Invocazione a San Charbel Makhlouf per la guarigione dalle malattie inspiegabili

Ascolta la Preghiera
O San Charbel Makhlouf, taumaturgo potente e amico dei sofferenti, tu che hai sperimentato il valore della preghiera e del silenzio, ascolta la nostra voce che si eleva piena di fiducia e di speranza.
Ti invochiamo con il cuore colmo di attesa per coloro che portano sulle proprie spalle il peso di malattie rare, misteriose e spesso incomprese dalla scienza. Guardali, San Charbel, con la tua misericordia: tendili nella tua compassione, accarezza le loro ferite visibili e invisibili.
Intercedi presso il Signore affinché scenda su di loro la grazia della guarigione, la forza della pazienza e la luce di una speranza che non delude mai. Donaci il coraggio di credere, anche quando tutto sembra impossibile, e fa' che la tua presenza sia conforto nelle notti più buie.
San Charbel, sostegno dei piccoli e dei deboli, affidiamo a te la nostra supplica: ottienici la salute per chi non vede via d’uscita, la pace per chi è oppresso dall’angoscia e la fede per chi è stanco di pregare.
Per tua intercessione, possa la potenza dell’Amore vincere ogni male, e la Benedizione di Dio scendere su tutti i malati rari. Noi crediamo, ci affidiamo e ti ringraziamo.
Spiegazione della Preghiera
1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera a San Charbel Makhlouf
La preghiera riportata si inserisce nel vasto patrimonio spirituale della Chiesa cattolica, in particolare nella tradizione di ricorrere all’intercessione dei santi. San Charbel Makhlouf è una figura venerata sia in Oriente che in Occidente: monaco maronita libanese vissuto nel XIX secolo, divenne celebre per la sua vita eremitica, la sua profonda unione con Dio, la preghiera incessante, il silenzio, e i molti miracoli attribuiti alla sua intercessione, specialmente guarigioni fisiche e spirituali anche dopo la sua morte.
Nel contesto dottrinale, si riconosce la comunione dei santi (“Credo la comunione dei santi”, Symbolum Apostolorum): i fedeli in terra possono rivolgersi ai santi, già nella gloria di Dio, perché intercedano presso il Signore. La preghiera parte dunque dalla consapevolezza che, per la grazia divina, i santi perdurano come operatori di misericordia e vicinanza nella vita dei cristiani, specie nelle situazioni di dolore e sofferenza.
Inoltre, la preghiera valorizza due elementi fondamentali della spiritualità cristiana: il valore redentivo della sofferenza e la speranza cristiana (Rm 5,5; 1Pt 1,3). Richiama l’esempio di San Charbel che ha fatto del suo silenzio e della preghiera una via di unione con Dio e di offerta delle proprie fatiche per gli altri, diventando un modello soprattutto per chi soffre.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera si rivolge direttamente a San Charbel Makhlouf, invocato come “taumaturgo potente” e “amico dei sofferenti”. L’invocazione personale si motiva sia per la fama di grande intercessore presso Dio, sia per il suo vissuto umano di umiltà, compassione, accoglienza del mistero della sofferenza.
San Charbel è particolarmente caro a chi attraversa momenti di prova interiore o fisica, essendo stato egli stesso un uomo di penitenza, digiuno, preghiera incessante e, secondo numerose testimonianze, protagonista di eventi prodigiosi di guarigione. L’invocazione a San Charbel si distingue per il suo tono di fiducia e speranza, evidenziando la naturalezza con cui i fedeli vivono la relazione con i santi come veri amici spirituali e protettori.
Il ricorso a san Charbel, infine, è profondamente radicato nella pratica popolare così come nelle liturgie ufficiali soprattutto nel contesto maronita, ma ormai diffusa in tutto il mondo cattolico grazie alle numerose testimonianze di guarigioni e grazie ricevute.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
Il testo preghiera esprime intercessione particolare a favore dei malati di malattie rare, misteriose e incomprese dalla scienza. Questi malati vivono spesso una duplice sofferenza: fisica, per i limiti della condizione, e psicologica, per il senso di solitudine e incomprensione (“portano sulle proprie spalle il peso di malattie rare... spesso incomprese”).
I bisogni che si invocano sono molteplici:
- Guarigione fisica: la richiesta più immediata è che “scenda la grazia della guarigione”, appellandosi alla famosa dimensione taumaturgica di san Charbel.
- Forza della pazienza: riconoscendo che non sempre la guarigione avviene, si chiede la capacità di sopportare la sofferenza in modo cristiano, con perseveranza (“forza della pazienza”).
- Speranza: necessaria per non soccombere allo scoraggiamento, in una condizione dove spesso “tutto sembra impossibile”.
- Conforto spirituale: San Charbel viene invocato come presenza consolatrice nelle “notti più buie”, quando la sofferenza raggiunge il massimo.
- Pace e fede: per chi è oppresso dall’angoscia o per chi “è stanco di pregare”, cioè si sente abbandonato o esausto spiritualmente.
Infine, si allarga a tutti i malati rari la richiesta di benedizione e di vittoria dell’Amore, intesa come la presenza operante di Dio che “vince ogni male”.
4. Temi teologici principali e citazioni bibliche o patristiche pertinenti
La preghiera si fonda su diversi pilastri della fede cristiana:
- Intercessione dei santi: Come afferma il Concilio Vaticano II (Lumen Gentium, 49-50): “Mentre infatti gli abitanti del cielo, più pienamente assimilati a Cristo, più saldamente sono consolidati con tutta la Chiesa nella santità... non cessano di intercedere presso il Padre per noi”. La Chiesa crede che i santi continuino a pregare e ottenerci aiuti dal Signore.
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Sofferenza redenta e condivisa: San Paolo scrive:
“Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che dei patimenti di Cristo manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).
Il malato offre la sua prova unendola a quella di Cristo e trova nel santo un compagno e intercessore. -
Coraggio di credere nella prova:
“Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,13).
La preghiera chiede la grazia di non smettere di sperare, anche quando “tutto sembra impossibile”. -
La speranza che non delude:
“La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5).
La speranza cristiana, radicata nell’amore di Dio, sorregge anche nella malattia. - La preghiera come via privilegiata verso Dio: San Charbel ha testimoniato il primato della preghiera silenziosa: “Nel silenzio si ascolta meglio Dio”, come disse anche san Giovanni della Croce.
- La compassione verso “i piccoli e i deboli”: L’attenzione evangelica ai più fragili (“Quello che farete al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me”, Mt 25,40).
5. Genere di preghiera e collocazione nella tradizione liturgica
Questa supplica si configura come una preghiera di intercessione, sostenuta da espressioni di lode (“taumaturgo potente... sostegno dei piccoli”), di petizione (per i malati rari e per i sofferenti), e di ringraziamento (“noi crediamo, ci affidiamo e ti ringraziamo”).
Il suo uso nella liturgia ufficiale non è codificato nei Messali romano o maronita, ma è molto presente nelle devozioni private e nelle novene in preparazione alla festa di San Charbel (24 luglio). Viene recitata nei momenti di bisogno, in particolar modo nei santuari a lui dedicati o nel contesto di gruppi di preghiera che portano avanti la sua memoria spirituale.
La tradizione maronita e più recentemente anche quella latina hanno accolto simili formule nella preghiera dei fedeli, nelle Messe per gli infermi, nei pellegrinaggi e nelle veglie di intercessione.
6. Indicazioni pratiche per l’uso nella vita personale, comunitaria e nei tempi liturgici
La preghiera a San Charbel può essere fruita in diversi contesti:
- Preghiera personale: Recitata quotidianamente o nei momenti di bisogno, in particolare da chi è malato, dai familiari o dagli operatori sanitari che desiderano affidare a Dio le sofferenze dei loro assistiti.
- Preghiera comunitaria: Adatta nelle celebrazioni comunitarie dedicate ai malati, durante le Messe con l’unzione degli infermi, nei gruppi di preghiera carismatica o durante le novene a San Charbel.
- Adorazione eucaristica: Potrebbe essere alternata a momenti di silenzio, proprio nello spirito della vita di San Charbel.
- Tempi dell’anno liturgico: Particolarmente raccomandata nella Novena che precede la sua memoria liturgica (24 luglio), durante la Quaresima (tempo di prova e di conversione), e nelle giornate mondiali di preghiera per i malati (11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes).
- Pastorale della salute: La supplica può essere inserita nei percorsi parrocchiali e ospedalieri dedicati all’accompagnamento spirituale dei malati rari, come anche nelle intenzioni generali del Rosario.
Un modo efficace di pregarla è quello di inserire momenti di silenzio contemplativo prima o dopo la lettura, in modo da poter realmente “ascoltare” la voce di Dio, facendo memoria della testimonianza di San Charbel.
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