non sostituisce altre preghiere, ma arricchisce l’intero spettro della vita spirituale, consentendo a ciascuno di radicarsi più profondamente nella fede della Chiesa e di diventare testimone gioioso della Parola.

Conclusione

Nella ricchezza della tradizione cristiana, la Lectio Divina offre un cammino ancora attuale e fecondo. Integrandola sia nella fede personale che nei contesti comunitari, si riscopre il valore della Parola quale fonte di luce, di consolazione, di discernimento e di comunione con Dio e tra fratelli.