Glorificazione a Dio Creatore per il lavoro degli Agricoltori

Destinatari:  Creatore
Beneficiari:  Agricoltori
Tipologie:  Glorificazione
Glorificazione a Dio Creatore per il lavoro degli Agricoltori
Ascolta la Preghiera

Dio Creatore, principio di ogni vita, noi ti lodiamo per la meraviglia della terra che hai donato ai tuoi figli. Con profonda gratitudine rendiamo gloria a Te, che rivesti i campi di verde e nutri la zolla con la tua Benedizione.

Tu che hai seminato nel cuore degli Agricoltori la passione e il coraggio, sostieni la loro fatica, rendi fecondo il loro lavoro. Benedici le loro mani generose, perché custodiscano i frutti della tua Creazione e donali alla famiglia umana.

Noi ti esaltiamo, Signore della luce e delle stagioni, per ogni germoglio che si leva, per la pioggia e il sole che dissetano la speranza. Rendi la terra ricca di doni e proteggi chi giorno dopo giorno la coltiva con amore.

A Te, fonte di ogni abbondanza, eleviamo questo inno: accompagna gli Agricoltori nel loro cammino, fa' che il raccolto sia simbolo della Tua generosità, e che ogni fatica sia colmata dalla Tua pace.

Lode a Te, Dio Creatore, ora e sempre. Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera riportata si inserisce pienamente nella tradizione cristiana di lode e riconoscimento a Dio Creatore per il dono della vita e della terra, da sempre centrale nella spiritualità biblica e patristica. Essa richiama quell’atteggiamento di meraviglia e riconoscenza che costella sia l’Antico che il Nuovo Testamento: dalle preghiere dei Salmi (“Del Signore è la terra e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti”, Salmo 24,1) fino ai discorsi di Gesù sulla Provvidenza divina che nutre la terra e gli uomini (cf. Mt 6,26-30).

Il contesto dottrinale è quello della teologia della Creazione: Dio è riconosciuto come principio e fonte di ogni vita, Signore della natura, provvido e fedele nell’accompagnare l’umanità. Questa preghiera riflette anche il carattere sacramentale del Creato: la terra, i suoi frutti e il lavoro umano sono segni visibili della generosità di Dio, per questo ricevono un ruolo liturgico e spirituale. Sono temi approfonditi dalla tradizione della Chiesa, da san Francesco d’Assisi, fino ai documenti magisteriali moderni come l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, dove la cura della terra viene vista come atto di giustizia e di spiritualità.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

La preghiera si rivolge innanzitutto a Dio Creatore, appellato come “principio di ogni vita”, “Signore della luce e delle stagioni” e “fonte di ogni abbondanza”. Le diverse invocazioni mettono in risalto la sua sovranità non solo sull’ordine naturale, ma anche sul lavoro umano, sulla ciclicità del tempo, sui frutti della terra. Egli è colui che dona, alimenta, benedice, sostiene.

Rivolgersi a Dio in questo modo significa riconoscerne la paternità universale sulla realtà visibile e sul destino umano. Questa prospettiva teologica è profondamente radicata nella tradizione: nei salmi, nella liturgia delle Ore e nelle benedizioni sui raccolti e sulle case rurali, Dio viene pregato per la sua cura costante e la sua generosità.

La scelta di questi attributi pone l’accento sul rapporto personale e collettivo che i credenti sono chiamati a intrattenere con Dio: Egli non è solo Creatore lontano, ma continua a provvedere e a entrare nella fatica quotidiana degli uomini, in questo caso, quella degli Agricoltori.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera intercede in modo speciale per gli Agricoltori e, tramite loro, per l’intera famiglia umana. Gli agricoltori vi sono menzionati come “coloro nei cui cuori Dio ha seminato la passione e il coraggio”; si chiede per loro il sostegno della fatica, la fecondità del lavoro, la benedizione delle mani generose.

I bisogni presentati sono sia spirituali che materiali:

  • Sostegno nella fatica: la preghiera riconosce la durezza e la nobiltà del lavoro nei campi, chiedendo che Dio non faccia mai mancare il coraggio e la forza interiore agli agricoltori.
  • Fecondità e abbondanza: si invoca la benedizione sui raccolti, affinché la terra dia frutti abbondanti, simbolo e segno della generosità divina.
  • Protezione: si chiede che il Signore custodisca e protegga chi lavora la terra, esposto alle incertezze climatiche e ai rischi naturali.
  • Pace e riconoscimento: ogni fatica sia colmata dalla pace divine, il lavoro degli agricoltori sia riconosciuto come servizio prezioso a tutta l’umanità.

Inoltre, la preghiera ricorda che i frutti della terra vanno “donati alla famiglia umana”: ciò sottolinea il valore della solidarietà e della condivisione, temi che toccano sia i bisogni materiali (nutrimento, reddito) sia quelli spirituali (comunione, giustizia, pace).

4. I temi teologici principali, con citazioni bibliche e patristiche

Questa preghiera abbraccia quattro tematiche teologiche principali:

  • Dio Creatore e Provvidente: è il tema cardine, espresso biblicamente nei Salmi (“Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi di ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu prepari il frumento per gli uomini”, Sal 65,10). I Padri della Chiesa, come sant’Agostino, scrivono: “Tutta la terra è piena della Tua misericordia” (Enarrationes in Psalmos).
  • Vocazione dell’uomo come custode della Creazione: “Benedici le loro mani generose, perché custodiscano i frutti della tua Creazione”. L’uomo chiamato a coltivare e custodire la terra (Gen 2,15), tema ripreso da Giovanni Paolo II: “Il creato ci precede e deve essere ricevuto come dono” (Laudato si’, 67).
  • Valore del lavoro umano: il lavoro degli agricoltori è elevato a collaborazione col Creatore. La Bibbia vede nella fatica agricola una partecipazione al disegno divino (cf. Gen 3,17-19; Sal 104,23).
  • Simbolismo liturgico del raccolto: il raccolto richiama la generosità di Dio, il banchetto eucaristico, la speranza escatologica di abbondanza per tutti (Lc 12,24; Mt 13,24-30).

Come nota san Basilio:

"L’uomo, collaborando con la natura che Dio ha creato e messo nelle sue mani, compie un’opera di lode e di servizio al Signore."

Questi temi indicano come la preghiera sia in perfetta sintonia con tutta la visione biblica del rapporto tra Dio, l’uomo e la terra.

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

Questa preghiera è essenzialmente una preghiera di lode e di intercessione.

  • Lode: per la bellezza e la fecondità della terra, per ogni germoglio, per la Provvidenza di Dio che si rivela nella natura.
  • Intercessione: per gli agricoltori e, mediatamente, per tutti coloro che si nutrono dei frutti del loro lavoro.

Nella tradizione liturgica, preghiere simili si trovano sia nella benedizione dei campi (le rogazioni), sia nelle messe per i raccolti o in particolari momenti come la festa di San Isidoro agricoltore. Nella prassi parrocchiale, la benedizione delle sementi e della terra rappresenta un gesto rituale antichissimo, presente sia nella tradizione latina che orientale. Si tratta di una preghiera adattabile sia a riti liturgici solenni che a momenti informali di devozione popolare.

6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e tempi liturgici

Uso personale: questa preghiera può essere recitata personalmente da chi lavora la terra, ogni mattina prima di cominciare il lavoro nei campi, oppure all’inizio della stagione della semina o della raccolta, come modo per offrire a Dio le proprie fatiche e chiedere slancio e fiducia. Può essere anche una preghiera di ringraziamento al termine di una giornata o a raccolto ultimato.

Uso comunitario: la preghiera è molto adatta alla recitazione comunitaria. Può essere inserita all’interno di una liturgia della Parola per gli operatori del mondo agricolo, in una benedizione dei campi, in processioni rurali, o nelle celebrazioni a carattere sociale che coinvolgono famiglie contadine o cooperative agricole.

Tempi dell’anno liturgico:

  • Primavera: inizio della semina, benedizione delle sementi e supplica per la fecondità della terra.
  • Tempo del raccolto (estate/autunno): ringraziamento per i frutti ricevuti.
  • Festa di San Isidoro agricoltore (15 maggio): patrono degli agricoltori.
  • Momenti di calamità naturali o difficoltà ambientali (siccità, carestie): invocazione della protezione e del conforto di Dio.

Consigli pratici: la preghiera può essere meditata lentamente, sostando su ciascuna invocazione. Può servire come spunto per una catechesi sui temi della Creazione e della solidarietà, o per ispirare gesti concreti di ecologia integrale e giustizia sociale.

In conclusione, questa preghiera custodisce il patrimonio di fede e cultura della civiltà contadina cristiana, offrendo ancora oggi un modello attualissimo di spiritualità, gratitudine e responsabilità verso il Creato e verso i fratelli.

Commenti

I commenti saranno disponibili a breve.