Lamento a San Damaso per le divisioni nella Chiesa
Ascolta la Preghiera
San Damaso I, Pastore fedele e difensore dell’unità, tu che guidasti la Chiesa tra scismi ed eresie, guarda ora il Corpo di Cristo che geme.
Rivolgiamo a te, o Santo Papa, il nostro lamento: lacerazioni e divisioni affliggono ancora la Chiesa, membra destinate all’unità ma ora spesso divise da parole dure, rancori, incomprensioni.
Quanto soffriamo nel vedere il Signore vilipeso da contese tra fratelli! La Tua Sposa invoca pace e riconciliazione: quanta fatica nel camminare insieme, sotto il peso di antichi giudizi e nuove discordie.
O San Damaso, che hai conosciuto il tormento della separazione e hai invocato la concordia, intercedi presso Dio perché i nostri cuori si pieghino all’unità.
Aiuta la tua Chiesa a riconoscere che un solo pane e un solo calice rendono unica la nostra comunione; fa' che in ogni celebrazione della Prima Comunione i piccoli e i grandi imparino la forza dell’amore che unisce e la bellezza di essere una famiglia sola in Cristo.
Ascolta il nostro pianto, raccogli la nostra speranza: concedi che, sospinti dal tuo esempio e dalla tua preghiera, sappiamo riconciliarci e camminare insieme in una Chiesa rinnovata e davvero una nel Signore. Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera
La preghiera a San Damaso I si inserisce in un contesto di profonda riflessione sul mistero dell’unità della Chiesa e sulle difficoltà che la comunità cristiana incontra ogni volta che questa unità è minacciata. San Damaso I fu Papa dal 366 al 384, un’epoca travagliata da conflitti dottrinali, scismi e divisioni interne dovute a eresie, come l’arianesimo e il donatismo. Egli si distinse per il suo impegno nella difesa dell’ortodossia e dell’unità ecclesiale, cercando instancabilmente di ricondurre tutte le membra del Corpo di Cristo a quella comunione che trova il suo principio nell’Eucaristia e la sua origine nella preghiera sacerdotale di Gesù: “Che siano una sola cosa, come noi” (Gv 17,22).
Proprio questo contesto spirituale, carico di passione per l’unità e di sofferenza per le divisioni, struttura la preghiera: è un’invocazione che parte dalla memoria storica della fedeltà di San Damaso nei periodi di crisi, per proiettarsi nella realtà odierna in cui, pur mutate le forme, «lacerazioni e divisioni» affliggono ancora la Chiesa.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
Il principale destinatario della preghiera è San Damaso I, venerato come Santo Papa, pastore fedele e difensore dell’unità. La ragione di questa scelta è profondamente radicata nella sua biografia: Damaso fu chiamato, durante il suo pontificato, a guidare la comunità cristiana in uno dei momenti più turbolenti della sua storia, resistendo a scismi interni e rivendicando con fermezza l’unità della fede. Per questo la Chiesa gli riconosce una autorità carismatica particolare nel compito di intercedere per la riconciliazione e la concordia.
Lo si invoca come “Pastore fedele”, consapevoli del valore della sua testimonianza e affermando così la fiducia nell’efficacia della sua intercessione presso Dio. Rivolgersi a lui, in momenti di crisi ecclesiale, è un atto di memoria viva e riconoscente: si cerca la sua protezione spirituale e la sua guida come esempio per i responsabili della Chiesa e per tutto il popolo cristiano.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera si fa voce delle «membra destinate all’unità» ma segnate da divisioni, incomprensioni e conflitti, abbracciando così l’intero popolo di Dio. I beneficiari sono tutti i battezzati, la Chiesa universale, dai piccoli ai grandi, come indica il riferimento specifico alla celebrazione della Prima Comunione. Vi sono due piani di bisogni per cui si intercede:
- Bisogni spirituali: pacificazione degli animi, riconciliazione tra fratelli, superamento dei rancori e delle incomprensioni, rinnovamento della comunione. Il pianto per le «contese tra fratelli» e la supplica di saper «camminare insieme» manifestano il desiderio di una conversione del cuore che renda la Chiesa segno e strumento di unità.
- Bisogni comunitari e liturgici: la riscoperta, in ogni celebrazione eucaristica e especialmente nella Prima Comunione dei bambini, della forza “dell’amore che unisce” e fa della Chiesa una «famiglia sola».
La preghiera dunque affronta l’aspetto più incarnato della vita ecclesiale: la difficoltà concreta di vivere l’unità, la fatica del perdono e la necessità di un cammino reale di riconciliazione.
4. Temi teologici principali, con riferimenti biblici e patristici
La preghiera brilla per la sua centralità sull’unità e sulla comunione, temi classici della teologia ecclesiale. Gli elementi teologici dominanti sono:
-
L’ecclesiologia dell’unità: La Chiesa è “il Corpo di Cristo”, chiamato a vivere la comunione, come recita la Prima Lettera ai Corinzi:
«Poiché vi è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo» (1Cor 10,17).
-
L’Eucaristia come principio di unità: Allusione forte nel «un solo pane e un solo calice», secondo la tradizione antica. Sant’Agostino afferma:
«Voi siete ciò che ricevete e ricevete ciò che siete»
(Discorso 272), spiegando che la comunione eucaristica «fa» la Chiesa. - Il dramma delle divisioni: Il tema del dolore spirituale provocato dai conflitti interni riflette la letteratura patristica (Ignazio di Antiochia, Giovanni Crisostomo) sulla necessità della concordia fraterna e della riconciliazione come condizione per una fede autenticamente vissuta.
- L’esempio dei santi nella storia: L’intercessione di Damaso rappresenta la comunione dei santi, presente nel Simbolo apostolico; è la testimonianza che le crisi della Chiesa possono essere attraversate con la fede e la preghiera.
Emergono anche accenti affettivi e penitenziali: il “pianto”, la “sofferenza”, la “speranza raccolta” richiamano la teologia del cuore spezzato di Ezechiele (Ez 36,26) e le Beatitudini: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9).
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa preghiera può essere classificata principalmente come intercessione, ma in essa si intrecciano anche elementi di lamentazione e di penitenza. È un’invocazione al Santo perché interceda per la Chiesa in crisi, ma anche un “grido” di dolore solidale per le ferite dell’unità, un’espressione di pentimento comunitario per tutto ciò che ostacola la comunione.
Non si tratta di una preghiera liturgica obbligatoria, ma la sua struttura la avvicina alle preghiere universali o degli “intercessa” della liturgia delle ore nei giorni dedicati all’unità (“Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”) e alle preghiere dei fedeli nelle Messe votive per la riconciliazione.
La menzione della Prima Comunione la rende anche adatta per celebrazioni catechistiche o momenti comunitari in cui si enfatizza il mistero della comunione ecclesiale.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi liturgici
La preghiera a San Damaso I trova la sua destinazione ideale in molteplici contesti di vita cristiana:
- Preghiera personale: Può essere usata ogni qualvolta si avverte il peso della divisione nella Chiesa o nella comunità parrocchiale, nella famiglia o tra amici credenti. Può accompagnare l’esame di coscienza personale sulla carità vissuta e la disponibilità al perdono.
- Preghiera comunitaria: Indicatissima durante assemblee parrocchiali, capitoli religiosi, consigli pastorali o ritiri, specialmente se vi sono tensioni o momenti di discernimento su conflitti. Può essere inserita all’inizio di una riunione come atto di affidamento, o alla chiusura come impegno di comunione.
- Nella liturgia: In particolare nel corso della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), nella festa di San Damaso I (11 dicembre) o in Messe votive “per la riconciliazione”, questa preghiera può essere adattata come colletta o come preghiera dei fedeli.
- Momenti catechistici: Richiamando la Prima Comunione, può essere recitata con i bambini e con le loro famiglie come introduzione alla catechesi sull’Eucaristia e sulla fraternità.
Consiglio pratico: Si suggerisce di precedere o seguire la preghiera con un breve tempo di silenzio, perché ciascuno possa presentare nel cuore le proprie divisioni e domandare la grazia della riconciliazione. Può essere accompagnata dal gesto penitenziale o da un segno di pace scambiato nella comunità.
Così vissuta, questa preghiera diventa davvero non solo memoria della Chiesa antica, ma occasione di conversione e di rinnovamento per la Chiesa di oggi, sotto lo sguardo e per intercessione di San Damaso “pastore fedele”.
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