Preghiera al Santo Patrono San Costanzo per la Protezione di Perugia

Destinatari:  San Costanzo
Beneficiari:  Perugia
Temi:  Protezione
Tipologie:  Invocazione
Preghiera al Santo Patrono San Costanzo per la Protezione di Perugia
Ascolta la Preghiera

O glorioso San Costanzo, patrono di Perugia, noi innalziamo a te la nostra supplica fiduciosa.

Tu che vegli su questa città dalle sue antiche torri, difendici dalle avversità e proteggi ogni suo abitante sotto il tuo sguardo misericordioso.

Ascolta le nostre invocazioni nei momenti di difficoltà, rafforza i nostri cuori nella pace, allontana ogni male e dona unità fra le nostre vie e piazze.

Custode della fede, fa’ che Perugia sia sempre esempio di accoglienza, speranza e serenità per chi vi dimora e per chiunque arrivi tra le sue mura.

San Costanzo, nostro protettore, accompagna con il tuo amore la vita di ogni famiglia, vigila sui giovani e sostienici affinché non perdiamo mai fiducia nella provvidenza di Dio.

Amen.

Spiegazione della Preghiera

1. Contesto spirituale e dottrinale della preghiera

La preghiera a San Costanzo, patrono di Perugia, si colloca nel solco della tradizione cattolica che onora i santi come amici, modelli di vita cristiana e intercessori presso Dio. Secondo la dottrina della Comunione dei Santi (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 946-962), i fedeli credono che i santi, già partecipi della gloria di Dio, continuino a sostenere la Chiesa peregrinante con la loro intercessione. Questa preghiera si inserisce nel filone delle suppliche rivolte ai patroni locali, un patrimonio spirituale che unisce la fede universale a quello che il Concilio Vaticano II definisce il "genio proprio di ogni popolo" (Lumen Gentium 13).

San Costanzo, primo vescovo e martire di Perugia, viene invocato sia come testimone del Vangelo sia come figura storica profondamente radicata nello spirito della città. La preghiera mostra così il carattere tipico della devozione popolare: essa unisce elementi liturgici, richiami biblici al tema della protezione (cfr. Salmo 121:8: "Il Signore proteggerà il tuo andare e venire"), richieste di pace e unità, e valori comunitari come accoglienza e speranza.

2. I destinatari a cui è rivolta e perché

L’orazione è direttamente rivolta a San Costanzo, come evidenziato dall’apertura solenne (“O glorioso San Costanzo, patrono di Perugia”). La motivazione di questa scelta è radicata sia nella tradizione liturgica che in quella civica: nella spiritualità cattolica, i patroni sono considerati speciali difensori delle comunità locali, chiamati a vegliare sui luoghi di cui furono guida spirituale e protettori fin dall'antichità.

Il santo viene invocato in quanto testimone della fede e patrono principale. La liturgia della diocesi di Perugia lo ricorda ogni 29 gennaio e la sua figura è profondamente sentita sia a livello ecclesiale sia popolare. L’invocazione personale (“noi innalziamo a te la nostra supplica”) sottolinea un forte senso di appartenenza collettiva e di affidamento fiducioso a un intercessore celeste vicino alla città e alla sua storia.

3. I beneficiari per cui intercede e i bisogni spirituali/fisici che affronta

La preghiera si fa voce corale dei bisogni della popolazione. Il santo intercede innanzitutto per tutti gli abitanti di Perugia, senza distinzione ("proteggi ogni suo abitante"), ma anche per chi arriva tra le mura della città. I bisogni presentati sono molteplici e riguardano sia la sfera spirituale sia quella materiale:

  • Difesa dalle avversità: richiesta tipica della preghiera ai patroni, specialmente nelle calamità o nei momenti d’insicurezza.
  • Unità sociale: sanare le divisioni (“dona unità fra le nostre vie e piazze”), richiamando la pace evangelica (cfr. Efesini 4:3).
  • Accoglienza e serenità: custodire uno stile di vita improntato all’apertura e alla pace, ideale evangelico e valore civile.
  • Sostegno alle famiglie e ai giovani: due pilastri fondamentali della vita cristiana e sociale.
  • Fiducia nella provvidenza di Dio: invocazione di senso ultimo, riflesso della fede nella bontà e presenza divina anche nelle difficoltà concrete.

Tale preghiera, quindi, è profondamente incarnata e apre il cuore e la città alle esigenze dello spirito e del corpo, valorizzando la dimensione comunitaria della fede.

4. Temi teologici principali, con citazioni bibliche o patristiche

Diversi sono i filoni teologici che emergono dalla supplica:

  • Intercessione dei santi: San Costanzo è riconosciuto come mediatore (“ascolta le nostre invocazioni”), secondo quanto affermato dalla tradizione:
    “Coloro che sono già giunti alla patria celeste, intercedono senza sosta per noi presso il Padre” (CCC 956).
  • Protezione divina mediata dal santo patrono: “proteggi”, “difendici” richiama molteplici passi biblici sulla protezione, tra cui:
    “Il Signore è la mia difesa, il mio rifugio, il mio liberatore” (Salmo 18:3).
  • Custodia e unità: il santo è presentato come “custode della fede” e promotore di unità, valore profondamente evangelico:
    “Tutti siano una cosa sola, come tu, Padre, sei in me e io in te” (Giovanni 17:21).
  • Accoglienza e speranza: temi centrali per la vita cristiana e per l’identità di una città, rammentando quanto ha scritto San Paolo:
    “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Filippesi 2:5).
  • Fiducia nella Provvidenza di Dio: la supplica si conclude con il riferimento fiducioso all’azione di Dio nella storia (“affinché non perdiamo mai fiducia nella provvidenza di Dio”):
    “Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti” (Filippesi 4:6).

Sullo sfondo, vi è anche l'insegnamento patristico sulla comunione tra la città terrestre e quella celeste. Sant’Agostino ricorda:

“Dio può concedere ciò che i santi domandano per noi.” (Enarrationes in Psalmos)

5. Il genere di preghiera e la sua collocazione nella tradizione liturgica

La preghiera rientra principalmente nella preghiera di intercessione, cioè una supplica rivolta a Dio, attraverso l’intercessione del santo, in favore di una comunità e delle sue necessità. Essa contiene anche elementi di lode (espressioni di stima e ammirazione per San Costanzo, “glorioso”, “custode della fede”) e una dimensione di affidamento collettivo.

Nella tradizione liturgica, questi componimenti trovano spazio:

  • Durante la festa patronale (a Perugia il 29 gennaio)
  • In occasioni di necessità pubbliche o processioni cittadine
  • All’interno delle novene e degli atti di devozione popolare
  • Eventualmente anche prima della benedizione cittadina o in chiesa, dopo la comunione

Il tono è solenne e comunitario, riservato a momenti di particolare partecipazione cittadina, ma adattabile anche alla preghiera familiare o individuale.

6. Indicazioni pratiche: come usarla e nei tempi dell’anno liturgico

Uso personale:

  • Recitare la preghiera a San Costanzo come atto quotidiano di affidamento personale, specie da parte di perugini o di coloro che sentono una particolare devozione per la città.
  • Meditarla durante momenti di difficoltà fisiche o spirituali, specie all’inizio o alla fine della giornata, per invocare protezione e sostegno.

Uso comunitario:

  • Inserire la preghiera nelle celebrazioni parrocchiali o diocesane durante la festa di San Costanzo (29 gennaio), come momento di affidamento della città.
  • Recitarla in processione o durante veglie e novene preparatorie alla festa patronale.
  • Proporla nelle assemblee civiche e negli incontri di associazioni legate alla vita cittadina, quale segno di unità e benedizione collettiva.

Tempi dell’anno liturgico:

  • Festa liturgica (29 gennaio): collocazione privilegiata, nell’ambito della Messa solenne o della processione con la reliquia del santo.
  • Tempi forti (Avvento, Quaresima): utile come invocazione per la protezione della città e rilancio dei valori della fede.
  • Emergenze o crisi pubbliche: quando la città vive momenti di particolare prova (calamità, disordini, necessita di coesione), la preghiera può essere recitata come supplica pubblica.

Utilizzare questa preghiera significa inserire la propria fede nella storia concreta della propria comunità, riscoprendo la potenza della comunione dei santi e la forza pacificante e unificante della tradizione cristiana.

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