Preghiera al Santo Patrono San Rufino per la Protezione di Assisi

Ascolta la Preghiera
O San Rufino, protettore di Assisi,
a Te rivolgiamo il nostro spirito in umile supplica.
Guarda questa città colma di storia e fede,
stendi su di essa la Tua protezione potente e amorevole.
Veglia su chi cammina tra queste pietre antiche,
sorreggi i cuori di chi cerca speranza e coraggio,
difendi ogni casa, ogni famiglia, ogni innocente,
allontana ogni pericolo, ogni male, ogni timore.
Fa’ che Assisi, che Tu hai scelto e amato,
resti un porto sicuro di pace e fraternità.
Tu che conosci le nostre fragilità, sostienici nel bisogno,
illumina i passi di chi invoca la Tua benedizione.
Custodisci le nostre vite, San Rufino,
e fa’ che la Tua luce non ci abbandoni mai.
Amen.
Spiegazione della Preghiera
1. Il contesto spirituale e dottrinale della preghiera a San Rufino
La preghiera a San Rufino proposta si inserisce nel contesto della profonda devozione cristiana verso i santi patroni, figure centrali nell’esperienza di fede delle comunità locali. San Rufino, venerato come primo vescovo e martire di Assisi, rappresenta per la popolazione un baluardo di fede, coraggio e testimonianza evangelica. La sua memoria è custodita nella cattedrale di Assisi, cuore spirituale e storico della città.
Nel cattolicesimo, la preghiera ai santi è fondata sulla dottrina della comunione dei santi ("Credo... la comunione dei santi", Simbolo degli Apostoli). I fedeli si rivolgono ai santi non come a intermediari che sostituiscono Dio, ma come compagni di cammino che intercedono presso il Signore. Questa pratica trova fondamento biblico, ad esempio, nell'immagine dell’assemblea celeste che partecipa alla preghiera (Ap 5,8: "I ventiquattro anziani... tenevano coppe d’oro piene di profumi che sono le preghiere dei santi").
La preghiera riflette una profonda consapevolezza del legame tra la città, la fede e la tradizione. Si colloca nel solco della spiritualità locale che rinnova la memoria del santo nei momenti di bisogno, nei giorni di festa patronale e nelle difficoltà collettive. Invocare San Rufino significa affidarsi a una lunga storia di protezione, testimonianza e amore che attraversa i secoli.
2. I destinatari a cui è rivolta e perché
La preghiera è rivolta direttamente a San Rufino, patrono della città di Assisi. La scelta del santo patrono come destinatario si giustifica per diverse ragioni:
- Identità locale e memoria storica: San Rufino è stato scelto e amato da Assisi, come viene sottolineato nella preghiera stessa. Il suo culto rappresenta un elemento identitario forte per l’intera comunità.
- Testimone della fede: Rufino, martire per la fede, è percepito come figura di intercessione privilegiata e, anche grazie al suo ruolo di pastore e guida, viene considerato vicino alle necessità quotidiane della città e dei suoi abitanti.
- Esempio di virtù cristiana: la figura del santo, dedita sino al sacrificio, è invocata come modello di speranza, coraggio e fedeltà, qualità di cui ogni comunità sente il bisogno, soprattutto nei momenti di prova.
Attraverso la sua intercessione, i fedeli sentono di poter accedere alla misericordia e alla provvidenza divina, secondo quanto espresso nei documenti magisteriali e nella tradizione della Chiesa.
3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta
La preghiera intercede principalmente per:
- L'intera città di Assisi e il suo territorio: "Guarda questa città colma di storia e fede". San Rufino viene invocato come protettore della città, delle sue case, delle famiglie e degli innocenti.
- Chi cammina tra le pietre antiche: cioè cittadini, pellegrini, visitatori e chiunque viva o visiti la città.
- Chi cerca speranza e coraggio: persone in difficoltà, coloro che affrontano timori, angosce e necessità materiali e spirituali.
I bisogni spirituali ed esistenziali affrontati nella preghiera sono molteplici:
- Protezione dal male e dai pericoli: "Allontana ogni pericolo, ogni male, ogni timore".
- Solida speranza e fiducia: sostegno nei momenti di fragilità ("Tu che conosci le nostre fragilità, sostienici nel bisogno").
- Pace e fraternità: si invoca che Assisi rimanga un "porto sicuro" in cui regnino la pace e la comunione.
- Luce e guida nel cammino quotidiano: si domanda che San Rufino illumini i passi dei fedeli."
Oltre agli aspetti spirituali, la preghiera tocca anche bisogni concreti di sicurezza, benedizione sulle case e sulle famiglie, e invoca la protezione dagli eventi avversi che possono colpire la comunità cittadina.
4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche
Nella preghiera emergono alcune tematiche teologiche di rilievo:
- La comunione dei santi: il legame tra la Chiesa pellegrina (su questa terra) e la Chiesa glorificata in cielo. Come scrive San Paolo, “Siamo dunque circondati da una moltitudine di testimoni” (Eb 12,1), che intercedono per noi.
- La protezione divina tramite l’intercessione dei santi: “Pregate gli uni per gli altri” (Gc 5,16) trova un’eco nell’intercessione affidata ai santi patroni.
- La spiritualità della città: la teologia della città santa è antica; già nel Salmo 87,3: “Si dicono cose stupende di te, città di Dio”, c’è l’idea di una città sotto la particolare custodia di Dio e dei suoi santi.
- Il tema della luce: Il desiderio che la “Tua luce non ci abbandoni mai” richiama Gv 1,5 (“La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta”) e la tradizione patristica per cui i santi riflettono la luce di Cristo.
- Pace e fraternità: richiama il messaggio evangelico della pace (“Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, Gv 14,27) e del vivere come fratelli ("Essi erano un cuor solo e un’anima sola", At 4,32).
Anche i Padri della Chiesa, come Sant’Agostino (La città di Dio), sottolineano l’importanza della città come luogo in cui la presenza dei santi si esprime concretamente a beneficio della comunità.
5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella liturgia
La preghiera a San Rufino è un classico esempio di preghiera di intercessione, rivolta a un santo patrono nel contesto di bisogni personali e comunitari. Presenta anche toni di supplica ("in umile supplica"), richiesta di protezione, e motivi di lode e fiducia ("porto sicuro di pace e fraternità").
Nella tradizione liturgica, simili preghiere sono tipicamente collocate:
- Durante le celebrazioni patronali (es. memoria di San Rufino, processioni, liturgie solenni per la città).
- Nelle liturgie per la pace e la protezione della città, specie in tempi di calamità, guerra, o per occasioni civili significative.
- Come preghiere comunitarie all’inizio di consigli comunali o riunioni pubbliche tradizionali.
Talvolta possono essere recitate anche nella preghiera personale, specie nei momenti di particolare bisogno o nell’itinerario spirituale individuale di chi si affida ai grandi patroni come segno di affidamento e appartenenza.
6. Indicazioni pratiche: uso personale, comunitario e nei tempi dell’anno liturgico
Per includere la preghiera a San Rufino nella vita spirituale, è possibile adottare diverse strategie:
- Preghiera personale: Può essere recitata ogni giorno, particolarmente nei momenti di prova o quando si desidera ricordare l’identità e la protezione del santo patrono. Adatta al termine di una giornata difficile, prima di partire per un viaggio, o in visita ad Assisi.
- Preghiera comunitaria: Inserita nelle celebrazioni liturgiche della comunità parrocchiale, all’inizio di incontri civili significativi, o durante le processioni e solennità cittadine (specialmente il 11 agosto, festa di San Rufino).
- Nel ciclo dell’anno liturgico: Particolarmente indicata nella festa del patrono, ma anche durante l’Avvento e la Quaresima, tempi di attesa e rinnovamento, o nei momenti di calamità e crisi.
- Come atto di affidamento: Gli abitanti di Assisi sono invitati a recitarla impegnandosi a rendere la città “porto sicuro di pace e fraternità”, assumendo uno stile di vita comunitario conforme al Vangelo.
Si può ulteriormente accompagnare la recita della preghiera con la visita alla cattedrale di San Rufino, il gesto dell’accensione di una candela o la partecipazione a una processione, rafforzando così il senso di appartenenza e protezione.
In sintesi, questa orazione non solo invoca la protezione del santo, ma favorisce la costruzione di una comunità solidale, orante e custode di valori evangelici, ponendosi come ponte tra la ricchezza della tradizione e le necessità del tempo presente.
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